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Restauro vespa VNA 1957


volumexit
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MODERATOR

Vorrei iniziare questo thread sul restauro della VNA che comprarono mio nonno e mio papà nel 1957 con questa foto della Vespa verso la fine degli anni '50 con mio padre alla guida.

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Adesso qualche foto di come io l'ho conciata da giovane. Purtroppo nel 1997 mi investi una macchina danneggiando abbastanza pesantemente il telaio. Qui montava manubrio PX, forcella Rally 180 e motore PX.

 

 

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Qualche foto sul pulmino T3 di Peppo78 che ringrazio per avermela portata a casa dove posso iniziare a smontarla

 

 

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MODERATOR

Qualche dettaglio dei pezzi che avevo sostituito ma che comunque ho tenuto da parte.

Forcella completa di parafango, notare come questo parafango è in unico pezzo senza alcuna nervatura o bordino.

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La pancia lato motore, esternamente e' uguale alle successive VNB, ma internamente al posto di avere il rinforzo con una nervatura dritta ha un semi tubo.

 

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Dettagli del mozzo, tanti mi hanno detto che l'ammortizzatore anteriore della VNA era in fusione, da quello che so questo non e' mai stato cambiato, mio papa' l'ha usato solo 4 anni ma devo indagare se per caso l'ha fatto cambiare.

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Due piccoli buchi di ruggine nella parte in fondo della pancia lato SX. per fortuna al momento dell'incidente montavo anche delle pance VNB.

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12 minuti fa, lucag63 dice:

Bella la vna..ma anche bella botta.. La restauri tu?

Purtroppo il telaio avrà bisogno di mani molto esperte, ha il piantone storto. Sono alla ricerca di qualcuno con le dime giuste che sappia fare un buon lavoro. Per il reste dei lavori si, li farò io.

 

Vol.

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Purtroppo il telaio avrà bisogno di mani molto esperte, ha il piantone storto. Sono alla ricerca di qualcuno con le dime giuste che sappia fare un buon lavoro. Per il reste dei lavori si, li farò io.
 
Vol.

Sarò ripetitivo..ma mi sento di consigliarti Simone..
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Sarò ripetitivo..ma mi sento di consigliarti Simone..
Guarda, io pensavo proprio a lui, devo solo vedere se ha tempo di farla. Tempo fa mi hanno detto che ha una lista di attesa di circa 2 anni.

Vol.
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Guarda, io pensavo proprio a lui, devo solo vedere se ha tempo di farla. Tempo fa mi hanno detto che ha una lista di attesa di circa 2 anni.

Vol.

In effetti 2 anni sono tanti..ma sinceramente non so...forse aspetterei..
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Ciao, complimenti per la bella vespa e per l'intenzione di riportare all'antico splendore un cimelio di famiglia.

Certo che hai preso una bella botta, ma mi pare restaurabile e condivido il pensiero di Luca su chi affidare il telaio.

Francesco

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La mia intenzione è sempre stata quella di portarlo a Simone, ci eravamo già sentiti diversi anni fa via mail, ma poi per varie ragioni non ho mai iniziato il lavoro.

Adesso vado avanti con altri dettagli.

Questa vespa e' una delle prime 4000 prodotte, in origine non aveva la predisposizione per il contachilometri, de seguito qualche foto di come hanno montato il contachilometri. Questo lavoro e' stato fatto qualche settimana dopo l'acquisto.

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Il contachilometri e' del tipo montato su farobasso e struzzo. Penso sia originale piaggio. 

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qualche dettaglio di come hanno montato il contachilometri.

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Se è indubbio il fascino delle VNA senza strumento, questa Vespa ha una storia "di famiglia" e la modifica è ben eseguita, specie considerando l'epoca. Quello strumento è parte di questa storia, praticamente dagli inizi e... merita di essere conservato così, in barba all'eccessivo e talvolta stupido rigore imposto dai registri storici.

Che voglia di vedere ben dritta questa scocca!

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31 minuti fa, Marben dice:

Che voglia di vedere ben dritta questa scocca!

Non dirlo a me, e' da quel giorno dell'ottobre 1997 che aspetto.

Il portapacchi originale, si vede ancora un po della vernice originale, sembra un po più chiara rispetto a quella che si trova di solito sulla VNA1T restaurate.

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Il cuscino posteriore purtroppo è un po troppo rovinato per un recupero. 

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Il telaio della sella sembra recuperabile, dovro' cambiare la copertura ma tanto era già andata ai tempi.

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Notare la leva dell'aria sotto sella.

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Questo fanale e' stato montato per adeguare la Vespa al codice della strada del 1959, tornerà al suo posto anche se per l'iscrizione FMI potrebbe essere necessario una riproduzione del suo originale.

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Grazie a tutti, intanto si inizia a smontare.

Per primo smonto il contachilometri e la parte superiore del manubrio.

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Il contachilometri era stato montato in un supporto per farobasso che era poi stato fissato sul coperchio.IMG_20171014_180058_1.thumb.jpg.0fa594e0ffb2fa6524f2c7a40833be26.jpg

 

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L'apertura nel coperchio era stata fatta abbastanza bene. Dovrò rivedere come sigillare lo spiffero tra supporto e coperchio perché con lo stucco tendeva a creparsi in breve tempo.

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Ed infine il contachilometri, sembra in condizione pietose ma recuperabile.

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MODERATOR
Ciao..il contachilometri lo devi recuperare assolutamente!! e per il supporto...puoi pensare di farlo saldare al tig...
Il supporto è in alluminio, mentre il coperchio e di ferro, quindi non si può saldare al tig. Vedremo come fare. Per il contachilometri è già in mano al papero restauratore.

Vol.
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Ciao, per fare calzare perfettamente il contachilometri nella fessura e renderlo stabile potresti pensare ad una operazione stile glass-bedding cioè utilizzare resine epossidiche a forte tenuta che ti garantisco non hanno problemi né di durata né di vibrazioni, è una tecnica utilizzata nella accuratizzazione di armi da tiro e ti assicuro che ha una durata praticamente infinita. Importante è rivestire di cera apposita una delle due parti, nel tuo caso il supporto, una volta essicata la resina può essere lavorata e verniciata ed avrai una sede perfetta nel tempo. Per il supporto avendo i pezzi puoi fartelo replicare da una officina di lavorazione meccanica in altro materiale.

Francesco

Modificato da franzpero
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21 minuti fa, franzpero dice:

Ciao, per fare calzare perfettamente il contachilometri nella fessura e renderlo stabile potresti pensare ad una operazione stile glass-bedding cioè utilizzare resine epossidiche a forte tenuta che ti garantisco non hanno problemi né di durata né di vibrazioni, è una tecnica utilizzata nella accuratizzazione di armi da tiro e ti assicuro che ha una durata praticamente infinita. Importante è rivestire di cera apposita una delle due parti, nel tuo caso il supporto, una volta essicata la resina può essere lavorata e verniciata ed avrai una sede perfetta nel tempo. Per il supporto avendo i pezzi puoi fartelo replicare da una officina di lavorazione meccanica in altro materiale.

Francesco

In realtà il supporto è ben fissato e andrebbe bene cosi, vorrei trovare una soluzione alternativa per sigillare la fessura tra il supporto ed il coperchio, pensavo ad una brasatura ad ottone.

Vol.

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Il contachilometri, in effetti, all'apparenza è in condizioni critiche. Il vetrino paurosamente ingiallito e fratturato fa pensare al peggio. Per fortuna però...

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Aprire questi strumenti è facile: la cornice ha otto linguette (quattro larghe, quattro strette) che sono ripiegate sul bordo della cassa.
Facendo leva su di esse con delicatezza, è possibile liberare la cornice.

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Ed ecco ciò che resta della guarnizione del vetrino. Pare come fusa, al punto che viene il dubbio che sia stata sostituita da un qualche sigillante. In realtà no, è proprio la gomma che è mutata negli anni; quel che è peggio è che si è come saldata al quadrante, sul quale in effetti deve fare tenuta.

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Con un piccolo cacciavite si eliminano tutti i residui della guarnizione, sino a liberare il vetrino.

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Ed ecco il bellissimo quadrante, con pochi segni del tempo, finalmente libero. La vecchia guarnizione ha lasciato diverse tracce sul bordo. Massima prudenza, per non compromettere la serigrafia, che pure appare robusta. Si lavora di unghie, per togliere la maggior parte dei residui.

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La rimozione del meccanismo dalla cassa è alquanto semplice: è sufficiente svitare l'unica vite (testa a taglio) sul fondo dello strumento.

Un dettaglio del robusto meccanismo, integralmente in metallo. Anche i rulli dell'odometro sono in lega e, per fortuna, una lega duratura. Per esempio la zama, se non depurata adeguatamente da componenti indesiderati (come il piombo), può diventare fragile o, talora, variare le proprie dimensioni nel tempo. Pensate ai danni che ne deriverebbero in uno strumento come questo. Invece, nel nostro caso, i materiali dovevano essere ottimi e la cura costruttiva eccellente. Direi superiore alle generazioni di strumenti che sono succeduti a questi.

Una chicca: dalla foto si nota che il rullo "rosso" è affiancato da una piccola ruota dentata di ottone; su di essa insiste un dentino, governato dalla piccola molla a "U" al di sotto del quadrante. Una raffinatezza che permette l'avanzamento "a scatti" del rullo che conta le centinaia di metri. Negli strumenti più moderni esso gira con un movimento continuo, qui procede a piccoli scatti. Bellissimo a vedersi e, probabilmente, inteso per una migliore leggibilità. Forse non tanto alle astronomiche velocità delle Vespa di quegli anni, ma può essere che parte del movimento fosse impiegata sugli strumenti di veicoli ben più veloci.

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Altro dettaglio del meccanismo. Il foro ben visibile sul colletto dell'attacco trasmissione, è pensato per la lubrificazione periodica della parte inferiore del movimento.

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Il foro è coperto da un collarino di sottile lamiera, sul quale è incisa la segue prescrizione: OGNI 5000 Km LUBRIFICARE / CON GRASSO FIAT I 1
Davvero altri tempi.

Opportuno, dunque, rinnovare dopo sessant'anni il grasso originale...
Un goccia di grasso spray anche nella sede dell'ago, per agevolare il suo ritorno a zero, che pure avviene molto lentamente.

Ad una prova col trapano (di targa 1250 giri, ma in realtà meno), la lancetta si posiziona stabilmente a circa 60 km/h. Lo stesso valore di uno strumento CEV per Gilera che uso come campione attendibile.

 

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Prima di rimontare lo strumento, è bene riservare qualche cura alla cassa, sottoposta a pulizia e leggera lucidatura, senza alcuna necessità di procedere con nuovi trattamenti galvanici.

Si può procedere col rimontaggio.

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Ecco i ricambi utilizzati, acquistati da Pascoli. Assumendo che, con ogni probabilità, si tratti dei ricambi riprodotti migliori ad oggi disponibili, devo osservare alcune cose.

La cornice è di lamierino di ferro - l'originale è di ottone - e la cromatura non è ben aderente. Nessuna ramatura od ottonatura, infatti l'adesione della cromatura non è eccellente. Piegando le linguette, pur con dolcezza ed evitando spigoli netti, la cromatura si strappa inesorabilmente.

Il vetrino è visibilmente diverso nel profilo esterno. Ha un bordo marcato assente sull'originale. La guarnizione di Pascoli sembra pensata per il vetrino originale e non per quello che Pascoli stesso fornisce. Ne consegue che il vetrino sia un poco più largo e la guarnizione va allargata di conseguenza. Penso che tutto sommato non sia un male e che, esercitando maggiore pressione, possa fare una tenuta migliore. Però, visto il costo di certo non irrisorio, sarebbe auspicabile una maggiore fedeltà ai componenti originali...

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Ci sarebbe da aprire una parentesi, poi, sul fondello riprodotto, in vendita sempre da Pascoli e da altri commercianti. Riproduzione alquanto dozzinale, priva peraltro della bordatura stampata attorno alle finestre dell'odometro.

Per fortuna in questo caso la sostituzione non è affatto necessaria: il fondello originale presenta qualche puntino di corrosione, ma si presenta comunque in condizioni invidiabili.

Nel rimontaggio, dunque, bisogna calzare la guarnizione attorno al vetrino ed appoggiare l'insieme sopra al quadrante. Facendo attenzione che la guarnizione resti bene in posizione, si posa la cornice.

È importante individuare un oggetto che possa sostenere il contachilometri capovolto senza danneggiare il vetrino. Io uso un coperchio di una bomboletta, in plastica estremamente morbida, interponendo uno straccio pesante. Esercitando una buona pressione sulla cassa, facciamo in modo che la guarnizione si comprima ed iniziamo ad abbassare le linguette. In due, ovviamente, si lavora meglio. Con un ferro piatto, arrotondato all'estremità (per non incidere il metallo) si abbassano le lingue in ordine incrociato, per evitare il decentramento della cornice o del vetrino.

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Il nostro contachilometri è pronto e non vede l'ora di tornare sulla Vespa che, esattamente sessant'anni fa, lo ha imprevedibilmente adottato.

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MODERATOR

:applauso::applauso::applauso::applauso::applauso::applauso::applauso::applauso::applauso:

Grazie Marco.

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MODERATOR

Lo smontaggio continua.

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Da giovani l'avevo un po' PXizzata.

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In questa foto si vedeno la gran parte dei danni, il piantone e leggermente piegato verso DX

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La forcella è di una 180 Rally, avevo montato i cerchi da 10 ma qualche giorno dopo l'incidente mi arrivò il nuovo libretto, la vespa prima era intestata a mio nonno, quindi dovemmo fare il trapasso a nome di mio padre e in quel periodo sostituivano il libretto e sul nuovo libretto erano riportate le dimensioni dei pneumatici allora per evitare rogne con l'assicurazione montai i cerchi originale di 8. Il parafango invece e' di una vespa 50. Meno male che io sono un accumulatore e ho tenuto tutti i suoi pezzi originali.

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Nella zona sotto il serbatoio c'è anche un bel buco, vai a capire come è successo. Se penso che li c'era la mia gamba:orrore:

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