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Recensione VBC1T 150 Super


schimiro
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Buongiorno a tutti,

ultimamente sono stato parecchio assente dal forum e vorrei rimediare facendo una cosa curiosa e forse pure inutile... J

La mia recensione della vespa che ho restaurato, la VBC1T 150 Super.

Si leggono sempre recensioni di moto nuove o comunque quasi nuove, ma essendo in un forum dove la maggior parte delle moto hanno mediamente 40 anni di età, credo sia un’idea curiosa scrivere una recensione di una moto che ha (nel mio caso) 51 anni di età.

Come ho scritto si tratta di una VBC1T 150 Super del 1967, completamente restaurata.

Nessuna modifica particolare rispetto all’originale; al motore la rettifica al suo cilindro con prima maggiorazione, gli ammortizzatori nuovi (non originali) come gomme delle Vee Rubber con disegno retrò tacchettato.

Fino ad oggi ho percorso circa 700 Km sia da solo che con il passeggero.

Dovrete tenere conto che il termine di raffronto della mia recensione sarà il PX125E Arcobaleno (altra mia moto che uso da 22 anni).

Inizio subito con il dire che la Super già sul cavalletto risulta essere più bassa, probabilmente per le ruote da otto pollici e forse per l’altezza degli ammortizzatori.

Una volta saliti a bordo si ha la sensazione di una moto piccola (non certo come una small, ma una via di mezzo) complice sia la ruota di scorta avanti le ginocchia sia la sella corta che non permette di scivolare con il popò indietro (dietro ha il cuscino, sella corta che ha però la possibilità della regolazione della rigidezza tramite una vitona che stringe il mollone, una vera chicca… ).

Se si è alti come nel mio caso 1 metro e 84, risulta scomodo stare seduti e riuscire a tenere le ginocchia dietro lo scudo, soprattutto per la gamba destra dove il piede è meglio che stia sempre sulla leva del freno. Meglio quindi stare con le ginocchia fuori dallo scudo e tenere il piede in prossimità del freno.

Fatta scendere dal cavalletto si percepisce la rigidezza del telaio, scuotendola in modo deciso dallo sterzo a destra e a sinistra sembra di avere a che fare con un pezzo unico e rigido di ferro (tipo palanchino per fare i buchi nel terreno, il PX a confronto sembra meno rigido mi viene da dire “gommoso e goffo”)

La moto parte subito, anche a freddo (al massimo due pedalate) pochi secondi e poi si può togliere lo starter, anche a caldo non da nessun problema di avviamento.

Unico neo, sono i contraccolpi della pedala d’accensione. Capita a volte che azionandola mentre si è a bordo, forse per la buona compressione ma sicuramente per la leva corta, la stessa restituisca dei sonori e poco graditi contraccolpi al piede destro.

Il minimo è molto regolare, i comandi scorrono tutti facilmente specialmente quello d’acceleratore, la leva della frizione nel mio caso non è che sia dura ma non è scorrevole (forse è solo questione di corretto ingrassaggio).

Il borbottio è quello di una moto di 50 anni fa, deciso e netto (somiglia parecchio e quello dell’APE 400 ve la ricordate?).

La prima marcia entra con il solito CLANK!!! Ma più rumoroso e deciso rispetto al PX, la partenza è molto facilitata soprattutto dal cambio molto corto, credo sia umanamente impossibile spegnerla durante le partenze.

Le marce scorrono molto facilmente sino alla quarta sia a salire che a scalare (onestamente mi aspettavo peggio).

La moto risulta molto, ma molto, ma molto più agile e stabile del PX, che ha confronto sembra un goffo carrozzone e sembra avere lo sterzo duro a girare.

Vien da pensare che nelle gimkane non abbia rivali….

Questo fino a quando le velocità rimane sotto i 60-70 Km/h, il manto stradale liscio come il pavimento di casa e si deceleri frenando normalmente…

Quanto sopra perché, anche se una sola di quelle tre variabili  venga a mancare, arrivano dal passato a gran voce tutta una serie di fenomeni cinetici che ti ricordano che stai guidando un qualcosa pensato nel 1967, mi riferisco a: ondeggiamenti da circo, affondamenti della forcella anteriore con il classico fondo corsa ferro su ferro, saltellamenti sia dell’anteriore ma soprattutto del posteriore nelle frenate a fondo irregolare. Il piccolo ammortizzatore anteriore sembra una pompa a stantuffo, praticamente il suo effetto di frenata è quasi nullo…. e la strizza aumenta, aumenta  a dismisura…

Si, tutto questo… tutto questo è la VBC1T 150 Super se non rispetti le tre variabili…

Sicuramento merito delle ruote da otto pollici, merito dei super ammortizzatori e merito della forcella che di Super non ha nulla…

Se invece decidi sin da subito di rispettare le tre regole, magari perché hai letto questo messaggio o magari perché hai imparato sul campo… la VBC1T 150 Super è: facilissima da guidare, docile, riprende con qualsiasi marcia, riesce ad avanzare in quarta a passo d’uomo senza uno strappo.

Il motore è davvero un vero mulo, trasmette sicurezza nel macinare i chilometri, nelle salite decise magari in seconda marcia uno attende che salga forte di giri per passare alla terza invece non lo fa, non sale di giri, ma la cosa curiosa è, che se in quelle condizioni metti la terza lei va senza fare una grinza, stessa cosa se passi alla quarta… tipo motore a quattro tempi per intenderci.

Comunque (ma non so come) riesce a raggiungere i 90 Km/h.

Nelle passeggiate domenicali è veramente godibile, anche il passeggero sta comodo sul cuscino (un optional) se rimani dentro le tre regole ti godi il viaggio più del px proprio per la sua facilità di guida e per il motore molto flessibile.

Risulta un po’ scomodo fare rifornimento, questo perché il tappo del serbatoio è un po’ difficile da raggiungere con l’imbuto, perché si trova troppo in basso, tra la sella anteriore e il cuscino. Poi c’è anche la maniglia della sella a dare fastidio. Per semplificare la manovra ho dovuto comprare un imbuto con il tubo molto lungo….

Come accessori consiglio di usare un copriruota di scorta, uno di quelli in finta pelle vintage, questo per due buoni motivi: 1) si rischia continuamente di macchiare i pantaloni quando con le ginocchia si tocca sulla ruota di scorta (anche se nuovissima come nel mio caso), 2) la tasca che si trova nel copriruota è comodissima come portaoggetti, mentre risulta un po’ scomodo (anzi proprio scocciante) il dover aprire il bauletto del cofano laterale sinistro per forza con la chiave che normalmente sta nel bloccasterzo e doverlo fare per forza dopo essere scesi dalla moto o addirittura con la moto sul cavalletto...

Personalmente all’inizio mi sono trovato male con il fatto che non ha le frecce… mi sentivo (e mi sento ) insicuro nelle svolte a sinistra… ok a segnalare con il braccio, ma non sempre si può fare.

Ecco, tutto questo è secondo me la VBC1T 150 Super.

 

PRO:

-Motore Super per davvero

-Linea elegante (anche se in molti la reputano non bella a causa delle ruote e del faro piccolo)

-Avviamento sempre facilitato

-Facilità di guida (ma ricordate le tre regole)

-Rigidezza del telaio (ma solo di quello però)

 

CONTRO:

-Non molto spazio per le gambe dei giganti

-Mancanza indicatori di direzione

-Ciclistica che va presto in crisi (ancora occhio alle tre regole)

- Ammortizzatori solo di nome…

 

Spero di aver fatto cosa gradita.

 

Saluti.

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