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Chi mi spiega bene i progressi px.


Ivan et3
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Ciao a tutti, scusate il disturbo ma volevo dei chiarimenti definitivi.

Ho letto di px Euro 1, Euro 2, 125, 150 e 200.

Ora l'unica cosa chiara sicuramente che ho capito è che il 200 Euro 1 c'è ma Euro 2 no.

Chi mi fa chiarezza associandola ad anni?

Nel senso, anno 99 freno a disco euro... 2000 freno a disco euro.... ecc.

grazie mille :mrgreen:

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Indicativamente, attendendo risposte piu illustri, direi:

 

1997. PX 125/150/200 Arcobaleno elestart freno anteriore a tamburo.

1998. PX 125/150/200 Arcobaleno elestart freno anteriore a disco, non catalizzato.

1999. PX125/151 come il 1998 però catalitico Euro 1. Il 200 è uscito di scena a fine 1998 in quanto "non poteva essere catalizzato".

2001-2007. PX 125/151 MY 01, catalitico Euro 2, con marmitta con SAS, nuovi paricolari: copriclacson, strumentazione, fanale posteriore.

2010. PX 125/151, catalizzato euro 3, il resto è quasi tutto uguale.

 

Ciao. Clafo.

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MODERATOR

Ecco perchè mi fischiavano le orecchie... :mrgreen:

 

Allora, ti copio quanto ho scritto a suo tempo su Vespaonline sul forum VOLenterosi:

 

1997. in occasione del suo ventesimo anniversario, al salone di Milano viene presentata la versione col freno a disco anteriore. Di fatto verrà commercializzata l'anno successivo. L'etichetta sul cofano sinistro è un rettangolo adesivo nero con una scritta stilizzata dove la "P" di "PX" quasi si confonde con una "D". Sui primi esemplari il tubo dell'olio del freno e il filo dell'interruttore dello stop collegato ad esso (novità per i modelli europei, dopo la serie America) entravano nel coprimanubrio attraverso un gommino a soffietto. La spia trasparente del livello olio freno anteriore è sporgente. Gli specchietti sono rotondi con lo stelo cromato, così come cromata è la grigli copriclacson. La sella diventa più comoda, sempre con la scritta "Piaggio" sul lato posteriore (che andrà poi persa nel tempo) ma perde i riquadri rettangolari sulla seduta e la cinghia parte da sotto la sella stessa [c'è una foto di profilo in cui si vede una PX con una sella dalla seduta leggermente sinuosa, mai entrata in produzione]. Le scritte "Vespa" sullo scudo (ora obliqua) e sul cofano destro hanno la grafica dei modelli «antichi» ma con un tipo di "V" di carattere «ciccione» e di materiale metallico. Il copri-biscottino è di plastica grigia opaca con la scritta "Vespa" stilizzata (nei modelli precedenti era un semplice coperchio grigio rigato).

A fine anno 1998 arriva la cresta del parafango e la griglia copriclacson di plastica cromata così come il copri-biscottino, sempre con la scritta stilizzata.

 

1999: arrivano i 125 e 150 catalizzati (con catalizzatore ossidante a due vie), con getti del carburatore corrispondentemente modificati. La scritta sul cofano sinistro assume il disegno attuale argentato, realizzata in plastica cromata mentre compare sul cofano destro la scritta "Catalyzed" subito dopo quella "Vespa". I primi modelli hanno il terminale di scarico con un pezzo orizzontale, uno in diagonale ed un altro in orizzontale parallelo al primo, ma tale forma arrostiva la ruota di scorta. Arriva il nuovo coprimanubrio, leggermente modificato per coprire il tubo dell'olio del freno con relativo cavo per lo stop. La spia trasparente del livello olio del freno anteriore è ora a filo del serbatoio.

 

2000: il terminale della marmitta viene modificato (perde il secondo pezzo orizzontale per far così ora sfogare i gas di scarico caldi sull'asfalto) perchè facilmente danneggiava l'eventuale ruota di scorta (optional sulle versioni 125 e 150) specie a carico, gli specchietti tornano ad essere trapezoidali neri. Arriva la serie speciale limitata "Time 2000" (2000 esemplari) con motore 200, ma anche 150 catalizzata. Ha nuove manopole morbide con un terminale cromato alle estremità, una placchetta col numero progressivo di produzione nel controscudo, un portapacchi posteriore con un grosso borsello di cuoio montato sopra, specchietti cromati tondi, colore azzurrino metallizzato, sella blu.

 

2001: una serie di modifiche estetiche rinfrescano senza stravolgere quello che rimane lo scooter più longevo sul mercato. Ma anche delle modifiche tecniche ne affinano le caratteristiche. La prima: nella versione 150 l'alesaggio passa da 57 a 58 mm passando da 149,98 cc a 150,599 cc. Si ha la certezza di poter percorrere tangenziali, superstrade e autostrade e si rientra in una fascia di cilindrata il cui l'assicurazione costa meno. Forse è da questa serie che il paraolio dell'albero motore dal lato frizione è ora tra il volano sinistro e il cuscinetto di banco (ora autolubrificante). Sparisce, dal mercato italiano, la versione 200, sulla carta non catalizzabile (che da alcuni anni era stata depotenziata da 12 a 10 cavalli). La sequenza di accensione delle luci sull'interruttore al manubrio è ora più logica (spento-luci di posizione-anabbaglianti/abbaglianti).

Viene ripreso il vecchio logo Piaggio rettangolare perchè si vuole rendere "Vespa" un marchio a parte rispetto al resto della produzione Piaggio. Infatti la sella ha già perso la scritta "Piaggio" sul lato posteriore, è leggermente meno imbottita, ma l'imbottitura stessa è meno cedevole(c'è un piano di plastica che supporta il materiale schiumato di imbottitura); la cinghia per il passeggero ritorna ad essere agganciata sui fianchi con un attacco molto simile ai primi modelli prima dell'Arcobaleno, solo leggermente più lungo. Sul copriclacson, dalla forma più addolcita, sparisce la scritta "Piaggio" (relegata solamente e timidamente nel logo Piaggio rettangolare sotto il proiettore) pur mantenendo la griglia a barre orizzontali cromate. Nuovi gli indicatori di direzione, ora trasparenti con lampadine gialle e bordino cromato, così come lo ha il fanalino posteriore, dalla forma profondamente modificata. Il proiettore anteriore subisce un'importante modifica: ora ha la parabola a superficie complessa con vetro liscio e lampada alogena da 35/35 W. Le scritte "Vespa" sullo scudo e sul cofano sinistro sono ora di plastica cromata con una grafica leggermente modificata (la "V" è spiù «snella» con i due rami che la compongono più distanziati). Le manopole sono quelle della serie speciale "Time 2000", ora adottate di serie. La serratura del bauletto torna ad essere cromata. Strumentazione completamente ridisegnata e di colore bianco (doveva già essere bianca dal 1997, almeno secondo le riviste...). Cambia anche il paraurti posteriore.

(Questo modello e i successivi, qui dentro VOL, sono usualmente chiamati "MY", contrazione di "Model Year 2001").

Anche nel 2003 ci fu una serie speciale, ma solo per l'estero, con motore 200. E' la PX 200 E SS (Serie Speciale), venduta a quantità limitata e numerata per ogni stato (in GB 200 pezzi, in AT solo 25, in BE solo 75, ecc.) e con le rispettive bandiere nazionali attaccate sui cofani.

 

2003: viene modificata la marmitta per renderla meno rumorosa. Passa infatti da 97 a 94 decibel, sempre a 3000 giri/minuto, ma la forma rimane la stessa.

 

2004: il motore, per soddisfare leggi più restrittive in materia di inquinamento, passa da Euro 1 ad Euro 2 con l'aggiunta del Sistema di Aria Secondaria (SAS). Si tratta di un polmoncino sul cilindro con una valvola a lamelle che immette aria fresca a monte del catalizzatore così da aiutarlo ad ossidare meglio gli inquinanti. Il motore 125 ha leggermente perso potenza arrivando a 87 km/h di velocità massima dichiarata.

Il terminale di scarico viente ulteriormente e leggermente più incurvato verso il basso per allontanarlo ancora dall'eventuale ruota di scorta.

Credo che sia a partire da questa serie che la molla del cavalletto non viene più fissata ad un foro fatto sulla marmitta, ma viene affiancata da una seconda molla che vengono fissate a due "uncinetti" agganciati a due asole presenti su una delle traverse inferiori di rinforzo della pedana.

Riprende l'esportazione della 151 negli USA (ma non in California, che ha leggi antinquinamento più severe), anche con una serie speciale di 500 esemplari, la "Serie America", nel novembre 2004. I modelli «americani» hanno catarifrangenti su cofani e parafango e un bottone rosso sul manubrio destro (dovrebbe essere per lo spegnimento motore in caso d'emergenza).

 

2005: vengono modificati gli attacchi degli specchietti con i supporti esterni al manubrio totalmente coperti da una cuffia e le scritte "Vespa" sullo scudo e sul cofano destro ritornano ad essere di metallo. Anche la sospensione anteriore diventa leggermente più lunga per la sostituzione della marca, da Sebac ad Escorts (indiana, penso, come il carburatore Spaco, costruito su licenza Dell'Orto, ormai montato già da qualche anno). Tra i colori, segnaliamo il nuovo "Cammeo", simile al caffelatte, che ha avuto un buon successo ma è stato proposto solo per quest'anno...

 

2006: la sospensione anteriore non è più la Escorts. Forse è ritornata ad essere la Sebac. Comunque sia, per motivi di fornitura, più avanti ritornerà a farsi vedere anche la Escorts. Ma la modifica più importante è il nuovo tipo di specchietti, della Fiem, come le Bajaj indiane, con lo stelo cromato realizzato in un solo pezzo sagomato, con terminale sferico e specchi sempre circolari ma più piccoli e con effetto lente, come per esempio sul contemporaneo Piaggio Liberty (infatti, nell'estremità inferiore del vetro, è scritto in inglese che gli oggetti riflessi nel vetro sono più vicini di come appaiono). Non so se questa modifica li ha alleggeriti, comunque pare che abbia eliminato il cronico problema dello spezzamento del loro supporto dovuto alle vibrazioni.

La gamma colori si limita al Blu Midnight, Grigio Excalibur (entrambi metallizzati), Bianco ottico e Nero Lucido (quest'ultimo con sella marrone).

 

Autunno 2007: viene presentata la "P125X Ultima Serie 30° anniversario", limitata a 1000 esemplari, per preannunciare l'uscita di listino di questo modello. Presenta una serie di accessori dedicati: pneumatici con fascia bianca, sella esclusiva, portapacchi posteriore cromato, targhetta identificativa della serie limitata sul lato sinistro del bordo superiore del bauletto retroscudo , etichetta identificativa sul cofano sinistro come nel primo modello. Il suo prezzo era di 4000 euro, una cifra sensata solo per il suo valore "collezionistico"...

 

Più chiaro di così... ;-)

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... (Questo modello e i successivi, qui dentro VOL, sono usualmente chiamati "MY", contrazione di "Model Year 2001")...

Anche qui su VR... :Lol_5:

 

... la modifica più importante è il nuovo tipo di specchietti, della Fiem, come le Bajaj indiane, con lo stelo cromato realizzato in un solo pezzo sagomato, con terminale sferico e specchi sempre circolari ma più piccoli e con effetto lente, come per esempio sul contemporaneo Piaggio Liberty (infatti, nell'estremità inferiore del vetro, è scritto in inglese che gli oggetti riflessi nel vetro sono più vicini di come appaiono). Non so se questa modifica li ha alleggeriti, comunque pare che abbia eliminato il cronico problema dello spezzamento del loro supporto dovuto alle vibrazioni...

In compenso io sono uno dei pochi che ha ancora il tipo precedente, con lo specchio agganciato allo stelo tramite staffa a vite (vedi foto), ben piantato nei propri supporti interni originali, e la vespa la uso tutti i giorni su un rosario di buche, dossi ecc... ;-)

 

Vespa-PX125-White-1024x768-802119.jpeg

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Ecco perchè mi fischiavano le orecchie... :mrgreen:

 

Allora, ti copio quanto ho scritto a suo tempo su Vespaonline sul forum VOLenterosi:

 

1997. in occasione del suo ventesimo anniversario, al salone di Milano viene presentata la versione col freno a disco anteriore. Di fatto verrà commercializzata l'anno successivo. L'etichetta sul cofano sinistro è un rettangolo adesivo nero con una scritta stilizzata dove la "P" di "PX" quasi si confonde con una "D". Sui primi esemplari il tubo dell'olio del freno e il filo dell'interruttore dello stop collegato ad esso (novità per i modelli europei, dopo la serie America) entravano nel coprimanubrio attraverso un gommino a soffietto. La spia trasparente del livello olio freno anteriore è sporgente. Gli specchietti sono rotondi con lo stelo cromato, così come cromata è la grigli copriclacson. La sella diventa più comoda, sempre con la scritta "Piaggio" sul lato posteriore (che andrà poi persa nel tempo) ma perde i riquadri rettangolari sulla seduta e la cinghia parte da sotto la sella stessa [c'è una foto di profilo in cui si vede una PX con una sella dalla seduta leggermente sinuosa, mai entrata in produzione]. Le scritte "Vespa" sullo scudo (ora obliqua) e sul cofano destro hanno la grafica dei modelli «antichi» ma con un tipo di "V" di carattere «ciccione» e di materiale metallico. Il copri-biscottino è di plastica grigia opaca con la scritta "Vespa" stilizzata (nei modelli precedenti era un semplice coperchio grigio rigato).

A fine anno 1998 arriva la cresta del parafango e la griglia copriclacson di plastica cromata così come il copri-biscottino, sempre con la scritta stilizzata.

 

1999: arrivano i 125 e 150 catalizzati (con catalizzatore ossidante a due vie), con getti del carburatore corrispondentemente modificati. La scritta sul cofano sinistro assume il disegno attuale argentato, realizzata in plastica cromata mentre compare sul cofano destro la scritta "Catalyzed" subito dopo quella "Vespa". I primi modelli hanno il terminale di scarico con un pezzo orizzontale, uno in diagonale ed un altro in orizzontale parallelo al primo, ma tale forma arrostiva la ruota di scorta. Arriva il nuovo coprimanubrio, leggermente modificato per coprire il tubo dell'olio del freno con relativo cavo per lo stop. La spia trasparente del livello olio del freno anteriore è ora a filo del serbatoio.

 

2000: il terminale della marmitta viene modificato (perde il secondo pezzo orizzontale per far così ora sfogare i gas di scarico caldi sull'asfalto) perchè facilmente danneggiava l'eventuale ruota di scorta (optional sulle versioni 125 e 150) specie a carico, gli specchietti tornano ad essere trapezoidali neri. Arriva la serie speciale limitata "Time 2000" (2000 esemplari) con motore 200, ma anche 150 catalizzata. Ha nuove manopole morbide con un terminale cromato alle estremità, una placchetta col numero progressivo di produzione nel controscudo, un portapacchi posteriore con un grosso borsello di cuoio montato sopra, specchietti cromati tondi, colore azzurrino metallizzato, sella blu.

 

2001: una serie di modifiche estetiche rinfrescano senza stravolgere quello che rimane lo scooter più longevo sul mercato. Ma anche delle modifiche tecniche ne affinano le caratteristiche. La prima: nella versione 150 l'alesaggio passa da 57 a 58 mm passando da 149,98 cc a 150,599 cc. Si ha la certezza di poter percorrere tangenziali, superstrade e autostrade e si rientra in una fascia di cilindrata il cui l'assicurazione costa meno. Forse è da questa serie che il paraolio dell'albero motore dal lato frizione è ora tra il volano sinistro e il cuscinetto di banco (ora autolubrificante). Sparisce, dal mercato italiano, la versione 200, sulla carta non catalizzabile (che da alcuni anni era stata depotenziata da 12 a 10 cavalli). La sequenza di accensione delle luci sull'interruttore al manubrio è ora più logica (spento-luci di posizione-anabbaglianti/abbaglianti).

Viene ripreso il vecchio logo Piaggio rettangolare perchè si vuole rendere "Vespa" un marchio a parte rispetto al resto della produzione Piaggio. Infatti la sella ha già perso la scritta "Piaggio" sul lato posteriore, è leggermente meno imbottita, ma l'imbottitura stessa è meno cedevole(c'è un piano di plastica che supporta il materiale schiumato di imbottitura); la cinghia per il passeggero ritorna ad essere agganciata sui fianchi con un attacco molto simile ai primi modelli prima dell'Arcobaleno, solo leggermente più lungo. Sul copriclacson, dalla forma più addolcita, sparisce la scritta "Piaggio" (relegata solamente e timidamente nel logo Piaggio rettangolare sotto il proiettore) pur mantenendo la griglia a barre orizzontali cromate. Nuovi gli indicatori di direzione, ora trasparenti con lampadine gialle e bordino cromato, così come lo ha il fanalino posteriore, dalla forma profondamente modificata. Il proiettore anteriore subisce un'importante modifica: ora ha la parabola a superficie complessa con vetro liscio e lampada alogena da 35/35 W. Le scritte "Vespa" sullo scudo e sul cofano sinistro sono ora di plastica cromata con una grafica leggermente modificata (la "V" è spiù «snella» con i due rami che la compongono più distanziati). Le manopole sono quelle della serie speciale "Time 2000", ora adottate di serie. La serratura del bauletto torna ad essere cromata. Strumentazione completamente ridisegnata e di colore bianco (doveva già essere bianca dal 1997, almeno secondo le riviste...). Cambia anche il paraurti posteriore.

(Questo modello e i successivi, qui dentro VOL, sono usualmente chiamati "MY", contrazione di "Model Year 2001").

Anche nel 2003 ci fu una serie speciale, ma solo per l'estero, con motore 200. E' la PX 200 E SS (Serie Speciale), venduta a quantità limitata e numerata per ogni stato (in GB 200 pezzi, in AT solo 25, in BE solo 75, ecc.) e con le rispettive bandiere nazionali attaccate sui cofani.

 

2003: viene modificata la marmitta per renderla meno rumorosa. Passa infatti da 97 a 94 decibel, sempre a 3000 giri/minuto, ma la forma rimane la stessa.

 

2004: il motore, per soddisfare leggi più restrittive in materia di inquinamento, passa da Euro 1 ad Euro 2 con l'aggiunta del Sistema di Aria Secondaria (SAS). Si tratta di un polmoncino sul cilindro con una valvola a lamelle che immette aria fresca a monte del catalizzatore così da aiutarlo ad ossidare meglio gli inquinanti. Il motore 125 ha leggermente perso potenza arrivando a 87 km/h di velocità massima dichiarata.

Il terminale di scarico viente ulteriormente e leggermente più incurvato verso il basso per allontanarlo ancora dall'eventuale ruota di scorta.

Credo che sia a partire da questa serie che la molla del cavalletto non viene più fissata ad un foro fatto sulla marmitta, ma viene affiancata da una seconda molla che vengono fissate a due "uncinetti" agganciati a due asole presenti su una delle traverse inferiori di rinforzo della pedana.

Riprende l'esportazione della 151 negli USA (ma non in California, che ha leggi antinquinamento più severe), anche con una serie speciale di 500 esemplari, la "Serie America", nel novembre 2004. I modelli «americani» hanno catarifrangenti su cofani e parafango e un bottone rosso sul manubrio destro (dovrebbe essere per lo spegnimento motore in caso d'emergenza).

 

2005: vengono modificati gli attacchi degli specchietti con i supporti esterni al manubrio totalmente coperti da una cuffia e le scritte "Vespa" sullo scudo e sul cofano destro ritornano ad essere di metallo. Anche la sospensione anteriore diventa leggermente più lunga per la sostituzione della marca, da Sebac ad Escorts (indiana, penso, come il carburatore Spaco, costruito su licenza Dell'Orto, ormai montato già da qualche anno). Tra i colori, segnaliamo il nuovo "Cammeo", simile al caffelatte, che ha avuto un buon successo ma è stato proposto solo per quest'anno...

 

2006: la sospensione anteriore non è più la Escorts. Forse è ritornata ad essere la Sebac. Comunque sia, per motivi di fornitura, più avanti ritornerà a farsi vedere anche la Escorts. Ma la modifica più importante è il nuovo tipo di specchietti, della Fiem, come le Bajaj indiane, con lo stelo cromato realizzato in un solo pezzo sagomato, con terminale sferico e specchi sempre circolari ma più piccoli e con effetto lente, come per esempio sul contemporaneo Piaggio Liberty (infatti, nell'estremità inferiore del vetro, è scritto in inglese che gli oggetti riflessi nel vetro sono più vicini di come appaiono). Non so se questa modifica li ha alleggeriti, comunque pare che abbia eliminato il cronico problema dello spezzamento del loro supporto dovuto alle vibrazioni.

La gamma colori si limita al Blu Midnight, Grigio Excalibur (entrambi metallizzati), Bianco ottico e Nero Lucido (quest'ultimo con sella marrone).

 

Autunno 2007: viene presentata la "P125X Ultima Serie 30° anniversario", limitata a 1000 esemplari, per preannunciare l'uscita di listino di questo modello. Presenta una serie di accessori dedicati: pneumatici con fascia bianca, sella esclusiva, portapacchi posteriore cromato, targhetta identificativa della serie limitata sul lato sinistro del bordo superiore del bauletto retroscudo , etichetta identificativa sul cofano sinistro come nel primo modello. Il suo prezzo era di 4000 euro, una cifra sensata solo per il suo valore "collezionistico"...

 

Più chiaro di così... ;-)

 

:Ave_2::Ave_2::Ave_2: Grazie mille, più esauriente di così non si può :mrgreen:

Quindi per un Euro 2 però devo cercare px dal 2004. :roll:

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:Ave_2::Ave_2::Ave_2: Grazie mille, più esauriente di così non si può :mrgreen:

Quindi per un Euro 2 però devo cercare px dal 2004. :roll:

E magari cerca anche di quotare in modo umano: riportare TUTTA la pappardella per 1 frase non è proprio il massimo del rispetto per chi ti deve leggere... :rabbia:

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E magari cerca anche di quotare in modo umano: riportare TUTTA la pappardella per 1 frase non è proprio il massimo del rispetto per chi ti deve leggere... :rabbia:

 

Se l'hai già letto prima, che te ne frega a te di leggere tutto di nuovo? ;-)

Al massimo scorri e noti se ci sono parti evidenziate. :ok:

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Se l'hai già letto prima, che te ne frega a te di leggere tutto di nuovo? ;-)

Al massimo scorri e noti se ci sono parti evidenziate. :ok:

Certo.

 

Ma metti che ci siano dieci, venti persone come te che decidono anche loro di quotare in quel modo barbaro per dire la loro: quelli che arriveranno dopo per leggere un thread magari interessante dovranno sciropparsi paginate di ripetizioni inutili alla ricerca delle parti significative, facendo una enorme ed inutile fatica, rischiando di perdere il filo del discorso e, di conseguenza, magari anche l'interesse nella discussione.

 

Ti sembra bello? A me no, e basta un piccolo sforzo per evitarlo.

Perché non farlo? ;-)

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MODERATOR

Tuta colpa mia, non vi preoccupate, che per pigrizia ho fatto un rapido "copia e incolla" senza sfoltire il lungo messaggio citato! :ok:

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MODERATOR

(Questo modello e i successivi, qui dentro VOL, sono usualmente chiamati "MY", contrazione di "Model Year 2001").

 

Anche qui su VR... :Lol_5:

 

 

Due "parrocchie" diverse della stessa "chiesa vespistica"... :mrgreen:

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Anche qui su VR... :Lol_5:

 

In compenso io sono uno dei pochi che ha ancora il tipo precedente, con lo specchio agganciato allo stelo tramite staffa a vite (vedi foto), ben piantato nei propri supporti interni originali, e la vespa la uso tutti i giorni su un rosario di buche, dossi ecc... ;-)

Vespa-PX125-White-1024x768-802119.jpeg

 

Quoto! Anche io uso la Vespa tutti i giorni, estate e inverno, e gli specchietti sono ancora lì ben ancorati ai supporti originali! :mrgreen: (Sgrat sgrat):Lol_5::Lol_5:

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Quoto! Anche io uso la Vespa tutti i giorni, estate e inverno, e gli specchietti sono ancora lì ben ancorati ai supporti originali! :mrgreen: (Sgrat sgrat):Lol_5::Lol_5:

a me i supporti sul manubrio proprio non piacevano, così ho rimosso il destro e lo specchio sinistro l'ho montato su una "vecchia" staffa sotto il manubrio :mrgreen:

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Quoto! Anche io uso la Vespa tutti i giorni, estate e inverno, e gli specchietti sono ancora lì ben ancorati ai supporti originali! :mrgreen: (Sgrat sgrat):Lol_5::Lol_5:

 

Anche il mio specchietto dopo 21 anni è ancora ancorato al suo supporto originale dentro al manubrio. La mia però monta la prima versione con lo specchio quadrato che ha il braccio della leva più corto dei successivi...

Ciao

px classic 95.jpg

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