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Matematica ):


alfo
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Ogni volta che ho una verifica di matematica su argomenti impossibili e che so che non si useranno mai mi chiedo se tutta la gente che abbai gia finito la scuola ne fa uso ): .. E' una domanda che non avra' mai risposta .. Voi che dite?

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MODERATOR

Che non è un buon motivo per "giocare al ribasso" quando si parla di cultura ed istruzione! ;-)

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....io mi ricordo della trigonometria e dell inizio delle tracce.....se per assurdo.........io la scuola non l 'ho finita e cmq ti posso dire che mi mangio le mani....quel pezzo di carta conta al giorno d'oggi........quindi stringi i denti e non mollare.......

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Lo studio della matematica, delle scienze in generale, è fondamentale. Non tanto per gli argomenti in sé (che pure sono importanti!), quanto per l'approccio mentale che sviluppa che, te lo assicuro, ti tornerà utile in moltissime circostanze.

 

Sentiamo, qual è l'argomento della verifica?

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Gran parte della matematica studiata alle scuole superiori non troverà una completa applicazione nella vita pratica (ma ciò vale anche per altre materie: greco, latino, chimica, ecc.).

Lo studio serve anche per "allenare il cervello".

 

La regola per il cervello pare essere la stessa che vale per i muscoli del corpo: se non si usano se ne perde parte dell'efficenza.

 

Quando si apprende qualcosa di nuovo il cervello "si attiva" e le connessioni fra neuroni aumentano, insomma si fa allenamento... ..........quindi buono studio e non mollare.

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Gran parte della matematica studiata alle scuole superiori non troverà una completa applicazione nella vita pratica (ma ciò vale anche per altre materie: greco, latino, chimica, ecc.).

 

Però questo non toglie che non si debba saperla.

 

Io che ho fatto un istituto tecnico ho mangiato matematica a colazione pranzo e cena, e nel lavoro che ho svolto per 15anni mi è servita parecchio, soprattutto la trigonometria.

 

Col senno di poi non mi sarebbe dispiaciuto "studiare" un po di latino, quantomeno per cercare di carpire l'etimologia di alcune parole nuove che ogni tanto mi capita di sentire.

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MODERATOR
Col senno di poi non mi sarebbe dispiaciuto "studiare" un po di latino, quantomeno per cercare di carpire l'etimologia di alcune parole nuove che ogni tanto mi capita di sentire.

 

Inizia col tradurre questa frase:

 

"Foedera non sunt mutanda"... :Lol_5: :Lol_5: :Lol_5::ok:

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Caro amico, ti parlo da pentito del non studio. All'età per studiare preferivo non farlo e preso un attestato di scuola biennale andai a lavorare...Mi ritrovai alle serali circa 10 anni dopo per prendere il diploma da geometra per dimostrare a me stesso che non sono stupido e per poter dire in futuro a mio figlio, studia che è utile! Ti immagini se puntavo a farlo senza un titolo di studio? :roll:

 

Per quanto la matematica ti sembrerà inutile, fidati che senza volerlo nella vita è più utile di quanto si immagina. Le equazioni sono dei problemi e tutto ciò che devi risolvere nella vita lo puoi assimilare ad equazioni più o meno facili.

 

Studia e impegnati, facendolo come una passione non come obbligo, perchè se non lo fai, un giorno ti accorgerai che hai perso un'occasione e non potrai recuperarla.

In bocca al lupo per la verifica :ok:

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Con la Matematica alleni il cervello, nella vita forse non ti serviranno gli integrali, le derivate o le primitive, ma l'allenamento che hai fatto ti aiuterà senza che tu te ne accorga. Studia ragazzo, studia! In bocca al lupo! Ciao!

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A me molti concetti di matematica appresi a scuola mi sono serviti per capire certe cose, sia negli hobbies che nel lavoro e nella vita in generale. Come anche geometria, fisica, chimica, storia, letteratura, eccetera.

Mi sono serviti sia dal punto di vista pratico, sia per sostenere conversazioni con altre persone.

 

... mi mangio le mani....quel pezzo di carta conta al giorno d'oggi........quindi stringi i denti e non mollare.......

 

Affarmazione discutibile, ormai lo studio non è più garanzia di riscatto sociale come lo poteva essere fino a mezzo secolo fa.

Apre teoricamente maggiori possibilità, ma fa pagare l'entrata nel mondo del lavoro a tarda età e l'eccessiva specializzazione che costringe a limitare il numero dei possibili obiettivi, trasformando qualunque altro lavoro in un insoddisfacente ripiego. Un discorso è specializzarsi studiando per poi cercare un lavoro coerente con gli studi, un'altra cosa è valutare le possibilità offerte dal mercato ed imparare un mestiere sul campo.

Ormai ci sono troppi laureati per le possibilità offerte dal mondo del lavoro, il futuro assicurato ce l'ha il calzolaio, non il dottore in...

E' una verità difficile da accettare, ma nella vita bisogna essere pratici.

Possiamo anche parlare del desiderio di crescita personale, ma è un altro discorso, io mi riferisco esclusivamente alla relazione pratica studio-lavoro.

Il mio consiglio è: impara bene almeno l'inglese e consegui con impegno e quindi bene un diploma, sono i requisiti minimi e sufficienti per avere un livello culturale tale da metterti in grado di accedere al mondo, sviluppare un sano spirito critico e sostenere qualunque rapporto sociale. Poi, se sei seriamente motivato, prosegui con gli studi, se non sei seriamente motivato, cerca immediatamente un lavoro serio, inizialmente anche malretribuito, che ti permetta di distinguerti dalla massa, insomma impara un mestiere ed insegui l'autorealizzazione.

Mantieni quindi vivo il tuo intelletto e sviluppa la tua cultura per tutta la vita, frequentando persone valide, leggendo molto ed interagendo sulla realtà che ti circonda con l'orizzonte più ampio possibile.

Scusate appaio come diseducativo, si tratta di una mia opinione.

 

Consiglio questo libro:

 

"Il lavoro manuale come medicina dell'anima" di Matthew Crawford

Spiega come e perchè un plurilaureato con un lavoro intellettuale si sia realizzato mollando tutto per fare il meccanico.

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A me molti concetti di matematica appresi a scuola mi sono serviti per capire certe cose, sia negli hobbies che nel lavoro e nella vita in generale. Come anche geometria, fisica, chimica, storia, letteratura, eccetera.

Mi sono serviti sia dal punto di vista pratico, sia per sostenere conversazioni con altre persone.

 

Affarmazione discutibile, ormai lo studio non è più garanzia di riscatto sociale come lo poteva essere fino a mezzo secolo fa.

Apre teoricamente maggiori possibilità, ma fa pagare l'entrata nel mondo del lavoro a tarda età e l'eccessiva specializzazione che costringe a limitare il numero dei possibili obiettivi, trasformando qualunque altro lavoro in un insoddisfacente ripiego. Un discorso è specializzarsi studiando per poi cercare un lavoro coerente con gli studi, un'altra cosa è valutare le possibilità offerte dal mercato ed imparare un mestiere sul campo.

Ormai ci sono troppi laureati per le possibilità offerte dal mondo del lavoro, il futuro assicurato ce l'ha il calzolaio, non il dottore in...

E' una verità difficile da accettare, ma nella vita bisogna essere pratici.

Possiamo anche parlare del desiderio di crescita personale, ma è un altro discorso, io mi riferisco esclusivamente alla relazione pratica studio-lavoro.

Il mio consiglio è: impara bene almeno l'inglese e consegui con impegno e quindi bene un diploma, sono i requisiti minimi e sufficienti per avere un livello culturale tale da metterti in grado di accedere al mondo, sviluppare un sano spirito critico e sostenere qualunque rapporto sociale. Poi, se sei seriamente motivato, prosegui con gli studi, se non sei seriamente motivato, cerca immediatamente un lavoro serio, inizialmente anche malretribuito, che ti permetta di distinguerti dalla massa, insomma impara un mestiere ed insegui l'autorealizzazione.

Mantieni quindi vivo il tuo intelletto e sviluppa la tua cultura per tutta la vita, frequentando persone valide, leggendo molto ed interagendo sulla realtà che ti circonda con l'orizzonte più ampio possibile.

Scusate appaio come diseducativo, si tratta di una mia opinione.

 

Personalmente condivido le tue parole, è molto più educativo far capire l'importanza delle cose, piuttosto che illudere o inculcare a qualcuno che l'obiettivo da raggiungere è...

 

Per la matematica, io sono una capra, però se riesci ad applicarla ai casi reali, tutto inizia a tornare utile, come il disegno, se sai disegnare un triangolo avendo le dimensioni dei tre lati, sei in grado di effettuare praticamente qualsiasi rilievo planimetrico e quindi anche verificare se ad esempio il muratore

a cui hai affidato i lavori per la tua casa, sta lavorando bene o male...

 

Per il lavoro, io sono geometra, sono quasi "dottore in..." ma nei fatti, ho quasi 30 anni, un mutuo fatto insieme ai miei soci per tentare l'avventura del lavoro e...basta, per il futuro solo una serie "vedremo di...", devo constatare che molti miei coetanei, che non hanno avuto lo stesso percorso di studio, entrando quindi prima nel mondo del lavoro, facendo lavori perlopiù manuali, hanno una famiglia, qualcuno ha già anche la casa e altri attendono un figlio...

 

 

Consiglio questo libro:

 

"Il lavoro manuale come medicina dell'anima" di Matthew Crawford

Spiega come e perchè un plurilaureato con un lavoro intellettuale si sia realizzato mollando tutto per fare il meccanico.

 

Mi ricorda la storia di un noto preparatore, mi pare che sia Lorenzo Lauro, laurea in medicina e impiego presso un ente, lasciò tutto per dedicarsi alla passione...e devo dire che effettivamente si è preso le sue belle soddisfazioni...

 

Più tardi passo in libreria...

 

Bye, Luca

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Il ladino è una lingua fantastica, penso la conosca molto bene Valder7:mrgreen:

 

 

 

non so chi sia valder7 :sbonk:

in ogni caso, no, non lo parlo il ladino. So due frasi ma dalle mie parti viene parlato solo in val gardena e val badia. ;-)

 

:ciao:

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la matematica è fondamentale, a me non piaceva affatto, am solo perchè avevo dei pessimi docenti, sia alle medie che alle superiori. All'università invece, vuoi perchè ero maturato io o vuoi perchè ho avuto la fortuna di avere dei docenti ottimi in certe materie, ho capito un sacco di cose, e più passavano gli anni e passavamo ad esami di indirizzo e maggiormente cresceva l'importanza della matematica e diventava quasi semplice capire come funzionavano le cose (anche una stupidata come la potenza del calcio al pallone del Maradona dei tempi d'oro) seguendo l'approccio matematico, è fondamentale anche nella vita di tutti i giorni la forma mentis che ti da. io non sono un drago in matematica, ma ho una laurea scientifica e la uso tutti i giorni, a volte solo le quattro operazioni, a volte equazioni complesse. Studia e vedrai che un giorno capirai perchè ti diciamo così! In bocca al lupo!

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MODERATOR

Io all' ITIS, indirizzo meccanico avevo 3 fisso in matematica...non riuscivo a trovare il verso giusto...dopo essere stato non promosso 2 volte in terza, ho abbandonato gli studi. Adesso me ne pento...stringi i denti e vai avanti!

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Affarmazione discutibile, ormai lo studio non è più garanzia di riscatto sociale come lo poteva essere fino a mezzo secolo fa.

Apre teoricamente maggiori possibilità, ma fa pagare l'entrata nel mondo del lavoro a tarda età e l'eccessiva specializzazione che costringe a limitare il numero dei possibili obiettivi, trasformando qualunque altro lavoro in un insoddisfacente ripiego. Un discorso è specializzarsi studiando per poi cercare un lavoro coerente con gli studi, un'altra cosa è valutare le possibilità offerte dal mercato ed imparare un mestiere sul campo.

Ormai ci sono troppi laureati per le possibilità offerte dal mondo del lavoro, il futuro assicurato ce l'ha il calzolaio, non il dottore in...

E' una verità difficile da accettare, ma nella vita bisogna essere pratici.

Possiamo anche parlare del desiderio di crescita personale, ma è un altro discorso, io mi riferisco esclusivamente alla relazione pratica studio-lavoro.

Il mio consiglio è: impara bene almeno l'inglese e consegui con impegno e quindi bene un diploma, sono i requisiti minimi e sufficienti per avere un livello culturale tale da metterti in grado di accedere al mondo, sviluppare un sano spirito critico e sostenere qualunque rapporto sociale. Poi, se sei seriamente motivato, prosegui con gli studi, se non sei seriamente motivato, cerca immediatamente un lavoro serio, inizialmente anche malretribuito, che ti permetta di distinguerti dalla massa, insomma impara un mestiere ed insegui l'autorealizzazione.

Mantieni quindi vivo il tuo intelletto e sviluppa la tua cultura per tutta la vita, frequentando persone valide, leggendo molto ed interagendo sulla realtà che ti circonda con l'orizzonte più ampio possibile.

Scusate appaio come diseducativo, si tratta di una mia opinione.

 

Consiglio questo libro:

 

"Il lavoro manuale come medicina dell'anima" di Matthew Crawford

Spiega come e perchè un plurilaureato con un lavoro intellettuale si sia realizzato mollando tutto per fare il meccanico.

 

 

 

Straquoto, e mi permetto di aggiungere: per fortuna...

 

Può sembrare strano dire una cosa del genere però la ritengo una gran cosa il potersi realizzare professionalmente ed economicamente anche senza aver studiato...

 

Vuoi per scarsa voglia o per impossiblità di frequentare le scuole molti hanno la vecchia terza media, oggi diventata diploma, eppure lavorando e impegnandosi seriamente nel lavoro che fanno riescono a guadagnare di più di "sofisticati dottori" magari laureati solo perchè il papi era avvocato o commercialista ed allora si son dovuti applicare in quel settore...

 

Io quando vedo un muratore, o un carrozziere, un idraulico, un qualcuno che non ha dovuto studiare fino a 30 anni per guadagnare 2000€ al mese sono contento perchè vuol dire che un pochino di meritocrazia in questo paese è rimasta...

 

Mi fanno inca@@are invece i figli di papà laureati che a 30 anni si lamentano che non trovano il lavoro che avrebbero desiderato, e magari rifiutano semplici mansioni impiegatizie snobbando pure i 1000€ al mese:rabbia:

 

 

 

Viva la voglia di lavorare ed il lavoro!

Ho sempre pensato che lo studio sia solo un mezzo per...

I laureati che credono di aver risolto i loro problemi e pretendono tutto e subito solo perchè hanno un pezzo di carta :frustate:

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Non pensavo di suscitare cosi tanto interesse; cmq non ho intenzione di mollare , sono in 4° superiore e mi mancano due anni. Come molti di voi non ho intenzione di mollare adesso per poi ritrovarmi a fare le serali quando ne ho l oppurtunita' adesso. Comunque quella cosa della matematica che allena il cervello non la sapevo, mi e' nuova.. xD

 

 

Che non è un buon motivo per "giocare al ribasso" quando si parla di cultura ed istruzione! ;-)

 

Comunque Vesponauta lasciamo stare questa cosa perche' ormai oggi non si capisce piu niente a riguardo, dobbiamo solo aspettare e vedere cosa succede

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MODERATOR
Comunque Vesponauta lasciamo stare questa cosa perche' ormai oggi non si capisce piu niente a riguardo, dobbiamo solo aspettare e vedere cosa succede

 

E' il difficile equilibrio nella preparazione che riguarda tanto gli studenti quanto i docenti... ;-)

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Lo studio della matematica, delle scienze in generale, è fondamentale. Non tanto per gli argomenti in sé (che pure sono importanti!), quanto per l'approccio mentale che sviluppa che, te lo assicuro, ti tornerà utile in moltissime circostanze.

 

 

:quote:quotone:quote:

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Gran parte della matematica studiata alle scuole superiori non troverà una completa applicazione nella vita pratica (ma ciò vale anche per altre materie: greco, latino, chimica, ecc.).

 

ehm parla per te :mrgreen::-):lol:

 

Io nella vita faccio (o meglio cerco di fare).................il matematico :ok:

 

e non sto scherzando! ;-)

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