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Nuovo px!!!!!


_Rikii_
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La concorrenza conta eccome, ma visto che qua siamo (anzi eravamo) pieni di industrie la concorrenza era e potrebbe essere ancora tutta nostrana.

Solo che i grandi marchi italiani sono i primi a fregarsene dell'Italia, sono i primi a correre nei paesi emergenti per diventare produttori lì ma che poi vendono qua. Ecco dove sta l'errore.

 

 

Però non dovresti generalizzare.

La Fiat produce la Panda in Polonia e poi la vende dappertutto, Italia compresa. I modelli oggi prodotti a Termini Imerese con la chiusura di questo stabilimento verranno prodotti altrove, sicuramente non in Italia.

Allo stesso modo non produrrà più a Mirafiori il nuovo monovolume che sostituirà Idea e Multipla, bensì in Serbia.

Questa è esattamente la delocalizzazione selvaggia contro cui tutti noi che abbiamo a cuore il destino del nostro Paese ci battiamo.

 

La Indesit invece, opera secondo una logica completamente diversa: continua a produrre in Italia l'intera gamma dei suoi prodotti: nel nostro Paese realizza le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi e i forni che poi vende nella maggior parte dei mercati europei.

Ciò garantisce il lavoro delle migliaia di lavoratori italiani, e di un fortissimo indotto di componentisti, che nel loro settore sono all'avanguardia e competono senza alcun complesso con la concorrenza cinese o indiana che si voglia.

Le produzioni degli stabilimenti in Turchia, Polonia, Russia ecc. sono, salve limitate eccezioni relative a prodotti particolari, rivolte a soddisfare la domanda di quegli stessi mercati.

Del resto per ovvie ragioni sarebbe improponibile pensare di produrre in Italia anche gli elettrodomestici destinati al mercato Russo oppure a quello Turco.

Un azienda così strutturata, oltre ad essere competitiva su tutti i mercati, in periodi di crisi come quello attuale riesce a compensare i cali di domanda che si registrano sui mercati maturi con i forti incrementi provenienti dai mercati emergenti.

Credo che tra i due casi ci sia un abbisso: ad avercene di aziende come la Indesit. :ok:

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Purtroppo, sinché la forbice del costo del lavoro nei diversi paesi rimane così ampia, sarà difficile batterli!

 

Ciao, Gino

A tale proposito, è illuminante un passaggio di un servizio (mi pare fosse Report) di qualche tempo fa, in piena crisi Fiat, che metteva a confronto due operai Fiat con le stesse mansioni e inquadramento aziendale, uno italiano e uno polacco. L'italiano ad un certo punto spiegava al cronista, perplesso su come potesse il polacco tirare avanti con metà dello stipendio dell'omologo italiano, che era il "contorno" a fare la differenza: un tenore di vita diverso dal nostro, spese orientate all'efficienza piuttosto che all'esibizione, e costi vivi ben diversi da quelli del Bel Paese (si accennava ad un costo medio di poche decine di migliaia di euro per comprare una VILLETTA).

 

L'operaio alla fine chiosava (grossomodo, cito a memoria): "mi si dice che il mio stipendio è troppo caro per il lavoro che faccio. Bene! Sono d'accordo. Io non voglio tanti soldi e sono disponibile ad accettare lo stesso stipendio del mio collega, ma a patto che mi si permetta di comprare una casa al suo stesso prezzo, ed il resto di conseguenza..." :roll:

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A tale proposito, è illuminante un passaggio di un servizio (mi pare fosse Report) di qualche tempo fa, in piena crisi Fiat, che metteva a confronto due operai Fiat con le stesse mansioni e inquadramento aziendale, uno italiano e uno polacco. L'italiano ad un certo punto spiegava al cronista, perplesso su come potesse il polacco tirare avanti con metà dello stipendio dell'omologo italiano, che era il "contorno" a fare la differenza: un tenore di vita diverso dal nostro, spese orientate all'efficienza piuttosto che all'esibizione, e costi vivi ben diversi da quelli del Bel Paese (si accennava ad un costo medio di poche decine di migliaia di euro per comprare una VILLETTA).

 

L'operaio alla fine chiosava (grossomodo, cito a memoria): "mi si dice che il mio stipendio è troppo caro per il lavoro che faccio. Bene! Sono d'accordo. Io non voglio tanti soldi e sono disponibile ad accettare lo stesso stipendio del mio collega, ma a patto che mi si permetta di comprare una casa al suo stesso prezzo, ed il resto di conseguenza..." :roll:

 

Se non erro era Annozero di Santoro, una puntata del 2008.

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MODERATOR

La Indesit invece, opera secondo una logica completamente diversa: continua a produrre in Italia l'intera gamma dei suoi prodotti: nel nostro Paese realizza le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi e i forni che poi vende nella maggior parte dei mercati europei.

[...]

Le produzioni degli stabilimenti in Turchia, Polonia, Russia ecc. sono, salve limitate eccezioni relative a prodotti particolari, rivolte a soddisfare la domanda di quegli stessi mercati.

Del resto per ovvie ragioni sarebbe improponibile pensare di produrre in Italia anche gli elettrodomestici destinati al mercato Russo oppure a quello Turco.

 

Ancora OT perchè la faccenda m'interessa, e di riflesso può servire per cercare di comprendere l' "universo Piaggio":

Mia mamma ha comprato due anni fa un frigo combinato Hotpoint-Ariston totalmente elettronico e no-frost, quindi di livello di prezzo non propriamente basso. Sull'etichetta c'è "Made in Poland". Su un altro frigo "semplice" della stessa marca ho trovato l'etichetta turca. Su due lavastoviglie, una Ariston e l'altra Indesit, "Made in China", anche se sono meccanicamente della "generazione tecnica" superata circa due anni fa, pur essendo nuove.

S'iniziano a vedere nei grandi punti vendita abbondantemente lavatrici, specie quelle in promozione, con l'etichetta "Made in EU" (e io traduco istintivamente con "Poland"), specie dopo aver chiuso la catena di montaggio lavatrici "100% Hotpoint" in GB lasciando laggiù solo quella delle asciugatrici.

In Italia, al momento, mi risulta che ci sia la specializzazione sulle lavatrici Extendia da 11,5 kg, le Aqualtis, le Prime (dopo il "fiasco" delle Moon) e i modelli da incasso (le lavastoviglie, forse proprio a None).

Bene: detto tutto questo, non mi sorprenderebbe se i vari modelli Piaggio e Vespa seguissero questo "rimescolamento" di produzione e di mercato, dove un modello prodotto "laggiù" si venda anche "quaggù" e viceversa.

Staremo a vedere che succederà tra poco.

 

Intanto mi viene da pensare, ritornando totalmente in topic, come ho già detto altrove, che per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.

 

Vero è che se entrambi i marchi mantenessero motorizzazioni analoghe, il "duello" tra qualità e prezzi rimarrebbe però molto interessante... :Lol_5:

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... per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.

L'idea non sarebbe per niente malaccio, ma presupporrebbe:

 

a) la sopravvivenza del 2 tempi alle prossime norme antinquinamento, cosa IMHO altamente improbabile;

 

b) un interesse REALE di Piaggio verso il PX e la sua evoluzione, che è difficile da vedere nella direzione presa dal resto della gamma del marchio, compresa quella scatoletta a quattro ruote presentata all'EICMA.

 

Vero è che se entrambi i marchi mantenessero motorizzazioni analoghe, il "duello" tra qualità e prezzi rimarrebbe però molto interessante... :Lol_5:
Questo è già più probabile, almeno per come stanno attualmente le cose. Ma non mi illuderei sulle prospettive a lungo termine... :nono:
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per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.

 

V:Lol_5:

 

Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3 :roll:

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Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3 :roll:

facendo porcate come marmitte che diventano stufe -per peso e temperature raggiunte- e getti magrissimi...poi in strada non cammini e/o grippi...

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Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3 :roll:

 

il 2 tempi non dovrebbe essere neanche euro 0...inquina molto di più del gasolio che già è una porcata...

 

detto questo il 2 tempi ha noltevoli vantaggi :

1-manutenzione ridottissima

2-facile da gestire anche per i poco esperti

3-non è (quasi) mai il caso della vespa ma un motore 2 tempi, senza fare tante cose ingenieristiche, può raggiungere prestazioni elevatissime

 

io nel mio passato cross-enduristico ho avuto sempre dei 2 tempi e lisceglievo accuratamente per prestazione...con pochissime modifiche avevo dei mostri sotto le chippe ed inoltre vedevano l officina raramente...

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il problema delle cose che non inquinano è che non sono performanti.

 

 

Naaaaa dove stà scritto.

Non ha nessun fontamento tecnico questa affermazione.

La performance di un combustibile è data dal suo rendimento termico.

Più scalda e meglio è (entro certi limiti).

Quindi lo stesso potere calorifico di un combustibile fossile, può essere tranquillamente sostituito da uno organico a minor impatto ambientale.

 

Vedesi per esempio, il biodiesel. Che non è una manna dal cielo, ma quasi.

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..il problema del 2 tempi è che per renderlo pulito si dovrebbero fare così tante modifiche da renderlo in pratica un 4 tempi!!!Purtroppo la sua semplicità costruttiva fa a pugni con l'emissione di idrocarburi incombusti allo scarico, oltre che dai residui dell'olio lubrificante a "perdita";questi problemi si possono superare con appositi sistemi di "lavaggio" che inesorabilmente finiscono col "complicarlo" notevolmente;ricordo tempo fa la Honda aveva studiato in maniera approfondita un tipo di "innesco" della combustione nel 2 tempi che prometteva molto: schierò pure 2 moto 2 tempi con tale sistema nella Parigi-Dakar: queste moto affrontarono la corsa senza una piega: erano 400 cc di cilindrata e andavano come le bicilindriche 4 tempi; consumavano poco ed erano affidabilissime; ma, evidentemente se la Honda non industrializzò il progetto, qualche punto "oscuro" ci sarà dovuto essere: ricordo si chiamavano exp 400...stupende!!!!Sognavo di poterne acquistare un esemplare un giorno........

 

date un'occhiata qui..... purtroppo è in Inglese, ma spiega tutto, tranne il perchè il progetto fu abbandonato.... Honda EXP-2

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Anche per quanto detto prima, condivido in pieno la scelta di piaggio di continuare a puntare sul 2T, finquando possibile.

Peccato che sotto la pressione di normative sempre più stringenti, sembra che questo affascinante motore sia in ogni caso destinato prima o poi a soccombere... così come già accaduto per i carburatori... :-(:-(

Morale della favola: ragazzi, teniamoci stretti in nostri 2T!!! :mavieni::boxing:

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A dire il vero la honda quel progetto -la combustione 2t con radicali attivati- lo ha adoperato con lo scooter phanteon 2t 125 150 dei primi anni 2000...infatti andavano come schegge la sigla era phanteon ar-cbs,dove la prima sta per activate radicals e la seconda combinated brake sistem il sistema di frenata combinato...poi tutto venne pensionato per passare al 4t...che peccato!

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Nei primi anni 90 c'era un prototipo 1.200 cc su base Fiat Uno a 2t, un motore che praticamente sembrava annegare nel vuoto oceanico del cofano ma che dava prestazioni interessanti. Poi non se n'è fatto più niente.

Ricordo che verso la fine del decennio, non ricordo se Malaguti ma era comunque un progetto figlio di un'università del Nord - forse Bologna ma qualcuno per favore mi venga in soccorso - si pensò un 2T a lubrificazione magrissima e capace di inquinare poco e niente. Sparito anche quello.

Ora leggo che Bill Gates vorrebbe resuscitare questo motore e avrebbe investito dei soldi in un consorzio (badate, sto andando a memoria, correggetemi se sbaglio). Dire che il 2T sia un ottimo motore è tautologico; dire che inquina a morire anche. Però penso che si possa trovare un compromesso tra facilità costruttiva, prestazioni e ambiente. PS: la mia motozappa è 210cc 2T lubrificata al 5% Brumital del 1974... aaaaaaahhhh quanto ambiente!!!!

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detto questo il 2 tempi ha noltevoli vantaggi :

1-manutenzione ridottissima

2-facile da gestire anche per i poco esperti

3-non è (quasi) mai il caso della vespa ma un motore 2 tempi, senza fare tante cose ingenieristiche, può raggiungere prestazioni elevatissime

 

io nel mio passato cross-enduristico ho avuto sempre dei 2 tempi e lisceglievo accuratamente per prestazione...con pochissime modifiche avevo dei mostri sotto le chippe ed inoltre vedevano l officina raramente...

 

1-a parte le candele che periodicamente vanno sostituite, a parte le marmitte e per non parlare dei depositi di olio che si formano sulle periferie della luce di scarico occludendola parzialmente.....;-)

2- quoto

3-per raggiungere prestazioni elevatissime serve un preparazione non solo da ingegnere, ma anche di espertissimo preparatore. Altro che 4 tempi!

Ritengo il motore 2 tempi una macchina in "equilibrio precario", ovvero che riesce a dare il meglio di sè solo per il tempo in cui riesce a mantenersi entro questa precarietà

La massima resa di un motore a 2 tempi deriva da troppe variabili volubili che devono essere soddisfatte tutte insieme

 

4-adattissimo alle moto da fuoristrada ma per la leggerezza e la compattezza che lo caratterizzano.

:ciao:

Staver

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vabbè la manutenzione di un 2t rispetto a un 4t è ridicola...a cambiare una candela è capace chiunque come anche a pulire una marmitta...

registrare le valvole di un 4t invece non è cosa facile...specialmente se raffreddato a liquido e non ad aria...

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vabbè la manutenzione di un 2t rispetto a un 4t è ridicola...a cambiare una candela è capace chiunque come anche a pulire una marmitta...

registrare le valvole di un 4t invece non è cosa facile...specialmente se raffreddato a liquido e non ad aria...

 

 

beh già quella è manutenzione straordinaria.

Sulla manutenzione straordinaria secondo me c'è proprio la differenzazione.

In quanto un conto e aprire un motore 2T per cambiare un componente, oppure semplicemente rifare frizione o cambiare il GT.

 

Un'altro è farlo su un 4T. Monta qui, registra lì, tot tolleranza qui, spianatina lì, ecc...

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Non vi seguo, cambiare frizione ed ingranaggi vari al motore vespa è praticamente uguale al 4 tempi LML.

Le valvole (2) non è che si registrano ogni 3 mesi, oltretutto il gruppo termico di un 4T è generalmente più longevo di un 2T che va in contro a problemi serissimi quando la carburazione e conseguente lubrificazione non è ottimale.

Secondo me vi fate troppe paranoie... ;-)

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