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VespaRaid Invernale, Storia di un viaggio in Amicizia. Elefantentreffen/Tauerntreffen


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Il mio viaggio invernale da Torino alla volta dell' Elefantentreffen e TauernTreffen.

Buon lettura...

 

-Ottobre 2014-

Alcuni di voi avranno già letto del mio precedente racconto, di come e perchè sia nata la mia vita vespistica, ma nessuno sà ancora che nello stesso periodo ne stava nascendo un' altra decisamente analoga e collegata alla mia.

 

-"Vorrei comprarmi una Vespa!"

-"Ma sai che ci stavo pensando anche io?"

 

... siamo nel mio negozio di parrucchiere, Mattia, mio migliore Amico dagli anni del Liceo, nonchè compagno di innumerevoli ed esilaranti ricordi, è in negozio per un consueto saluto; la nostra conversazione inizia per caso, come tutte le volte in cui ci siamo imbattuti in situazioni epiche e fuori dal normale.

"Vorrei comprarmi una Vespa", sono proprio queste le parole che gli dico parlando del più e del meno. La sua risposta mi stupisce, ma nemmeno troppo, poichè sono anni che viviamo "sulla stessa lunghezza d'onda": " ma sai che ci stavo pensando anche io?".

 

Circa un mese dopo abbiamo le chiappe poggiate su due vespe gemelle.

 

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Passa un anno, le nostre vespe sono cresciute insieme (anche di cilindrata), la mia ha qualche km in più dopo l' Eurotour estivo, e quella di Freego (Mattia) vanta un quotidiano utilizzo da vero vespista.

Non so come ma, dal momento in cui vengo a conoscenza di questo tosto raduno invernale, l' Elefantentreffen, e poi dell'ancor più arduo TauernTreffenm mi ritrovo a preparare il viaggio insieme a Freego.

Il fascino della sfida ci ha preso entrambi, mi è bastato accennargli il discorso per trovare un compagno di squadra. Sono entusiasta, perchè avere per compagno una mente brillante come lui ci rende un equipaggio completo e pronto a tutto!

 

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Come ogni viaggio, la sfida e le emozioni iniziano nel momento in cui si decide che si compierà l'avventura

Mancano 3 mesi alla date dei raduni, possono sembrare tanti ed inoltre il mio viaggio compiuto in estate mi dà una buona base organizzativa, in realtà però, le condizioni che andremo ad affrontare saranno ben diverse: basse temperature, neve e ghiaccio, fango, sale, guida notturna.

 

Non perdiamo tempo e le modifiche alle Vespe sono continue, soprattutto grazie a Mario e Carlo, i nostri artigiani/fabbri/ingegneri/saldatori di fiducia. Gomme termiche, fari supplementari, staffe, Dr177 carburato a puntino. Di pari passo arriva l'equipaggiamento tecnico: sacchi a pelo, abbigliamento, attrezzatura da campeggio invernale...

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Solo una cosa stavamo dimenticando... LA PATENTE A di Freego! Già, perchè all' estero non basta la B per condurre il 125cc, ma Freego riuscirà abilmente a conquistare le grazie (non sappiamo come) dell' anziana titolare dell'autoscuola, sostenendo l'esame in meno di 30gg, a Gennaio!

 

Riusciamo anche ad avere il pieno supporto tecnico di Tosa Center, il concessionario Piaggio di Torino che si offre di controllare le vespe venendole addirittura a prendere a casa e fornendoci tutto il materiale di cui potremmo avere bisogno durante il viaggio! Fantastico, non riesco a crederci, mi sembra quasi di essere un pilota/viaggiatore professionsita con tutti questi adesivi sulla Vespa!

Il VespaClub di Venaria Reale è come sempre eccezionale, il loro supporto logistico, tecnico e morale è per me indispensabile; avere tanti amici che fanno il tifo per te è un' emozione bellissima che mi scalda il cuore e mi dà carica!

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Fino ad una settimana prima della partenza ero abbastanza tranquillo. Non è il mio primo viaggio, quei km insieme li ho già percorsi... quasi troppo tranquillo! Infatti ecco che 7 giorni prima della partenza la tensione e le paure si fanno sotto!

Ora non solo dobbiamo portare a termine la missione per noi stessi, ma per tutti quelli che credono e tifano per noi e per coloro che ci stanno mettendo la faccia. Fallire è fuori discussione!

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26 Gennaio 2016

Mancano poche ore alla partenza, prevista per domani alle 06:00. E' praticamente tutto pronto e riesco a trovare l'equilibrio mentale per dormire discretamente; forse non ha la stessa fortuna Freego.

Suona la sveglia, una calda colazione, arriva Freego e ci vestiamo per bene in casa. Uno alla volta tiriamo fuori le Vespe che hanno riposato già cariche.

Eccole schierate nell' oscurità, il suono dei motori spacca il silenzio della notte, i pesanti vestiti rendono goffi e complicati i nostri movimenti, i parenti sono tutti attorno a noi, le ultime regolazioni, i saluti e saliamo in sella!

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SI PARTE!

La prima emozione la troviamo dopo pochi metri, vedo un signore appostato con una videocamera a filmare la nostra partenza a 100m da casa. E' lì da almeno 20minuti, perchè siamo in ritardo rispetto all'orario ufficioso... Non l'ho mai visto prima ma intuisco subito che è Mario! Sì, l'amico di Mattia che lo ha aiutato nelle modifiche! Non ci posso credere, sono le 6 del mattino e senza dirci nulla si è recato quiad attendere, filmando, la nostra partenza! Mi commuovo dentro il casco e sicuramente più di me si commuove Freego!

 

I primi Km scorrono piano, quasi alla maniera di un rodaggio, per assicurarsi che tutti i lavori siano stati eseguiti alla perfezione, mi interrogo mentalmente per ricordare di aver serrato e controllato tutto a dovere. Le paure sono a mille! Mi viene in mente la sensazione di lontananza tanto affascinante quanto angosciante provata lo scorso viaggio, mi spaventa dover andargli dinuovo incontro! Mi rimprovewro di queste paure, mi sento come un vecchio che: " io quelle cose lì non le voglio più fare".

 

L'umidità e la nebbia canavesana sono Tremendi e l'appannamento della visiera mi costringe ad alzarla, gelandomi il volto senza alternative. Siamo decisamente sotto lo 0°C.

Pian piano, ma neanche troppo, sorge il sole ed affiora la serenità; la vespa và bene ed il motore spinge forte, anche nelle salite, nonostante il carico! Ben fatto!

Siamo da soli per strada, sotto le ruote si snoda un tratto d'asfalto tortuoso ed armonioso, i boschi intorno a noi ed il cielo rosso passione!

Il sole ancora basso ci illumina a tratti frontalmente a tratti dagli specchietti. E' un mare di pieghe! Sì, abbiamo preso il ritmo!

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Nessun navigatore satellitare ci guida, la cartina stradale giace ripiegata, solo un pezzo di carta con qualche nome ci suggerisce la retta via, insieme all' intuito a volte mio a volte di Freego! Che complicità, mi piace molto!

Il sole è alto e lo stomaco è vuoto, di fronte a Noi il Lago di Como! Chiediamo consiglio per il ristoro a dei cantonieri e troviamo così un' ottima trattoria che ci riempe la pance per soli 12 euro!

Siccome il mondo è piccolo e le Vespe attirano sempre l'attenzione, un cliente del locale attacca bottone, anche lui ha fatto diversi Elefanti negli anni passati, ed un suo amico sarà su a Solla nei prossimi giorni; una telefonata ed abbiamo in memoria il suo numero per incontrarci su! Salutiamo felici e riceviamo i migliori auguri!

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Per i prossimi giorni mi potrò scordare un pasto così e faccio tesoro di questi sapori caserecci, ripartendo attorno al lago, dove i sapori d' Italia sprizzano da ogni dove, come a volerci salutare per il viaggio!

Borghi di paese e viuzze strette, case arroccate in riva al Lago, un signore inchioda un cartello di fuori della sua bottega, aroma di sigaro toscano per le vie, una Fiat 500 d'epoca che esce da un angusto Garage e... due Vespe che ronzano allegre tra le curve! Che romanticismo, evviva l' Italia!

 

Abbandonato il lago proseguiamo verso il passo Maloja, che nel dialetto locale ha un significato di ostico, difficile... In realtà siamo fortunati e troviamo dinnanzi a noi una serpentina di curve favolose, la strada si restringe sempre più, fino a diventare un susseguirsi di rampe verticali, raccordate da stretti tornanti un po' umidi! Il tutto è circondato da un delicato manto bianco.

Il sole inizia a calare, mentre il passo delle vespe aumenta, specie quello di Freego che inaspettatamente mi sopravanza nei tornantini e sono costretto ad inseguire... Sono entusiasta, raramente mi capita di stringere il coltello tra i denti per tenere il passo di un altro e quando succede è sempre un gioco eccitante!

Siamo in cima, una pausa per inteporirci con del caldo tè dal thermos, ammirare il panorama alpino con i suoi profumi d' alta quota e siamo pronti a sconfinare!

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Alla dogana Svizzera ci fanno capire di chiudere un occhio sui nostri mezzi così carichi (eccesso di zelo tipico di queste parti, in realtà le vespe sono caricate con estrema attenzione).

Davanti a noi l'altopiano svizzero fino all' Austria. Il sole è calato, il cielo è d'un soffice rosa che colora, come in una fiaba, tutta l' altavalle e la neve che la riempie!

A fianco a noi un lago ghiacciato ci ammalia con i suoi colori dell' imbrunire arrossato, mentre sulla sinistra un enorme castello fa la guardia con le sue torri e le calde luci che lo accendono... Fantastico!

Corriamo Veloci, ad alte medie su questa strada di montagna ed è tempo di accendere i fari potenziati ed i fanali a led supplementari!

 

Cala la notte e cala la lancetta della benzina, un rapido rifornimento alla dogana e siamo quindi in Austria.

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Le indicazioni sul nostro foglietto sono oramai ridotte a pochi paesi prima di Innsbruck, ma la sensazione è di essere ancora molto lontani! Sensazione accentuata dal fatto di non sapere minimante quanti km mancano alla nostra meta, infatti i cartelli che incontreremo nelle prossime ore non riporteranno MAI le distanze chilometriche.

In tesa abbiamo un solo obiettivo Innsbruck, a dispetto di chi sosteneva fosse impossibile nonchè rischioso per il motore, raggiungerlo in giornata.

E' buio pesto, siamo di 4a ad alto regime su queste statali, mentre pioviggina; il ritmo è incessante, apro io le danze poichè freego ha il faro coperto dai bagagli e gli rimane solo il pur ottimo faro a LED. Purtroppo ho continui problemi di appannamento alla visera e guidare con essa aperta è difficile per la pioggia negli occhi, nonchè doloroso per il freddo che brucia la pelle, faccio quindi passare Freego davanti. Mi accovaccio dietro il mio minuscolo parabrezza nero, sedendomi sul posto del passeggero, finalmente posso ripararmi dall' aria tagliente ma non vedo nulla, mi limito a seguire la luce rossa del faro di Mattia, il mio unico riferimento nella notte.

Passa la pioggia ed ancora non abbiamo notizie dei km mancanti, tengo costantemente impegnate le dita dei 4 arti per riportarle in temperatura e ci riesco egregiamente.

 

Sono le 21:45 ed intravedo con la coda dell' occhio un minuscolo cartello "INNSBRUCK". Il primo Hotel che ci ispira è nostro!

570km percorsi

MISSIONE COMPIUTA!

 

Il tempo di scaricare i bagagli e siamo al bara della Haus a sorseggiare due birre, siamo tranquilli ed un po' stanchi... "Hey, ma ti rendi conto che siamo io e te ad Innsbruck, in Vespa???!!!! Sembra tutto così naturale, sembra che non facciamo altro da una vita che viaggiare in Vespa, sembra di essere al bar dietro casa... E' strano ma... E' bello! Mi piace, sto molto bene!

Ci attende un meritato riposo, ma non prima di leggere le emozionanti parole di incoraggiamento di Aldo! Sì Aldo, stiamo già condividendo la felicità tra migliori amici, e la scalata è iniziata!

ZZZZzzz

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--- GIORNO SECONDO ---

Una sveglia tranquilla ed un' abbondante colazione "da asporto" :mrgreen: e siamo pronti a ripartire. Le vespe sono ad attenderci nel parcheggio, ricoperte da un velo di ghiaccio... I teli coprivespa! Non li abbiamo usati! :doh:356948d383d1df065392671e525eef4a.jpg

Pronti, via! siamo sulla statale 171, splende il sole ma l'aria è gelida ed ovviamente mi tocca viaggiare con la visiera aperta!

Sconfiniamo brevemente in Germania e ci fermiamo a consultare la cartina per un dubbio, quando si ferma entusiata Harold, un piaggista convinto con la sua ape modificata! Noi parliamo italo-inglese arrangiato a gesti mentre lui parla Tedesco, ma capiamo che, forse, ha diverse vespe nel suo garage dove prepara i mezzi di Pontedera anche per i clienti! Capisce subito che stiamo andando all' Elefante e la foto di rito è d' obbligo! Arrivederci Harold!

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Di nuovo in Austria per tornare in terra teutonica dopo pochi km, ma non prima di aver percorso una serie di spettacolari curve in una strada di un piccolo colle, immersa nella neve e nei boschi della foresta.

Continue pieghe e cambi di pendenze, ci alterniamo al comando quando d'improvviso, dietro una curva, via le neve che lascia spazio a prati verdi ed illuminati, con una repentinità incredibile!

Eccoci quindi alla nostra pausa Pranzo sul lago Chiemsee, ci buttiamo in un prato a mangiare i panini presi a colazione, senza nulla da bere. Ci godiamo il breve momento di pausa e libertà e si riparte!

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Passano pochi km e ci fermiamo per indossare gli indumenti antipioggia, sta gocciolando.

Una noiosa e lunga statale ci conduce a Passau, dove comperiamo al volo della carne in un supermercato, per grigliarla all' Elefante, anche se l'aspetto è davvero poco invitante.

Ripartiamo sulla statale 85, oramai manca poco, ma la pioggia aumenta e dobbiamo accostare per riparare bene il carico con i sacchi neri, facciamo anche benzina con la tanica, mentre ci sfilano dei sidecar salutandoci!

 

Scende il buio e la pioggia non molla, ma peggiora anzi! Dovremmo oramai esserci, vedo colline, siamo nella foresta, ma nessuna indicazione, niente di niente in questo buio bagnato! Decidiamo quindi di tornare indietro all' ultimo benzinaio e chiedere informazioni; ci sono dei bikers su un furgone che ci invitano a seguirli verso la fossa! Ecco, avevamo mancato il cartello per "Solla"! Ci addentriamo nella foresta collinare su stradine contorte e... ci siamo quasi, i bikers ci salutano e svoltano verso l'hotel.

Gli ultimi km, siamo soli!

 

E' fatta! E' FATTA ! che ansia! Ci sono sempre più moto! Lo striscione blu famosissimo, dove è??? ECCOLO!! SIAMO ARRIVATI!

 

 

----------------- ELEFANTENTREFFEN------------------------

(qui mi viene in mente una frase dal libro di Alex Zanardi... "È fatta pensai... e invece non era fatta un cacchio")

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Dopo le foto di rito sotto lo striscione, dobbiamo solo montare la tenda e sistemare i bagagli; operazione apparentemente facile, ma andiamo per ordine.

Decidiamo di organizzare un piano logico per le mosse da compiere, poichè intuiamo subito che la situazione è quantomeno "scomoda".

Ovviamente in fossa non c'è più un buco per parcheggiare le vespe, quindi le lasciamo al primo anfratto libero, che troviamo a 700m dall' ingresso, prendiamo la tenda e l'occorrente per montarla a torniamo in fossa perccorrendo i 700m. Troviamo un posto per la tenda.

Montare una tenda al buio non è di per se il massimo della vita, abbiamo inoltre delle torce da testa, il problemi sono: uno, piove, quindi il suolo è un pasticcio di fango e neve, due il terreno è completamente in pendenza. Posiamo quindi tutto ed andaimo a prendere le balle di fieno 400mt indietro. Le issiamo in spalla per circa 50kg di carico, il quale dopo pochi metri si sfalda poichè legato malissimo, tra gli sfottò di alcuni tedesci ubriachi. Raggiungiamo a fatica la zona della tenda, ed oramai i vestiti antifreddo, ottimi durante il viaggio, ci stanno facendo sudare troppo e non abbiamo nessun posto asciutto dove posarli.

Stendiamo la paglia per recuperare la pendenza, montiamo la tenda cercando di non bagnarla troppo. Fatto, finalmente!

Ora bisogna portare i borsoni nella nostra "umida dimora", per non fare mille giri per i quali non avremmo le forze, decidiamo di portare i mezzi il più possibile vicino alla tenda, 700m a piedi ed entriamo in fossa con le Vespe. Qui ci tocca stare attenti a non essere travolti dai sidecar che scorrazzano ubriachi nella strada stratta ed infangata della cava, ed a nostra volta dobbiamo stare attenti a non investire i passanti e le moto che costaggiano il bordo strada.

Parcheggiamo all' altezza della tenda, che si trova nel prato sotto di noi, in doppia fila e coi fari accesi in questa orgia di caos e rumore. Freego sistema la vespa sul cavalletto, ma con i borsoni sfiora una moto a bordo strada che il proprietario ha parcheggiato col cavalletto rivolto "a monte" e nel fango. Quando mi accorgo di tutto la moto è già di 3 metri sotto nel prato, e freego è bloccato in bilico con la sua vespa che sta per fare la stessa fine trascinata dalla moto! VORREI aiutarlo, ma il fango mi impedisce di mettere il cavalletto e mollare la mia vespa! I primi ad apprestare soccorso sono dei vespisti veneti che salutandolo alcolicamente gli offrono a scelta grappa o sambuca, alchè Mattia, sempre in bilico con la vespa a pochi gradi dal rovinoso tracollo, gli fà "cordialmente" notare che non desidera grappa ma un aiuto per tirare su la vespa! Ovviamente condendo la frase con un paio di bestemmie per mettere a proprio agio i veneti :D

SU la vespa e giù a prendere la Yamaha nel prato: uno, due, tre, TIRA!

Non faccio in tempo a girarmi che vedo la mia vespa, urtata da un sidecar pazzo, cadere ed appoggiarsi con i borsoni su un BMW GS che sta per fare la stessa fine della moto prima! Al volo Freego la blocca e recupero la mia PX che incredibilmente non riporta danno!

 

Col cuore in gola per l'incolumità delle vespe, portiamo a turno i borsoni in tenda, sempre più marci di sudore. Riportiamo le vespe in fila a quella chilometrica fila di moto, che nei miei sogni si trasfomerà in un gigantesco domino di moto pronto ad essere innescato da uno degli innumerevoli sidecaristi pazzi e ubriachi. Ho il terrore per l' integrità delle Vespe!

Altri 700m e torniamo esausti alla tenda, voglio proprio cucinarmi un risotto, prendo il fornellino ma... la bomboletta del gas è rimasta nella vespa! No, non ho più forze, ci faremo bastare i torcetti (Biscotti Torinesi).

Facciamo due passi con calma e ci mangiamo un hot dog

-"Freego, vieni qui che questo non te lo devi perdere, GNAM, gnam"

un sidecar tenta più volte di salire una collinetta nel fango, fino all' ovvio cappottamento suo e del passeggero! Questi sono matti! Applausi...

Ho voglia di buttarmi in tenda al volo, ma Freego mi ferma, NON POSSIAMO - ENTRARE IN TENDA - BAGNATI! Stavo per commettere una sciocchezza e ringrazio Freego perchè ha mantenuto una lucidità che nelle ultime ore è stata fondamentale per non commettere passi falsi che avrebbero compromesso il viaggio.

 

In condizioni di difficoltà fisica e mentale, di sconforto, è facile perdere la calma, andare in crisi e trovarsi in guai seri! Insieme stiamo lavorando mentalmente per fare tutto con la dovuta perizia e mantenere la calma. Senza un compagno di Squadra forte così, sarei crollato.

Ci togliamo i vestiti antifreddo, oramai zuppi sotto il k-way e li imbustiamo per preservarli dall' umidità che li renderebbe inutilizzabili. Anche il pile che indosso è umido e sudato, mi ritrovo a "fumare" come un lacrimogeno, assurdo!

Non possiamo quindi utilizzare i sacchi a pelo, li bagneremmo all' inverosimile rendendoli infruibili e bagnando i vestiti che sono in borsa insiema ad essi. Scelta saggia, lo dimostrerà l'indomani il giubbino ad alta visibilità che si potrà strizzare per l' umidità assorbita.

Ci sdraiamo vestiti, coprendoci con un misero plaid. Rombi di motore, botti d'artificio, urla ed un pirla con la vuvuzela ci fanno da odiata ninna nanna. Inspiegabilmente prendo sonno, ma dopo un paio d'ore freego si sveglia e decide di usare i vestiti antifreddo per coprirci meglio ed effettivamente mi accorgo di aver perso molto calore. Questa scelta ci aiuterà non poco; terribile pensare che mi fossi addormentato e non mi fossi accorto di avere decisamente freddo.

 

Passano altre ore e riapro gli occhi... la luce sulla tenda... la quiete all'esterno... il fiato gelido... E' giorno!

"Freego, siamo vivi!"

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Ora non ci resta che rifare tutto al contario e ripartire!

Impieghiamo 3 ore prima di essere pronti, tra:

-un tedesco inflessibile che non ci fa parcheggiare vicino all' ingresso il tempo di caricare, poichè "c'è il divieto", mentre le tende piazzate sotto la strada con le moto parcheggiate che vi cadono sopra... va bene, "non c'è il divieto".

-una coppia di vespisti fantastici, sembrano usciti da un film comico, la coppia di amici pazzi uno l'opposto dell' altro

FOTO

-una candela umida scaldata col cannello!

 

Spedivellata e via! Ciao Elfante, non mi sembra vero!

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-----------------------------------RIFLESSIONE-----------------------------------------

 

Avremo dovuto stare due notti al tanto atteso Elefantentreffe, ma invece siamo ripartiti al più presto. Non vedevo l'ora di grigliare in mezzo ai bikers raccontando aneddoti e storie, instaurando amicizie, invece il primo desiderio comparso sul posto è stato quello di andarsene. Probabilmente, anzi, sicuramente, tutto è dovuto ad una serie di condizioni che ci hanno portato il morale a terra.

Non mi sentivo tranquillo, non mi divertivo, non sono entrato in sintonia col raduno. Con la cura maniacale che ho io del mezzo, vedere il frutto dei miei risparmi catapultato per terra gratuitamente, mi ha terrorizzato. Ci dedico anima e cuore, vederla danneggiata per colpa di un ignoto ubriaco irrispettoso non lo accetto. Non la volevo avere lì dentro!

 

--------------- UN NUOVO GIORNO-----------------

Beh, ora siamo in strada su nuovi orizzonti! Sfiliamo diversi km rettilinei e raggiungiamo nuovamente Passavia, ci fermiamo a rabboccare l'olio e controllare la strada, quando si affianca un vespista italiano in sella alla sua GTS 300, in viaggio anche lui. Due ragazzi italiani ci chiedono se siamo "quelli di sky", si sono incontrati da poche ore e sono qui alla ricerca di un lavoro.

Spedivelliamo, svoltiamo l'angolo e siamo quindi in Austria. Il sole inizia a tramontare piano e chiediamo ospitalità in un albergo lungo la strada, ottimo poichè col parcheggio non a vista sulla statale, ma isolato da una siepe. Entriamo e sembra tutto quieto, molto quieto, tant è che alla risposta di negata ospitalità causa albergo pieno ci sentiamo decisamente risentiti (Forse alcuni albergatori usano dire che non vi è posto poichè fuori stagione non accendono il riscaldamento). Riprendiamo la marcia, superiamo Wels,senza trovare più alberghi. Fino a poco fa era pieno ed ora sono volatilizzatisi.

 

Strada dritta e solitaria in un' apparente pianura verda, quasi solo io e Freego, prati verdi intorno a noi ed un cielo rosso-rosato itenso. Guardo alla mia destra e scopro che in realtà siamo su di un altopiano! Si vede una grossa vallata in lontananza ed ancor più lontano le montagne! Ultima meraviglia della giornata e poi il buio insieme, finalmente, al nostro hotel birreria!

Scarichiamo i bagagli, una bella doccia calda che è una gioia per il corpo! Laviamo le tute termiche e ci prepariamo un risotto col fornellino a gas in stanza. Una birra è d'obbligo in questo pub che sembra essere il ritrovo serale dei pochi abitanti della zona.

Una volta in stanza il titolare ci rincorre, bussando, per chiedere di pagare il conto anticipatamente, poichè domani saranno chiusi.

 

L'indomani sveglia per gli ultimi pochi Km verso il TauernTreffen!

Saltiamo un bivio e prendiamo un' altra strada che si snoda per qualche km, salendo poi discendendo un rilievo montuoso, con tanto di svirgolata in curva di Freego. Ancora alcuni km ed iniziamo a scalare il passo dell' Hohentauern, che a giudicare dai cartelli e dalla bellezza della strada è meta ambita dai motociclisti! La strada è ottima ed il tempo clemente. Arriviamo in cima al passo, un paio di hotel, ma nessuna indicazione per il Tauern, ci interroghiamo un attimo su dove possa essere la strada per la scalata nevosa, riforniamo con la tanica, poi con l'aiuto della mappa troviamo la famigerata sbarra, alzata apposta per noi! Permane l'assenza di indicazioni!

 

Al di là della sbarra inizia immediatamente la neve, inizia la sfida più dura!

Mi sovviene l' ultima mail dell' organizzatore " the road for the TT is pure Ice at the moment", non montiamo nessuna "catena", ma tenteremo di salire affidandoci alle nostre gomme termiche. Inspiriamo profondamente con l'adrenalina in corpo, i 5 sensi allertati al massimo ed iniziamo ad avventurarci su un fondo mai sperimentato in vespa, accompagnati dall' ovattamento generale che la marcia su neve offre.

I primi metri sono di sperimentazione, come distribuire il peso, marcia da utilizzare, dove mettere le ruote evitando il ghiaccio. 5 km dobbiamo percorrere e seguo con ansia lo svolgersi del contakm! A velocità ridotta sembrano interminabili, manca sempre meno, quando mi accorgo di essere solo e non sentire più il motore di Freego. Mi fermo, sono in salita e non posso tecnicamente parcheggiare la vespa. Spengo il motore e lo chiamo più volte, urlando! FREEEGO! FREEGO! Niente, Cazzo, deve essere caduto!

Passano lunghi secondi, quando... Braaam, pa, pa braaaam, è ripartito! Lo vedo! Si è appoggiato fortunatamente su un cumulo soffice e da solo ha tirato su il tutto!

Gli ultimi metri, dai!! DAI!! lo scollinamento , eccolo, eccolo, scolliniamo e...2a73896806f9ed75fb1a19c98e951739.jpg

---------------TAUERNTREFFEN---------------

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Silenzio........ i pini innevati........ un accampamento di una ventina di tende e nulla più! Fantastico! Sembra un paradiso contrapposto all' inferno elefantesco! Spegniamo le vespe e ci vengono subito incontro un gruppo di motociclisti di Asti!

"Se stavi a casa con la tua ragazza, non era meglio?" :mrgreen:

Così ci accoglie Basilio, motociclista che vanta alcuni primati di viaggio unici! La folla è attorno a noi, e tutti iniziano a scattare foto a noi e ai mezzi! Ci accolgono come in trionfo, renga l'amicizia ed il buon spirito, siamo stupendamente increduli!

Il tempo di montare la tenda, operazione non facile per via del fondo durisssimo, infatti ci prestano uno strumento al quale non avevamo pensato: il tassellatore!!!:orrore:

Montiamo tavolo e sedie e gli amici, perchè qui lo siamo tutti, ci offrono un caldo vin Brulè ed una buona zuppa di pasta e verdure!

Inizia a calare il sole ed è presto buio, molti si dirigono 500m più su al rifugio dove piatti prelibati li attendono, ma noi abbiamo ancora una missione da compiere: accendere un fuoco e cucinare la Tartiflette bevendo del prelibato Amarone del 2006!

Con la torcia int esta cerchiamo pietre e legna nel bosco, creiamo il nostro punto fuoco e Freego inizia a sferrare l'acciarino sui licheni... quand' ecco che ci viene gentilmente offerto un braciere già acceso!! Accettiamo rinunciando all' accesione del fuoco di sopravvivenza!

Sminuzzo la Toma alla Birra, insieme alla cipolla rossa di Tropea ed alla pancetta! Sono giorni che aspetto di mangiarla, ho l' acquolina in bocca! Iniziamo a stappare il vino con tanto di video commemorativo! VAI! STAPPA! TAPPO SPEZZATO!!!! NOOOOO! Va beh, mangiamoci la stupenda tartiflette:sbav:... Un millisecondo dopo la tartiflette è spalmata a terra! :azz::orrore:. Sono attonito, quasi in lacrime! D'istinto reagiamo e la rimettiamo in padella a manate, assaporando così i gusti della "terra" locale!

Dopo questa infelice esperienza culinaria, raggiungiamo gli altri al rifugio. Birra e Goulashdi di cervo, squisito! Insegnaimo il significato della "scarpetta" alle cameriere ed i compagni di tavolo ci narrano delle loro esperienze. Uno sta studiando il russo per il suo prossimo viaggio attraverso la siberia! La nostra interprete per tutta la sera è una ragazza tedesca che viaggia da sola con la PX e parla italiano! Giù il cappello!

Raggiungiamo il tavolo degli italiani e qui si snodano i racconti di uomini veri! Grandi viaggiatori, menti esperte e cuori generosi, regna l'umiltà e le emozioni sono fortissime! Basilio è commosso quando racconta la sua impresa e trasmette questa emozione a tutti noi... Dietro a questi uomini ci sono storie affascinanti e sempre diverse, ci sono famiglie che capiscono e supportano la loro necessità intrinseca di scoprire il mondo!

Finiamo gli ultimi sorsi di Antigelo, il liquore che ha preparato la figlia di un nostro amico, ci salutiamo e torniamo in tenda! La nostra sigaretta di trinciato ce l'hanno offerta, l'alcool è in buona dose a spensierare la mente... ci addormentiamo felici!

Non prima di aver convinto a fatica Freego ad infilarsi nel sacco a pelo! L'Antigelo ha esagerato con lui!

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L'indomani ci svegliamo con un po' di neve in più caduta nella notte, una stupenda colazione nel rifugio e quindi ci salutiamo con un arrivederci!

Ora bisogna scendere, la parte più dura! Sono le 12.

Due piedi in terra non si possono tenere, uno và al freno. Scaldo un po' il motore e poi iniziamo a scendere a motore spento, per sentire meglio il fondo. Il passo è lumacoso e qualche rischio lo abbiamo intravisto... superiamo l'amica vespista tedesca e dopo 1h e 30m tocchiamo l'asfalto!! Decidiamo però di tornare indietro a piedi, la vespista era tra gli ultimi ad abbandonare il campo ed in caso di caduta sarebbe un problema poichè al tauern non c'è segnale GSM. Dopo mezz' ora di cammino la raggiungiamo, ci ringrazia ma non desidera aiuto, strappiamo così un passaggio all' ultimo sidecar e torniamo giù!

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Sono carico, scendiamo dall' Hohentauern dall' altro versante e le curve sono meravigliose! Freego è davanti quando decido di passarlo ed esco alla sinistra, ma qualcosa non mi torna, a quanto siamo?? 105 km/h! Ecco! mi sembrava di avere solo più poca corsa della manopola destra!

Rifornimento e via! Sono determinato! Voglio strafare e raggiungere l'Italia per sera!

Le strade corrono via scorrevoli e semplici, la media è molto alta, ma siamo partiti tardi e ben presto inizia ad imbrunirsi, quando imbocchiamo la statale 99 in poco tempo inizia a nevicare, e cala il buio!

Ci addentriamo nel valico, i metri di dislivello aumentano e quando siamo in cima la neve è sempre più fitta, quasi una tormenta notturna! Inizia la discesa, sento che c'è grip sotto le ruote, ma la visiera si appanna continuamente e vedo poco o nulla, devo andare alla cieca! Decido di aprirla, ma la neve impetuosa mi batte negli occhi, inizio a lacrimare continuamente, non ho alternativa! Sò che Freego vorrebbe spingere, è preso dal ritmo, ma io non vedo nulla, sto guidando alla cieca, non sò cosa passa sotto le ruote, se neve o ghiaccio! La discesa è ripidissima, ogni frenata è un' incognita! Bisogna fare bene la doppietta per evitare un pericoloso blocco della ruota posteriore indotto dal freno motore!

Vedo le macchine ed i camion salire in senso opposto e capisco che se per sbaglio scivolassimo, finiremmo sotto di loro. Così al primo centro abitato ci fermiamo, quando il valico è oramai quasi terminato. Sotto una tettoia controlliamo la mappa alla luce del faro a LED e troviamo posto in uno dei due Hotel presenti nella frazione.

Parcheggiando la Vespa mi accorgo spaventato di un movimento anomalo del portpacchi dietro! Si è spezzato! In realtà non mi preoccupo molto, sò che domani troveremo una soluzione. Una cenetta discreta, una bella stanza, qualche birra, tante risate e siamo a letto!

L'indomani è un giorno di pausa, le condizioni non migliorano e dobbiamo sistemare il portapacchi, chiediamo se qualcuno ha una saldatrice, ma poi si spezza anche un bullone del portapacchi, quindi opto per caricare i bagagli sulla sella e la ruota di scorta supplementare nel retroscudo, esattamente come Freego che è partito già senza portapacchi posteriore. Per pranzo è tutto sistemato ed arrangiato, e nel pomeriggio possiamo dedicarci al centro termale presente nell' hotel un vero toccasana!

Un amico mi scrive e mi chiede esattamente dove sono, alchè gli invio le coordinate gps con lo smarthpone, e mi accorgo di un errore fatale! Siamo commpletamente decisamente fuori rotta! Nemmeno doveamo passare in questo passo innevato! Dannazione, un giorno perso!

Il nostro bigliettino con i nomi delle strade, compilato al rifugio del tauerntreffen, stanchi e assonnati, era alquanto approssimativo, indicava sì le strade da prendere, ma non la direzione! Ed eccoci qui!

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Ripartiamo quindi il giorno dopo, recuperiamo la retta via con un tratto autostradale breve e nel pomeriggio siamo in Italia! Clacsonate corrisposte al confine e ripresa della guida selvaggia da parte di tutti! Benvenuti!!

Bolzano, Trento e siamo di sera al lago di Garda! Lo superiamo e facciamo un ultimo rifornimento in provincia di Brescia. Al servito si avvicina un benzinaio Francese di origini marocchine, non parla bene italiano, mette giù la pompa nel serbatoio, eroga e mi guarda.

-"Vespa! Bella!"

-"Grazie =)"

-"Bella Vespa, GASOLIO!"

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ho la faccia shockata iniseme a Freego!!!!!!!! Ed il benzinaio: "HEHEHEHEHEHEHE IO SEMPRE COSì SCHERZO, E LA GENTE - VAFFANCULOOOO- HAHHAHA"

Ma vafff!!

 

Il numero uno, veramente, il numero uno! hahahaha.

 

Dormiamo nel nostro Hotel e l'indomani ripartiamo attraversando la pianura Padana....

Una tristezza accompagna la pianura e le zone industriali, insieme a pioggia ed il fango alzato dai camion da cantiere... le indicazioni stradali sono le peggiori mai viste e le distanze chilometriche aumentano quando dovrebbero diminuire... Infastidito e stanco attacco il navigatore per entrare al più presto in Piemonte! Eccoci finalmente, la centrale nucleare di Trino, un ultima sosta per rifornire con la tanica a Chivasso e l'ultimo bel gesto: un ragazzo vedendoci fermi con le vespe a bordo strada, intenti ad armeggiare, si ferma e chiede se abbiamo bisogno di aiuto! Mi ha fatto molto piacere trovare disponibilità anche vicino a casa!

Gli ultimi chilometri si snodano in mezzo ad un vento forte! Passiamo salutare i colleghi di Mattia davanti alla ditta, e incontriamo di nuovo Mario!

Ancora pochi km e siamo quasi all' arrivo! Si ferma Ricky, amico di sempre, ci saluta!

 

Ed ecco davanti noi le nostre ragazze insieme a mia Madre! Casa! Famiglia!

Il viaggio è concluso.

Siamo tornati. Tutto ora prende senso.

 

Sì, perchè una delle tante cose che ho imparato in questo viaggio, è che il viaggio stesso assume un senso, un significato, un valore, solo quando si ritorna. A casa, dalla propria famiglia, da chi ci vuole bene, dagli amici. E' in quel momento che il viaggio è COMPIUTO!

 

Ho imparato ad apprezzare il bello di noi italiani e del nostro paese! Sì, è la prima volta dove, recandomi all' estero, non predico la solita teorica superiorità dei paesi europei. No! L'Italia è bella, gli italiani sono belli! Impariamo a volerci più bene e considerarci di più! Gli stranieri ci invidiano in fondo, abbiamo un sapore speciale in ogni cosa che facciamo!

 

Ho imparato ancor di più il valore di un' Amicizia, con un Amico che vive fianco a fianco con te per 7 giorni, minuto per minuto a pochi metri di distanza, nelle avversità, nello sconforto, nella fatica, nei problemi, nella gioia, nello stupore, nelle risate, negli abbracci! Come sono fortunato!

 

Lo sto realizzando solo ora, mentre scrivo queste ultime righe. Grazie Amico mio, amico vero, abbiamo condiviso un viaggio meraviglioso, abbiamo tagliato insieme dei traguardi stupendi, abbiamo condiviso dei ricordi che resteranno per sempre nelle nostre menti e nella nostra storia.

Ho imparato tutto questo, grazie a te!

 

 

Alla prossima partenza!

 

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---

 

Grazie infine a tutti gli amici e compagni di vita che ci hanno supportato prima, durante e dopo, ci avete dato la forza per continuare ogni giorno! Senza di voi non ce l'avremmo fatta!

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Grazie ragazzi!

Clafo, il tuo equipaggiamento è favoloso! Quello si che è spirito da Elefante! Hahaha

 

Matteo mpfreerider

 

Ciao Matteo, si è l'allestimento base per l'elefante! ahahahahahaha ma la scorta di birra l'abbiamo fatta in un discount la vicino per avere i beveraggi per la sera... per il viaggio al posto della cassa di birre c'era il baulone givi da 52 lt montato entrobordo con sella yankee accorciata.

Io purtroppo da quando sono tornato dal viaggio in africa (Marocco-Mauritania-Senegal, quello delle foto nell'altro post / https://vespamagnumtodakar.wordpress.com/ Promosciiooon!!! ) ed ho scoperto che si può stare a 32°c il 5 di gennaio ho iniziato a mal digerire il freddo invernale...

Ciao. Clafo.

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Letto d'un fiato... Un altro racconto emozionante.

Complimenti, per l'impresa e per le sensazioni che riesci a comunicare!

 

E che bella la vostra amicizia :applauso:

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Bravi, anche se mi spiace per la delusione avuta da come via aspettavate l'Elefanten. Capita di avere delusioni o momenti di sconforto viaggiando, ci sono passato dicendo tra me e me "..ma chi me l'ha fatto fare....." ma dura pochi minuti e poi passa.

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Bravi, anche se mi spiace per la delusione avuta da come via aspettavate l'Elefanten. Capita di avere delusioni o momenti di sconforto viaggiando, ci sono passato dicendo tra me e me "..ma chi me l'ha fatto fare....." ma dura pochi minuti e poi passa.

Si,tanuz, come scritto, è stato un susseguirsi di vicissitudini che ci hanno demoralizzato e fatto disprezzare il momento, ma ne eravamo consci.

 

Matteo mpfreerider

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Complimenti, ho fatto vari elefanti e hai reso molto bene le emozioni che si provano.

Soprattutto concordo con la valutazione di certi atteggiamenti degli avventori dell'elefantentreffen, che a volte fanno passare la voglia di restare.

 

 

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