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Secondo me è Targa Oro😁... Scherzi a parte è una bella Vespa.. Visto il tempo passato mi piacerebbe sapere se hai ottenuto l'iscrizione al Registro... Devo iniziare a lavorare per iscrivere anche la mia..
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Dunque, ho percorso ad oggi circa un centinaio di km con la nuova frizione e devo dire che le cose stanno migliorando. La frizione è più morbida e dolce nei cambi marcia. Ho notato però che il problema della rumorosità si presenta solo a freddo, mentre a caldo è quasi impercettibile, Temo che a freddo i dischi tendano ad incollarsi, tanto che spesso ho, sempre a freddo, dei forti strappi in partenza, mentre a caldo tutto ok. Addirittura ho notato che spesso a freddo, anche a folle, la moto tende a spegnersi, una volta partita, se premo o rilascio la frizione. A caldo ed in marcia nessun problema. Cosa mi consigliate ? Potrebbe risolversi il tutto al termine del periodo di rodaggio ? Grazie
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Già stato detto... https://www.vesparesources.com/topic/84585-ghigliottina-carburatore-vespa-px-125150/?do=findComment&comment=1214359
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By FrancescoVespista · Posted
Buon pomeriggio, Ti consiglio una colonna del massimo 160 BE3 108 per partire e controllare come si comporta. Concordo con gli altri anche sulla ghigliottina n. 1. Saluti
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Ciao, dopo avere allentato e stretto cavi.. ho trovato il problema.. il morsetto serrafilo di dx era troppo alto e sbatteva contro il copri volano.. cambiato il morsetto con uno piú piccolo, funziona senza problema. Una stupidaggine, lo so.. ma magari è utile a qualcuno.. ciao3 points
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il vero mancare di oggi rispetto a quegli anni ,sono le amicizie sincere e disinteressate,nessuno veniva lasciato indietro o a piedi,tutti per tutti,ricordo ancora il ritorno da rimini di alcuni amici con al traino di un px150 di una et3 con il cuscinetto a rulli lato volano rotto ,arrivo circa 11,30 di sera alle due e mezza era gia' aperto il motore sul tavolo operatorio. il giorno dopo recupero dei pezzi e la sera chiusura del motore e rimontaggio sul telaio. ecco il ragazo propieratario e' poi divenuto mio testimone di nozze.adesso la parola amici ha un po' perso il valore di una volta e sinceramente non vorrei essere giovane adesso, t5rosso3 points
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Questa foto è bellissima, rappresenta un periodo visto da oggi "felice"... ovviamente per quelle persone che lo hanno vissuto3 points
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Ciao @Echospro, jomotovato a fare la tua regolazione ma mon ho visto grandi cambiamenti. Siccome però oggi dovevo fare 450km per.andare ad un raduno di amici all'altopiano di Asiago, ho rimontato il 45 per non avere problemi e infatti sono arrivato tranquillamente...3 points
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Buongiorno a tutti, scusatemi se non mi sono fatto sentire . Ritornando al discorso di usare la lattina per eliminare i schizzi di olio , confermo che la stessa ha funzionato egregiamente. Il lamierino della lattina ha uno spessore di 0,10 mm ed è meglio non andare oltre , altrimenti si verificherebbero problematiche nel montaggio collettore marmitta. Dunque io ho fatto così, ho preso una lattina è ho tagliato una striscia di corca 2,5 cm comunque non superiore come altezza a quella della fascia collettore marmitta. Come lunghezza l’ho fatto qualche millimetro più lunga ( della fascia marmitta), per fare in modovche quando stringe i lembi si sovrappongono. Ho messo prima del montaggio un pó di motorsil rosso ( punta di temp 330 ºc), montata e stretta , ho camminato svariati chilometri, dell’olio nessuna traccia. Spero che ció possa essere utile a qualcuno. Grazie di nuovo.3 points
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Ciao, se la confezione è sigillata usalo tranquillamente, se è già stata aperta evita, essendo semi sintetico potrebbe essersi ossidato. Riguardo a quale olio utilizzare io sulla mia 50 special e sul mio PX ho sempre utilizzato sintetico di medio livello che a mio avviso abbinato alla benzina attuale e al tipo di motore della vespa è l'ottima, evita oli troppo prestazionali che visto i motori vespa sarebbe addirittura peggio. Riguardo al marchio direi che vanno bene tutti, io personalmente sono sempre stato su Bardhal o Motul che trovi attorno ai 10/12 euro al litro, l'unica cosa è guardate il.punto di infiammabilita, più è basso meglio è per u nostri motori, meno residui e meno sputacchi dalla marmitta. Ciao3 points
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Come detto sopra da @Gianluca_67, per ogni gruppo termico il produttore consiglia la candela più adatta. Se non si sa che grado termico utilizzare, si monta una candela del tipo raccomandato sul libretto di uso e manutenzione, poi dopo qualche centinaio di km si controllano le condizioni: se l'elettrodo (non l'isolatore centrale, che deve sempre essere marroncino o nocciola) appare scuro ed incrostato, la candela è troppo fredda. Se invece appare biancastro è troppo calda. L'elettrodo deve autopulirsi, quindi non presentare incrostazioni o bruciarsi, ma avere un colore il più possibile simile a quello dell'isolatore. Riguardo le marche, i motori girano in tutto il mondo con i più disparati tipi di candele, e vanno bene tutte. Data la grande differenza di applicazioni e di tipologie di motori ed accensioni si trovano candele aventi elettrodi di forme e materiali diversi, ma per i nostri motori che sono molto semplici un elettrodo classico in rame è più che sufficiente. Poi ovviamente è come per l'olio, ognuno parlerà bene di quello che utilizza lui. Di certo la maggior parte dei problemi con le candele si riscontra per errato utilizzo, per esempio chi monta candele con grado termico errato, o peggio con la resistenza, pensando siano migliori, in realtà riducono la potenza della scintilla soprattutto con le accensioni a puntine, e vanno utilizzate solo in casi di presenza di apparati elettronici collegati all'impianto elettrico (radio, contagiri elettronici ecc.), perché la resistenza ha solo la funzione di filtro antidisturbo. A parte NGK, di cui ho sentito recentemente di candele difettose o fake, mai sentito di altri marchi dare problemi. Da parte mia, in 50 anni di motociclismo mi sono trovato bene con tutte le marche che ho utilizzato, negli anni '70 si trovavano solo le Marelli e le Champion, poi nell'80 arrivarono le Bosch e le Lodge, con l'arrivo di internet a metà anni '80 iniziò il commercio internazionale ed arrivarono le giapponesi Denso, NGK, Beru e tutto il resto. Se devo dare una preferenza, Champion. Nella foto, come dovrebbe essere una candela dopo l'uso continuo: elettrodo ed isolatore dello stesso identico colore.3 points
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...ecco finalmente conclusa la riparazione della porta dx...come si può notare è stata sostituta la parte inferiore, saldandola con dei punti elettrici e poi all'esterno è stata "stagnata" per unire la giunzione fra lamiera/lamiera e pareggiare il "gradino" rimasto per la sovrapposizione delle stesse, limitando in questo modo anche l'applicazione dello stucco metallico... ...3 points
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Si prosegue con la porta dx...ecco i tre particolari che formano la parte inferiore della porta, la traversina, che è stata riparata, la toppa e il "catenino" fissa guarnizione ricostruito ex-nuovo, una volta controllato il tutto non ci rimane che saldarli sul telaio porta... .....3 points
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...finalmente l'Hosting funziona!...ecco allora qualche foto sul proseguimento dei lavori riguardante la piccola Ape...in primis il rinforzo fra trave e cassone rifatto ex-nuovo, così come i fondi della cabina...terminato anche la sverniciatura del sottofondo pianale... ecco il rinforzo ecco i fondi finalme via l'ultima vernice vista lato B a presto...3 points
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Chi dice che le targhe verranno riprodotte uguali alle originali mente sapendo di mentire , specialmente su quelle datate … Le differenze furono tantissime , ne elenco alcune , ma di certo non tutte .. Targhe in lamiera : Tralascio le primissime emissioni , dove la targa era a carico del proprietario del veicolo , e quindi veniva stampata con una miriade di caratteri , sempre che non fosse verniciata direttamente sul radiatore .. Non c’erano le lettere per la provincia , ma un numero rosso indicante la Prefettura di emissione ( io ho una 23 – 26 con sigilli originali Sabaudi , cioe’ la 26esima targa emessa dalla prefettura della provincia di CN , anno 1905 ) Nel 1927 introdussero targhe nere di grosse dimensioni , con riquadro bianco , su unica riga , per la prima volta con le lettere per le provincie ( alcune poi variate , ad esempio Cuneo nacque come CU , Agrigento come GI (Girgenti) , etc , Caratteri costanti su tutte le province per le moto e le posteriori per auto ( le anteriori erano sempre a carico del proprietario quindi molto variabili), ma essendo abbastanza rare da trovare si ha poca possibilita’ di confronto . Comparve anche il logo fascita , in alluminio applicato Dal 1932 introdussero targhe su due righe , sempre con sigla provincia e bollo del fascio , di dimensioni maggiori rispetto alle serie successive . Caratteri non costanti , ad esempio R e B Esistono esemplari anteriori per auto con logo CONI , sia stampato sulla lamiera sia applicato in alluminio Dal 1945 scomparve ovviamente il bollo fascista e fu adottato lo “scudo” dei mutilati di guerra , per qualche mese , poi comparve il loro RI , di grandi dimensioni , ridotto poi intorno al 1948 Fino a 4 cifre normalmente sulle targhe per moto si ha in numero sopra e la provincia sotto , ma ci sono varie eccezioni ( sia di provincia sopra con 4 cifre OR , sia di provincia sotto con 5 cifre AO ) Rimasero costati fino al 1960/61 , le piu’ vecchie di maggiore spessore , poi sempre piu’ sottili . Caratteri “grandi” sia per lettere che per numeri . Varie differenze nei caratteri , ad esempio nelle S , nei 4 , e nei 3 Da fine 1960 per le moto iniziarono ad adottare targhe a caratteri differenti , sempre in lamiera : alcune provincie ( specialmente nel centro/sud) adottarono caratteri uguali a quelli delle targhe in plastica successive , altre mantennero le lettere “grosse” ed adottarono nuovi numeri “fini” . sono certo che alcune province adottarono sia una che l’ altra tipologia ( ad esempio AL e RE ) . Esistono poi anche ibridi , assolutamente originali , con caratteri diversi , c’era una MN su Ebay fino a poche settimane fa in vendita . Esistono anche “ricicli” , cioe’ ad esempio AO ed IM hanno utilizzato le lamiere vergini per targhe agricole (verdi) , riverniciandole in bianco e stampandole con i numeri per moto Targhe in plastica : Adottate da inizio 1963. Le primissime ( parlo di qualche mese ) avevano delle nervature orizzontali di rinforzo , poi sparite . I caratteri erano abbastanza omogenei nelle varie province , ho visto pero’ una PN , provincia “giovane” , nata con le targhe in plastica , con 8 e 2 ben diversi dalle restanti provincie Targhe in alluminio riflettente : Adottate da fine 1983 , e su queste non ho mai trovato disomogeneita’ di caratteri o forme. Ovviamente tutti questi dettagli sono conosciuti da appassionati come me , e non certo dagli “””””esperti”””” della MTC … quindi rassegnatevi ad avere targhe non conformi alle originali .. Ciao Guabix3 points
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Non sono un esperto ma ho vissuto quell'epoca: mai vista una Special blu marine. PS: che fosse stata realizzata per qualche mercato estero? Ripeto, in Italia non ne ho mai vista circolare una.3 points
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Questa discussione compie oggi 14 anni. Iniziata il 26 novembre del 2010, conta oggi 3.850 risposte e circa 495 mila visite. Moltissime placche, qualche distintivo/portachiavi ecc. Ogni tanto può scappare anche qualche immagine inserita più volte. 😉2 points
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Aggiornamento: Sempre nel disperato tentativo di spremere sangue dalle rape per aumentare la frenata della mia 200, ho letto QUESTA discussione dove si parla di mettere una carrucola ad un normale piatto freni di un PX, ed ho voluto fare lo stesso tentativo con il piatto a camma flottante. Ovviamente non potevo fare una cosa che risultasse vistosa, così ho interpellato un mio caro Amico, anch'egli appassionato di ferrivecchi, che mi ha dato una grande mano per la realizzazione del mio piccolo progetto. Partendo da questa situazione Abbiamo realizzato, dopo varie prove, questo sistema si carrucola montato direttamente sulla leva originale Le fasi del montaggio sono state abbastanza semplici Per arrivare al risultato finale Sinceramente ero molto scettico sul risultato perchè una carrucola da 2 cm di diametro che apporto può dare al freno? Ed invece, dopo averla provata su strada, sono rimasto a dir poco stupito da quanto sia migliorata la frenata con un semplice aggeggio. Oltre alla potenza è migliorata anche la modulabilità sulla leva del freno che finalmente fa il suo lavoro. Certo, non è il sistema a Disco, ma merita veramente di essere provato, anche perchè, a parte il piccolo foro sul portamozzo al quale si può ovviare facendo preparare una staffa apposita, la modifica è reversibile al 100%. Adesso devo solo valutare quanto resisterà il filo con quel raggio di curva, altrimenti occorrerà ovviare anche a questo problema. Ciao Gg2 points
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Se hai cambiato anche le guaine c’è da regolare un po’ la frizione perché la guaina lavorando si assesta un po ed il filo prende un po’ di lascò in più dandoti il problema che descrivi perché la frizione inizia a trascinare un pochino2 points
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La camma è appunto "autocentrante", quindi se il sistema funziona bene, è bene ingrassato e tutto è serrato alla corretta coppia, per regolare la camma basta fare, anche da fermo, una frenata decisa col freno anteriore.2 points
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una famiglia intera su una vespetta50,tutti insieme per una gitarella,adesso non bastano aerei viaggi esotici a far divertire le persone.anche io ho vissuto intensamente queglia anni sono del 62,si partina minimo in una ventina di vespe e si passava la domenica pomeriggio in compagnia.bei tempi tanti ricordi e un po' di nostalgia.t5rosso2 points
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Aggiorno comunicando che come suggerito da pier2162 ho aperto il coperchio frizione ma non ho riscontrato rotture o crettature. Ho richiuso velocemente e affrontato un giro di 4 giorni sulle dolomiti senza fortunatamente danni o inconvenienti ma solo queste vibrazioni aumentate rispetto a prima. A questo punto dopo molti anni dall ultima revisione motore riapriro' il blocco e rifaro' il motore da capo sostituendo cuscinetti , seminblocchi ,cilindro e eventualmente albero motore se magari puo' aiutare a migliorare prestazioni o vibrazioni. Rinuncio ad altre indagini. Ho in garage un gruppo termico in alluminio malossi sport 210 c 57 ancora nuovo da aprire la scatola e magari potrei abbinarci un nuovo volano ma non ho la più pallida idea di cosa comprare magari meglio bilanciato dell originale e che forse possa aiutare un po' con le vibrazioni e prestazioni.. Grazie per ogni consiglio.2 points
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ciao,assoluitamente sip fast flow 2.0,con tubo L 55 cm . il BGM, sopratutto in riserva,non ha il flusso stabile2 points
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Anche a me sembra che vada tutto bene, anche lo scarto di numeri tra telaio e motore, giusto per quell'anno e modello, se dovessero fare storie in sede di revisione per i numeri di telaio poco leggibili (ma non dovrebbero), usa uno sverniciatore ed una spazzola in rame od ottone (NON ferro!) ed abbi l'accortezza di delimitare l'area della punzonatura con del nastro da carrozziere, poi proteggi la punzonatura con della vernice trasparente o un fondo ben diluito. Ciao, Gino2 points
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Ciao. I numeri sono corretti per l'anno, ed il format è originale, un po' alto lo scarto tra i numeri telaio e motore, ma succedeva spesso. Il colore è originale o è stata riverniciata? P. S. Forse era meglio evitare di postare i dati così in vista, e coprire almeno un paio di numeri...2 points
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Ciao aggiornamento 🙂 Ho aperto la confezione e utilizzato l olio sul vecchio decespugliatore Al momento dell apertura si presentava con un buon odore ... e aspetto totalmente privo di impurità grumi o depositi Sono al terzo pieno senza riscontrare anomalie A mio parere si è conservato egregiamente2 points
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La 180 SS è la più sexy delle Vespa mai prodotte da Piaggio, opinione personale ovviamente 💘. Complimenti per il gran lavoro, sbavo di invidia per la Vespa e per le capacità che non ho né avrò mai. Proprio per l'importanza del lavoro svolto penso che la discussione meriti di essere spostata nella sezione corretta, ovvero Restauro Largeframe. Ciao2 points
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la vespa è quasi certamente prima vernice, blu marine conservata . Quella mascheratura dozzinale del solo seriale, l'esatto fondo grigio piaggio 730 scolorito dagli anni, ossido dentro le stelle , tutto tipico PIAGGIO: anche la mia è così 😉2 points
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Ciao, diciamo che non è un bel rumore, suppongo che hai già verificato il corretto serraggio del volano, se non e quello potrebbero più cose, hai provato a sentire se tirando la frizione cambia qualche cosa ? Se cambia potrebbe essere che hai gioco tra i dischi guarniti e campana o che hai distrutto il parastrappi, se non è quello devi aprire, potrebbe essere l'ingranaggio della primaria che ha preso gioco sull'albero altrimenti è il cuscinetto testa di Biella. In bocca al lupo2 points
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Si esatto, per fare una cosa ben fatta dovresti cercare un motore con numerazione prossima a quella del telaio: VMB1M 35XXX ~ 37XXX. I motori ET3, se in buone condizioni, non modificati, si trovano attualmente a cifre comprese tra 600€ e 800€ circa. Anche 1000€ se già revisionati. Il tuo del 76, per il modello JEANS, a 4 cifre, è uno dei primi 3000 prodotti e di certo vale di più, può arrivare secondo me anche a 1200€. I problemi più frequenti in questi motori possono essere la valvola rovinata e la sede dell'albero di comando del cambio ovalizzata, ma sono riparazioni che si possono fare con una spesa abbordabile, dalle mie parti si fanno entrambe con circa 200€.2 points
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Fossi in te non metterei mai dei collanti o resine (come l'acciaio rapido) nel carter. Un ambiente oleoso e caldo come quello mette a dura prova qualsiasi composto, abbastanza da porre piú di un dubbio sulla tenuta sul lungo periodo. Mettere l'anello é una soluzione definitiva, affidabile e stracollaudata da migliaia di vespisti. Fosse un luogo comodo ti direi provaci ma i carter non si aprono tutti i giorni e ti conviene fare le cose per bene. Ciao e facci sapere2 points
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La scheda tecnica la puoi scaricare in downloads qui: A regime di 5700 giri/1' i db di controllo sono 87. Ciao, Gino2 points
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Quoto al 100% quello che hai scritto. Da quando sono ritornato Vespista sto vincendo una seconda fantastica giovinezza, con la maturità delle oltre 50 primavere ma lo spirito del ventenne Buona serata, domani metto a posto l'impianto luci e registro i cavi del cambio, domenica un bel giro in Valsesia 🤩🛵🏁2 points
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Sono normali questi piccoli trafilamenti sulle vespe...se vuoi eliminarli del tutto l'unico modo è di usare un sigillante specifico per sistemi di scarico, tipo la pasta SIA 9012 o la Arexons 8155. Sappi però che questo sigillante rende poi difficile il successivo smontaggio (che prima o poi ci sarà).2 points
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Io ho ricevuto una targa storica per una vespa del 69. Mi sembra del tutto uguale all'originale, certo non sto li ha spaccare il capello in 4. Tramite agenzia ho speso 350 euro ma solo per duplicato/smarrimento targa originale. Mi ha spiegato che per altri motivi il costo lievita, ogni pratica fa storia a se2 points
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Ciao Marben, ma infatti lungi da me seguire i loro consigli. La sostituzione del carter è una cosa che ho fatto per la 150 VBB del 61, ma in quel caso c'era l'incongruenza tra il telaio VBB1T e il motore VBB2M. Ora ho "fatto ricorso" all FMI centrale, diciamo, esponendogli il problema ed allegando ulteriori foto da altre angolazioni del numero di motore. Vediamo cosa mi rispondono...non la voglio proprio lasciar cadere sta cosa perché ho investito soldi e tempo, e mi sembra tutta una grande presa in giro. ciao e buone Feste Pasquali!2 points
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I veicoli anteriori al 1960 con omologazione di tipo "Atto", nel caso vengano reiscritti o reimmatricolati, devono essere immessi nel database con la dicitura "esemplare unico" ed un'omologazione generata appositamente, diversa per ogni veicolo, anche se identico. Questo perché il database non accetta omologazioni diversa da IGM o DGM. Chi ha inserito quella vespa con un'omologazione sbagliata ha commesso un errore madornale e la carta di circolazione va corretta. Ciao, Gino2 points
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Premetto che non abbiamo inventato niente di nuovo; il cavalletto è nato per sollevare Vespe, ma anche Ape con le apposite staffature; ecco per l'appunto ci serviva per quest'ultima, ma la Casa fornitrice al momento non lo aveva disponibile. Allora abbiamo deciso di modificare le staffe che avevamo realizzato per un'altro sollevatore dell'Ape 50, (già visto sul forum) che in quel caso la sollevava di lato, come se fosse un transpallet per indenderci, comunque le staffe sono ancora reversibili e si possono usare su entrambi i sollevatori. Il precedente era più adatto a fare lavori gravosi, inquanto è molto più stabile, mentre questo è più agile e và bene per la lavorazione della carrozzeria e la verniciatura essendo girevole, ma anche per il sucessivo montaggio, spostando la staffa longitudinale in avanti, per controbilanciare il peso maggiore dei vari gruppi e sottogruppi...p.s. attualmente è idoneo per la versione cabina stretta, ma volendo si presta anche la versione cabina larga...2 points
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Rinnovo i complimenti per la costanza con la quale viene aggiornato questo bellissimo thread! Per gli amanti delle statistiche, ad oggi sono state pubblicate 3157 immagini così suddivise: 1301 placche italiane 1227 placche estere 510 placche "Britain" 67 placche da supporto ("badge bar") 52 portachiavi Avanti tutta 👏2 points
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Su 50 special , il blu MARINE (275) non è un colore previsto per la produzione Italiana. Tempo fa ne vidi una versione tedesca in blu 275 , quindi con frecce, parabola diversa / piccola, cassettino laterale e commutatore a chiave, e sembrava un conservato. Purtroppo non ho foto. quel sito è molto lacunoso: informazioni errate / mancanti e/o fuorvianti, come in questo caso. Molto meglio le info che trovi qui su VR 😉2 points
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ma davvero l'impiegato non ha voglia di dirti cosa ci va??? (praticamente niente, come da leggenda in fondo al modulo) 17. uso P (va barrato) perchè indica privato 18. LASCIA in BIANCO (non è uso terzi) 23. LASCIA in BIANCO non è macchina agricola 23a. idem come sopra LASCIA in BIANCO 24. non credo ci sia su libretto ET3 codice veicolo !?!? lascerei in bianco 26. LASCIA in BIANCO il motociclo è italiano 27. idem come sopra LASCIA in BIANCO 28. le prime 4 lettere del tuo cognome 29. F (che indica il codice fiscale successivo)2 points
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Specularmente anche l'ingranaggio del pompante dell'80 ha portata minore del fratello 125-150:2 points
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Torino, corso Stati Uniti, nel tratto compreso fra i corsi Duca degli Abruzzi e Galileo Ferraris.2 points
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Io son più solitario,pur abitando a meno di 20 km da mamma piaggio mi rifiuto di andare in quel caos. Preferisco giri in solitaria o al massimo pochi ma buoni e ben lontani dalla confusione. In caso di necessità il mio garage seppur piccolo è a disposizione degli amici di VR in caso di inconvenienti e rogne meccaniche da risolvere.2 points
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1976 può essere solo il rosso corallo. Era un colore che virava in fretta con anni di sole, verso l'arancione2 points
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Domanda: Hai cambiato più carburatori mettendo sempre lo stesso getto del massimo? Perchè il difetto che palesi è tipico del getto massimo tappato. Il serbatoio è stato accuratamente pulito? Ciao Gg2 points
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