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Confine con la Svizzera, proprio Comunque sì, il cric stacca una ruota gonfia da terra per circa 5 centimetri, che è un'altezza ideale per poterla sfilare. Nel caso la ruota sia scoppia (che poi è il motivo per il quale dobbiamo usare il cric) l'altezza da terra sarebbe maggiore quindi ancora più semplice. C'è da dire che ho una marmitta normalissima, quindi forse anche per quello è fattibile. Non so se con una proma o robe del genere si riesce a cambiare, ma se hai una proma o una siluro difficilmente hai anche la ruota di scorta, quindi non serve più il cric.
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Provando a fare una ricerca su google, mettendo "ruota di scorta ciclomotore" o "ruota di scorta motociclo" spunta sempre quasi esclusivamente una Vespa. Tra gli infiniti pregi che questo trabiccolo a 2 ruote ha c'è quello di...averne 3 Questa cosa m'ha sempre affascinato, perchè ho sempre visto in giro gente con frullatori o moto di grossa cilindrata spingere a piedi perchè avevano forato. E la Vespa? La Vespa ha la ruota di scorta, la cambi e riparti! Ma come fai a cambiarla? E qui ci sono innumerevoli metodi, dal più semplice al più fantasioso. Tutti noi vespisti, almeno una decina di volte nella vita, abbiamo coricato la vespa su un fianco per cambiare la ruota. Metti qualche copertone vecchio dal lato del motore, la appoggi delicatamente lungo il fianco destro ed è fatta. E se la perfetta conservazione della carrozzeria dovesse importi di trovare altri modi? Allora puoi sempre usare un pezzo di legno da mettere sotto al carter o il famoso (almeno sul forum) metodo della lattina che personalmente non ho mai sperimentato ma a quanto pare sembra funzionare. Ok. E se invece usassimo il cric? Riporto da Wikipedia: "Il cric [...] è un attrezzo che serve a sollevare un autoveicolo per permettere la sostituzione di una ruota o per effettuare altri lavori di manutenzione". Sì ma portarsi sempre dietro un cric solo per cambiare la ruota... Beh, perchè non usare questo? Se non ricordo male era dato in omaggio con la rivista Motociclismo negli anni '70 e trovarlo ormai è pressoché impossibile. Ok, allora costruiamolo! Cosa occorre? Iniziamo dagli attrezzi: Tavolo con morsa, seghetto per ferro, trapano con punte HSS dalla 3 (quelle più piccole le ho rotte) alla 10, lime per ferro (specialmente una cilindrica di 5mm di diametro), compasso, cacciaviti e pinze vari. Poi passiamo al brico a prendere: una lastrina da 20 x 80 x 0,2 cm; [A] due giunti 40 x 3,8 x 0,2 cm; un giunto 30 x 3,8 x 0,2 cm; [C] una barra filettata di almeno 20 cm di lunghezza, con diametro 1 cm; una vite lunga circa 6 cm con diametro 0,5 cm; 8 viti M5 a testa svasata (americane o italiane non importa) con lunghezza 1,5 cm e diametro 0,5 cm; 16 dadi M5 (diametro interno 0,5 cm) per chiavi da 8; 2 dadi autobloccanti (diametro interno 1 cm) per chiavi da 17; 2 galletti con foro da 1 cm; 4 rondelle piane con diametro interno da 1 cm e diametro esterno non oltre 2 cm (io le ho usate, ma non sono indispensabili, ne basterebbero solo 2); I costi sono irrisori: circa 10 euro per giunti, lastrina, galletti, rondelle, viti, dadi e barra da 0,5 cm. Dadi autobloccanti e barra filettata da 1 cm li avevo già in garage. In generale con poco meno di 15 euro si riesce a fare tutto. Eccoci pronti per la costruzione del nostro cric: Dunque, c'è da dire che non avevo pensato a realizzare un tutorial quando ho iniziato, avevo fatto giusto qualche foto per documentare un po' il tutto, però ho i progetti con modifiche fatte just-in-time, quindi allego pure quelli oltre alla descrizione. Ah, una cosa importante prima di iniziare: ho fatto questo cric per una Vespa PK50XL con carter V5X1M (quindi anche PK50S) e determinate misure sono state prese specificatamente per questo modello, quindi se intendete farlo ed avete una vespa differente dalla mia vi consiglio di prendere alcune misure chiave (larghezza interna attacco ammortizzatore, altezza minima da raggiungere per poter togliere la ruota senza che tocchi terra, determinati spuntoni del carter vicino l'aggancio dell'ammortizzatore, ecc.) e sostituirle a quelle scritte da me. Tagliamo i giunti da 40 cm in due pezzi da 20 cm [b1]. Avremo 2 parti con piega da 90° e altre 2 senza. Quelle senza piega saranno la parte centrale del nostro cric, e per comodità le chiameremo Giunti tondi. Con il compasso disegniamo un semicerchio [b2] in un'estremità del giunto con apertura 1,9 cm. Quella sarà la parte da tagliare e arrotondare con la lima. Il centro del semicerchio [b3 giallo] sarà anche il centro del foro che faremo con la punta da 10 [b3 blu]. Serriamo l'un con l'altro i due giunti tondi con alcune viti così da fare una volta sola le operazioni di taglio e foro che vanno fatte su entrambi. Tagliamo dunque lungo il semicerchio [b2] e creiamo il foro [b3 Blu]. Allarghiamo il buco da 5 già esistente [b4] fino ad arrivare alla punta 10. Mettiamo un giunto con piega nella morsa, proprio dalla parte della piega per farlo diventare piatto e recuperare quei 4 cm di piega che serviranno in seguito. Ripetiamo l'operazione per l'altro giunto. Questi li chiameremo Giunti retti. Serriamo i giunti retti insieme ai giunti tondi in modo tale che fuoriescano di circa 8 cm (io ho fatto combaciare questa misura con i fori per le viti per facilitare il lavoro). In corrispondenza del foro B4 troveremo un foro da 5 nei giunti retti. Anche questo va allargato fino ad arrivare alla punta 10 e per farlo dovremo basarci proprio sul foro B4, così da creare 4 fori nei 4 giunti tutti perfettamente allineati. Bene, con questo le operazioni "grosse" sui giunti sono terminate. Passiamo al modo di tenerli uniti tra loro. Prendiamo il giunto C. Montiamo la U mini insieme ai due giunti retti, collocandola verso le estremità che sono state segate dai giunti tondi. Usiamo le punte fino alla 5. Mettiamo altre 2 viti svasate e altri 2 dadi M5 e il primo braccio del nostro cric è quasi terminato. Una cosa importante: la U mini va messa interna ai due giunti, e le viti vanno dall'esterno verso l'interno, non viceversa. Prendiamo la parte rimanente del giunto C e creiamo la seconda U che chiameremo U Big: le misure di ogni lato devono essere rispettivamente 4 cm, 5,55 cm, 4 cm, quindi la lunghezza che avanza andrà segata. Fissiamola a metà altezza dei giunti tondi ma a differenza della U mini i giunti devono essere interni alla U big e, ancor più importante, le viti che fissano tutto insieme devono andare dall'interno verso l'esterno, quindi i dadi M5 saranno esterni a tutta la struttura (non quindi come in foto, lì stavo solo provando la misura). Non andiamo oltre la punta 5 per fare ciò, altrimenti le viti balleranno nel foro. Facciamo questo e il secondo braccio del cric è terminato. Ora tocca al piede del cric. Mettiamo la lastrina A nella morsa e pieghiamola quasi come la U big, cioè 4 cm, 5,7 cm, 4 cm. Il resto tagliamolo via. A 2,4 cm di altezza partendo dalla base del piede, ed esattamente a metà larghezza, segniamo un punto. Lì dovremo trapanare per creare il foro del perno che collegherà il piede al secondo braccio del cric. Spiegarlo è complicato forse, ma le foto aiuteranno a capire: . Il foro va allargato fino alla punta 10 e l'operazione ripetuta anche dall'altro lato. Ora bisogna creare i perni. Io ho utilizzato una barra filettata che avevo già in garage della lunghezza di 1 metro, e ne ho tagliato 2 pezzi, 6 cm uno e 7 cm l'altro, entrambi con diametro 1 cm. Ho preferito abbondare perchè a dire il vero potevo farli più corti, ma a tagliare c'è sempre tempo. Ho ricavato poi circa 5 cm da un'altra barra filettata da 1 metro con diametro 0,5 cm, e questo sarà il nostro blocco di sicurezza quando il cric sarà in funzione. In quest'ultima vite ho applicato 2 dadi M5 in controdado a mo' di testa. Nei due perni più lunghi invece ho applicato, per ciascun perno, in un'estremità un dado autobloccante (chiave 17, diametro interno 1 cm) esattamente a filo con la vite, senza farla fuoriuscire dal dado, e nell'altra estremità andrò a mettere successivamente un galletto (diametro foro interno 1 cm). Questi tagli possono essere tutti evitati nel caso trovaste dei bulloni già con queste misure, ma io non li ho trovati, così ho usato le barre filettate e ho "ricreato" le teste. I pezzi sono tutti pronti, o quasi. Ho lasciato per ultima la cosa più importante, ovvero l'incavo dove alloggerà lo spinotto dell'ammortizzatore nei giunti retti. Qui però posso solo darvi alcune indicazioni generali, ma non posso darvi misure esatte perchè le cose cambiano tra un modello di vespa e un altro, addirittura anche tra carter apparentemente identici (ho riscontrato alcune differenze tra un V5X1M e un V5X3M). In generale posso dirvi che bisogna tagliare lungo la linea indicata in figura e togliere tutta la parte contrassegnata in rosso dal punto A1. Proprio quest'ultimo sarà l'incavo dove agganciare l'ammortizzatore. Come vedrete tra poco nel video, ci sono anche altri tagli che vanno eseguiti, ma come dicevo prima, la posizione di questi tagli dipende dal carter che avete. Io ho preso un sacco di misurazioni, ma poi la cosa migliore è stata quella di farli sul momento, provando man mano il cric fino a quando non ho tolto tutta la parte che ostacolava l'aggancio. Da quello che ho visto in giro, le PX non dovrebbero avere bisogno di nessun accorgimento particolare, così come alcune smallframe più vecchiotte, mentre per le PK va sempre adattata la parte dell'aggancio in base al carter che abbiamo davanti. Non resta che montare assieme tutti i pezzi! Aggiungiamo un dado M5 in ogni vite svasata e stringiamo con forza per evitare che si svitino da un momento all'altro, così da avere 2 dadi M5 per ciascuna vite. la U mini con i giunti retti formano un pezzo, poi c'è la U big con i giunti tondi, ed infine il piede. Mettiamo verticalmente i giunti tondi, con la parte arrotondata verso il basso, e la U big con la parte concava verso di noi, ed inseriamoli all'interno del piede in modo da far combaciare i 4 fori. Attraversiamo questi 4 fori con il perno filettato da 7 cm, con il dado autobloccante dalla parte destra del perno. Volendo possiamo anche mettere due rondelle tra giunti e piede, ma non è fondamentale. Ruotiamo tutta la struttura di 180° secondo l'asse Y ed inseriamo l'altro braccio con gli agganci per l'ammortizzatore verso l'alto e la parte concava della U mini sempre verso di noi, facendo combaciare i fori da 1 cm ancora senza perno, ed inseriamo proprio il perno da 6 cm, ma stavolta con il dado autobloccante verso sinistra. Avvitiamo 1 galletto in ciascun perno e stringiamo un po', ma senza arrivare a far bloccare i bracci. Se il risultato è simile all'immagine, avete in mano il vostro cric per vespa autocostruito! Metto anche un video che ho fatto per spiegare come si utilizza, non so se dall'accento si riescono a notare le mie origini altoatesine Una cosa molto importante: quando alzate la vespa spingete sulla U mini con il palmo della mano senza mettere le dita tra i due bracci del cric perchè potreste tagliarvi, e quando invece scendete la vespa fatelo lentamente cercando di accompagnarla durante la discesa per evitare che il cric aprendosi di scatto possa colpirvi la mano. Il tempo per la realizzazione complessiva è stato di 3 settimane: 2 per pensarlo e disegnarlo in 3D (per me fondamentale per sapere già da prima i pezzi necessari e simularne un funzionamento), 1 per sistemare alcune misure, comprare i pezzi e costruirlo. Quindi se vi attenete a questo progetto, in pochi giorni avrete il vostro bel cric. Ah, come potete vedere dal video, entra senza problemi dentro al bauletto retroscudo anche montato, ma preferisco mettere i perni dentro a un sacchettino o una pezza, e tenere i 3 pezzi smontati per gestire meglio lo spazio. Sperando di aver fatto una cosa gradita, resto ovviamente a disposizione per domande, chiarimenti, dubbi, insulti, complimenti e bonifici. Ciao!!
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Ma non ne hai già aperta una uguale ieri? http://www.vesparesources.com/off-topics/59492-emergenza-compressore.html Meglio continuare in quella dove hai già ricevuto altre risposte.
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le viti sono rimaste intere nel mio caso. Poi c'era mezzo cerchio intero con viti, dadi e pezzi dell'altro mezzo cerchio avvitati, e l'altro mezzo cerchio senza le parti corrispondenti rimaste nell'altro pezzo...
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Lui aveva fatto tutto in modo apparentemente corretto. Non so perchè sia esploso dopo pochi secondi, fatto sta che erano le 19.50 di venerdì sera e avevo bisogno della vespa subito e non potevo aspettare lunedì, così s'è fatto portare questi cerchi e me li ha montati in orario di chiusura, e pazienza...la prossima volta li monterò io e proverò a gonfiarli con il minicompressore cinesissimo comprato anni fa all'Auchan...
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Porto i cerchi, mette la camera d'aria, mette la gomma, stringe i dadi per accoppiare i due mezzi cerchi, inizia a gonfiare e BOOOOOOOOMM!! I due mezzi cerchi si spaccano di netto venendo sparati a metri di distanza. La camera d'aria era ancora intera, i cerchi no...risultato? Altri 60 euro per cerchi nuovi e montaggio. E per fortuna (a parte una botta non grave nella mano del gommista) non s'è fatto male nessuno.
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Ma...una domanda cretina: se mi fermano in 2 sul 50ino (entrambi più che maggiorenni, purtroppo) e mi fanno la multa dicendomi che non è consentito, poi cosa devo fare? Il passeggero risale a bordo davanti a loro e ce ne andiamo? Il passeggero se la deve fare a piedi? Deve prendere il bus? Cioè, una volta che mi hanno multato come funziona esattamente? Ed ancora...se mi fermano da solo sul 50ino ma ho con me un altro casco, possono farmi questioni o sarebbe un processo alle intenzioni? Ed infine, l'altro giorno ho visto davanti a me un furgoncino della polizia municipale che fermava dei motorini e li caricava dentro al furgone. Mi si è gelato il sangue nelle vene pensando che potevo essere il prossimo e ho fatto in tempo a svoltare cambiando strada. Ma se non c'è il sequestro o il fermo amministrativo del mezzo, perchè stavano caricando tutti quei motorini nel furgone? Escludendo il fatto che fosse una retata di motorini rubati, quale altra violazione del codice prevede il sequestro?
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Leggo solo adesso, mannaggia! Siete già passati da Catania? Sono disponibile per un panino e una birra quando volete (lavoro permettendo)
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Ah ecco, potrei usare qualcosa di simile! Soprattutto se impermeabile e con l'attacco per caricarlo (che sto pensando di far uscire da sotto al manubrio). Grazie per il consiglio!
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Ciao e benvenuto! L'idea è bella, volevo fare anch'io qualcosa di simile mettendo le staffe aggiuntive per il paravento al contrario (verso il guidatore) e poi lì costruire tutto in quei fori, ma per ora stavo lavorando ad altro. Volevo chiederti una cosa...come hai pensato di mettere il porta-navigatore in quella staffa? Io avevo visto dei porta-smartphone che si mettevano nel manubrio tubolare della bicicletta, ma non mi convincevano perchè non erano resistenti abbastanza per la vespa, e soprattutto perchè non isolavano lo smartphone dal resto (ad esempio se piove). Tu cosa hai pensato di usare?
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Ma...lo stagno fa presa sul cavetto d'acciaio? E industrialmente come vengono tagliati? Perchè, ad esempio, il cavo del freno è molto più spesso di quelli della frizione o delle marce, ed è stato tagliato in maniera netta e precisa. È possibile farlo "in casa"?
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Tutte le volte che ho smontato e rimontato il motore ho sempre perso circa mezzora per far entrare i cavetti delle marce nel serrafilo perchè erano stati tagliati male ed erano sfilacciati. L'anno scorso, stanco di tutto questo, li ho presi nuovi ed invece di tagliarli a misura, li ho avvolti su sè stessi per evitare di farli sfilacciare, però poi il coperchio del cambio fa fatica a chiudere e può capitare che escano andandosi ad impigliare nella ruota. Idem per il cavo frizione che ho lasciato chilometrico perchè farlo entrare nel registro ogni volta sarebbe stato un casino. Come faccio a fare quei bei tagli netti e precisi senza farli aprire? C'è qualche attrezzo particolare o devo prima scaldarli o che so io? Voi come fate?
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D'accordo! La visura ha un costo? Basta la targa o serve anche il libretto? Perchè quest'ultimo è dentro al bauletto e la serratura non gira più.
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Un mio amico ha una bellissima Vespa 125 Turismo Speciale del 1977 che sta ferma in garage da decenni. Non sa quale sia stata l'ultima volta che suo padre abbia pagato l'assicurazione e il bollo, ma quando l'anno scorso abbiamo rimesso in moto la vespa per vedere se partiva, nel serbatoio c'era ancora la normale. La mia domanda è la seguente: dal punto di vista burocratico, cosa bisogna fare per poter circolare con quella vespa? Bisogna pagare i bolli precedenti? Si deve ritargare (c'è la vecchia targa per le moto)? C'è qualche mora da pagare? Revisione in un qualsiasi centro revisioni o in motorizzazione? Assicurazione storica si può fare (la vespa è tutta originale con qualche punto di ruggine dovuto all'acqua degli ultimi 20 anni)? Quale agenzia mi consigliate a Catania e quanto può costare? Grazie a tutti.
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Improvvisamente non resta più accesa se non accelero
argomento ha risposto a BeaN in Officina Smallframe
Perchè no? Io, da sempre, quando accendo le luci noto chiaramente che i giri calano e non di poco. Quando il minimo è molto ma molto basso, accendendo le luci la vespa si spegne nel giro di pochi secondi, ma questo non da ora, da sempre. È la stessa identica cosa che succede nella mia Panda a carburatore, quando accendo i fari i giri scendono di circa 300 rpm in meno, lo so perchè si nota un affaticamento del motore anche a orecchio, e anche perchè ho montato un contagiri molto sensibile che da 900 rpm al minimo segna 600 rpm non appena accendo tutte le luci. Tornando al discorso di stamattina...beh...accesa al primo colpo senza tirare l'aria! È rimasta anche al minimo senza problemi, persino con le luci e con la marcia ingranata. Insomma sembrava perfetta. Ho fatto un giro per vedere cosa cambiava riscaldandola e il risultato era ottimo. Allora sono andato in circonvallazione perchè posso correre un po' di più e mentre ero intorno ai 65 km/h sento perdere potenza improvvisamente e tiro la frizione rallentando temendo una grippata. La vespa va quasi per spegnersi e accelero per tenerla accesa. Accosto e si spegne. La faccio raffreddare un po' e riparto ma chiudendo l'acceleratore si sente chiaramente che non avviene lo scoppio. Arrivato in garage provo a regolare il minimo e.....sopresa!! Manca la vite del minimo!! Fortunatamente non l'avevo persa, era ancora nel vano carburatore. La pulisco, la rimonto, la apro a 4,5 giri e la vespa resta perfettamente accesa! Mah...non c'è nulla di scientifico in quel motore... -
Io ho sempre usato NGK perchè ne ho trovato una nel motore quando ho preso la vespa e ho continuato ad usare quelle perchè non mi sono mai posto il problema. Funzionano e costano poco. Nel Ciao di mio padre ho trovato una Bosch di oltre 30 anni, l'ho provata nel motore della vespa ed è partita al primo colpo, però è un po' vecchiotta, non mi fido tantissimo. Le differenze tra le varie marche quali sono? NGK ho capito che non vi stanno molto simpatiche.
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Improvvisamente non resta più accesa se non accelero
argomento ha risposto a BeaN in Officina Smallframe
non lo chiedere a me! Accendendo le luci saliva di giri, mentre spegnendole scendeva, cioè totalmente l'opposto di come dovrebbe fare normalmente. Ma poi, stanotte pensavo al fatto del cavo dell'acceleratore che avevi suggerito tu...ma anche con l'acceleratore totalmente chiuso non c'è sempre la ghigliottina un po' aperta regolata dalla vite posta in alto sul carburatore (16.10)? Potrei anche non collegare proprio il cavo dell'acceleratore al carburatore e, grazie alla regolazione della vite della ghigliottina, rimarrebbe comunque accesa, o no? Ora scendo e faccio qualche giro di prova. Ieri sera quando l'ho posteggiata è rimasta accesa per molto tempo e poi l'ho spenta io, vediamo se è ancora così. -
QUANTO?? Io le NGK le pago 1,50 €...
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Improvvisamente non resta più accesa se non accelero
argomento ha risposto a BeaN in Officina Smallframe
certo...questa non l'avevo per nulla considerata!! In effetti da poco ho messo anche il cappuccio copri guaina nel cavo dell'aria e ho notato che è anche più dura da muovere la manopola, non vorrei che un pelino d'aria restasse sempre tirato e andasse ad ingrassare tutta la carburazione facendolo spegnere. Infatti quand'è fredda sta accesa e quando si riscalda si spegne. C'è però da dire una cosa...oggi ho provato un po' a ricarburarla al meglio ma senza nessun risultato soddisfacente, si spegneva in continuazione. Poi al momento di tornare a casa l'ho accesa con l'aria tirata e la sentivo un po' grassa ma me ne sono fregato perchè erano già le 9 di sera. Uscito dal garage si è spenta e l'ho accesa a strappo perchè ero in discesa ed è partita tranquilla, ho fatto alcuni metri e poi preso dall'incazzatura ho dato una bella tirata in terza fino al semaforo, e ho notato un'enorme differenza: a folle è rimasta accesa. Luci comprese! Sono arrivato a casa facendo altre tirate dopo pochi minuti e ho posteggiato la vespa da accesa. L'ho lasciata lì per alcuni minuti e stava, un po' accelerata ma stava accesa. Ho acceso tutte le luci, le frecce, lo stop, ho ingranato la prima senza lasciare la frizione, poi seconda, terza, quarta e continuava a rimanere accesa con un bel minimo vivace. Ho tolto la marcia e spento le luci e stranamente al contrario di quanto pensavo, è scesa di giri di un bel po' e pensavo stesse per spegnersi invece ha mantenuto un minimo più basso. Riaccendendo le luci e ingranando la marcia è salita di giri!! :crazy: Ma da quando le PK XL hanno la centralina?? -
Improvvisamente non resta più accesa se non accelero
un topic ha aggiunto BeaN in Officina Smallframe
Andava tutto benissimo, forse anche troppo bene da un bel po' di tempo. Qualche giorno fa a un semaforo s'è spenta e da quel momento non è più rimasta accesa al minimo. E fin qui nulla di strano, può capitare. Il problema è che dopo pochi minuti ha cominciato a spegnersi non appena chiudevo il gas. Per stare accesa devo dare colpetti di acceleratore altrimenti si spegne dopo pochi secondi. Ho smontato e pulito nell'ordine: carburatore; collettore; marmitta; gruppo termico; candela. La situazione non è per nulla cambiata, la vespa si accende, corre parecchio (è una PK50XL con Polini 75R), la carburazione è assolutamente perfetta sia per come sale di giri acusticamente, sia per il bellissimo color nocciola chiaro della candela (B8HS prima e B7HS dopo) e Non fa nemmeno un filo di fumo bianco dalla marmitta. Apparentemente è tutto perfetto ma anche se vado molto veloce, chiudendo il gas e tirando la frizione si spegne dopo circa 3 secondi. Che faccio? Cos'altro potrei controllare? Ah, da fredda resta accesa con un buon minimo regolare per circa 1 minuto, poi dopo che si riscalda è esattamente come ho detto prima. -
non è messo nelle vitine del fanale, ma sui bulloni che vanno diretti sulla carrozzeria, quelli che tengono tutto il faro. Io fino a circa 90 chili (mio cugino ) li ho portati e ha retto.
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ah, bravo franky! Io pure fino a qualche settimana fa avevo sempre gocce d'olio nella parte inferiore del motore, devo farci caso ora che ho messo il Castrol.
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Se si tratta di una PK (non so le altre) io non ho dovuto bucare nulla. L'ho montato togliendo il fanale posteriore, anche la parabola argentata in plastica, se non ricordo male ho scollegato i cavi elettrici dalla parabola e li ho fatti passare all'interno della piastra in ferro del portapacchi, poi li ho riattaccati alla parabola e ho rimontato il faro. L'altra parte va messa tra serbatoio e gancio di chiusura della sella. Io l'ho preso su ebay originale d'epoca della Faco per la PK50XL ed è la versione con il cuscino nello schienale. Il risultato è questo:
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Interessante...pensavo che il SAE30 non esistesse più. Io per 10 euro ho preso un litro di Castrol 80w90 (dovrebbe essere questo in foto: http://www.vaz-market.com.ua/components/com_virtuemart/shop_image/product/_________________4f4cab5ce218d.jpg) e l'ho cambiato da poco nella mia PK con frizione a 4 dischi e molla originale e mi sto trovando molto bene perchè stacca perfetta e non slitta. Per quel SAE30 il prezzo mi sembra buono, provalo e facci sapere.