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Viaggiare in scia


Kaliningrad
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22 ore fa, paletti dice:

Nel 1983, quando ritirai la Vespa PX dal concessionario, il titolare mi disse di evitare le scie delle auto e sopratutto quelle dei camion.

Perché, gli chiesi. Lui mi rispose che in scia viene a mancare la portata d'aria sufficiente per essere espirata dalla ventola e di conseguenza non raffredda.

[...] senza raffreddamento e senza lavaggio il  pistone  esplode dalla felicità e abbraccia il cilindro in ghisa che è un piacere.

[...] viaggiare in scia come in galleria è pericoloso per il  raffreddamento ad aria delle vespe.

Approfitto di questo intervento di paletti per vedere se ci sono altre opinioni in merito. Comincio dicendo la mia:

Secondo me il problema non è tanto di raffreddamento quanto di lubrificazione. Viaggiando in scia (o in galleria, o in discesa) ad elevato numero di giri con il gas appena aperto (o addirittura chiuso come capita in discesa) provoca, nei veicoli privi di miscelatore, una forte riduzione dell'afflusso di miscela benzina-olio con un conseguente deficit di lubrificazione. Questo problema tipico dei due tempi è stato risolto con l'introduzione della lubrificazione separata grazie alla quale, anche a gas chiuso, l'afflusso di olio aumenta in misura proporzionale al regime di rotazione.

Non riesco, viceversa, a capire come, nei casi suesposti, possa venirsi a creare un deficit di raffreddamento. La ventola aspira comunque aria anche in assenza del vento della corsa. O no?

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25 minuti fa, Kaliningrad dice:

 

Approfitto di questo intervento di paletti per vedere se ci sono altre opinioni in merito. Comincio dicendo la mia:

Secondo me il problema non è tanto di raffreddamento quanto di lubrificazione. Viaggiando in scia (o in galleria, o in discesa) ad elevato numero di giri con il gas appena aperto (o addirittura chiuso come capita in discesa) provoca, nei veicoli privi di miscelatore, una forte riduzione dell'afflusso di miscela benzina-olio con un conseguente deficit di lubrificazione. Questo problema tipico dei due tempi è stato risolto con l'introduzione della lubrificazione separata grazie alla quale, anche a gas chiuso, l'afflusso di olio aumenta in misura proporzionale al regime di rotazione.

Non riesco, viceversa, a capire come, nei casi suesposti, possa venirsi a creare un deficit di raffreddamento. La ventola aspira comunque aria anche in assenza del vento della corsa. O no?

ciao,non conoscendo le reali condizioni del motore,la mia era una opinabile ipotesi nel caso il motore della Vespa era in ordine.La vespa in questione non ha il miscelatore.

Stare in scia non credo possa essere una panacea per la termica di una motore raffreddato ad aria,sopratutto un motore ad aria forzata,dopodiché per il discorso della discesa e di lubrificazione e/o lavaggio con il miscelatore,prova a salire sullo Stelvio con un Px con il mix,una volta arrivato in cima,fatti tutto lo Stelvio in discesa senza accelerare secondo te al cilindro gli fa bene?

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Lo Stelvio l'ho fatto innumeri volte con mio vecchio PX150E del 1983 (senza miscelatore), ma allora io, cosciente dei rischi, davo gas ogni tanto anche tirando la frizione. In teoria un veicolo col miscelatore non dovrebbe correre rischi anche senza mai aprire il gas.

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4 ore fa, Kaliningrad dice:

Secondo me il problema non è tanto di raffreddamento quanto di lubrificazione. Viaggiando in scia (o in galleria, o in discesa) ad elevato numero di giri con il gas appena aperto (o addirittura chiuso come capita in discesa) provoca, nei veicoli privi di miscelatore, una forte riduzione dell'afflusso di miscela benzina-olio con un conseguente deficit di lubrificazione. Questo problema tipico dei due tempi è stato risolto con l'introduzione della lubrificazione separata grazie alla quale, anche a gas chiuso, l'afflusso di olio aumenta in misura proporzionale al regime di rotazione.

A questo aggiungerei che in scia di può viaggiare a velocità/regimi sostenuti con un filo di gas, di conseguenza le temperature in camera di scoppio aumentano sensibilmente. Anche qui la stessa criticità delle lunghe discese. E questo riguarda anche i motori con lubrificazione separata.

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3 ore fa, paletti dice:

Stare in scia non credo possa essere una panacea per la termica di una motore raffreddato ad aria,sopratutto un motore ad aria forzata,

Io credo invece che il raffreddamento forzato, proprio perché attuato mediante il ventilatore, risenta molto meno dei flussi d'aria all'esterno. 

Un motore raffreddato ad aria "dinamica", invece, richiede maggiori attenzioni (es. incolonnamenti).

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Noto che non state prendendo minimamente in considerazione la pericolosità della manovra e che, rispetto agli eventuali problemi meccanici che potrebbero insorgere, è di primaria e vitale importanza!!!

Viaggiare in scia, vuol dire viaggiare ad una certa velocità ed a brevissima distanza dal mezzo che ci precede, spesso appunto un camion, perchè viaggiare in scia ad un'auto non credo produca un effetto scia accettabile.

Ebbene, se il camion dovesse frenare improvvisamente per un ostacolo che noi non potremmo assolutamente vedere perchè privi di qualsiasi visuale, noi non avremmo il tempo di fare assolutamente nulla e ci spalmeremmo certamente dietro al camion!

Mi pare proprio un ottimo metodo per suicidarsi!!!:orrore::polliceverso::polliceverso::polliceverso: 

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ciao,la pericolosità è a prescindere dovuta dalla nostra insaputa alle manovre improvvise da chi ci precede.E' una regola basilare per chi guida  qualsiasi mezzo e al di la della Vespa.Se guidi una vettura media e stai in scia ad una Porsche che va a spasso,devi mettere in conto del minor spazio di frenata della vettura sportiva,rispetto a quella media.,

Insomma Senatore,io in scia non ci vado mai,ma se sono costretto dal traffico,rimango sempre a diversi metri.Non fa bene alla nostra salute e a quella della Vespa

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Io ho viaggiato in scia non proprio attaccato chiaramente e per 8 km max d’inverno proteggendomi dalle temperature estremamente basse sono anni che mi capita e a parte l’attenzione ai movimenti del mezzo che mi precede termica e raffreddamento non hanno mai avuto problemi con px 150 miscelatore automatico

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11 ore fa, senatore dice:

non state prendendo minimamente in considerazione la pericolosità della manovra

Hai ovviamente ragione, ma siccome capita, o è capitato, alla maggior parte di noi sfruttare la scia di un camion per qualche tratto, era interessante anche scoprire quali rischi ciò comporti per il motore. Tanto più che il discorso è allargato alle gallerie e alle discese.

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Il trovarsi in scia ad un camion può essere anche una condizione forzata . Superare un mezzo molto lungo richiede per forza di cose più tempo rispetto al sorpasso di una comune automobile ; fino a quando la strada non lo consente si può essere "costretti" a proseguire dietro un camion .
Nel mio caso sempre rispettato le distanze di sicurezza (tenendo a mente sempre le prestazioni mediocri dell'impianto frenante vespa) ; meglio patire un po' di freddo che ... ci siamo capiti .

Parlando sempre di camion e grossi autoarticolati : se trovarseli davanti può essere scomodo e pericoloso , non è che trovarseli dietro è tanto meglio ...
Chi di voi ha provato come me l'effetto aspirapolvere che creano ? Brr :crazy:

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^ Infatti un tempo usavo spesso, e per lunghi tratti, le autostrade. Oggi, con l'età, i vortici lasciati dai camion mi fanno una paura incredibile ed evito le autostrade come la peste (salvo certe domeniche mattina presto).

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19 ore fa, senatore dice:

Noto che non state prendendo minimamente in considerazione la pericolosità della manovra e che, rispetto agli eventuali problemi meccanici che potrebbero insorgere, è di primaria e vitale importanza!!!

Viaggiare in scia, vuol dire viaggiare ad una certa velocità ed a brevissima distanza dal mezzo che ci precede, spesso appunto un camion, perchè viaggiare in scia ad un'auto non credo produca un effetto scia accettabile.

Ebbene, se il camion dovesse frenare improvvisamente per un ostacolo che noi non potremmo assolutamente vedere perchè privi di qualsiasi visuale, noi non avremmo il tempo di fare assolutamente nulla e ci spalmeremmo certamente dietro al camion!

Mi pare proprio un ottimo metodo per suicidarsi!!!:orrore::polliceverso::polliceverso::polliceverso: 

Quoto 100%. E' di primaria importanza rispetto a qualsiasi altra problematica

 

5 ore fa, Kaliningrad dice:

^ Infatti un tempo usavo spesso, e per lunghi tratti, le autostrade. Oggi, con l'età, i vortici lasciati dai camion mi fanno una paura incredibile ed evito le autostrade come la peste (salvo certe domeniche mattina presto).

Mi è capitato nell'estate 2016: stavo portando la mia 200 al mare e, per ragioni che non sto a spiegarvi, mi ritrovai ad essere in forte ritardo sulla tabella di marcia. Al punto di dover decidere di entrare in autostrada.... Imperia - Ventimiglia....quasi 50km di "tensione". Avete un idea di cosa significhi essere una vespa (nel senso letterale della parola) in mezzo ad una fila interminabile di bisonti??!!!! ;)

 

 

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ho provato un paio di volte a viaggiare in scia a camion o furgoni di grosse dimensioni, si nota subito che andare a manetta diventa superfluo quindi, si la vespa diventa subito leggera, una condizione anomala percui il motore viene sollecitato in modo anomalo, ma per brevi tratti non succede nulla

io non consiglio di viaggiare in questo modo ma conoscere gli effetti può aiutare i neofiti a evitare il panico per scie improvvise.

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Approfitto di questo intervento di paletti per vedere se ci sono altre opinioni in merito. Comincio dicendo la mia:
Secondo me il problema non è tanto di raffreddamento quanto di lubrificazione. Viaggiando in scia (o in galleria, o in discesa) ad elevato numero di giri con il gas appena aperto (o addirittura chiuso come capita in discesa) provoca, nei veicoli privi di miscelatore, una forte riduzione dell'afflusso di miscela benzina-olio con un conseguente deficit di lubrificazione. Questo problema tipico dei due tempi è stato risolto con l'introduzione della lubrificazione separata grazie alla quale, anche a gas chiuso, l'afflusso di olio aumenta in misura proporzionale al regime di rotazione.
Non riesco, viceversa, a capire come, nei casi suesposti, possa venirsi a creare un deficit di raffreddamento. La ventola aspira comunque aria anche in assenza del vento della corsa. O no?

Ciao, nel mio caso l’ipotesi di paletti la prendo proprio come causa del mio grippaggio in scia, avendo il px completamente originale e senza problemi, età a parte, e comunque d’ora in poi eviterò le scie di mezzi pesanti e se possibile strade a scorrimento veloce. Grippare a 80/90 km dietro un camion in tangenziale non è affatto bello!??‍♂️


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Ciao,in confidenza.......In autostrada nel luglio del 2015 con il 200 originale in scia a un tir,viaggiavo a 90kmh a filo gas da qualche chilometro e Tak ho scaldato anch'io. Erano quasi 30 anni che non guidavo più la Vespa,dimenticando quello che mi disse il concessionario nel 1983

001_(1).JPG

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  • 2 months later...

Beh, devo ricredermi. Ieri andavo sui 95 Km/h con un filo di gas con un forte vento teso in poppa. Dopo 2-3 Km in un tratto in discesa dell'autostrada la vespa sembrava volare senza il minimo sforzo. A un certo punto però ho l'impressione come di entrare in riserva (però è un 200 Arcobaleno, quindi niente riserva), insomma come se la benzina non arrivasse più al carburatore, e dopo due secondi la ruota posteriore inizia ad inchiodare. Tiro la frizione e mi faccio da parte in corsia d'emergenza (avevo un TIR subito dietro, motivo questo anche perché non avevo rallentato prima). Mi fermo, scalcio la pedivella e il motore riparte subito come se nulla fosse. Proseguo il mio giro di un centinaio di Km a velocità moderata. Al ritorno, in prossimità di casa provo a vedere se le prestazioni sono le stesse di prima, per cui inizio a tirare le marce: ebbene, sembra che la Vespa vada esattamente come prima. Cosa dite: val la pena di aprire il cilindro e verificare o, non essendoci perdite di potenza, lascio tutto così?

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13 minuti fa, Kaliningrad dice:

Beh, devo ricredermi. Ieri andavo sui 95 Km/h con un filo di gas con un forte vento teso in poppa. Dopo 2-3 Km in un tratto in discesa dell'autostrada la vespa sembrava volare senza il minimo sforzo. A un certo punto però ho l'impressione come di entrare in riserva (però è un 200 Arcobaleno, quindi niente riserva), insomma come se la benzina non arrivasse più al carburatore, e dopo due secondi la ruota posteriore inizia ad inchiodare. Tiro la frizione e mi faccio da parte in corsia d'emergenza (avevo un TIR subito dietro, motivo questo anche perché non avevo rallentato prima). Mi fermo, scalcio la pedivella e il motore riparte subito come se nulla fosse. Proseguo il mio giro di un centinaio di Km a velocità moderata. Al ritorno, in prossimità di casa provo a vedere se le prestazioni sono le stesse di prima, per cui inizio a tirare le marce: ebbene, sembra che la Vespa vada esattamente come prima. Cosa dite: val la pena di aprire il cilindro e verificare o, non essendoci perdite di potenza, lascio tutto così?

>Ciao infatti è così,viaggiare in scia non prendi aria a sufficienza e come a me è successo .Il cilindro è come vedi in foto.

Consiglio:

hai il mix? se si ogni volta che fai benzina metti un filo di olio nel serbatoio,

non hai il mix?aumenta di 05% la percentuale di olio e vai moderato per un paio di pieni,poi sempre con la percentuale 0,5% in più vai come vuoi,Ma evita tassativamente le scie e fai attenzione anche nelle gallerie

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MODERATOR

Personalmente almeno la testa la leverei per controllare i danni alla canna. Poi un lavoro piu di fino sarebbe, smontare il cilindro e pulire i segni sia dal cilindro che dal pistone.

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Quoto Volumexit.
Ma che olio usi?

Inviato dal mio Siemens S62

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1 ora fa, KTBricco dice:

Ciao Kaliningrad,

quando sei in “prova speciale” non sfruttare le scie, non è corretto...anche nel motomondiale li bacchettano...???

salutoni Luigi

in prova speciale in linea,se uno era più lento di me e  dopo averlo avvisato non si spostava,gli mettevo il piede sul forcellone e lo spingevo fuori traettoria

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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