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Incubo nucleare: nuova Chernobyl?


AleVespa150
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purtroppo a quanto dice Le Monde anche il guscio di raffreddamento del reattore 4 sta cedendo (quello "spento" durante il sisma) :cry:

 

questo a conferma del fatto che spegnere non esiste se parli di nucleare....

 

vi posto una foto pubblicata dal national geographic

 

treno-radioattivo.jpg

 

questo é il famoso treno tedesco carico di scorie inerti e vettrificate (secondo il governo della civile Germania) da notare che ad una scansione ad infrarossi le scorie sono "calde" questo vuol dire che una reazione c'é se c'é calore c'é energia...

di inerte li non c'é niente!!!

:ciao:

 

BELLA FOTO! Attenzione a non far confusione: la sabbia è un materiale inerte, e fin li ci siamo, esistono però materiali inerti radioattivi, che quindi sono molto propensi a reagire, generando ad esempio calore. Un esempio è il radon, un gas INERTE e radiottivo presente in natura. Con la sabbia ci puoi fare una casa, con una scoria inerte... meglio di no, anche se risparmieresti sulla bolletta del gas.

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Il costo totale al kWh NON è quantificabile per nessuna forma di energia e come tale è una grandezza che va bene solo al demagogo di turno.

 

la sofferenza di generazioni di persone e i morti prodotti dal nucleare (vedi chernobyl) per via diretta o INDIRETTA (! e ancora oggi "si paga"...) non sono quantificabili in denaro. mi si potrebbe obiettare che anche il carbone e il petrolio facciano altrettanto...bene!

 

Il solare ad esempio, se si considerano i costi di installazione, manutenzione, smaltimento e impatto ambientale, ha un costo spropositato, l'idroelettrico, non parliamone.

 

il solare ha un costo "spropositato" ?...però non produce inquinamento (co2 etc.) non fa troppi morti (a qualcuno sarà anche caduto un pannello in testa...non ricordo ma potrebeb anche essere...) e non fa mutare persone e piante....già questo potrebbe farlo preferire a chi fosse chiamato a scegliere.

 

Qualcuno invece potrebbe preferire il nucleare più "economico" con qualche "morticino" piuttosto che una forma di energia che non dia risultati nell'immediato e che richieda più sacrifici da parte di tutti...e nella quale c'è ancora MOLTO da ricercare...mentre le centrali nucleari sono espressione diretta della tecnologia delgi anni '50 già bella che pronta. Magari rivista...forse un po' aggiornata ...ma sempre tecnologia degli anni '50...che noia che barba.:Lol_5:

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......... il solare ha un costo "spropositato" ?...

 

 

 

visto il cambio in corsa che ha deciso il governo sugli incentivi sul solare, se gia prima non era economico, ora lo è sempre di più!

.....cambio, leggi in corsaaaaaaaa olèèèè!!!!!

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la sofferenza di generazioni di persone e i morti prodotti dal nucleare (vedi chernobyl) per via diretta o INDIRETTA (! e ancora oggi "si paga"...) non sono quantificabili in denaro. mi si potrebbe obiettare che anche il carbone e il petrolio facciano altrettanto...bene!

 

Per questo il costo al kWh non è quantificabile. Sono troppo vaste le conseguenze della scelta del metodo di produzione.

 

il solare ha un costo "spropositato" ?...però non produce inquinamento (co2 etc.) non fa troppi morti (a qualcuno sarà anche caduto un pannello in testa...non ricordo ma potrebeb anche essere...) e non fa mutare persone e piante....già questo potrebbe farlo preferire a chi fosse chiamato a scegliere.

[\QUOTE]

 

Hai letto bene! Ha un costo immane. Credi che qualcuno abbia interesse ad installare pannelli se togli l'incentivo statale che tutti noi paghiamo a caro prezzo nella bolletta? Sai che per fare andare una piccola industria occorrerebbe coprire circa 200000 metri quadrati di terreno sottraendoli inevitabilmente all'agricoltura (ulteriore danno e costo)? Sai che il silicio non si smaltisce con troppa semplicità?

 

Qualcuno invece potrebbe preferire il nucleare più "economico" con qualche "morticino" piuttosto che una forma di energia che non dia risultati nell'immediato e che richieda più sacrifici da parte di tutti...e nella quale c'è ancora MOLTO da ricercare...mentre le centrali nucleari sono espressione diretta della tecnologia delgi anni '50 già bella che pronta. Magari rivista...forse un po' aggiornata ...ma sempre tecnologia degli anni '50...che noia che barba.:Lol_5:

 

Lasciando stare l'aspetto tecnologico, che evidentemente non conosci, come ho scritto prima, l'aspetto economico è di difficile valutazione. Personalmente non ti voglio "vendere" un reattore, però voglio farti capire che non basta la buona volontà per ragionare su queste tematiche.

 

Piccola provocazione, macabra ma che rende l'idea: al momento, nell'ambito della tragedia giapponese, le risorse rinnovabili hanno mietuto più di mille morti a causa del crollo di una diga. Quanti morti ha fatto il nucleare? Non voglio fare la figura di quello che guarda il 1000 morti oggi, ignorando le conseguenze di un possibile disastro nucleare domani, ma il fatto merita una riflessione.:ciao:

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Bene Pasquà, vieni in fabbrica con me a lavorare :mrgreen::sbonk: :sbonk:

 

eh si mi sa che a presto, se a maggio non mettono incentivi decorosi, vengo a lavorare con te Mirko.....!!! il "bocia" di mirko, :risata::risata::risata:

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meno male che ci sei tu a ricordarmelo, che sennò mi montavo la testa...:ciao:

 

Scusa, non volevo essere offensivo e fare la figura del sapientone, ho scritto la frase perchè volevo far notare che le ultime centrali non sono neanche parenti di quelle progettate negli anni '50. Tutto finiva qui, non volevo giudicare. :ciao:

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comunque parlando con mio zio già qualche anno fa (è un fisico delle radiazioni del politecnico) mi ha detto che nelle centrali attuali si usano materiali più moderni (non chiedetemi troppi dettagli, non sono laureato in materia) le cui scorie si estinguono in circa 300 anni

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comunque parlando con mio zio già qualche anno fa (è un fisico delle radiazioni del politecnico) mi ha detto che nelle centrali attuali si usano materiali più moderni (non chiedetemi troppi dettagli, non sono laureato in materia) le cui scorie si estinguono in circa 300 anni

 

ragazzi, si fa per parlare - siamo in piazzetta - su questo non saprei ma ci sono diversi dibattiti sulla centrale di Olkiluoto in costruzione (che è la sorella maggiore di quelle che faranno da noi). Questa sarebbe un "ultimo modello" che però desta molte perplessità sui costi...e non solo. Non posto link, chi vuole cerchi di informarsi

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l'argomento è senzadbbio complesso.vorrei soffermarmi su alcuni punti:

 

 

  • il nucleare in quanto tale non è assolutamente economico, anzi, per i primi 20 anni è assolutamente antieconomico.la struttura si ripaga nell'intero arco di vita (40anni?) e nessun privato investe nel nucleare senza soldi pubblici.l'energia prodotta dal nucleare è quindi non meno cara di quella prodotta da altre centrali. sfrutta un combustibile diverso, il discorso è tutto qui,il petrolio scarseggi, o meglio ci fan credere che scarseggia, ma attenzione l'uranio non è che non sia meno raro dell'oro.

 

  • quello che sta succedendo oggi in giappone ci ricorda che quand'anche i protocolli di sicurezza siano serrati e le strutture moderne, il problema di un processo difficilmente controllabile esistono.quindi è inutile dire che il nucleare è sicuro.non è vero, il nucleare è controllabile ma non sicuro.

 

  • ho sentito dire baggianate da presunti opinionisti in tv secondo i quali la struttura è sicura in quanto il reattore si è fermato alla prima scossa sismica, certo, peccato che la fissione nucleare non si ferma con il reattore e quello che sta succedendo ora rischia di essere molto piu pericoloso di Chernobyl in quanto il reattore di Chernobyl si trovava a 60m di profondità.

 

  • capisco che ciò che non si vede è difficile da comprendere.ma le esplosioni di idrogeno che sono avvenute sono altamente radioattive, in quanto idrogeno proveniente dal raffreddamento delle barre stesse, idrogeno quindi a contatto con gli involucri di grafite.
    la marina militare americana ha allontanato due navi appoggio perchè a 160km dalla costa le radiazioni erano 20 volte superiore al limite d'allarme (e non limite massimo)

 

  • se dovessero cedere gli involucri in cls armato con le continue esplosioni dovute alle pressioni dei vapori sarà tragedia.l'effetto è simile a quello di un vulcano, un esplosione ch elancerà in aria materiale ad altissimo tenore radioattivo per centinaia di km :applauso:

 

Ultima nota pr l'italia.abbiamo centrali nucleari al confine francese, svizzero e tedesco..il problema italiano non è la centrale in quanto tale.

ma il modo di fare le cose in italia.appalti di questo genere sono gestiti dalla malavita e i budget risucchiati dal sistema delle mazzete.gli impianti non saranno mai come progettati e le scorie nucleari in un paese che non sa smaltire nemmeno normali rifiuti, finiscono sotterrate sotto i solai degli asili dei nostri figli.se una sola centrale atomica verrà mai costruita in italia, sarà il caso di pensare di andar via da questo paese.

 

:ciao:

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comunque parlando con mio zio già qualche anno fa (è un fisico delle radiazioni del politecnico) mi ha detto che nelle centrali attuali si usano materiali più moderni (non chiedetemi troppi dettagli, non sono laureato in materia) le cui scorie si estinguono in circa 300 anni

 

 

300 anni?:sbonk:

 

500px-Nuclear_waste_decay_it.svg.png

 

10 milioni di anni e siamo sempre nella soglia minima.e questo diagramma si riferisce al torio come combustibile.

 

''Si noti che i cicli all'uranio determinano scarichi nettamente più radiotossici e di lunga vita rispetto ai cicli al torio, e che gli attuali reattori (2º e 3º gen. ad uranio) determinano i risultati di gran lunga peggiori con ben un milione di anni per ridurre la radiotossicità al valore dell'uranio di partenza.''

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Scusa, non volevo essere offensivo e fare la figura del sapientone, ho scritto la frase perchè volevo far notare che le ultime centrali non sono neanche parenti di quelle progettate negli anni '50. Tutto finiva qui, non volevo giudicare. :ciao:

 

Non sono un ingegnere nucleare quindi non ho titolo per offendermi. Diciamo che se fossimo al bar ti offrirei anche uno spritz

:ciao:

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appalti di questo genere sono gestiti dalla malavita e i budget risucchiati dal sistema delle mazzete.gli impianti non saranno mai come progettati e le scorie nucleari in un paese che non sa smaltire nemmeno normali rifiuti, finiscono sotterrate sotto i solai degli asili dei nostri figli.se una sola centrale atomica verrà mai costruita in italia, sarà il caso di pensare di andar via da questo paese.

 

:ciao:

parole sante:applauso: ... intanto aspettiamo il ponte sullo stretto...

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Materiali o non materiali noi italiani viviamo su un paese quasi interamente sismico e la presenza di faglie tettoniche attive nei nostri mari potrebbe generare tsunami, come quello che colpì Palermo nei primi anni del 900.

Voi ve la sentite di mettervi vicino a casa una reazione atomica controllata?

Io sinceramente no!

La mia generazione si è bevuta il latte al cesio, speravo che almeno mia figlia potesse risparmiarselo......

Che gli americani dell'incidente di Three Mile Island fine anni 70, i russi a Chernobyl oppure i giapponesi di Fukushima adesso abbiano avvisato per tempo è piuttosto ininfluente se c'è dispersione atmosferica di materiale radioattivo.....dobbiamo respoirare. E quello è materiale tossico e radioattivo, con lunga emivita, mica scherzi. Già 180 tecnici giapponesi hanno subito gravi danni cercando di domare la situazione.

I costi delle energie alternative sono alti, ma calcolate che pure l'uranio costa, si esaurirà nei prossimi 30 anni e che ne servono almeno 10 per costruire una centrale a fissione.

Tant'è che gli americani non ne costruiscono + da almeno 20 anni.

Non solo, meditate sul fatto che questo incidente, uno solo, sta mettendo in ginocchio l'economia giapponese, la terza del mondo, la + dinamica, ne basta uno solo per le sue terribili conseguenze.

Centrali moderne o obsolete l'uomo non ha gli strumenti per domare adeguatamente le conseguenze di un incidente nucleare.

E se non l'hanno americani, russi e giapponesi, figuriamoci la nostra Protezione Civile (senza nulla togliere sia ben chiaro)

Tutto ciò non vi fa venire i brividi?

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Sui problemi di dominare eventuali incidenti, non si discute, sul loro impatto emotivo, nemmeno, sull'effettiva gravità degli incidenti è addirittura difficile fare valutazioni.

 

Non vi vorrei annoiare, ma in merito alle scorie, ne' vespiaggio ne paolo hanno ragione. In un anno una centrale produce svariati quintali di scorie radiottive, e questo fa paura. La verità però è molto meno drammatica. Il 95 % delle scorie è costituito da isotopi di uranio già presenti in natura, radioattivi ma non pericolosi, del rimanente 5%, il 3-4% è costituito da prodotti della fissione (atomi che prima erano attaccati ad altri atomi) come il simpatico Stronzio, questi decadono in circa 300 anni (e qui ha ragione vespiaggio). Resta un 1%, costituito da plutonio ed attinidi che decade in tempi geologici (e qui sembra avere più ragione paolo). Un reattoreproduce in un anno 2-3 kg di queste pericolosissime scorie. I dati che vi presento riguardano reattori di penultima generazione

 

DATO DI FATTO: per produrre l'energia consumata da un uomo nell'arco della sua vita, verrebbe prodotto un volume di queste ultime scorie che potrebbe stare sul palmo di una mano.

 

Detto questo, ripeto di non voler convincere nessuno, voglio solo far capire che spesso le cose sembrano più terribili di quello che effettivamente sono. Poi ognuno è libero di formarsi un'opinione, tenendo presente che l'argomento trattato non è alla portata di tutti.:ciao:

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Sui problemi di dominare eventuali incidenti, non si discute, sul loro impatto emotivo, nemmeno, sull'effettiva gravità degli incidenti è addirittura difficile fare valutazioni.

 

Non vi vorrei annoiare, ma in merito alle scorie, ne' vespiaggio ne paolo hanno ragione. In un anno una centrale produce svariati quintali di scorie radiottive, e questo fa paura. La verità però è molto meno drammatica. Il 95 % delle scorie è costituito da isotopi di uranio già presenti in natura, radioattivi ma non pericolosi, del rimanente 5%, il 3-4% è costituito da prodotti della fissione (atomi che prima erano attaccati ad altri atomi) come il simpatico Stronzio, questi decadono in circa 300 anni (e qui ha ragione vespiaggio). Resta un 1%, costituito da plutonio ed attinidi che decade in tempi geologici (e qui sembra avere più ragione paolo). Un reattoreproduce in un anno 2-3 kg di queste pericolosissime scorie. I dati che vi presento riguardano reattori di penultima generazione

 

DATO DI FATTO: per produrre l'energia consumata da un uomo nell'arco della sua vita, verrebbe prodotto un volume di queste ultime scorie che potrebbe stare sul palmo di una mano.

 

Detto questo, ripeto di non voler convincere nessuno, voglio solo far capire che spesso le cose sembrano più terribili di quello che effettivamente sono. Poi ognuno è libero di formarsi un'opinione, tenendo presente che l'argomento trattato non è alla portata di tutti.:ciao:

scusate l'assenza ero ad una manifestazione no nuke :Lol_5::Lol_5::Lol_5:

 

il tuo discorso é assolutamente esatto.

in effetti i simpatici Rechting e Mayer ci ricordano che é più importante la percezione del problema che il problema stesso (in positivo e negativo naturalmente).

vorrei comunque farti una domanda. se 3 kg di scorie altamente nocive cadessero in una falda freatica, per quanto tempo la falda e di conseguenza i terreni promisqui sarebbero contaminati ed inutilizzabili?

 

per me non é importante la quantità, ma la pericolosità e la durata del rischio.

 

oltre al fatto che fino ad ora nessuno mi ha ancora detto dove metterle ste scorie :mah::mah::mah:

:ciao:

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tenendo presente che l'argomento trattato non è alla portata di tutti.:ciao:

 

Visto cosa è alla portata dell'italiano medio ci dovremmo solo mettere a parlare di F--a, calcio e motori :mrgreen:

 

Rubbia nel 2008 esprimeva qualche perplessità sulla soluzione al nucleare (tuttavia non escludendolo a priori):

 

«Dobbiamo tener conto che il nucleare è un’attività che si può fare soltanto in termini di tempo molto lunghi. Noi sappiamo che per costruire una centrale nucleare sono necessari da cinque o sei anni, in Italia anche dieci. Il banchiere che mette 4 – 5 miliardi di Euro per crearla riesce, se tutto va bene, a ripagare il proprio investimento in circa 40 – 50 anni.

«C’è un secondo problema: un errore che spesso la gente compie. Si pensa che il nucleare possa ridurre il costo dell’energia. Questo non è vero: un recente studio ha dimostrato, per esempio, che i costi per il nucleare in Svizzera continueranno ad aumentare.

I costi per il nucleare variano notevolmente da paese a paese: in Germania ha un prezzo di circa due volte e mezzo in più rispetto a quello francese. Ciò è dovuto al fatto che il nucleare in Francia è stato finanziato per anni dallo Stato, quindi dai cittadini. Ancora oggi, le 30.000 persone che lavorano per il nucleare francese sono pagate grazie agli investimenti massivi dello Stato. L’aumento del numero di centrali atomiche nel mondo in questi ultimi anni ha causato, inoltre, un considerevole aumento del costo dell’Uranio, che difficilmente tornerà a scendere. Il nucleare è dunque molto costoso, anche nel lungo periodo.

nuclear_power_plant.png«Io penso che se davvero noi volessimo adottare il nucleare in Italia lo potremmo fare, ma dovremmo organizzare procedure di contorno per supportare questa iniziativa. La quantità di energia richiesta dall’Italia è paragonabile a quella francese. Se dunque volessimo produrre il 30% dell’energia elettrica con il nucleare, come succede anche in Spagna, Germania e Inghilterra, ci servirebbero 15 – 20 centrali nucleari. In pratica una per regione.

Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie, un problema estremamente serio. In America la questione è di stretta attualità. Sia Obama che Clinton hanno affermato chiaramente che Yukka Mountain – il più grande deposito di scorie in USA – andrebbe eliminato per trovare un sito più adatto per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. La soluzione di isolarli e sotterrarli non è infatti efficace come si vorrebbe.

«Mi chiedo dunque: se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire?

In realtà, la risposta tecnicamente c’era per recuperare le scorie e renderle innocue. Io avevo un bellissimo programma per implementare questa tecnologia, per bruciare le scorie con gli acceleratori di materia. Il programma è stata bocciato e non finanziato dall’Italia, tanto da spingermi ad emigrare in Spagna».

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oltre al fatto che fino ad ora nessuno mi ha ancora detto dove metterle ste scorie :mah::mah::mah:

:ciao:

...iniziamo dalle centrali volute dal GOVERNO....me amigo "Xaja" ga dito che in veneto no xe fa... :mah:.... sono perplesso:ciao:

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scusate l'assenza ero ad una manifestazione no nuke :Lol_5::Lol_5::Lol_5:

 

il tuo discorso é assolutamente esatto.

in effetti i simpatici Rechting e Mayer ci ricordano che é più importante la percezione del problema che il problema stesso (in positivo e negativo naturalmente).

vorrei comunque farti una domanda. se 3 kg di scorie altamente nocive cadessero in una falda freatica, per quanto tempo la falda e di conseguenza i terreni promisqui sarebbero contaminati ed inutilizzabili?

 

per me non é importante la quantità, ma la pericolosità e la durata del rischio.

 

oltre al fatto che fino ad ora nessuno mi ha ancora detto dove metterle ste scorie :mah::mah::mah:

:ciao:

 

Succederebbe che sarebbe una catastrofe. E chi lo nega? Ma con gli opportuni controlli e accorgimenti tecnici, questo non dovrebbe mai accadere. Il problema dello stoccaggio è tuttora da risolvere.

 

Parlando di rischi, vi ricordo che stiamo morendo meno piano del previsto grazie alla CO2 e tutto lo schifo che respiriamo.

 

Io sono veneto ed abito vicino al Po, poco lontano da tre centrali che andavano ad olio combustibile ed ora sono turbogas. E' la zona d'italia con il più alto tasso di mortalità dovuto a tumori e leucemie. Vorrei tanto cambiare queste tre centrali con una nucleare, ma "Xaja" non credo sia d'accordo.

 

Altra provocazione, ma per riflettere e parlare, non per far inc..re qualcuno. Le centrali del pianeta funzionano da un tempo cumulativo di circa 11000 anni, durante i quali, per fortuna, si è registrato un solo grave e drammatico incidente. Nello stesso intervallo di tempo quante vittime hanno fatto le altre forme di energia? Non pensate solo a chi muore sommerso dal crollo di una diga, contate anche chi si ammala...

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Ho letto una cosa agghiacciante che potrebbe far pensare che i terremoti devastanti verificatisi negli ultimi anni, siano stati innescati dai test missilistici delle potenze militari di tutto il mondo (USA, Cina, India, Russia, Corea); su questo articolo si segnalava come a pochi giorni dal test, si verificassero nel mondo terremoti fortissimi. Meditate gente meditate, potrebbe essere proprio così, troppe troppe coincidenze!!

 

secondo me, e ribadisco SECONDO ME, questa è disinformazione bella e buona.

com è possibile che certe notizie escano SEMPRE dopo che è accaduto qualche guaio e non prima per poter eventualmente evitarlo?

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