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Riflessione OGGETTIVA sull' insuccesso commerciale della Cosa


Qarlo
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MODERATOR
Da un articolo del sito Moto.it:
 
"Comunque sia, l’ex Vespa, che venne profondamente ristilizzata lavorando in galleria del vento, manteneva logicamente la scocca portante in lamiera e il vano per la ruota di scorta sotto la “chiappa” sinistra, aveva un nuovo cruscotto e sotto la sella nascondeva un inedito vano per ospitare un casco. Ma aveva anche molti particolari in plastica, forse per risparmiare sul prezzo finale, che comunque era alto rispetto alla concorrenza. Quanto all’impianto frenante, fermo restante il pedale sulla pedana destra, i due tamburi erano addirittura azionati idraulicamente e con azione combinata, con ripartitore di pressione tra anteriore e posteriore. Le gomme inoltre erano di maggior sezione. I motori – sempre a due tempi, da 125, 150 e 200 di cilindrata – erano stati oggetto di interventi alle curve di erogazione lavorando anche sulle camere di scoppio, e le candele erano state sistemate in modo da poterle raggiungere più facilmente. I prezzi andavano da 2.950.0000 a 3.650.000 lire, con avviamento elettrico e lubrificazione separata come optional. In molti arricciarono il naso, al cospetto della Cosa, più che altro per via del nuovo nome, decisamente infelice. Tuttavia, a fine ’88 il mercato premiò la nuova arrivata, che risultò lo scooter più venduto in tutte e tre le cilindrate nell’ordine. Fu un successo relativo, però, perché i vespisti doc non perdonarono quello che ritennero un vero tradimento. La Cosa, quindi, rimase in produzione solo per tre anni."
 
"La seconda metà degli anni 80 non fu un periodo esaltante per il mercato motociclistico italiano, anche se certamente i costruttori oggi farebbero le classiche “carte false” per arrivare a fine 2013 ad immatricolare oltre 200.000 veicoli come fu nel 1985, che chiuse a quota 204.845 (ricordiamo che il bilancio a tutto settembre 2013 è di 132.755 immatricolazioni tra moto e scooter…). Tuttavia, il trend in quel periodo era in netta picchiata, tant’è che le immatricolazioni arrivarono progressivamente a dimezzarsi nell’arco di un triennio: 168.986 (145.206 moto e 59.639 scooter) nel 1986, 116.831 (133.026/35.960)nell’87, e soli 110.374 (97.049/13.325) nell’88"
 
 
Fonte:
http://www.moto.it/news/eicma-vs-eicma-le-novita-del-50-salone-di-milano.html

Un calo delle vendite, si ebbe secondo me anche dall' introduzione del casco per la guida dei motocicli, che avvenne nel 1986, e favorì l'uso dei ciclomotori, rispetto allo scooter per eccellenza.
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:Legge:1986-01-11;3

Proviamo a intavolare una discussione OGGETTIVA, che vada oltre al "è brutta, è di plastica, non è una Vespa, ecc ecc"?
 
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Ti dico la mia che ho avuto, smontato e riparato tre vespe HP (quella che considero la Cosa delle smallframe) e che però non ho mai avuto una Cosa.

Dirò anche che reputo la LML Star 150 2T una piccola ulteriore evoluzione per quanto riguarda il motore e che mi spiace che la Cosa non lo sia stata... Perchè secondo me il lamellare al carter e il cilindro con i travasi al carter grossi quasi come quelli di un T5 sono cose importanti.

Ah la mia prima vespa "con la targa" fu proprio un T5...

Io sono dell'idea che le innovazioni non vanno rifiutate, anzi... e la Cosa a livello innovativo fu un'esplosione di contenuti tecnologici utili e interessanti... il contagiri, un cruscotto vero, la frenata integrale e idraulica con l'anti-bloccaggio, il vano sottosella, lo starter e il rubinetto automatico, le gomme più larghe...

Io non sono tra quelli che ripudiano la Cosa... il problema però sta in una regola sacrosanta della meccanica che dice: "tutto quello che non c'è, non si può rompere"... e lì come ho imparato nella HP, ho capito che nelle vespe moderne c'è da bestemmiare... e parecchio!

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12 ore fa, Qarlo dice:
La Cosa, quindi, rimase in produzione solo per tre anni.

Beh, qui si tratta d'un errore. A memoria mi pare che l'abbiano venduta fino al 1995, il che farebbe circa 7 anni di produzione.

Allora, premesso che a me la Cosa piaceva, penso che le ragioni dell'insuccesso commerciale siano state, nell'ordine:

1) problemi tecnici che la Vespa non aveva mai avuto, ad esempio: starter elettronico inaffidabile, mancato arrivo benzina al carburatore con serbatoio in riserva, ecc.

2) manutenzione complicata, soprattutto in relazione alla frenata idraulica integrale

3) peso eccessivo, con penalizzazione delle prestazioni, consumo compreso

4) abolizione del nome Vespa (salvo che all'estero: in Italia era "Piaggio Cosa", in Germania "Vespa Cosa")

5) orribile logotipo Cosa

6) prezzo non proprio contenuto

Peccato perché la Cosa aveva anche non pochi pregi, in primis la tenuta di strada in linea retta alle alte (si fa per dire) velocità.

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Credo che l'estetica abbia giocato un ruolo fondamentale nel suo insuccesso .
Per quanto riguarda le noie meccaniche , venivano solo dopo il suo acquisto , per forza di cose .

Credo che a livello tecnico-innovativo abbia portato cambiamenti sostanziali e di tutto rispetto nel mondo degli scooter  (ripartitore di frenata , primitivo abs, cruscotto completo di informazioni , contagiri ,vano sotto sella etc ) ..ma il tutto confezionato in un abito disgraziato .

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Dimenticavo altre innovazioni... la frizione a 8 molle, la testa a candela centrale per 125 e 150, la torretta del carburatore maggiorata coi fori per il passaggio miscela, il 200 con la termica in alluminio gilardoni e lo scarico come il T5 e i primi motori euro 1 a due tempi... hai detto niente...

Modificato da pulun
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Qualche spunto suggeritomi dal testo citato:

1. L'estetica. Quella della Cosa può essere giudicata infelice e certamente in qualche punto si è persa totalmente l'armonia che aveva contraddistinto l'intera produzione Vespa sino a fine anni '70. Dobbiamo però riconoscere che anche il gusto estetico è mutevole, segue le mode, va e viene a cicli che, non a caso, si ripetono. Oggi ci risulta molto difficile, in termini generali, apprezzare ciò che i designer hanno partorito in quegli anni. Non riguarda solo questo ambito e nemmeno quello più ampio dell'automobilismo; riguarda, più ampiamente, tutta la produzione industriale. Ai più, un televisore del 1987 oggi appare vecchio, squadrato; suscitano simpatia ed apprezzamento prodotti dello stesso genere, ma di diversi anni prima. Quando non sono letteralmente ritornati di moda! Con questo non voglio dire che fra qualche anno necessariamente la Cosa piacerà a più ampio pubblico, ma non giurerei nemmeno il contrario.

2. La contingenza ai tempi della commercializzazione. Ricordiamoci che nel 1986 fa varata la legge che prevedeva l'utilizzo obbligatorio del casco per i motocicli (per i ciclomotori il medesimo obbligo fu imposto solo un decennio dopo) e che causò un diffuso rigetto dei cosiddetti targati, anche nel mercato dell'usato, mentre aumentò la richiesta per i ciclomotori. La Cosa dovette misurarsi con questo problema, che può fornire una parziale spiegazione circa le vendite di certo non in linea col passato della gamma Vespa. Certo, non è tutto qui: comunque la PX fu rimpianta da molti, al punto che in certe zone ritornò nelle vetrine, per effetto di attività di importazione parallela. Ma in altri paesi probabilmente la Cosa conobbe anche un buon successo: fra questi, credo, la Germania, a giudicare dalla quantità di ricambi in vendita online provenienti da quel paese.

 

Rischiamo certamente di rientrare in discorsi triti e ritriti, in analisi banali se non addirittura in moti di pura tifoseria, ma dobbiamo riconoscere alla Cosa non pochi pregi e forse anche la sfortuna di aver precorso i tempi in un contesto "storico" palesemente ostile.

 

 

 

...il nome che le hanno appioppato, comunque, è immorale!

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MODERATOR

C'è anche da dire che se si sentì la necessità di sostituire il Px, vuol dire che se ne vendevano poche, erano già 10 anni che il Px era in circolazione e probabilmente per la dirigenza Piaggio, aveva fatto il suo tempo e aveva bisogno di essere sostituito.

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Il 19.9.2017 at 22:43, pulun dice:

i primi motori euro 1 a due tempi

.. sei sicuro? Mi sembra vagamente di ricordare qualcosa ma non so se fu una realtà o un mero progetto.

Tra l'altro, sono andato a vedermi i precedenti e ho appurato che la Cosa restò in produzione non tre o sette anni, ma dieci (dal 1988 al 1988).

Oltre alla stabilità in linea retta alle massime velocità, tra i pregi della Cosa annoterei anche:

a) cambio morbido e con innesti ravvicinati e precisi

b) sellone più comodo rispetto a quello del PX

c) fanaleria più potente

Questo nei miei ricordi ormai un po' sbiaditi.

Il 18.9.2017 at 19:13, Qarlo dice:
La Cosa, quindi, rimase in produzione solo per tre anni."

 

Il 19.9.2017 at 07:48, Kaliningrad dice:

A memoria mi pare che l'abbiano venduta fino al 1995, il che farebbe circa 7 anni di produzione.

 

 

Il 19.9.2017 at 22:43, pulun dice:

 i primi motori euro 1 a due tempi

 

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Probabilmente non "Euro 1" sulla carta, dato che la definizione dello standard mi pare abbia avuto luogo nel 1997, ma la Cosa dispose dello scarico catalitico, in ottemperanza di requisiti nazionali già piuttosto stringenti.

Ad onore del vero, anche la PX nei primi anni '90 fu dotata del catalizzatore per alcuni mercati (ad esempio quello Svizzero).

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  • 9 months later...

ciao,opinione personale.

Storicamente,ci sono dei veicoli nati sotto una buona stella,o meglio dalla matita di un genio,il quale è riuscito a pensare e progettare un modello  destinato a divenire un cult con il passare del tempo.

secondo me la Cosa è:

Più perforante,comoda e sicura rispetto al Px,

però in quei anni era stata varata la legge che rendeva il casco obbligatorio,"ricordo di non averlo digerito per un mese ma poi ci ho fatto l'abitudine"ha influito negativamente in generale  nel settore motociclistico

Periodo storico ostile per la Vespa in generale.il 16enne medio sognava 125 da 160m kmh

Ma alla fine giratela come volete,ma la causa principale è l'estetica.La Vespa px  e in generale piace perché sono riusciti a creare un veicolo con linee armoniose e senza tempo,la Cosa è uno stravolgimento radicale difficile da comprendere  oggi,figuriamoci 25 anni fa.Stesso discorso nelle small frame,il PK non ha avuto nemmeno lontanamente il successo dello special /et3

 

88889460909399.jpg

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11 ore fa, paletti dice:

ciao,opinione personale.

Storicamente,ci sono dei veicoli nati sotto una buona stella,o meglio dalla matita di un genio,il quale è riuscito a pensare e progettare un modello  destinato a divenire un cult con il passare del tempo.

secondo me la Cosa è:

Più perforante,comoda e sicura rispetto al Px,

però in quei anni era stata varata la legge che rendeva il casco obbligatorio,"ricordo di non averlo digerito per un mese ma poi ci ho fatto l'abitudine"ha influito negativamente in generale  nel settore motociclistico

Periodo storico ostile per la Vespa in generale.il 16enne medio sognava 125 da 160m kmh

Ma alla fine giratela come volete,ma la causa principale è l'estetica.La Vespa px  e in generale piace perché sono riusciti a creare un veicolo con linee armoniose e senza tempo,la Cosa è uno stravolgimento radicale difficile da comprendere  oggi,figuriamoci 25 anni fa.Stesso discorso nelle small frame,il PK non ha avuto nemmeno lontanamente il successo dello special /et3

 

88889460909399.jpg

Hai detto una molte verità e hai fatto una valutazione precisa e accurata ma te ne sei dimenticata una però... l'italiano medio è molto superficiale, non va oltre l'aspetto esteriore, non riflette e compra soprattutto pensando col cuore e con la pancia... Ecco perché la Cosa ha avuto un grande successo in Germania ma in Italia non è piaciuta... Poi se vogliamo paragonare la Cosa alla Duna io dico che qua stamattina abbiamo fatto colazione col Barbera, la Duna non ha nulla di sensato e/o tecnologicamente avanzato, è soltanto una Uno a tre volumi e per questo inguardabile, la Cosa invece rispetto al Px racchiude una serie di innovazioni che ventanni dopo devono ancora essere capite appieno, poi che non possa piacere non lo metto in dubbio ma che sia una cagata pazzesca secondo me è una valutazione da stolti. Per quanto riguarda me ho chiuso il discorso.

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1 minuto fa, pulun dice:

Hai detto una molte verità e hai fatto una valutazione precisa e accurata ma te ne sei dimenticata una però... l'italiano medio è molto superficiale, non va oltre l'aspetto esteriore, non riflette e compra soprattutto pensando col cuore e con la pancia... Ecco perché la Cosa ha avuto un grande successo in Germania ma in Italia non è piaciuta... Poi se vogliamo paragonare la Cosa alla Duna io dico che qua stamattina abbiamo fatto colazione col Barbera, la Duna non ha nulla di sensato e/o tecnologicamente avanzato, è soltanto una Uno a tre volumi e per questo inguardabile, la Cosa invece rispetto al Px racchiude una serie di innovazioni che ventanni dopo devono ancora essere capite appieno, poi che non possa piacere non lo metto in dubbio ma che sia una cagata pazzesca secondo me è una valutazione da stolti. Per quanto riguarda me ho chiuso il discorso.

Ciao,di cosa stiamo parlando?Per fortuna in Italia è difficile condividere i loro gusti.

per Pulun.jpg

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25 minuti fa, paletti dice:

Ciao,di cosa stiamo parlando?Per fortuna in Italia è difficile condividere i loro gusti.

per Pulun.jpg

Ovviamente non si parla di quelle porcate lì sotto... Ma di tecnologia... ;-)

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ciao, comunque alla fine un veicolo per avere successo"al di la del discorso economico" deve essere  sopratutto gradevole esteticamente,perché se così non fosse a fine anni 70 e primi anni 80,la Vespa non avrebbe potuto reggere il confronto con le 125 stradali  con prestazioni mostruosamente superiori.Tenete conto che il px faceva poco più di 90 kmh mentre un tranquilla Cagiva sst faceva i 110,il Laverda lz faceva i 120,per arrivare al Malanca gti 80  oppure Ob One oltre 135 kmh. Nonostante queste differenze,la Vespa ai bolidi dell'epoca,ha sempre tenuto testa come vendite.

Poi dal 1985 le 125 stradali hanno iniziato ad avere prestazioni da oltre 150 kmh arrivando alla fine degli anni 80 a sfiorare i 170,proprio in quel periodo in cui è entrata in commercio la Cosa.Le prestazioni inferiori rispetto alle moto stradali,associate all'estetica non gradita hanno segnato il suo destino

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Secondo me la causa maggiore non sono le prestazioni, chi compra una vespa non cerca e non cercava prestazioni da moto stradale (senza metterci mano non vanno tutte una cippa, lo sappiamo) altrimenti può tranquillamente comprarsi una moto o un plasticone usato a un quarto del suo prezzo. Riguardo la Cosa il ruolo fondamentale dello scarso insuccesso è stata l'estetica, non si può negare. 

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35 minuti fa, paletti dice:

ciao, comunque alla fine un veicolo per avere successo"al di la del discorso economico" deve essere  sopratutto gradevole esteticamente,perché se così non fosse a fine anni 70 e primi anni 80,la Vespa non avrebbe potuto reggere il confronto con le 125 stradali  con prestazioni mostruosamente superiori.Tenete conto che il px faceva poco più di 90 kmh mentre un tranquilla Cagiva sst faceva i 110,il Laverda lz faceva i 120,per arrivare al Malanca gti 80  oppure Ob One oltre 135 kmh. Nonostante queste differenze,la Vespa ai bolidi dell'epoca,ha sempre tenuto testa come vendite.

Poi dal 1985 le 125 stradali hanno iniziato ad avere prestazioni da oltre 150 kmh arrivando alla fine degli anni 80 a sfiorare i 170,proprio in quel periodo in cui è entrata in commercio la Cosa.Le prestazioni inferiori rispetto alle moto stradali,associate all'estetica non gradita hanno segnato il suo destino

In effetti Paolo chi cerca uno scooter cerca uno scooter non una moto stradale... è vero che prima c'era meno divario ma non credo che chi comprasse il px lo facesse per ripiego nei confronti di una sst... sarà che magari è sparito un certo tipo di clientela e che quella clientela che prima comprava il px ha poi comprato plasticoni o enduro stradali facili tipo XL 125 o simili... dovrei andare a scovare un motociclismo del 1990 e vedere cosa c'era a listino perché al momento sono un po' impreparato...

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1 ora fa, paletti dice:

ciao, comunque alla fine un veicolo per avere successo"al di la del discorso economico" deve essere  sopratutto gradevole esteticamente,perché se così non fosse a fine anni 70 e primi anni 80,la Vespa non avrebbe potuto reggere il confronto con le 125 stradali  con prestazioni mostruosamente superiori.Tenete conto che il px faceva poco più di 90 kmh mentre un tranquilla Cagiva sst faceva i 110,il Laverda lz faceva i 120,per arrivare al Malanca gti 80  oppure Ob One oltre 135 kmh. Nonostante queste differenze,la Vespa ai bolidi dell'epoca,ha sempre tenuto testa come vendite.

Di certo non si può ridurre la differenza fra una PX ed una 125 stradale a pura estetica, che peraltro resta fattore soggettivo e non valido come termine di paragone, trattandosi comunque di categorie molto differenti.
C'è tutto un discorso di praticità, funzionalità, economia di esercizio. Elementi sui quali la vecchia PX ha costruito il suo successo, al di là di qualsiasi moda e specialmente molto prima della mania del vintage che è storia ben più recente. 

L'estetica della Cosa, che pure può essere reputata infelice, è figlia del suo tempo, partorita peraltro dalla mente di un certo Paolo Martin che di non era propriamente l'ultimo arrivato.
Basti pensare a certa concorrenza di quegli anni: il Peugeot Metropolis registrò buone vendite, ma oggi non esiteremmo a giudicarlo orribile.
La PX però era molto più semplice ed economica; la sua temporanea uscita di scena gettò nello sconforto la clientela ligure, notoriamente attenta all'economia d'esercizio :mrgreen:, col risultato che si prodigò nell'importazione dalla vicina Francia delle Arcobaleno, che là erano ancora in vendita.
Aggiungiamo qualche peccato di gioventù della Cosa, tale da preoccupare una clientela sin lì abituata a mezzi poco bisognosi di manutenzione e riparabili senza troppe competenze o attrezzature.

Oggi le cose sono cambiate, l'economia e l'essenzialità non contano come un tempo: anche la PX ormai è consegnata al passato, sostituita da oggetti ben meno duraturi.

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23 minuti fa, Marben dice:

Di certo non si può ridurre la differenza fra una PX ed una 125 stradale a pura estetica, che peraltro resta fattore soggettivo e non valido come termine di paragone, trattandosi comunque di categorie molto differenti.
C'è tutto un discorso di praticità, funzionalità, economia di esercizio. Elementi sui quali la vecchia PX ha costruito il suo successo, al di là di qualsiasi moda e specialmente molto prima della mania del vintage che è storia ben più recente. 

L'estetica della Cosa, che pure può essere reputata infelice, è figlia del suo tempo, partorita peraltro dalla mente di un certo Paolo Martin che di non era propriamente l'ultimo arrivato.
Basti pensare a certa concorrenza di quegli anni: il Peugeot Metropolis registrò buone vendite, ma oggi non esiteremmo a giudicarlo orribile.
La PX però era molto più semplice ed economica; la sua temporanea uscita di scena gettò nello sconforto la clientela ligure, notoriamente attenta all'economia d'esercizio :mrgreen:, col risultato che si prodigò nell'importazione dalla vicina Francia delle Arcobaleno, che là erano ancora in vendita.
Aggiungiamo qualche peccato di gioventù della Cosa, tale da preoccupare una clientela sin lì abituata a mezzi poco bisognosi di manutenzione e riparabili senza troppe competenze o attrezzature.

Oggi le cose sono cambiate, l'economia e l'essenzialità non contano come un tempo: anche la PX ormai è consegnata al passato, sostituita da oggetti ben meno duraturi.

ciao Marco, rispondo a te e a Pulun.

A dicembre 1982 ho compiuto 16 anni,a gennaio 83 ho fatto il patentino quindi ho vissuto di prima persona l'epoca d'oro.

Il top era il Laverda Lz , lo Zundapp ks,il Malanca GTI 80 sostituito da Ob One e l'Aspes Yuma.

Poi dovevi considerare i bollori ormonali.Alle fighette piaceva si lo Zudapp o il Laverda "meno il Malanca e simili perché era scomodo"idem l'Aspe yuma che era monoposto,ma per la Vespa impazzivano,se poi ci mettevi lo stereo, se avevi una presenza normale in partenza avevi il 50% di vantaggio di fartele.Cosi il maschietto che nel sangue sbavava per il Laverda o Malanca ,si convinceva ovviamente a prendersi il Px ,gagliardo con la fighetta seduta dietro,ma un cane bastonato quando il Malanca o Laverda con le Figaroli "espansioni d'elite di quell'epoca"lo sverniciavano. Tant'è vero che il px nudo e crudo costava 1.700.00 lire,accessoriato costava 600.00 lire in più.L'ho tenuto originale per 6 mesi,ma poi spendendo la somma di 900.000 lire mi sono finalmente preso la soddisfazione di far piangere i Laverda.Tempi incredibili

vespa paolo 1984 - Copia.jpg

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Nell’ottobre 1980 compio i 16 anni, il tempo utile per il conseguimento del “patentino” e sostituisco la mia 50 Special con una P125X, assolutamente di serie, una linea azzeccata non deve essere deturpata. All’epoca nella mia zona le 125 più diffuse erano le Vespa Primavera, ET3 e PX (metà small e metà large), per il resto le motorette erano le Cagiva SXT ed SST i Fantic Motor Caballero e gli SWM RS - GS (con motore Rotax). Le Vespa (tante) saranno state un 70/80%, il resto tutte le altre motorette. Non c’era esigenza prestazionale, una Polini era sufficiente, ed erano quelli con le motorette (più veloci) che si adeguavano alle Vespa (più lente), poiché le amichette salivano sulla Vespa, non sulle motorette, non si sporcavano con la catena e non assorbivano gli scarichi puzzosi dei due tempi...e diciamolo pure, già all’epoca era modaiola. Non erano ancora gli anni della Cosa, ma quando nel 1985 sono passato ad un’Honda XL600R, le Vespa erano già in declino...cominciavano a far capolino le prime 125 “quasi sportive”. Quando è uscita la Cosa non lo ricordo...ero già motociclista...ma un mio amico (qualche anno più giovane di me) ne acquisto’ una rosso metallizzato, anche all’epoca veramente bru...na. In quegli anni, che io mi ricordi, è stata l’unica che abbia visto in circolazione nella mia zona. Non me ne vogliano gli estimatori della Cosa, ma anche l’occhio vuole (e voleva) la sua parte...

 

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Hai detto una molte verità e hai fatto una valutazione precisa e accurata ma te ne sei dimenticata una però... l'italiano medio è molto superficiale, non va oltre l'aspetto esteriore, non riflette e compra soprattutto pensando col cuore e con la pancia... Ecco perché la Cosa ha avuto un grande successo in Germania ma in Italia non è piaciuta... Poi se vogliamo paragonare la Cosa alla Duna io dico che qua stamattina abbiamo fatto colazione col Barbera, la Duna non ha nulla di sensato e/o tecnologicamente avanzato, è soltanto una Uno a tre volumi e per questo inguardabile, la Cosa invece rispetto al Px racchiude una serie di innovazioni che ventanni dopo devono ancora essere capite appieno, poi che non possa piacere non lo metto in dubbio ma che sia una cagata pazzesca secondo me è una valutazione da stolti. Per quanto riguarda me ho chiuso il discorso.
Quindi io e tanti altri vespisti saremmo degli stolti! ??? Che cosa sia stata apprezzata in Germania non è un buon motivo per dire che gli italiani non hanno capito o non apprezzano uno scooter plastificato che manco Piaggio ha voluto denominare Vespa! Sembrerebbe che l'insuccesso sia dovuto agli italiani, solo perché mettono il buon gusto davanti a tutto! Mi faccio una risata e risposto il giudizio di un certo Nico Cereghini che non ebbe parole confortanti per il più grande insuccesso Piaggio!


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16 minuti fa, cuorenevro1977 dice:

Quindi io e tanti altri vespisti saremmo degli stolti! emoji23.pngemoji23.png??? Che cosa sia stata apprezzata in Germania non è un buon motivo per dire che gli italiani non hanno capito o non apprezzano uno scooter plastificato che manco Piaggio ha voluto denominare Vespa! Sembrerebbe che l'insuccesso sia dovuto agli italiani, solo perché mettono il buon gusto davanti a tutto! Mi faccio una risata e risposto il giudizio di un certo Nico Cereghini che non ebbe parole confortanti per il più grande insuccesso Piaggio!

 


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Guarda non ti rispondo perchè altrimenti si rischia di andare oltre quello che invece è diventato questo post cioè una discussione sterile e vuota pari a quelle del tipo: io tifo la juventus e tu tifi l'inter e tu dici che l'inter è la squadra più forte del mondo e per me la squadra più forte del mondo è la juventus.

Io dico come la penso senza usare parolacce e senza offendere nessuno.

Se qualcuno si sente offeso mi spiace per lui.

Saludos amigos!

:ciao:

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Guarda non ti rispondo perchè altrimenti si rischia di andare oltre quello che invece è diventato questo post cioè una discussione sterile e vuota pari a quelle del tipo: io tifo la juventus e tu tifi l'inter e tu dici che l'inter è la squadra più forte del mondo e per me la squadra più forte del mondo è la juventus.
Io dico come la penso senza usare parolacce e senza offendere nessuno.
Se qualcuno si sente offeso mi spiace per lui.
Saludos amigos!
:ciao:
Io credo che l'offesa tu l'abbia già fatta anche se in buonafede perché chiamare stolto qualcuno è un offesa. Non mi tange perché non è una questione di tifo ma di numeri. Se a qualcuno piace qualcosa che non piace a me poco importa. La discussione era chiara ed io ho risposto in maniera oggettiva. Poi il resto lascia il tempo che trova.

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1 ora fa, cuorenevro1977 dice:

Io credo che l'offesa tu l'abbia già fatta anche se in buonafede perché chiamare stolto qualcuno è un offesa. Non mi tange perché non è una questione di tifo ma di numeri. Se a qualcuno piace qualcosa che non piace a me poco importa. La discussione era chiara ed io ho risposto in maniera oggettiva. Poi il resto lascia il tempo che trova.

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questo è il messaggio che ho scritto:

l'italiano medio è molto superficiale, non va oltre l'aspetto esteriore, non riflette e compra soprattutto pensando col cuore e con la pancia...

se qui sopra leggi la parola stolto allora non andiamo d'accordo.

Io dico (come mi sembra che abbia detto anche tu) che gli italiani mettono davanti a tutto l'aspetto esteriore ma invece io faccio il contrario.

A me i numeri non interessano, se un milione di italiani comprano la 500 multijet a me della 500 multijet non me ne frega nulla e non la vorrei nemmeno in regalo.

Anche la Vespa 50 HP ha venduto meno unità della 50 Special ma non per questo la reputo inferiore alla 50 Special, anzi.

Dire che la Cosa ha fatto meno numeri della PX non ha senso, una è rimasta a listino vent'anni, negli anni d'oro dello scooter e la Cosa è arrivata nel momento più sbagliato, e dopo meno della metà degli anni è stata soppressa senza troppi complimenti... era per certi versi molto complessa e il meccanico piaggio medio non era in grado di ripararla ecc ecc ecc.

E lo ripeto alla nausea: io non ho offeso nessuno, ho solo esternato un mio pensiero, e menomale che tutti non la pensano come me!

Soltanto non mi va che passi un messaggio che non è il mio e nemmeno che mi si mettano in bocca parole che non ho detto.

Saluti.

Modificato da pulun
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questo è il messaggio che ho scritto:
l'italiano medio è molto superficiale, non va oltre l'aspetto esteriore, non riflette e compra soprattutto pensando col cuore e con la pancia...
se qui sopra leggi la parola stolto allora non andiamo d'accordo.
Io dico (come mi sembra che abbia detto anche tu) che gli italiani mettono davanti a tutto l'aspetto esteriore ma invece io faccio il contrario.
A me i numeri non interessano, se un milione di italiani comprano la 500 multijet a me della 500 multijet non me ne frega nulla e non la vorrei nemmeno in regalo.
Anche la Vespa 50 HP ha venduto meno unità della 50 Special ma non per questo la reputo inferiore alla 50 Special, anzi.
Dire che la Cosa ha fatto meno numeri della PX non ha senso, una è rimasta a listino vent'anni, negli anni d'oro dello scooter e la Cosa è arrivata nel momento più sbagliato, e dopo meno della metà degli anni è stata soppressa senza troppi complimenti... era per certi versi molto complessa e il meccanico piaggio medio non era in grado di ripararla ecc ecc ecc.
E lo ripeto alla nausea: io non ho offeso nessuno, ho solo esternato un mio pensiero, e menomale che tutti non la pensano come me!
Soltanto non mi va che passi un messaggio che non è il mio e nemmeno che mi si mettano in bocca parole che non ho detto.
Saluti.
Ti invito a rileggere il messaggio, la dicitura "è una dichiarazione da stolti" offende chi la reputa un trabiccolo in plastica. Prendo atto della tua passione per La Cosa ma la tua visione dell'italiano medio è soggettiva e non ha alcun supporto logico. Certamente ogni parere va rispettato e soprattutto non possiamo paragonarlo al Px che tornato sul mercato ha fatto nuovamente boom! Molto ci ha messo la Piaggio dandole questo nome di mezzo indefinito e soprattutto con il modello monomarcia è tornata a far numeri con un design più graziato. Alla fine è il mercato a decidere il successo di un mezzo e con cosa e Vespa v il risultato è stato inconfutabile.

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