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  • Risposte

    • Dipende da quanti km ci farai, io un mesetto fa ho ripulito il mio pinasco 102 aveva 10000 km, ho tirato giù il cilindro perché si erano spezzati i prigionieri (mai successo prima) ho solo cambiato le fasce anche se non c’era bisogno perché le avevo, l’albero è a circa 25000km ed è ancora perfetto quindi se va bene goditela, poi dopo l’estate decidi, comunque se non sentì rumori strani non serve aprire, sono motori semplici, al massimo paraolio volano per scrupolo
    • Ero sicuro che il cannello in alto fosse solo nelle "sportelletto", un po come la "non molla" della pedalina d´accensione. O anche lí mi sbaglio? Quello che mi spiazza é che in tutte le foto di N <ottobre 1967 che ho cercato, le ho trovate tutte con la marmitta come la mia. Ad esempio su "Officina del Vepista", che sí, non é la bibbia ma tendenzialmente non scrive scemate. Vorrá dire che quelle Vespe sono "pasticciate" come la mia ... pazienza. Grazie comunque per la rettifica.
    • Aggiornaci su tutto e ci dispiace per quanto accaduto.  Ad ogni modo hai comprato da un venditore professionale e strutturato, non dovresti avere problemi a trovare per il tramite dell'avvocato una soluzione al problema ed avendo tu ragione le spese legali con buona probabilità saranno interamente a carico del venditore (salvo dover anticipare qualcosa).   
    • ciao e anzitutto grazie per il tuo parere. Si, in effetti la cosa più logica è quella, iniziano a essere tanti km ma, se va bene, perché aprire? Se si apre sicuramente le fasce sono da cambiare, e allora si comincia fasce--->pistone completo--->gruppo termico? però, anche per pulire la luce di scarico, credo si debba smontare il tutto, non credo si possa fare a GT montato.   ps si, potrebbe essere plausibile camminare ancora e quando proprio sento un grande calo monto il polini. Ma, in quel caso, tu consigli di aprire i carter e cambiare tutto (cuscinetti, Paraoli ecc.), oppure potrei anche pensare di cambiare solo il gt, se non ci sono problemi evidenti?

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  1. Sulla ET3 biancospino ricordo quello che avevo scritto anni fa sul forum ... Sono certo siano esistite , di prima immatricolazione Italiana Ne ho smontata una personalmente tanti anni fa , era senza ombra di dubbio un conservato ( male , ma di certo era di prima vernice ) , ed inoltre chi me la vendette mi confermo’ che era sempre stata sua , non era mai stata riverniciata ed era stata acquistata di quel colore Non ricordo se avesse il cavalletto grigio o nero , ma sono certo (perche’ lo conservo ancora oggi) avesse il contakm con scala in km e miglia , fondo bianco Trovata in val di Susa , a pochi km dal confine Francese , ex targa TO , demolita . All’ epoca era impossibile rimettere su strada i demoliti , per cui divento’ una donatrice d’ organi ... Il resto della componentistica penso fosse “ordinaria” ( ammetto che all’ epoca ero molto meno “esperto” rispetto ad oggi , per cui qualche piccola differenza potrebbe essermi scappata ) , sella a parte perche’ montava una Yankee Ciao Guabix
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  2. Fabrizio e Vincenzo, non capisco la ragione per cui vi dovete scrivere PM sul forum quando condividete la connessione internet. Immagino che vi potete parlare di persone che sarebbe piu comodo. Noto dall'indirizzo email che condividete anche lo stesso cognome. Non trovate strana questa cosa. Spero che non si tratti di una doppia iscrizione al forum che e' vietetata dal regolamento. Chidedo spiegazioni. Vol.
    5 punti
  3. "Caro" signor Fabrizio, lei a quanto leggo, non ha ne le cognizioni ne l'esperienza per imbastire certe discussioni, peraltro già trattattate e sviscerate a suo tempo su questo forum e forse su pochi altri, perchè scrive solo congetture fantasiose e, aggiungo, anche perverse, atte solo a mettere infondati dubbi a chi, inesperto, si ritrova a leggere queste righe. Questo suffragato già in partenza con uno dei suoi primi interventi, come ho scritto in precedenza, allegando quella tabella con dati errati, dati che negli anni sono stati corretti e riveduti e nella maggiorparte documentati. Basterebbe aver voglia di studiare (lo so è faticoso leggere quasi 17 anni di discussioni attive nel forum...), ma molto di quello che ha scritto...verrebbe ridimensionato. Non mi pronuncio sullo "studio" dei cedolini... dato che ho testimonianze dirette di cosa avvenniva a volte in catena di montaggio e del controllo di qualità del prodotto finito, e delle aleatorie regole che osservavano gli operai.
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  4. Abbiamo invaso Palermo di notte! 16 Vespa sono partite alle 19,00 da Sciacca per Palermo e poi, dopo una sosta per un panino con la milza, hanno fatto il giro del centro storico (no ZTL) per poi ritornare alle 23,00 a Sciacca. Organizzato dagli Amici in Vespa con la collaborazione del Vespa Club Palermo che ci ha guidati per le vie del capulogo. Un piacere ritrovare a Palermo Vespabaddyno dei “Vespisti a manetta” e la sua Vespa “U”. Un piacere il tour “by night” di straordinaria bellezza: vie e viuzze popolari, vie della movida, monumenti nascosti di Palermo… che dire… entusiasti del giro e felici di aver offerto un piccolo spettacolo per i palermitani che hanno visto passare il corteo. Ritorno a Sciacca per una meritata pizza. Vi metto un piccolo filmato del tour palermitano. Tutte le foto e i movie sulla nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/amicinvespa 1665673410_WhatsAppVideo2022-07-24at17_30_17.mp4
    4 punti
  5. Esco per la pausa pranzo e vedo questa (in realtá da dietro). Senza fermarmi vedo la carrozzeria restaurata bene, bel verde mela, freno a disco Crimaz, .. carina penso. Poi al ritorno guardo meglio... Ma perché?! Perché zio caro uno scempio del genere!!! Perché snaturare, rovinare a questo modo una Vespa... "quanto fa 15+18?!" !!!!!!!!!!! ☠️ Boia squattrinato, ma comprati un cesso cinese elettrico come tutti gli altri sfigati ... o se vuoi salvare il mondo da eroe taliban-ecologista vai in bici, mondo ladro, ma non fare una cosa del genere!!! Poi "Vesp-E" ... quando ho visto quella il Magnotta in confronto poteva sembrare un chierichetto ... Ancora una cosa dedicata al proprietario e poi la smetto: (dal minuto 1.12) https://www.youtube.com/watch?v=jb3OWgjg_ls
    4 punti
  6. Buon Natale a tutti gli amici del forum, condivido con voi il video, mai pubblicato, del nostro viaggio a Caponord Invernale compiuto nel Gennaio 2018. Una lunga avventura di 4000km, con tante difficoltà, condizioni molto impegnative, paesaggi fantastici, strade, persone, storie e... Grandi Emozioni!
    4 punti
  7. Mi sembra che tu stia facendo un po' di confusioni oppure non sei ben preparato in materia. La Vespa T3 spagnola non era prodotta a Pontedera ma dalla Motovespa in spagna. Non ha nulla a che vedere con la vespa 125 special venduta in Germania. Se le foto del link che hai postato sono veramente di una special 125, noterai che quello non e' un telaio 125 per come lo intendiamo in Italia ma e' un telaio special a tutti gli effetti infatti non ha il bauletto nella pancia sinistra ed ha il nasello in plastica. Vol.
    4 punti
  8. Grazie Vol, non avevo capito la domanda. Non parlo inglese, per cui dovrete tradurglielo. Il PCB in ottone è stato realizzato partendo dall'originale che è stato steso in piano e scannerizzato. Con un programma di grafica vettoriale ho disegnato i contorni e esportato nel formato proprietario della mia taglierina. Ho tagliato il PVC adesivo, spellicolato e incollato sulla "carta di Spagna", ovvero lamina di ottone da 0,2 mm di spessore. Con l'acido ho inciso la lamina, naturalmente coprendo interamente la faccia inferiore della lamina. Una volta ottenuto il PCB l'ho messo dentro una pouche per plastificatrici, quelle da ufficio con cui plastifichi i tesserini, documenti, ecc. Dopodiché ritagliata al necessario, forata con l'attrezzo per fare i buchi nelle cinture dove serviva e infine, aperti i contatti con il bisturi da modellismo, in modo da togliere solo la plastica di sopra e lasciare il resto chiuso. Ho commesso un solo errore: non ho tenuto conto dello spessore della pouche nelle pieghe e 180°. Poco male, si fa presto a saldare una striscia d'ottone nei contatti, anzi, forse si ingrossano un po' per fare contatto meglio. Questo è tutto.
    4 punti
  9. Come detto sopra da @Gianluca_67, per ogni gruppo termico il produttore consiglia la candela più adatta. Se non si sa che grado termico utilizzare, si monta una candela del tipo raccomandato sul libretto di uso e manutenzione, poi dopo qualche centinaio di km si controllano le condizioni: se l'elettrodo (non l'isolatore centrale, che deve sempre essere marroncino o nocciola) appare scuro ed incrostato, la candela è troppo fredda. Se invece appare biancastro è troppo calda. L'elettrodo deve autopulirsi, quindi non presentare incrostazioni o bruciarsi, ma avere un colore il più possibile simile a quello dell'isolatore. Riguardo le marche, i motori girano in tutto il mondo con i più disparati tipi di candele, e vanno bene tutte. Data la grande differenza di applicazioni e di tipologie di motori ed accensioni si trovano candele aventi elettrodi di forme e materiali diversi, ma per i nostri motori che sono molto semplici un elettrodo classico in rame è più che sufficiente. Poi ovviamente è come per l'olio, ognuno parlerà bene di quello che utilizza lui. Di certo la maggior parte dei problemi con le candele si riscontra per errato utilizzo, per esempio chi monta candele con grado termico errato, o peggio con la resistenza, pensando siano migliori, in realtà riducono la potenza della scintilla soprattutto con le accensioni a puntine, e vanno utilizzate solo in casi di presenza di apparati elettronici collegati all'impianto elettrico (radio, contagiri elettronici ecc.), perché la resistenza ha solo la funzione di filtro antidisturbo. A parte NGK, di cui ho sentito recentemente di candele difettose o fake, mai sentito di altri marchi dare problemi. Da parte mia, in 50 anni di motociclismo mi sono trovato bene con tutte le marche che ho utilizzato, negli anni '70 si trovavano solo le Marelli e le Champion, poi nell'80 arrivarono le Bosch e le Lodge, con l'arrivo di internet a metà anni '80 iniziò il commercio internazionale ed arrivarono le giapponesi Denso, NGK, Beru e tutto il resto. Se devo dare una preferenza, Champion. Nella foto, come dovrebbe essere una candela dopo l'uso continuo: elettrodo ed isolatore dello stesso identico colore.
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  10. ...finalmente l'Hosting funziona!...ecco allora qualche foto sul proseguimento dei lavori riguardante la piccola Ape...in primis il rinforzo fra trave e cassone rifatto ex-nuovo, così come i fondi della cabina...terminato anche la sverniciatura del sottofondo pianale... ecco il rinforzo ecco i fondi finalme via l'ultima vernice vista lato B a presto...
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  11. Chi dice che le targhe verranno riprodotte uguali alle originali mente sapendo di mentire , specialmente su quelle datate … Le differenze furono tantissime , ne elenco alcune , ma di certo non tutte .. Targhe in lamiera : Tralascio le primissime emissioni , dove la targa era a carico del proprietario del veicolo , e quindi veniva stampata con una miriade di caratteri , sempre che non fosse verniciata direttamente sul radiatore .. Non c’erano le lettere per la provincia , ma un numero rosso indicante la Prefettura di emissione ( io ho una 23 – 26 con sigilli originali Sabaudi , cioe’ la 26esima targa emessa dalla prefettura della provincia di CN , anno 1905 ) Nel 1927 introdussero targhe nere di grosse dimensioni , con riquadro bianco , su unica riga , per la prima volta con le lettere per le provincie ( alcune poi variate , ad esempio Cuneo nacque come CU , Agrigento come GI (Girgenti) , etc , Caratteri costanti su tutte le province per le moto e le posteriori per auto ( le anteriori erano sempre a carico del proprietario quindi molto variabili), ma essendo abbastanza rare da trovare si ha poca possibilita’ di confronto . Comparve anche il logo fascita , in alluminio applicato Dal 1932 introdussero targhe su due righe , sempre con sigla provincia e bollo del fascio , di dimensioni maggiori rispetto alle serie successive . Caratteri non costanti , ad esempio R e B Esistono esemplari anteriori per auto con logo CONI , sia stampato sulla lamiera sia applicato in alluminio Dal 1945 scomparve ovviamente il bollo fascista e fu adottato lo “scudo” dei mutilati di guerra , per qualche mese , poi comparve il loro RI , di grandi dimensioni , ridotto poi intorno al 1948 Fino a 4 cifre normalmente sulle targhe per moto si ha in numero sopra e la provincia sotto , ma ci sono varie eccezioni ( sia di provincia sopra con 4 cifre OR , sia di provincia sotto con 5 cifre AO ) Rimasero costati fino al 1960/61 , le piu’ vecchie di maggiore spessore , poi sempre piu’ sottili . Caratteri “grandi” sia per lettere che per numeri . Varie differenze nei caratteri , ad esempio nelle S , nei 4 , e nei 3 Da fine 1960 per le moto iniziarono ad adottare targhe a caratteri differenti , sempre in lamiera : alcune provincie ( specialmente nel centro/sud) adottarono caratteri uguali a quelli delle targhe in plastica successive , altre mantennero le lettere “grosse” ed adottarono nuovi numeri “fini” . sono certo che alcune province adottarono sia una che l’ altra tipologia ( ad esempio AL e RE ) . Esistono poi anche ibridi , assolutamente originali , con caratteri diversi , c’era una MN su Ebay fino a poche settimane fa in vendita . Esistono anche “ricicli” , cioe’ ad esempio AO ed IM hanno utilizzato le lamiere vergini per targhe agricole (verdi) , riverniciandole in bianco e stampandole con i numeri per moto Targhe in plastica : Adottate da inizio 1963. Le primissime ( parlo di qualche mese ) avevano delle nervature orizzontali di rinforzo , poi sparite . I caratteri erano abbastanza omogenei nelle varie province , ho visto pero’ una PN , provincia “giovane” , nata con le targhe in plastica , con 8 e 2 ben diversi dalle restanti provincie Targhe in alluminio riflettente : Adottate da fine 1983 , e su queste non ho mai trovato disomogeneita’ di caratteri o forme. Ovviamente tutti questi dettagli sono conosciuti da appassionati come me , e non certo dagli “””””esperti”””” della MTC … quindi rassegnatevi ad avere targhe non conformi alle originali .. Ciao Guabix
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  12. Non sono un esperto ma ho vissuto quell'epoca: mai vista una Special blu marine. PS: che fosse stata realizzata per qualche mercato estero? Ripeto, in Italia non ne ho mai vista circolare una.
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  13. Aggiornamento: A breve gli articoli dell'azienda di cui vi dicevo verranno commercializzati on-line. Nel frattempo ho chiesto una Ventola ad-hoc e me la stanno preparando in base allo schizzo della foratura del volano che ho inviato ed alle caratteristiche del mio motore. Queste alcune delle ventole che producono per Large e Small: Qui montate su small e su large Il peso della ventola che mi hanno proposto è di 650 grammi, che sommato al peso del volano che monto porta l'insieme a 2100 grammi Per arrivare al peso corretto, posso togliere peso al volano ed eventualmente applicare degli appositi pesi alla ventola da 100 grammi l'uno con un massimo di 3 pesi. Nella foto il volano Parmakit con indicato il peso da poter togliere. Voglio rimanere tra i 1700 ed i 2000 grammi. Devo provare. Non sono riuscito per ora a farmi dare le specifiche di portata della ventola, ma non demordo. Appena mi arriva la ventola vedrò di armarmi di strumenti e col vostro aiuto fare delle prove. Ciao Gg
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  14. Sempre altissimi livelli di attenzione ai dettagli e raffinata volontà di preservare il preservabile. Nel restauro della mia ho fatto come te, dotandomi tuttavia delle repliche moderne ma di ottima fattura. Piccola chicca Ho riprodotto l'adesivo del venditore dell'epoca della mia zona, da dove probabilmente la Vespa è uscita. Le bellissime gocce Esso le ho invece aggiunte nel casco (lato desto femmina, lato sinistro maschio e posteriormente entrambi in sella ad una Vespa). Purtroppo ho solo una foto dove se ne intravede solo uno
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  15. IL corredo che tutte le vespe meriterebbero 😍
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  16. Ciao a tutti. Tecnicamente non riesco a starvi dietro,sono il più ignorante di tutti. Avevo notato che le ventole dei primi kit erano le stesse sia per small che per large. Ci ho pensato su tutta la notte ma a parte immaginarmi migliaia di tipi di prove e svariati accrocchi e atrezzi non trovato niente di veramente utile e sbrigativo. Secondo me è meglio seguire la strada di Pier2162 anche se ignoro completamente la materia. Poi per raffreddare o disperdere meglio il calore possimao anche seguire la strada di Vitopk50xl. Per le prove ci sono sempre i fattori ambientali di cui tener conto per poter comparare le varie prove fatte in momenti diversi o si fa tutto in una volta sulla Vespa o si aggiunge un altro rompicapo. Per vedere quale ventola pompa più aria non si potrebbe trovare un punto sulla cuffia dove misurare la pressione? Pensavo al foro candela, proviamo a farci stare qualcosa inieme alla candela che però sia ben sigillato. Questo l'ho pensato in un attimo senza spremermi troppo. Ovviamente ci sarebeb da tener conto della tempretaura sollto la cuffia. Facendo come dice Pier2162 nonn ci sarebeb questo inconveniente perchè partiamo dall'aria aspirata a temperatura ambiente, ill problema è che non saprei seguire le sue indicazioni. diciamo che ho provato a trovare la starda alternita dell'ignorante. La temperatura sotto candela è influenzata dallo sforzo del motore quindi potrebbe non andar bene per tutti i tipi di prova a meno di non aggiungere altre variabili.
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  17. ...la piccola Ape non è stata abbandonata...ma si è dovuto fare altro e anche la pausa estiva ha contribuito un pò...ma ecco l'antreprima di come verrà allestita; i rinforzi al pianale come già detto sono stati realizzati per sopperire alla rimozione delle vecchie sponde che facevano corpo unico col pianale e tenendo conto del fatto che le sponde in legno che monteremo non saranno in grado di svolgere la stessa funzione, ma solo per trattenere il carico e svolgere una funzione estetica...oggi abbiamo provato a metterlo sulle proprie ruoete per controllare la bontà della realizzazione, nonchè verificare che il tutto sia a "bolla"...come del resto ci aspettavamo...ora per terminare la castomizzazione ci rimane da completare la saldatura fra pianale e cabina, perchè avevamo fissato le parti solo con viti, appunto per poter ancora intervenire su un'eventuale correzione dell'allineatura, come rimane da fare ai montanti delle sponde lasciati leggermente un pò più lunghi e la realizzazione di qualche accessorio per il fissaggio delle sponde..
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  18. Dalla mia Collezione personale. 1° Vesploratour Calabria anno 2022.
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  19. ciao,all'inizio di quest'anno,avevo programmato una nutrita serie di zingarate,compreso la 1000 km di Mantova,il Vespa World Days in Svizzera,Ma per una serie di imprevisti,solo ad una parte sono riuscito a fare.Per esempio,a 1000 km,a causa del fatale incidente,in cui ha perso la vita un concorrente,si è svolta solo la tappa del venerdì.sabato ovviamente è stata annullata,il Vespa World days,l'ho perso per impegni inderogabili di lavoro,ma nello stesso tempo, causa dell'incidente della 1000 km,e un grave incidente accaduto in Vespa ad un mio amico,il quale dopo quasi 3 mesi è ancora intubato, ho avuto una crisi e non ho toccato la Vespa per tutto il mese di giugno. Avevo pensato di vendere tutto,però mi sono reso conto che,un uomo senza due ruote,nonostante abbia una famiglia,un lavoro,la salute,ha una esistenza incompleta-Serve uno sfogo! Ai primi di luglio,dentro di me non stavo bene,allora ho deciso di rimettermi in sella. Al 7 luglio era un venerdì,alle 10,00 ho smesso di lavorare,mi sono preso mezza giornata di ferie,e,alle 10,30 sono partito da solo direzione Val Trompia-Passo Del Maniva-Passo Crocedomini e ritorno.Alle 18,30,dopo aver percorso con calma 400 km ero già a casa.Mentre ero in viaggio,mi è venuta una illuminazione,ho pensato a dei luoghi ben precisi,la zona tra Lodi e Castelleone,dove anni fa avevo un caro amico e cliente,la facevo spesso,un tratto di strada in mezzo al nulla,poi in provincia di Brescia,Orzinuovi,Leno,Ghedi Montichiari,in questi paesi, sono venuti alla luce i miei avi dal 1700 sino ai miei genitori,Mantova in onore alla 1000 km,Cremona perché il tratto di strada che si percorre arrivando da Mantova,mi ricorda la mia zona come era 40 anni fa,Casalpusterlengo è stata una scelta obbligata,per arrivare a Pavia,città dove sono nato e dove c'è il mio Vespaclub,e ovviamente il ritorno a Lacchiarella. Senza preparazione alcuna,se non il broncio di mia moglie,domenica 20 agosto,alle 21,05 sono partito,alle 14,00 di lunedì 21 agosto,dopo aver percorso 3 giri e 1050 km (dal tachimetro sono 1026,ma segna meno del gps),ho deciso che avevo raggiunto il mio scopo Inconvenienti,alla fine del primo giro, ho sostituito la centralina,perché ad Orzinuovi ogni tanto perdeva i colpi,fortunatamente sono riuscito a finire il primo giro,e l'ho sostituita sulla pedana idraulica con comodità. Tenendo conto che ogni 85 km mi fermavo a fare 10 euro di benzina,il cambio della centralina,qualche caffè,un panino e il pranzo al Road House a Cremona,1050 km in 17 ore su strada statale,invasa di autovelox e tanta roba. tappa della 24 ore.pdf
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  20. Quello che hai scritto è proprio bello, ed è esattamente così! Sai cosa faccio invece con la mia vespa? Abito sull'Appennino Tosco-Emiliano, quando ne sento il bisogno prendo la vespa e parto, senza meta, imbocco strade più secondarie che generalmente non hanno neppure indicazioni tra Emilia e Toscana e faccio centinaia di km senza sapere dove sono e dove sto' andando, a volte si scoprono luoghi inaspettati e suggestivi. Per me tutto questo è molto rilassante e aiuta la mente a svuotarsi dai pensieri....
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  21. purtroppo e' sempre piu' comune questo tipo di approccio,ho notato con dispiacere che molti iscritti dotati di parecchia esperienza non si fanno piu' vivi,anche io nel mio poco scrivo solo dopo aver cercato di capire la situazione.persone che si iscrivono e dopo 5 mininuti ti danno del tu e pretendono risposte o aiuto ,credo sia poco rispettoso del tempo e dell esperienza delle persone che gratuitamente si mettono a disposizione.in conclusione extreme non fartene un cruccio lascia perdere . t5rosso
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  22. Dieci anni. Dieci lunghi anni in cui non ti abbiamo dimenticato: come sarebbe mai possibile dimenticarti? Come dimenticare quell'allegria contagiosa e luminosa così lontana dal buio di quel triste giorno... Fosse possibile tornare indietro, avessi capito qualcosa di più... Tante domande resteranno senza una risposta e mi accompagneranno per sempre. Ma tutti ti ricordiamo come quel ragazzone sorridente, premuroso, generoso, appassionato, con un senso dell'umorismo travolgente e la battuta sempre pronta, così immensamente buono. Ciao Leo, ci manchi. Ciao Leo, arrivederci!
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  23. Posizionato l'Ape sul lato opposto del cavalletto, per poter effettuare più agevolmente il lavoro; come si vede le condizioni del pianale, del brancale e della parte inferiore della cabina sono le medesime del lato dx, prima della sostituzione dei lamierati...tempo fà qualcuno gli aveva applicato un fondo in lamiera sopra quello esistente, tramite dei rivetti come si vede dai vari fori sparsi un pò ovunque, che gli abbiamo tolto, per poter risanare meglio la cabina dell'Ape...
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  24. La versione N monta solo su vespe v-hp che hanno la levetta dello starter al manubrio. Sul carburatore ha un attacco a bilanciere come quello del gas. La versione M invece va sui rimanenti pk con levetta starter sul tunnel. Tutto qui.
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  25. Finalmente si riprende!...abbiamo realizzato i due fondi per la cabina dell'Ape...non è stato facile, inquando abbiamo dovuto fare il disegno su carta e poi trasferirlo su lamiera...le nervature non corrispondono all'originale, ma come inclinazione e quantità si, abbiamo fatto così per una più facile realizzazione. Rimane da affinarli, ma quello lo faremo durante la sostituzione di quelli vecchi. Abbiamo pensato di realizzarli in proprio, visto iprezzi che richiedono per quelli nuovi e la non facile reperibilità per quelli della versione monofaro...ma anche per soddisfazione personale...
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  26. Grande Njcos Ammesso e non concesso che girata ci stia, per una volta l'avrò detta giusta
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  27. Sicuramente il dado che hai cerchiato in rosso va serrato: si nota una fuoriuscita di olio miscela. Tuttavia converrebbe smontare il carburatore e provvedere ad una pulizia generale con sostituzione delle guarnizioni. Dici di non avere esperienza in questo genere di lavori, ma se hai qualche attrezzo ed un po' di manualità ti incoraggio ad operare una veloce revisione del carburatore e della pompa del mix. Si trovano qui e nel web guide illustrate, mi limito a descriverti a parole le operazioni necessarie. Per il carburatore SI si trova un kit originale Dellorto che si adatta a tutti i carburatori di questa famiglia. A questo devi aggiungere lo spillo conico, del tipo a sezione quadrata (non triangolare), preferibilmente con punta in gomma rossa, a garanzia di compatibilità con i carburanti moderni. Viste le condizioni della tua, direi che è saggio sostituire la guarnizione in gomma sul bordo della scatola del carburatore: probabilmente tutta quella sporcizia che si vede in foto è dovuta all'inesistente tenuta fra scatola e coperchio. Per scatola carburatore e coperchio pompa miscelatore la via più breve è acquistare una serie di guarnizioni motore completa (per PX 200), anche di concorrenza, da cui prelevare la guarnizione del coperchio pompa e le due che vanno l'una sotto, l'altra sopra la scatola, tutte in carta. Il filtro si smonta svitando le due viti a taglio: si lava in benzina pura e si tratta con un miscela benzina-olio (Piaggio indica al 10%) da spennellare sulla maglia filtrante. Il carburatore si smonta mediante bussole a brugola (se il motore anni '90 o successivi) oppure mediante normale bussola esagonale da 11 mm. Prima di rimuoverlo devi chiudere il rubinetto benzina, quindi svitare la vite esagonale (chiave 10 mm) che ferma il beccuccio del tubo benzina. Fatto questo puoi estrarre il carburatore per poterlo pulire sul banco e procedere alle semplici operazioni di revisione. Per quanto riguarda il gruppo miscelatore, devi staccare il tubo di mandata olio; appena sfilato, inserisci subito un tondino o una vite, altrimenti l'olio fluirà per caduta. Rimuovi a quel punto la scatola svitando l'unica vite a testa a taglio, che trovi sotto alla guarnizione di base del carburatore. Avendo "fatto spazio" puoi procedere ad una pulizia sommaria del carter motore, nelle parti accessibili, avendo cura di chiudere il foro del valvola (sotto al carburatore) per evitare l'ingresso di qualsiasi corpo estraneo in camera di manovella. Troverai un alberino con la parte superiore dentata: questo comanda la pompa del miscelatore: anche qui presta attenzione affinché non entri sporcizia nella sua sede (e da qui all'interno del vano del cambio). Con la scatola carburatore sul banco, puoi procedere alla sua pulizia: svitare le tre viti a taglio del coperchio pompa miscelatore. Al di sotto troverai l'ingranaggio pompante del miscelatore. Esso ha il piano superiore inclinato. Assicurati che non abbia solchi o strani segni di usura.. Sfilalo e, con esso, togli anche la molla sottostante ed il rasamento (rondella) di ottone che trovi fra la molla e l'ingranaggio. Vicino alla sede del pompante troverai un foro praticato in direzione obliqua e, al suo interno, un piccolo cilindro di plastica di colore chiaro. Con una piccola vite autofilettante puoi estrarre questa bussola; sotto di essa troverai una molla sottilissima (attento a non perderla) ed una sfera. Metti questi tre pezzi (bussola di plastica - molla - sfera) in un luogo sicuro. A questo punto puoi procedere col lavaggio della scatola, che puoi effettuare in mancanza di ausili specifici - con benzina e pennello. Quando avrai rimosso tutta la morchia, fai un ulteriore lavaggio con benzina pulita, infine soffia con aria compressa in tutti i fori/passaggi. Siamo pronti per rimontare il gruppo del miscelatore. Nel passaggio "obliquo" inserisci, nell'ordine: la sfera d'acciaio, la piccola molla, la bussola di plastica chiara; quest'ultima premila bene in sede. Oliatore alla mano, versa qualche goccia d'olio nella sede dell'ingranaggio pompante; posiziona la molla e quest'ultimo, ricordando che fra i due pezzi deve esserci il rasamento (rondella) di ottone. Ungi bene anche la parte superiore dell'ingranaggio pompante, quello col pianto superiore inclinato. Io qui sono solito mettere una punta di grasso, per la verità. Posiziona la nuova guarnizione. Puoi ora ricollocare il coperchio del pompante. È opportuno preassemblare il coperchio col raccordo del tubo dell'olio; quindi si infila il raccordo nel foro sulla scatola (ha un gommino a ciambella); infine si porta il coperchio nella sua posizione definitiva, bloccandolo mediante le tre viti con testa a taglio (che di norma hanno ciascuna una rondella antisvitamento). Ora si può rimontare la scatola del carburatore sul carter motore; prima di posizionarla bisogna ovviamente montare la guarnizione in carta, meglio se un poco unta d'olio. Una volta posizionata la scatola, la si blocca serrando la vite con testa a taglio. La scatola è ora pronta per accogliere il carburatore, che però deve essere opportunamente pulito e revisionato. Per la revisione del carburatore non mi dilungo, rimandandoti a questo documento: Prima di rimontare il carburatore opportunamente revisionato, devi posizionare la guarnizione che va fra scatola e carburatore. Presta attenzione che la guarnizione sia del tipo corretto per i carburatori con miscelatore: deve avere l'apposito foro di passaggio dell'olio: L'assenza di questo foro comporterà il grippaggio pressoché immediato del gruppo termico!! Una volta posizionata la guarnizione, è possibile montare il carburatore. Visto che hai il miscelatore, è importante provvedere all'innesto del tirante dell'acceleratore (l'uncino che comanda la ghigliottina) nell'atto medesimo di appoggiare il carburatore nella scatola. Forzare l'uncino nella sua sede dopo aver serrato le viti del carburatore, comporterebbe necessariamente una deformazione del tirante, con rischio di fuoriuscita dell'uncino alla massima apertura dell'acceleratore. A questo punto si possono inserire le due viti del carburatore, avendo cura di non eccedere nel serraggio. Disponendo di una chiave dinamometrica, io consiglierei di non eccedere i 16 Nm; andando a mano, meglio fermarsi appena la rotazione della chiave diviene appena contrastata. Trattandosi di una 200, il carburatore è un 24/24: è più delicato dei 20/20, è più facile deformarlo arrivando, nei casi più gravi, al bloccaggio della ghigliottina in posizione di aperto, che si significa avere il motore che può restare fortemente accelerato. Attenzione dunque!! A questo punto si può nuovamente allacciare il tubo benzina col suo beccuccio: nel kit sono incluse due guarnizioni (rondelle) per questo particolare. Infine, si può reinserire il tubo dell'olio sul raccordo che fuori esce dalla scatola. Meglio agire rapidamente, rimuovendo il tappo improvvisato e inserendo immediatamente il tubo di gomma sul tubetto metallico, così da fare in modo che si formi una bolla d'aria quanto più ridotta possibile. Una piccola bolla, tuttavia, ci sarà utile per accertare il corretto funzionamento del miscelatore. Si rimonta il filtro aria già pulito e si posiziona il gommino della vite del minimo (spesso viene erroneamente incastrato nel foro del coperchio: va montato, invece, calzandolo sulla vite del minimo con la parte stretto verso il filtro). Si posiziona infine la nuova guarnizione in gomma fra scatola e coperchio. Si rimonta, dunque, il coperchio della scatola, ovviamente da pulire anch'esso. È bene fare un primo pieno di miscela al 2%, per ovviare ad una eventuale inefficienza iniziale del miscelatore (per eventuali bolle d'aria). Avviando il motore, comunque, dobbiamo tenere d'occhio la bolla d'aria visibile nel tubo: dando gas dobbiamo vederla "correre" verso la scatola carburatore: questo è garanzia di corretto funzionamento della pompa del miscelatore, vuol dire che sta "tirando".
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  28. Per i posteri, sigilliamo definitivamente il discorso dell'esistenza di una fantomatica "125 Special" tedesca, togliendo qualsiasi dubbio sollevato qualche post sopra, non vorrei che tra qualche anno ricapitasse un altro imbonitore di indagini statistiche a vaneggiare 😂 https://vespa4ever.at/vespa/vespa-125-special-originallack traduzione testé dal tedesco: Vespa 125 Special costruita nel 1978 nella vernice originale “verde vallombrosa”. Questa Vespa 50 Special monta un motore VMA2T Primavera ed è stata OMOLOGATA in Austria come 125ccm. La vernice e la lamiera sono in condizioni originali molto ben conservate. I componenti aggiuntivi come il faro SIEM, il tachimetro Veglia e la sella Piaggio sono originali e ben conservati. L'adesivo originale di fabbrica Piaggio è presente anche nel vano carburatore. È inclusa una chiave per il bloccasterzo. L'impianto elettrico funziona, le luci sono accese. Una luce di stop è già stata adattata. Il motore funziona molto bene, ma il cilindro probabilmente non dovrebbe essere 125 cc (più simile a 75 o 102 cc in termini di potenza). La Vespa è omologata individualmente in Austria e può essere immatricolata e guidata immediatamente (125 cc in Austria può essere guidata anche con patente “B” - estensione codice 111). L'adesivo è nuovo.
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  29. Deve essere una linea duplex , perché quando e’ on-line uno e’ off-line l’altro , e viceversa [emoji23][emoji23] No dai, scherzi a parte , ci stai trollando ammettilo[emoji6] o dici veramente sul serio ? Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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  30. Giusto, puoi farla chiaro di luna senza nessun problema. In merito a quella tabella pubblicata più sopra... non prendetela in considerazione è un mix di dati fuorvianti.
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  31. Ohmmmmmm....... Non so chi tu sia, anche perchè non ti sei mai presentato, né tu conosci me, ne sono sicuro, ciò nonostante hai deciso che la mia Vespa è una vespa " per cui non vale la pena spendere una lira in piu'", che l'ho presa dal "rutamat, dall'amico della nonna della sorella dello zio al paesino o ad un mercatino....". Categorie a cui potrebbe appartenere anche la Primavera Et3 di @Fabrizio Angeli a meno che dietro il suo pseudonimo si nasconda la Contessina Alfonsina Serbelloni Mazzanti Viendalmare .......... Io sono certo di una cosa, se il Vespismo d'Epoca ha preso la piega che ha preso è anche "merito" di gente che ha un approccio come il tuo...........e a me non piace affatto. Poi, ripeto, né il documento "base" né il CDO Piaggio, per le COMUNI vespe (V minuscola scelta non a caso), danno indicazioni specifiche sul colore. Non è una questione di soldi ma di utilità ed opportunità. Chi da consigli a gente che non conosce potrebbe tenerne conto (anzi dovrebbe). Salute!
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  32. Se avete tempo, mettete in moto e godetevi strada, luoghi e panorama, tanto la targa non si vede, mentre si guida. La ritargatura potrebbe avere senso per mezzi di grande valore, ma sempre di targa riappiccicata si tratterebbe. Una bella spedivellata, un paio di 100 chilometri e si gode lo stesso.
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  33. Purtroppo non ho mai smontato un devio ad otto fili, però sono convinto che smontandolo si possa riparare. Partiamo da due considerazioni. La prima è relativa all'assemblaggio del deviofrecce. E lo stesso vale per tutti i blocchetti (luci o frecce che siano) realizzati su circuito stampato. Per smontarli, come è stato accennato, occorre dissaldare i commutatori dal circuito stampato principale, dopo aver dissaldato i cavi. A questo scopo si rivela molto utile una stazione dissaldante, ovvero un saldatore a stagno la cui punta ha un foro passante, collegato mediante una tubazione ad una pompa per il vuoto. In mancanza di una simile apparecchiatura, si può utilizzare una pompetta succhiastagno manuale. Metodo più brutale è l'eliminazione con aria compressa ma la sconsiglio in quanto pericolosa. Lo stagno fuso a 350° fa male e come minimo bisogna proteggere molto bene gli occhi. Una volta eliminato lo stagno, sarà possibile sfilare il deviatore, che deve uscire dal lato esterno. A quel punto si può estratte anche il circuito stampato principale, che è trattenuto nel corpo in plastica da quattro dentini. Si fa leva delicatamente e lo si fa saltare fuori. La seconda considerazione è sulle caratteristiche costruttive di questi blocchetti. In pratica sono costruiti su molteplici stampati in vetronite (almeno quelli più recenti). Il principale è quello che chiude posteriormente; poi, ai fianchi di ciascun interruttore/deviatore, ve ne sono altri due, che si innestano su quello principale. Un sistema di questo genere per sua natura risente dell'usura maggiormente rispetto ai vecchi commutatori: i contatti sono lamine sottili sulla vetronite, analogamente alle piste di uno stampato. Per questa ragione lo strato di rame può consumarsi e bucarsi, aprendo inesorabilmente il circuito. A me è accaduto con un deviofrecce per PX di quelli di produzione asiatica, col tasto rosso delle quattro frecce. Dopo circa 45-50000 km di utilizzo ha cominciato a funzionare con qualche incertezza, sino a non funzionare affatto. Un contatto si era consumato. L'ho smontato procedendo come ho indicato sopra, sino a liberare i commutatori. Notando il difetto causato dall'usura, ho tentato una riparazione riportando un po' di stagno e annegando nella goccia qualche trefolo di rame ricavato da un normale cavo elettrico. Ho poi rimontato il tutto avendo cura di ungere con grasso siliconico. Il lubrificante era del tutto assente all'apertura. Ho percorso 10-15000km da allora e continua a funzionare. Io vi inviterei a cimentarvi nello smontaggio, per capire almeno dove sia il problema. Qualora vi fosse qualche pezzo usurato, può darsi che possiate ripararlo prelevando pezzi da un qualsiasi deviofrecce PX, mantenendo lo stampato principale del devio PK così come il commutatore supplementare che sovrintende i due cavi che nel devio PX non ci sono. Purtroppo non ho foto più dettagliate del lavoro, ma si vedono i componenti dei deviatori e si nota, su uno di essi, la goccia di stagno che ha 'rattoppato' il contatto. I piccoli circuiti stanno ai fianchi dei deviatori; su di essi insistono i triangolini metallici che, ruotando, operano gli scambi fra i contatti: alcune molle li mantengono in pressione, altre insistono sulle sfere che determinano gli scatti dei tasti; i perni fanno da fulcro.
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  34. Quoto alla lettera Gino. Diciamo che scritto cosi l'emendamento è una porcata, almeno nella parte in cui si prevede di assegnare "numeri di targa disponibili" a veicoli di origine sconosciuta (a come sembra venga sottinteso...). Quindi in futuro potrei trovare la targa del mezzo radiato o demolito che possiedo (e che per ora non ho intenzione di regolarizzare) assegnata ad un altro mezzo... e qui i santi si sprecherebbero. Come sempre, in teoria alcuni politici hanno idee condivisibili, ogni tanto... ma poi all'atto pratico di mettere nero su bianco... fanno sempre il porcaio. Qualcuno ha scritto facendo riferimento a quelle ditte che stampano targhe replica... bèh... saputo di questa legge, si muoveranno per entrare nella mangiatoia, dato che hanno già tutta la strumentazione per poter stampare delle vere targhe...e cercare di ottenere l'autorizzazione di operare per conto dell'Istituto Poligrafico di Stato. Io spero che qualcuno ci metta un occhio più esperto e chiarisca la questione.
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  35. È capitato anche a me di rifiutare a malincuore una Vespa che mi piaceva un sacco solo perché il prezzo era alto. Non perché non me la potessi permettere, ma perché non voglio alimentare quel mercato malato del mondo Vespa che porta tutto al rialzo immotivatamente.
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  36. Ho cambiato il meccanismo. Sono il folle che ha fatto la taratura su strada usando il GPS per posizionare la lancetta prima di chiudere lo strumento. Vol.
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  37. Facevo impazzire mia madre,detto da lei aspettavo il vicino di casa al ritorno dal lavoro perche' volevo toccarla salirci guardarla da vicino,ho avuto molte vespe dal 50 al 125 primavera al 125 et3 adesso px 125 del 1983,e vedo il sorriso nei bambini quando passo per la mia cittadina,la vespa e' e sara' sempre intramontabile...
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  38. Alla fine è un px a tutti gli effetti,è piu vespa quella delle attuali prodotte dalla piaggio.
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  39. GUIDA PER GSF DYNO PREMESSA! Ho iniziato da molto poco a smanettare con Gsf Dyno, non sono assolutamente un esperto né del software né del funzionamento di un banco prova reale, né di nulla in questo ambito. Voglio solo dare il mio contributo proponendo una guida completa all'utilizzo del software, perché credo che possa essere utile a molti ? GSF DYNO è un software che simula un banco prova. In parole molto povere: si fa una tirata su strada, si registra un file audio con i giri motore, lo si fa analizzare dal software che applica il suo algoritmo, insieme alle molte variabili che vi chiederà di inserire (peso, coefficiente d'attrito, ecc). Il software è relativamente molto affidabile, forse non sarà come un banco prova reale, quindi i valori assoluti di potenza e coppia forse non saranno attendibili al 100%, però è ottimo per fare paragoni tra piccole modifiche, per esempio marmitta1 vs marmitta2, o carburatore1 vs carburatore2, o anticipo fisso vs anticipo variabile, e cose del genere. Aggiungo (ma è solo una mia opinione) che mentre nei banchi prova reali si ha un rullo frenato che può solo "simulare" le reali condizioni della strada, GSF Dyno analizza un file registrato durante una reale prova su strada. Questo potrebbe giocare a favore del software in quanto a precisione ed affidabilità. Questo è un semplice test che ho effettuato io, provando sullo stesso motore una padella Sito originale, una Pinasco Touring, e una Megadella v5cl3: Il software GSF Dyno lo trovate a questo link: http://atom007.heimat.eu/tmt/gsf_dyno_download.html Cliccando su "TTT Bundle for Win32 english version" scaricherete un pacchetto di 3 software tra cui GSF Dyno (gli altri 2 sono software per lo sviluppo di marmitte e teste). Una volta installato ed avviato il programma, vi si aprirà una finestra completamente nera, e subito dopo la schermata principale di GSF Dyno. Non chiudete l'altra finestra nera. Vi spiego ogni comando partendo dall'alto a sx, con i valori da impostare. Tali valori sono stati raccolti da consigli di persone più esperte e capaci di me che utilizzano GSF da parecchio tempo, ed inoltre su forum tedeschi (lo sviluppatore del software è tedesco): - WAV file: cliccando su "..." si può caricare il file audio in formato WAV. Più avanti darò alcuni dettagli in più - Edit wav file by hand: lasciate questa casella con la spunta, servirà per permettervi di "correggere" il file wav - Left channel: lasciate "dynamo/micro" se avete in mente di utilizzare un semplice microfono o il circuito apposito per registrare i giri del motore - Total weight: il peso TOTALE (peso del mezzo con tutti i suoi liquidi - serbatoio compreso - più peso pilota, più eventuali zaini, portapacchi, salami formaggi damigiane di vino e altri beni di primaria necessità). Cercatevi su google il peso del vostro px da una scheda tecnica, e aggiungete il resto - Cd value: coefficiente di attrito; impostate 0.5 - Frontal area: superficie frontale; impostate 0.75 - Rolling Friction Coefficient: coefficiente di frizionamento rollante (scherzo, non so la traduzione corretta ?) impostate 0.015 - Gear ratio: l'esatto rapporto della marcia in cui eseguite il test (più info dopo). Aprite questo sito: http://gearingcalc.free.fr/ cliccate su "base" e scegliete il cambio del motore di partenza. Poi sotto impostate pignone e corona. Guardate il numero più basso della colonna relativa alla marcia in cui avete eseguito il test. Esempio: il lancio su strada l'avete fatto in 2a marcia? Inserite i dati del cambio sul sito, guardate l'ultimo numero sotto a "2nde", per esempio 9.97; impostate questo numero su "gear ratio" su gsf dyno. SUGGERIMENTO! Poiché la Vespa ha l'aerodinamica di una betoniera, mi è stato consigliato di eseguire il test senza raggiungere velocità troppo elevate, che potrebbero sfalsare i risultati. Diciamo che sarebbe bene tenersi sotto i 90 km/h grossomodo. La mia Vespa raggiunge circa 75 km/h gps in 2a marcia e circa 100 km/h gps in 3a, quindi il test lo eseguo in 2a marcia. Per scrupolo ho provato a confrontare le curve di 2 test eseguiti lo stesso giorno sulla stessa strada, e ho notato che quelli fatti in 2a marcia (col software impostato di conseguenza ovviamente) mi danno sempre un minimo di potenza in più rispetto a quelli fatti in 3a, che rientra comunque nel margine di errore di GSF. - Tyre circumference: circonferenza pneumatico; la cosa migliore è mettersi sulla vespa e misurare la circonferenza esatta; se invece siete pigri, gsf ha un elenco dei pneumatici più comuni, ma ricordate che i valori non saranno perfetti perchè variano in base alla pressione gomme e al peso totale; cliccate sul pulsante, poi su "tyre list"; si aprirà un menù con vari tipi di pneumatici; selezionate il vostro, quindi cliccate su "accept", poi di nuovo "accept", poi chiudete la finestrella piccola - Filter lenght: lunghezza filtro, impostatela su 1.75; più è alto il valore, più il grafico risulterà "omogeneo"; più il valore è basso, più il grafico sarà "ondulato". Se la curva è troppo ondulata (filtro basso) risulterà poco realistica, troppo irregolare. Viceversa, se la curva è troppo omogenea (filtro alto), potreste non rilevare eventuali "vuoti" dovuti a carburazione & simili, o eventuali frizioni che slittano (?) - Dynamo/mic signal per rot: se registrate con microfono impostate 1, se registrate con circuito provate 2, 3 o 4 finché il segnale da analizzare sarà chiaro. - Wheel sensors: impostate 1 - Calculate graph: calcola grafico - Plot graphs only to vmax: lasciate la casella selezionata - Clear cache: rimuove le operazioni che avete eseguito per "correggere" il file audio. E' complesso da spiegare, in poche parole cliccando qui il software "dimentica" ogni operazione di correzione che avete fatto sul file audio, permettendovi di ricominciare da capo - Comment: permette di aggiungere un commento a sinistra del grafico, per rendere più facile capire a cosa corrisponde ogni curva. Se non aggiungete nulla qui, potrete comunque aggiungerlo in seguito, una volta creato il grafico. - GSF Dyno v0.1.19: cliccando qui potrete aggiungere un commento in alto in cima al grafico, una scritta che non sarà relativa a una singola curva, ma a tutto il grafico. Esempio: se voglio provare marmitta 1 vs marmitta 2, metto come commento (punto precedente) il nome della marmitta tipo "Espansione XY", mentre come titolo generale del grafico metto la configurazione generale del motore (gt, fasi, aspirazione, carburatore, insomma tutti i dati rilevanti che NON varieranno in questo test). Così facendo se a distanza di tempo vi servirà guardare la curva di una marmitta testata tempo addietro, saprete anche la configurazione completa del motore su cui l'avete testata, e credo che questo sia molto importante in quanto una stessa marmitta ovviamente rende bene sul motore X e male sul motore Y, se sono configurati molto differenti. - X axis: impostate RPM - Y axis: impostate Power (PS) / Torque (Nm) - Right channel: lasciate "dynamo/micro" se avete in mente di utilizzare un semplice microfono o il circuito apposito per registrare i giri del motore - Air temperatur: temperatura aria - Air pressure: pressione aria - Minimal RPM: giri motore minimi da far analizzare al software. Lasciate pure 500 - Maximal RPM: giri motore massimi da far analizzare al software. Potete lasciare il valore standard, oppure mettere un valore appena superiore ai giri massimi che il vostro motore può fare. - Add parameter to comment: lasciate questa opzione senza spunta - Save: cliccate qui per salvare tutti i dati appena compilati in un apposito file, che potrete caricare ogni volta che avvierete GSF invece di re-inserirli ogni volta manualmente uno per uno. Attenzione: salva anche le info riportate come "commento" di cui parlavo sopra, quindi occhio! Vi conviene lasciare vuoti i due campi relativi ai "commenti" prima di fare "save" - Load: cliccate qui per caricare il file appena citato Dunque, GSF è finalmente pronto per essere utilizzato. Come va registrato il file audio? Io ho provato per ora due metodi. 1) il più semplice ma anche il meno preciso; un semplice microfono, che può essere di uno smartphone o (meglio) di una macchina fotografica o videocamera, che hanno un microfono sicuramente di migliore qualità 2) il più "complesso" ma anche il più preciso; si realizza un apposito circuito (più info dopo) per "leggere" il segnale direttamente dall'accensione e trasmetterlo ad un apposito registratore, in modo da avere un segnale chiaro e pulito dei giri motore La mia esperienza è stata che registrando con microfono il segnale era relativamente chiaro e pulito a vedersi, però GSF faceva comunque difficoltà a selezionarlo bene. C'era bisogno di "correggerlo" con lo strumenti apposito più e più volte. Invece il file registrato tramite circuito, ad occhio non sembra essere granché più pulito, però GSF lo rileva subito perfettamente nel 99% dei casi, risparmiandoci il tempo necessario per correggerlo. Se registrate con microfono, io ho ottenuto buoni risultati registrando con una macchina fotografica Canon, posizionata nella tasca più bassa di uno zaino, in modo da non avere il vento che disturba. Per il circuito invece vi lascio qui di seguito lo schema. E' un semplice circuitino con 2 resistenze e 2 diodi da saldare su una basetta millefori. Le mie conoscenze in elettronica sono pari a 0 (Flavio ne sa qualcosa haha) però sono riuscito comunque a costruirmelo. Vi consiglio di saldare inoltre all'ingresso e all'uscita del circuito 2 morsetti a vite, per poterci comodamente collegare i rispettivi cavi positivo e negativo (grazie Iena! ?). Una volta completato il circuito inoltre, è bene - quando è in funzione - isolarlo per evitare cortocircuiti vari, facendo in modo che non tocchi nessuna parte che va "a massa". Io lo tengo in una custodia per occhiali. Questo è il mio registratore con il cavo jack (ingresso line-in) che arriva dal bauletto: In pratica il circuito prende il segnale dall'accensione, quindi il positivo in ingresso potete prenderlo da qualsiasi cavo positivo, io l'ho preso da uno dei due cavi che vanno al clacson dietro al nasello (Vespa pxe '82), l'ho fatto arrivare al bauletto portaoggetti passando per il foro già esistente per i cavi frecce, e lì ho preso la massa da una delle viti che fissano il nasello al telaio. CIRCUITO PER REGISTRATORE LINE-IN Io ho preso un semplice registratore di una 30ina di € su Ebay. Comunque esistono 2 tipi di registratore, con ingresso "mic-in" e "line-in". La differenza precisa non la so, però so che il circuito che dovete costruire varia a seconda dell'ingresso del registratore. Se avete già un registratore con ingresso mic-in, utilizzate il circuito qui sotto. Altrimenti, se dovete comprare un registratore appositamente per GSF come ho dovuto fare io, prendetene uno che abbia l'ingresso line-in e costruite il circuito mostrato prima. CIRCUITO PER REGISTRATORE MIC-IN In entrambi i casi, sia che registriate con semplice microfono o col circuito apposito, GSF ha bisogno di un file formato "wav" di un preciso tipo; il mio registratore ad esempio, crea file audio "wav" ma questi non possono essere letti direttamente da GSF perché qualche particolare valore intrinseco del file (non so cosa di preciso) non va bene. Ho bisogno di convertirli nel formato wav corretto prima. Lo faccio tramite questo software, WINAMP http://www.winamp.com/ Una volta installato, lanciate il programma e cliccate in alto su "options" e poi "preferences". Andate quindi su "plugins" e poi "output". A sinistra, cliccate 2 volte su "nullsoft disk writer". Mettete la spunta su "output to directory containing source files". Chiudete tutte le finestre relative a Winamp e siete pronti. Una volta registrato il file wav, se questo non è leggibile da GSF, vi basterà aprirlo con Winamp, il quale creerà un file dal nome simile nella stessa cartella del file iniziale. Una volta che avrete il vostro file audio in formato WAV che GSF può leggere, caricatelo nel software col tasto "..." poi cliccate a dx su "Calculate graph". Vi si aprirà una schermata blu con delle onde, alcune più nitide altre più sfumate. A voi interessa quella che arriva ai giri che il vostro motore è in grado di fare nella marcia in cui avete fatto il test. Nel mio caso, il mio motore arriva a circa 9mila giri in 2a marcia, quindi cercherò la linea che arriva a 9mila giri, anche se non è quella più nitida. Cliccate col mouse all'inizio dell'onda scelta, appena prima che inizi a salire, e trascinate fino alla fine dell'onda, dopo il picco massimo, quando è scesa. Nella nuova finestra, cliccate "next". Ora vedrete che è comparsa una sottile linea nera. Questa linea dovrà combaciare perfettamente con la linea che avete scelto prima. Per farla combaciare, dovrete "cancellare" col mouse tutte le altre linee; sembra complicato all'inizio ma dopo un paio di volte capirete come funziona. Le prime volte vi toccherà cancellare quasi tutto nella finestra tranne la linea che volete evidenziare. Dopo capirete come funziona e ci metterete molto meno tempo, cancellando solo le parti che "ingannano" il software. Inoltre, ho notato che i file registrati tramite circuito di solito non hanno bisogno di essere "corretti" in questo modo, la linea nera infatti sarà già perfettamente allineata con l'onda corretta. Una volta che la linea nera combacia, cliccate su "done". Vi si aprirà il grafico con la vostra curva di potenza/coppia. Cliccate in alto a dx per mettere la finestra a tutto schermo (altrimenti alcune opzioni in basso non vi saranno visibili, almeno sul mio pc funziona così). A sinistra potrete modificare il nome della curva e il suo colore. Da qui, per aggiungere un'altra curva nello stesso grafico (magari perché volete paragonare due marmitte diverse), dovete ridurre ad icona la finestra col grafico (SENZA chiuderla), e ripetere tutta la procedura per il secondo file audio. Una volta che il secondo file audio sarà caricato, corretto ed analizzato, avrete entrambe le curve sullo stesso grafico. In basso a dx, col tasto "screenshot" potrete salvare l'immagine del grafico. A questo link potete trovare un breve video che ho realizzato in cui spiego passo passo come aprire un file wav, correggere eventuali picchi anomali, ricavarne la curva potenza/coppia, ed infine mettere più curve sullo stesso grafico. https://www.youtube.com/watch?v=BW6I6owlYZg Se siete riusciti a leggervi tutto sto mattone, direi che avete tutta la pazienza e la buona volontà di mettervi a smanettare con sto software ? Buona fortuna!
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  40. sono scritte di fabbrica fatte con la penna elettrica per codificare i pezzi, viste le condizioni de cono albero motore lato volano controlla bene lo stato de cono del volano.t5rosso
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  41. Che sia pieno di Vespe truccate è scontato, sappiamo come vanno le cose. Il punto sta in quanto dichiarato, qui e altrove, con possibili ricadute, nel tuo interesse e di quanti agissero nello stesso modo. Per la stessa ragione, ovvero nel tuo esclusivo interesse, avrei evitato la sfilza di scansioni dei documenti, che peraltro poco attengono alla discussione. E forse anche il centro revisioni, visto il preambolo, te ne sarebbe grato [emoji23] Detto questo, buon divertimento! Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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  42. Certo che tu riesci a vedere la polemica ovunque. Il mio era solo in consiglio. Se fossi l'organizzatore di in evento simile e se dovessi leggere un post simile di in partecipante, il giorno del evento non lo farei partire. Tutti lo fanno, penso che non ce ne siano di mezzi originali a questi eventi ma mi sembra una leggerezza scriverlo cosi apertamente su in forum pubblico. Vol.
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  43. Grazie Luca. C'è una cosa che ancora non ho detto, mio papà sapeva che avevo iniziato a restaurare la sua Vespa, ma non gli ho mai detto che era stata finita. Penso allora che piuttosto che arrivare a casa sua con la Vespa, sarebbe stato più bello vedere se la ricordava, era dal lontano 1984 che non la vedeva del suo colore originale. Allora mi viene in mente una cosa carina, parcheggiarla fuori dal concessionario dove la acquistò nel 1957 che si trovava sul lungo lago. Parte la macchina organizzativa. Porto la Vespa a Verbania, con una scusa faccio venire a Verbania pure i miei genitori. Quando sono li, mia moglie con la scusa che c'è una mostra di camelie e che i suoi genitori sono già sul lungo lago che la aspettano, invita i miei genitori ad andare alla mostra. A questo punto scatta la sorpresa, io parcheggio la vespa fuori dallo stabile dove c'era il concessionario e mi nascondo poco lontano per osservare la scena. Avviso mia moglie che siamo pronti e le dirige il gruppo verso la Vespa. Mio suocero attira l'attenzione di mio papa dicendo, "guarda quello dove ha parcheggiato, dovrebbero dargli al multa". L'allegro gruppetto che sta arrivando nei pressi della Vespa Mio papà appena la nota, parte in quarta, attraversa la strada e va ad osservare la parte anteriore della Vespa, poi gira dietro, fa segna verso la targa e dice che è la sua. I presenti iniziano a confonderlo, mia suocera gli dice che non è possibile perché io ci avevo fatto un incidente, mia mamma, avvisata qualche minuto prima gli dice che l'ha venduta… Mio papa', non convinto da quello che stanno dicendo gli altri torna i ritorna ad indicare la targa. A questo punto mia moglie cerca di metter ordine e propone di fare qualche foto della Vespa e di mandarmela per chiedere a me se è la sua Vespa. Qui il video di quando mio papa torna a fare segno verso la targa e mia moglie che inizia a fare le foto. Nel frattempo zitto zitto io esco dal nascondiglio e li raggiungo. Quando mio papa si gira verso il gruppo e mi vede capisce che ha ragione ed è contentissimo. Ha detto che e' andato a vedere la Vespa peche era uguale alla sua e voleva vedere se aveva un numero di targa vicino al suo. Quando ha visto la targa ha riconosciuto il suo numero. Qui la guarda e la riguarda per vedere come è venuta, mia anche fatto notare che c'era due errori rispetto a quando la usava lui, lui aveva fatto mettere il bordo scudo cromato ed aveva fatto mettere il copribiscotto. Io non ho messo quei due pezzi perché mi rovinerebbero la vernice dello scudo e del biscotto. Io e mio papa con la Vespa Mio papà e mia mamma Poi l'ho portato a fare un giro, Quando l'ho proposto, prima ha detto di no perché non aveva il casco, ma a quello ci avevo pensato io, ne avevamo uno in macchina. Mio papa' con la Vespa ed infine Grazie a Marben, per l'aiuto che mi ha dato nel restaurare la Vespa, nella realizzazione del video e della foto finale. Adesso me la godo un po. Vol.
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  44. Paolo, però, non confondiamo problemi diversi. Nel tuo caso direi che l'artigiano che ha revisionato lo strumento non ha riposizionato con la dovuta perizia la lancetta, così dopo l'intervento la velocità indicata è risultata superiore. Io quando ho dovuto sistemare qualche tachimetro dei miei mezzi, mi sono avvalso di un avvitatore ricaricabile a batteria completamente carica. Ho così una velocità certa in giri/minuto (ovviamente con ragionevole approssimazione): poniamo 1000 rpm. Per il tachimetro 1 giro = 1 metro; 1000 rpm sono 60 km/h. È giusto fare in modo che l'indicazione superi di qualche chilometro orario quella reale, come previsto in origine. Poi per maggiore sicurezza confronto con un tachimetro CEV ex Gilera abbastanza preciso. Comunque c'è chi ha ottenuto ottimi risultati anche su strada, al confronto col GPS. prima di chiudere lo strumento. Mi sento di dire che i tachimetri PreArcobaleno e Arcobaleno anni '80 siano simili per precisione, adottando un movimento quasi identico. Ovviamente le molle di contrasto sotto alla lancetta posso avere piccole differenze, le une dalle altre, per cui può accadere che strumenti identici diano indicazioni non del tutto congruenti. Certi tachimetri anni '80 (come quello del mio P150X) mostrano la tendenza a segnare di meno del reale dopo una certa velocità (es. circa 80 km/h). Altri, pur identici, non lo fanno. *** Per tornare al discorso mozzi/rinvii, come dicevo ho anch'io ho il SIP per Arcobaleno. Come ho scritto, ho settato un diverso fattore di correzione rispetto a quello consigliato da SIP: il rinvio del disco ha 17/12 denti, mentre i PX col tamburo hanno 16/12. Eppure per tutti SIP indica di impostare il fattore a 0.75 (12/16). Io ho inserito 0.71 (12/17 = 0.705), recuperando una buona attendibilità. Il problema resta relativo al mozzo, perché sui "disco", come ho scritto, è imprecisa anche la distanza percorsa. Questa - ovvero quella indicata dall'odometro - non è "tarabile", dal momento che è definita unicamente da un rapporto fisso determinato dai vari ingranaggi che compongono la catena cinematica.
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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