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  • Risposte

    • ...credo proprio che tu abbia ragione Pier...è un “high side”... sentiamo altri... 👋  
    • Io ho sempre fatto il rodaggio esattamente come hai descritto, ma non ho mai aumentato le percentuali di olio oltre il 2,5%, e solo per il primo pieno. Poi sempre fatto miscela al 2%. Idem negli anni 70 ed 80 quando gli olii da miscela erano quasi esclusivamente minerali. Questo per motori stock o con piccole elaborazioni di cilindrata. Non ho mai fatto motori estremi o superlavorati che fanno 10000 rpm ed oltre. Va detto che con gli olii sintetici che 40 anni fa non c'erano, il rischio di grippare oggi per mancanza di lubrificazione è davvero molto molto remoto.  Motul non mi piace troppo, ho avuto pessime esperienze con questo marchio su moto stradali di grossa cilindrata e su moto da mx. Su vespa ho usato solo il Transoil per il cambio, e anche qui ho avuto problemi con la frizione. Cambiato con altra marca, fine del problema...x me Motul basta, mai più.    P. S. Foto dal manuale della mia prima vespa (ET3 del 1978)...ho sempre seguito questo schema.   
    • Salve, sono di nuovo qui Ricapitolando, montando una accensione del PKS (volano e statore), a parte il poco miglioramento delle luci, che poi mi interessa relativamente, avrei comunque una migliore e costante scintilla alla candela e un funzionamento più affidabile. Praticamente dovrebbe partire al primo colpo nel 99% dei casi. Giusto? Scusatemi le domande assurde ma non sono un esperto. Grazie
    • Ciao a tutti, Riporto in auge questa discussione. Con i motori "moderni" vale ancora questa regola aurea del rodaggio? Cambiando il gruppo termico con uno fatto nel 2024 dove i macchinari dovrebbero avere delle tolleranze molto piú basse ha ancora senso fare un rodaggio "lungo"? Sto per cambiare gruppo termico e sul manuale di fabbrica sono consigliati 300km a 3/4 di gas con 3% di miscela. Io stavo pensando di usare un buon olio sintetico (tipo il Motul 710 montando uno Stelvio 177) e poi fare effettivamente 300 km fatti a cicli di 20 km e poi farlo raffreddare. Passati i 300km abbassare magari la miscela a 2.5% fino ai 500/600 km e poi al 2%. Dai 300 km iniziare a fare qualche breve tirata e poi dai 500/600 km iniziare ad usarla in modo piú normale evitando di scannarla fino almeno ai 1000 km. Cosa ne pensate? meffe 
    • Attendiamo altri pareri circa il prosieguo della corsa.   Invito a notare  il ciuffo rialzato, che non sapremo mai se causato dalla sostenuta velocità,  oppure se  come sul dirsi  "gli si sono  rizzati i capelli".

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Showing content with the highest reputation on 21/05/2020 in tutte le sezioni

  1. Queste situazioni mi paiono paradossali. E mi chiedo se dietro a queste grandi manovre vi sia l'effettiva intenzione di snellire la burocrazia e allentare gli oneri sul cittadino, oppure l'esatto contrario. Faccio un esempio concreto e lampante. Da qualche anno è stato "dematerializzato" il CDP, che infatti ora è rilasciato nella sola versione digitale. Questa operazione è stata elogiata con toni trionfali nelle note stampa dell'ACI e conseguentemente, anche da certa stampa che acriticamente rilancia queste note. Non solo, anche nei forum la novità è stata accolta come un grande progresso. Ne siamo sicuri? L'anno scorso ho acquistato da un privato una Panda del 2000, oggetto di numerosi trasferimenti di proprietà nel corso della sua storia. L'ultimo, prima del mio acquisto, ha avuto luogo nel 2018 e perciò l'auto era già priva di CDP cartaceo. In passato mi sono sempre occupato personalmente dei passaggi di proprietà. Il che significa: complilazione del vecchio CDP, autentica di firma all'ufficio anagrafe comunale, perfezionamento della procedura direttamente al PRA. Il tutto in maniera relativamente agevole e con un buon risparmio di denaro. E col CDP digitale come si fa? Come prima, letteralmente: occorre far "materializzare" il CDP digitale, compilarlo come in passato, ottenere l'autentica di firma, ecc. Ovviamente la materializzazione deve essere effettuata dal venditore, che dovrebbe quindi provvedere tramite agenzia oppure personalmente al PRA. Una complicazione che per un venditore è ragionevolmente inaccettabile, specie se deve perdere ore di lavoro. E quindi? Quindi non resta che optare per l'agenzia di pratiche auto, che per una voltura come quella della mia Panda ha comportato un rincaro di circa 130 €, rasentando così i 400 € (per una vettura da 800€, ma questo è un altro discorso...). A complicare ulteriormente le cose, la riorganizzazione del PRA che da giugno 2019 riceve esclusivamente su appuntamento. Appuntamento che ovviamente viene fissato da funzionari secondo i loro calendari, con poca possibilità di "trattativa"... La mia sensazione è che tutto muova in una chiara direzione: scoraggiare il "fai da te", con complicazioni esasperanti, a tutto vantaggio delle agenzie di pratiche auto. Fatico a vedere un progresso in tutto questo. La questione "dematerializzazione" degli originali, poi, mi porta ad un'altra riflessione. La trovo assurda, perlomeno se non si giunge a riconoscere il ragionevole diritto all'annullamento senza la distruzione obbligatoria. Ma pensiamo a quanto affanno nel cercare documenti e targhe originali, e a quanta speculazione questo aspetto ha generato. Per poi riscoprire che targhe e documenti sono proprietà dello Stato, che può disporne come preferisce. Magari imponendo, un giorno, la sostituzione di uno o dell'altro, o di entrambi. Meditate.
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  2. Buongiorno, torno su questo post dopo tanto tempo per aggiornarlo e ribadire l'integrità della persona alla quale mi sono rivolto (Simone della MAV). Il potere di internet ha fatto si che gli giungesse all'orecchio questo mio post e qualche giorno fa mi ha richiamato al telefono. Abbiamo chiarito il malinteso che è stato frutto dell'incastrarsi di periodi difficili per entrambi, può succedere.... Si è proposto di risarcirmi in qualche maniera, quindi forse mi manderà indietro il mio blocco o forse qualcos'altro.... Bene così Un saluto a Simone F
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  3. Pur non avendo particolare simpatia per Asi, la sostengo pienamente nelle battaglie che sta portando avanti. Ormai è una guerra a tutto campo con l'Aci, che peraltro per prima ha sferrato un attacco inaudito ai registri storici attualmente riconosciuti dal CdS. Il presidente dell'Aci, con un pelo sullo stomaco non indifferente, ha palesato la sua intenzione di entrare nel mondo del motorismo storico scalzando gli altri, e l'ha fatto tra l'altro con argomenti preoccupanti. Mi pare che l'Aci stia avanzando su più fronti: consolidando la sua posizione nella burocrazia ordinaria (ruolo che invece si poteva tranquillamente mettere in discussione, ma si sa come funziona con certi carrozzoni...), e dall'altra mira a diventare l'unico riferimento per gli attestati di storicità, peraltro minacciando tutti i poveretti che non hanno mezzi prestigiosi. Basta vedere le gesta del suo presidente, per capire a quale mondo appartenga. La vedo molto male.
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  4. bene, la metterai in ordine come si merita?
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  5. Marco, lo dico da anni: sono tutte manovre per non far chiudere il PRA e, di conseguenza, togliere un'enorme fetta di potere all'ACI. In primis, il CdP si può PRETENDERE cartaceo come una volta, e non possono impedirti di volerlo, in secundis, hai perfettamente ragione, la semplificazione NON ESISTE, se mai il contrario! Per finire, tutto questo avvalora il mio convincimento che la presenza di targhe e documenti originali non serva assolutamente ad aumentare il valore di un veicolo storico, se non di una percentuale infinitesima. Speriamo che ASI la spunti, FMI non pervenuta. Ciao, Gino
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