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  • Risposte

    • Ciao Gianluca  67 Per il momento la NGK Made in France B7 HS sul mio 102 pinasco si comporta bene.. ma non ho ancora tirato.. Sulla vespa con che gradazione usi le NGK ? Le DENSO e IRIDIUM non le ho mai provate..  
    • Cuiao tutti, io uso candele di pari grado ma IRIDIUM . . . per me son il meglio di durata e rendimento. Per vespa NGK e per lambrette DENSO (va meglio di tutte, ma non chiedetemi il perchè . . . )   Ciao - G.Luca 
    • Su quest'altra Vespa,dal 2019 ad ora 1à foto 2019 ,2à 2020,3à 2021,4à 2022 e 5à 2023. Dal 2019 a fine 2020 ho percorso 15.000  stock ho sostituito 5 posteriori e 2 anteriori,dal 2021 ad ora circa 70.000 km 22 pneumatici posteriori e 14 anteriori .Gli OR di tenuta non me lo ricordo,MA ogni 4-5 cabio gomma li sostituisco.Pressione posteriore 2,5 bar e anteriore 1,8 bar
    • ciao,questi sono Pinasco,la prima foto e nel 2018,la seconda nel 2017,la 3à nel 2019 e la 4 nel 2020,sempre la stessa Vespa,con cui ho percorso 80.000 km.Ho sostituito 25 pneumatici posteriori e 16 anteriori.In tutto 41 cambio gomme e 10 OR di tenuta cerchio
    • Ciao, dal 2019 monto pneumatici tubeless su cerchi FA Italia monolitici "a margherita" e da allora ho fatto fare  almeno 4 cambi a tre diversi gommisti  solo in un caso ho avuto problemi ;  non di danni ai cerchi ma di tenuta della pressione, sia all'anteriore che al posteriore si sgonfiavano perdendo 1bar di pressione in due o tre gg al massimo. Non si trattava di un danno ai cerchi, che ancora adesso tengono perfettamente  ma proprio di un montaggio farlocco. Voglio anch'io passare a quelli scomponibili (sto aspettando la consegna dei Pinasco) almeno sulla Vespa che uso di più,  quando scelsi i cerchi monolitici non pensavo che avrei consumato così tanti pneumatici. Ciao

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  1. Le scuole di pensiero che apprezzo di più accostano il restauro del veicolo a quello di una vera e propria opera d'arte. Pertanto ogni traccia del passato va lasciata, anche se trattata al meglio per minimizzarla il più possibile. In tal senso la vernice originale va lasciata e le crepe richiuse con tecniche specifiche di restauro utilizzando vernici dello stesso tipo e qualità. Auto che ha fatto scuola in tutto il mondo in tal senso è l'Alfa Romeo SZ del noto collezionista italiano Corrado Lopresto la cui linea di demarcazione segna il confine tra l'auto come ritrovata e l'auto restaurata con le tecniche prima esposte. Va da se che un restauro simile può costare anche ben di più di uno completo e qui arriva l'interrogativo: Vale la pena cimentarsi su di un restauro simile per una Vespa 50n peraltro non primissima serie del 63' ? Il mio punto di vista (e sia ben chiaro stravedo per questo modello avendone anche una identica dai miei 13 anni) è che questo tipo di approccio sia fin troppo esoso e complesso considerato il valore tutto sommato esiguo del veicolo e che sia molto più di soddisfazione un restauro completo ben fatto ed attento filologicamente a tutti i dettagli del veicolo. Ma ovviamente lo scopo del mio intervento è sollecitare il dialogo esponendo i vari punti di vista a riguardo
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