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  • Risposte

    • Buongiorno a tutti!  Grazie davvero per i vostri punti di vista e input,  Marben e GiPiRat, Vespa979, davvero utili! Dopo un po' di ripensamenti ho deciso di mettere il Forum totalmente al corrente dell'evoluzione di questa situazione.  Io ho risposto alla mail dell'esaminatore confezionando un risposta dalla quale trasparisse la mia più totale buona fede.  Qui il corpo, per intero della mail (scusate il papiro) Buona sera Sig.  XXXXX,  grazie della cortese risposta. Alcune osservazioni:   Sono contento che il numero di telaio incontri i criteri di assegnazione dell'attestato di storicità del veicolo! Ho provato a fare un lavoro di recupero cercando di non andare ad abradere troppo la zona. Il risultato che ho ottenuto è il migliore che ho potuto. Rimetterci mano vorrebbe dire rischiare di rendere totalmente illeggibile il numero di telaio e la sigla.   Sul numero di motore mi permetto di dissentire con quanto da lei concluso e vado a spiegare il motivo punto per punto. Mi permetta di  fare solo un cappello introduttivo dicendo che, conoscendo la storia della Vespa (unico proprietario come attestato da estratto cronologico), posso assicurare che non sia mai stata operata alcuna manomissione del motore (da me personalmente restaurato e smontato per la prima volta dal mezzo dal 1968,  e sono nella posizione di  fornire tutte le foto che lo documentano) e che il suo restauro sia stato effettuato aprendo per la prima volta il blocco motore dalla produzione della Vespa. Il numero di motore estremamente congruente a quello del numero di telaio, conferma inoltre il fatto che non ci sarebbe stato nessun motivo di manomettere o modificare il numero di motore o la sua sigla. Ora vengo alle sue perplessità sulla punzonatura del motore.  L'abrasione, rimozione, di caratteri precedenti avrebbe comportato l'asportazione di un quantitativo considerevole di alluminio, data la profondità con cui solitamente vengono incisi i numeri di motore o anche la sola sigla. Questo avrebbe portato ad un evidente modifica della sede circostante il bullone di carico dell'olio a causa della barenatura (asportazione) di alluminio. Quest'area non risulta tuttavia compromessa in nessun modo, ed il labbro di alluminio sporgente attorno al bullone di carico è intatto.  La punta che si intravede al di sopra della prima stella potrebbe essere una punzonatura di rimbalzo, così come se ne vedono in molti altri casi. La punzonatura dei numeri era fortemente dipendente dall'operatore laddove la punzonatura veniva effettuata a mano (trattandosi di punzoni separati per ciascuna cifra o simbolo), in termini di allineamento tra gli stessi e profondità di ciascun carattere. In allegato (FOTO3) un esempio di un numero di motore in cui si notano i disallineamenti attribuibili alla punzonatura manuale e all'"effetto operatore". Il carattere "0" , nel mio caso, probabilmente è stato impresso con una inclinazione del punzone non perfettamente perpendicolare al piano di incisione. Sono d'accordo con lei nell'affermare che, in questo caso, la mano dell'operatore è molto evidente (tornerò su questo aspetto più sotto). La differenza di profondità tra la sigla VMA2M e lo stemma Piaggio  è dovuta alla differenza tra le tipologie dei punzoni utilizzati, anche questo aspetto fa parte dell'arte nota. Lo stemma piaggio veniva da un punzone ad un solo stelo, il segno che lasciava era tipicamente più profondo di quello utilizzato per la sigla motore, che invece era unico (e più largo) per tutti i caratteri, e quindi dalla superficie di battuta più ampia (a parità di forza impressa dall'operatore, c'era più probabilità che il solco risultasse più superficiale rispetto a quello dello stemma Piaggio). Allego la FOTO4 esemplificativa di questo effetto su un altro numero motore appartenente a una Vespa Primavera Prima Serie molto vicina alla mia in termini di numero di motore. Da osservare come le punzonature, le differenze di profondità tra stemma e sigla motore, allineamento delle stelline, la posizione dei caratteri, siano estremamente congruenti con quelli della mia Vespa.     Quelli che appaiono come segni di abrasione di una precedente sigla motore, sono in realtà tipiche smagliature dell'alluminio, così come sono evidenti sotto i caratteri "9" e "1" del numero.  Solo al di sopra dell'ultima "M" della sigla è presente quello che sembra un segno riconducibile ad una seconda "M". Ma anche qui il fatto che sia così ben sovrapponibile alla M sottostante (come nel caso della punta della prima stellina) farebbe propendere per un rimbalzo di punzonatura.  A completezza della mia trattazione le allego tre ulteriori immagini: la prima (FOTO1) mette in evidenza un numero chiaramente manomesso. é visibile la deformazione del piano di punzonatura a seguito dell'asportazione dell'alluminio (che deve essere considerevole data la profondità dei punzoni), e i caratteri della precedente punzonatura, che nonostante l'abrasione, affiorano a causa della loro iniziale profondità. La seconda foto (FOTO2)  porta alla sua attenzione una punzonatura di motore di Vespa Rally200 originale, in cui è visibile l'effetto rimbalzo sulla cifra "1" del numero di motore. La terza foto (FOTO5), forse la più significativa, mostra il motore Primavera  punzonato 10 numeri prima del mio.  Tutto, o quasi, quello che ha riscontrato sul mio motore è presente anche in questo: numeri disallineati, stelle punzonate storte, differenza di pressione tra scudetto piaggio e sigla motore. Questa è un'ulteriore prova del fatto che è possibile attribuire tutto ciò che lei ha elencato, al solo ad unico operatore Piaggio (e non a qualsivoglia  "manipolazione" postuma) che quel malaugurato giorno del 1968 si è trovato a punzonare una decina di motori Primavera.  Concludo commentando il suo ultimo suggerimento di procedere con sostituzione del carter motore: lo trovo fortemente anacronistico nel momento in cui, a tutela dell'originalità del mezzo, si preferirebbe accoppiare al telaio un carter di un motore prodotto potenzialmente in un momento molto successivo a quello di produzione del telaio, considerando che si tratta di una Primavera prima serie (già intrinsecamente rara) con numero telaio molto basso, (primi 7000 esemplari). Certo della sua comprensione le chiedo cortesemente di poter riconsiderare le sue osservazioni, dovendo esser consapevole del fatto che non si tratterebbe di ritrattare una decisione ma piuttosto di riconoscere una posizione, la mia, di un appassionato conscio della buona fede delle proprie azioni e dichiarazioni.    In attesa di suo riscontro, la saluto cordialmente.   In prossimo post la sua risposta... Spoiler: non è stata positiva...
    • Ciao mancano le foto !?! PS: la sezione corretta è restauro smallframe
    • Ciao ragazzi, sto provando a montare la frizione VMC 10 molle sul mio PX 125, ho tolto la sei molle e infilata la 10 molle e mi tocca da qualche parte che mi blocca il motore. Ci vuole uno spessore più spesso? o devo limare qualcosa nel carter?  Ho usato il dato a cestello del 125 e ho scoperto che va messo il suo. Poi, lo spingidisco originale del 125 non monta sulle frizioni 8/10 molle, posso adattare il suo? o tocca comprarlo nuovo?
    • Salve a tutti, ho iniziato il restauro di questa 50 prima serie  Ho tirato giù il motore che non è il suo originale ed era anche stato elaborato Posseggo inoltre un secondo motore, il suo, ma che dovrebbe avere qualche problema a livello di carter, mancante di alcune parti  In attesa di avere un po’ di tempo per costruirmi un supporto da banco per mettere mano ai motori e capire un po’ come ricostruirne uno con tutte le componenti originali, cosa per cui avrò molto bisogno di aiuto in quanto non sono esperto in materia, vi lascio le prime foto. Per quanto riguarda la carrozzeria a breve verrà ultimato lo smontaggio per poterla sabbiare, c’è da cambiare la pedana ma il resto dovrebbe essere recuperabile con un po’ di lavoro    Di sicuro dovrò acquistare: Manopole e leve Sella singola  Cuffia motore in ferro  Marmitta scarico in alto  Cornice porta pacchi  Gemma fanalino posteriore (la mia è molto rovinata) Strisce pedana  Mi piacerebbe inoltre trovare il suo conta km ed il supporto per la ruota di scorta 
    • ciao Gigi e buona  Pasqua.   MMMMMM,diciamo che a maggio del 1983 il mio PX 125E  costava 1.800.000 lire,era il mezzo più economico,di conseguenza era il più diffuso.. Tuttavia,se al prezzo di acquisto,aggiungo gli accessori in voga all'epoca(vedi foto),e le 950.000 lire della elaborazione cos' dettagliata:   175 polini rifasato con testa ricalcolata albero motore anticipato e bilanciato primaria del 200 con campana frizione denti dritti phbh30 leva azionamento aria carburatore sotto il manubio lato cambio,azionabile con il pollice,prima e appena finito una sparata,per ingrassare in modo rapido ,marmitta polini modificata Sommando tutte queste modifichee gli accessori,si supervano i 3.500,000 lire,e con quei soldi ti compravi una HRD Red Horse,ovvero la 125 più cara sul mercato  

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  1. Perche, sono diversi dai successivi? Comunque ti conviene procedere senza sfilare il cilindro, togli i prigionieri del cilindro ad apri il motore. Il problema del cilindro è meglio affrontarlo al banco. Vol.
    1 punto
  2. Semplicemente: metti la Vespa in cavalletto in modo che la ruota davanti giri libera. Fai andare lo sterzo in battuta e fai girare la ruota. Ora, aiutandoti con un oggetto sicuramente fermo (io appoggio una penna su un mattone), prova a verificare cosa balla. Per fare ciò io semplicemente avvicino la punta della penna ad esempio al cerchio e faccio girare la ruota. Ti accorgi subito se il cerchio si allontana e avvicina alla ruota. Fai così per ogni parte in movimento. Per dire, se il tamburo gira dritto e il cerchio no, allora è il cerchio che è storto. Non so se hai capito, ma è più facile da fare che non da spiegare.
    1 punto
  3. Il minimo si abbassa restando in folle, corretto? Una delle ipotesi è che uno dei due paraoli di banco abbia qualche problema: premendo la frizione, l'albero ha un leggero spostamento assiale che può mutare la tenuta dei paraoli. Non vorrei che nel montaggio il labbro di uno dei paraoli non sia ben calzato sull'albero (può capitare) e quindi abbia una tenuta assai precaria, che varia con lo spostamento dell'albero nei limiti concessi dal gioco dei cuscinetti di banco.
    1 punto

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