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Restauro P150X senza frecce (1980)


Marben
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Possiamo partire con quello che sarà il resoconto del restauro. Mi riferisco alla Vespa di cui parlai in in questa discussione (al link troverete la storia del suo ritrovamento).

 

La signora in questione è una P150X senzafrecce, in discrete condizioni. Carrozzeria da rivedere, con pochi forellini da corrosione ed una crepetta sotto alla pedana in prossimità del pedale del freno. Nel complesso, comunque, carrozziera sana e priva di botte.

Il motore aveva all'attivo solo 13000km, non molta compressione ma girava bene, cuscinetti silenziosi e frizione come nuova. Frizione comunque rifatta per scrupolo. Il gruppo termico è stato rettificato, essendo non più efficacissima la tenuta dei segmenti sulla canna del cilindro.

 

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Il telaio è stato trattato con interventi di smerigliatura, specie sulle pedane, dove, sotto ai listelli, vi erano le classiche tracce di corrosione.

 

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Un punto critico è quello in prossimità del punto di congiunzione di tre lamierati: i semigusci posteriori ed il tunnel centrale. Sotto al tappetino centrale, che pure è incollato in fabbrica, possono verificarsi dei ristagni di umidità e le conseguenze sono quelle raffigurate nella foto. Del resto nel mio caso il tappetino era piuttosto malmesso: colpa, probabilmente, delle intemperie e dell'irraggiamento solare, ai quali la Vespa è stata... sottoposta senza alcun riparo per circa due anni.

 

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Soltanto un velo di ruggine, invece, nella parte inferiore della pedana e nell'arcata passaruota.

 

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Oltre alla semplice smerigliatura sono state impiegato anche spazzole metalliche su trapano, al fine di rimuovere quanta più ruggine possibile:

 

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Le spazzole si sono rivelate utilissime anche con parafango e passaruota. La ruggine era solo superficiale, infatti è possibile vedere come il fondo antiruggine fosse ancora in buono stato:

 

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La smerigliatura ha interessato praticamente tutti i lamierati:

 

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Infine il metallo nudo è stato trattato, nelle zone corrose, con qualche pennellata di Ferox, poi carteggiata.

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Il motore, come già detto, era in buonissime condizioni. Inizialmente non è stato facile avviarlo: colpa del carburatore incrostato. Niente di così strano: il serbatoio era parecchio arrugginito, all'interno vi erano tantissimi detriti rugginosi vaganti che certamente hanno in parte raggiunto il carburatore.

Infatti la Vespa si avviava con fatica e restava accessa, "su di giri", solo con lo starter tirato. Sintomo che il circuito del minimo del carburatore era otturato. Un'energica pulizia ha riportato a completo funzionamento il carburatore: l'ammollo nel diluente nitro e qualche goccia di uno speciale pulitore per cisterne hanno completamente debellato il problema.

 

Il serbatoio è stato sostituito con uno comprato su Ebay per 5€.

 

Il rubinetto originale, benchè anch'esso otturato, è stato ripristinato usando i prodotti impiegati per il carburatore e operando con fil di ferro e chiodi.

 

 

La frizione, come anticipato, è stata rifatta sostituendo i dischi in sughero. C'è da dire che i suoi dischi erano comunque in buonissime condizioni.

Ovviamente un bell'ammollo nell'olio minerale per i dischi, prima del montaggio.

 

Il cilindro è stato rettificato (costo una sessantina di euro + 5€ per la nuova gabbietta a rulli dello spinotto).

 

 

Un rammarico che mi resta è l'impossibilità di riportate a ... splendore i carter. Sono un poco ossidati e macchiati, colpa evidetemente delle intemperie e degli schizzi delle pioggia.

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Carrellata di foto:

 

 

Lasciamo "sgocciolare" le ultime gocce d'olio...

 

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Apertura puntine ok!

 

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La testata piange..

 

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Pistone sfiammato..

 

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Fresco di rettifica.. 58,2 .. è la prima, ovviamente.

 

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Testata pulita e levigata:

 

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Pistone montato.

 

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Comparto elettrico.

L'impianto elettrico è stato mantenuto, estratto dal telaio e debitamente pulito. Guaine e cavi ancora in eccellenti condizioni, inutile sostituirlo. Ma si troverà senza problemi l'impianto del senzafrecce 125-150?

Di fatto si tratta dell'impianto tipo Sprint, quindi montato su tutte le largeframe a 6V senza batteria, tuttavia presenta qualche differenza a livello di giunzioni. Come nella Special e del resto in tutti i PX, i cavi del devioluci saldati al devioluci stesso, e si congiungono al resto dell'impianto coi soliti faston. Altro spezzone di impianto "a sè stante" è quello che va a servire la spia luci e la lampada del contachilometri.

 

 

Lo statore è il solito statore a tre bobine e con puntine a braccetto lungo tipico di tutte le large 6V senza batteria:

 

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Il volano è caratterizzato dal cono da 20mm. Dunque è lo stesso montato sugli ultimi TS, quelli cioè che adottano già il blocco tipo PX (gabbia a rulli di banco, lato volano, in luogo del cuscinetto a sfere e paraolio frizione montato fra spalla dell'albero ed il cuscinetto di banco lato frizione).

A dire il vero è uguale a quello montato su Sprint, GT, Sprint Veloce e GTR (e primi TS), eccettuando proprio l'attacco di diverso tipo.

 

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Mi pare di averlo già scritto da qualche parte, semplicemente quando le frecce sono divenute di serie la versione senza frecce è rimasta disponibile a richiesta fino al 1980. Probabilmente per esaurire determinati componenti specifici (telaio in primis, ma anche i semimanubri senza deviofrecce, cofani, statori vecchio tipo, ecc.).

 

In effetti è una Vespa particolare; già molti mettevano in dubbio l'esistenza del 150 senzafrecce, per il semplice fatto che non fu disponibile nel primo anno di commercializzazione del PX. Ma la verità è che il senzafrecce ebbe tre anni di vita circa, quindi due per il 150.

 

Il mio è stato immatricolato il 29 febbraio del 1980. Il controllo incrociato del numero di telaio (1398xx) dice comunque che è stata prodotta nel 1980, quindi costruita ed immatricolata al più nel giro di due mesi!

Anche il presidente del Vespa Club di Casale Monferrato (peraltro una persona squisita con la quale ho avuto il piacere di parlare un paio di volte) ne ha uno, biancospino, conservato splendidamente. Non sono sicurissimo ma mi pare che anche il suo fosse del 1980.

Il mio non può che essere "model year" 1980, poichè solo a partire da quell'anno è stato introdotto il colore sabbia.

Al momento di tutti i senzafrecce che ho visto, solo tre erano sabbia: uno è il mio, un altro è un 150 visto a Pisa di fianco al MediaWorld, un altro ancora lo vidi al raduno dei Vespentruppen ad Azzano d'Asti. Apro una piccola parentesi: i senzafrecce in generale sono rari, ma le zone dell'astigiano e dell'alessandrino sono la vera patria di questa Vespa, dove è relativamente diffusa!

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Motore ultimato. Il copriventola è stato verniciato alluminio ruote, il coperchio del preselettore è stato fatto zincare assieme ad altri componenti (staffe cavalletto, ganci portacasco, leveraggi freno, ecc.).

Notare il colore del coperchio della scatola del carburatore. Originariamente su queste Vespa era ancora verniciato con lo stesso fondo della scocca, come sulle largeframe degli anni '70. Tale fondo era quello tipico di quegli anni, grigio scuro. La tonalità è molto simile a quella del RAL 7016. Lo stesso vale per il disco parapolvere del mozzo.

 

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La forcella è stata completamente revisionata. I tamburi sono stati sabbiati per rimuovere i residui di una brutta vernice data male da uno dei precedenti proprietari. Ringrazio ancora pubblicare Riccardo (ricmusic) per la sua grande disponibilità: è stato lui a sabbiarli!

 

L'ammortizzatore anteriore è ancora efficientissimo, diversamente dal posteriore è ancora carico ed efficiente. Ho sostituito il parapolvere recuperandolo da un ammortizzatore scarico ma in buone condizioni estetiche.

La forcella è stata riverniciata, avendo cura di incartare accuratamente il biscotto ed i suoi o-ring.

I cuscinetti del tamburo e le rulliere del piatto portaganasce sono state pulite e di nuovo ingrassate. Sono tutti silenziosissimi e privi di gioco. Il grasso originale non era indurito, quindi nulla si è compromesso.

Solo l'ingranaggio di rinvio del contachilometri è stato sostituito: era bloccato in sede, pertanto era stato "mangiato" dall'ingranaggio metallico calettato sul tamburo.

 

Il gruppo monolitico camma/braccetto che aziona il freno anteriore è stato zincato assieme alle due piastrine ed al bulloncino fermacavo.

 

Il copribiscotto presentava la classica cricca laterale, che bene o male interessa tutti i copriscotti delle forcelle primo tipo. Essendo stato abolito tale ricambio, ho provveduto ad incollare con colla solvente la crepa. Non dovrebbe rompersi di nuovo, nel caso comunque proverei a reincollare, avendo poi cura di ribadire a caldo (anche con un saldatore da stagno) la zona interessata.

 

La borchietta è la sua originale, intonsa, è stata solo lucidata con pasta abrasiva e Autoglym.

 

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Il copribiscotto presentava la classica cricca laterale, che bene o male interessa tutti i copriscotti delle forcelle primo tipo. Essendo stato abolito tale ricambio, ho provveduto ad incollare con colla solvente la crepa.

 

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interessante..che colla hai usato, intendo...marca&modello?

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Il cavalletto è stato fatto zincare, con un ottimo risultato. Scarpette nuove, nelle quali ho inserito di dischetti di alluminio per prevenire il taglio della gomma.

 

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I fanali originali sono un po' malmessi. Il faro anteriore ha la parabola un po' opacizzata che, fra l'altro, presenta un velo di leggera ruggine nella parte bassa. Quello posteriore ha il trasparente rovinato.

 

Saranno comunque rimpiazzati con componenti usati ma in eccellenti condizioni, recuperati da una Vespa che stava in agonia presso un demolitore.. Vespa che era in buonissime condizioni, appena riverniciata del suo colore azzurro metallizzato, non incidentata. Scellerato il proprietario che ne decise la fine. Ad ogni modo rivivrà sulla mia...

Il faro anteriore è un Siem, veramente ben messo, come nuovo. Il fanale posteriore è invece un Veralux, marchio che in effetti ho visto su tante PX dei primi anni '80, il che mi fa pensare che fosse comunque di primo equipaggiamento.

Del resto anche questo senzafrecce montava, al ritrovamento, un Triom al posteriore (e quello non dovrebbe essere di primo equipaggiamento, Piaggio si rifornì sono anni dopo da quell'azienda).

 

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I listelli in alluminio delle pedane sono stati puliti, carteggiati in umido per rimuovere alcuni graffi, ed infine lucidati. Il risultato è decisamente appagante, migliore senz'altro di quello che si avrebbe montando dei listelli nuovi (quelli di produzione recente sono estrusi in maniera non eccezionale, oltre che mal sagomati.. e difficili da modellare).

 

Consiglio a tutti di cercare sempre di recuperare i listelli originali, sia per soddisfazione personale, sia per qualità e per la fatica risparmiata (vi assicuro che uno dei lavori più odiosi è l'adattamento dei listelli nuovi alla forma della pedana).

 

Gli inserti in gomma, invece, saranno nuovi. Quelli originali si erano... accorciati! Effetto probabilmente delle intemperie e del sole. Per prevenire questo tpo ti problemi è comunque buona norma lasciare un po' di abbondanza quando si tagliano le strisce di gomma, forzando un poco per comprimerle nei binari di alluminio.

 

Puliti e lucidati anche i listelli che fermano il tappetino centrale.

 

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interessante..che colla hai usato, intendo...marca&modello?

 

Questa:

 

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Wurth Klebfix, simile comunque al Super Attak, ma a mio avviso più tenace. ;-)

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Ed ora arriviamo alla "svolta" di ieri pomeriggio. E' arrivato il telaio, nel suo bel color sabbia.

 

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Come si vede dalle foto già in serata sono stati passati nel telaio sia l'impianto elettrico, sia le varie guaine ad eccezione di quella del freno posteriore. Le guaine sono quelle teflonate che vende Scanpa su Ebay.

Inoltre sono stati collocati gli inserti (sul frontale) nei quali si avvitano le autofilettanti che fissano il naso in plastica. Posizionate anche le boccole nelle quali si inseriscono i perni dei cofani laterali.

 

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(Il colore del fondo è falsato dal flash, è molto più scuro)

 

 

Installati anche alcuni passacavo ed il manettino dell'aria. Piccola nota: non so se sono stato sfortunato io, ma il cavetto d'acciaio per lo starter incluso nel kit di guaine di Scanpa ha la parte "uncinata" di forma un po' sballata rispetto all'originale, per cui ho montato quest'ultima.

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Purtroppo il carrozziere aveva coperto con la vernice i dati matricolari del telaio, per cui è stato necessario operare ... chirurgicamente per riportate alla luce i numeri.

Per farlo sono stati usate delle lame da balsa. Il risultato è apprezzabile: praticata una finestra, la vernice è stata rimossa. Puliti i solchi dei numeri, servendomi di sverniciatore in gel e di un punteruolo, è stato poi passato un velo di antiruggine.

 

... che paura ad intervenire però!! :mrgreen:

 

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Direi di sì :mrgreen:

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Il contachilometri non è ovviamente il suo originale, è un pezzo usato che ho poi portato in una bottega specializzata di Milano, che impostato il chilometraggio del vecchio strumento.. 13391.

Personalmente ho lucidato il trasparente con la solita pasta abrasiva, ora è lucido e non presenta graffi.

La ghiera è stata riverniciata incartando accuratamente la carcassa ed il vetrino.

 

Un trucco per incartare il vetro? Armatevi di cartoncino e compasso, tracciate un cerchio del giusto diametro. Infine con un taglierino ricavate delle finestre nel tondo di cartone. Distribuitele a pochi millimetri dalla circonferenza e tagliatene qualcuna anche al centro. Una volta posizionato il cartoncino, col nastro di carta chiudete tutte le finestrelle: in questo modo il nastro andrà a contatto col vetrino e terrà il cartoncino ben aderente.

Incartate anche la carcassa e verniciate tranquillamente.

 

Consiglio di usare vernice nera opaca per alte temperature. Solitamente è più opaca delle normali bombolette, inoltre se data "fumosa" a mani leggere darà un risultato molto vicino alla verniciatura originale della ghiera.

 

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Per i prezzi ne vedi di tutti i colori, anche parecchio alti. Ma non saprei quotarla.

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MODERATOR

Molto bella Marben, complimenti.

Ma le zincature le hai fatte fare in zona?

 

Ciao,

 

Vol.

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