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  1. Provando a fare una ricerca su google, mettendo "ruota di scorta ciclomotore" o "ruota di scorta motociclo" spunta sempre quasi esclusivamente una Vespa. Tra gli infiniti pregi che questo trabiccolo a 2 ruote ha c'è quello di...averne 3 Questa cosa m'ha sempre affascinato, perchè ho sempre visto in giro gente con frullatori o moto di grossa cilindrata spingere a piedi perchè avevano forato. E la Vespa? La Vespa ha la ruota di scorta, la cambi e riparti! Ma come fai a cambiarla? E qui ci sono innumerevoli metodi, dal più semplice al più fantasioso. Tutti noi vespisti, almeno una decina di volte nella vita, abbiamo coricato la vespa su un fianco per cambiare la ruota. Metti qualche copertone vecchio dal lato del motore, la appoggi delicatamente lungo il fianco destro ed è fatta. E se la perfetta conservazione della carrozzeria dovesse importi di trovare altri modi? Allora puoi sempre usare un pezzo di legno da mettere sotto al carter o il famoso (almeno sul forum) metodo della lattina che personalmente non ho mai sperimentato ma a quanto pare sembra funzionare. Ok. E se invece usassimo il cric? Riporto da Wikipedia: "Il cric [...] è un attrezzo che serve a sollevare un autoveicolo per permettere la sostituzione di una ruota o per effettuare altri lavori di manutenzione". Sì ma portarsi sempre dietro un cric solo per cambiare la ruota... Beh, perchè non usare questo? Se non ricordo male era dato in omaggio con la rivista Motociclismo negli anni '70 e trovarlo ormai è pressoché impossibile. Ok, allora costruiamolo! Cosa occorre? Iniziamo dagli attrezzi: Tavolo con morsa, seghetto per ferro, trapano con punte HSS dalla 3 (quelle più piccole le ho rotte) alla 10, lime per ferro (specialmente una cilindrica di 5mm di diametro), compasso, cacciaviti e pinze vari. Poi passiamo al brico a prendere: una lastrina da 20 x 80 x 0,2 cm; [A] due giunti 40 x 3,8 x 0,2 cm; un giunto 30 x 3,8 x 0,2 cm; [C] una barra filettata di almeno 20 cm di lunghezza, con diametro 1 cm; una vite lunga circa 6 cm con diametro 0,5 cm; 8 viti M5 a testa svasata (americane o italiane non importa) con lunghezza 1,5 cm e diametro 0,5 cm; 16 dadi M5 (diametro interno 0,5 cm) per chiavi da 8; 2 dadi autobloccanti (diametro interno 1 cm) per chiavi da 17; 2 galletti con foro da 1 cm; 4 rondelle piane con diametro interno da 1 cm e diametro esterno non oltre 2 cm (io le ho usate, ma non sono indispensabili, ne basterebbero solo 2); I costi sono irrisori: circa 10 euro per giunti, lastrina, galletti, rondelle, viti, dadi e barra da 0,5 cm. Dadi autobloccanti e barra filettata da 1 cm li avevo già in garage. In generale con poco meno di 15 euro si riesce a fare tutto. Eccoci pronti per la costruzione del nostro cric: Dunque, c'è da dire che non avevo pensato a realizzare un tutorial quando ho iniziato, avevo fatto giusto qualche foto per documentare un po' il tutto, però ho i progetti con modifiche fatte just-in-time, quindi allego pure quelli oltre alla descrizione. Ah, una cosa importante prima di iniziare: ho fatto questo cric per una Vespa PK50XL con carter V5X1M (quindi anche PK50S) e determinate misure sono state prese specificatamente per questo modello, quindi se intendete farlo ed avete una vespa differente dalla mia vi consiglio di prendere alcune misure chiave (larghezza interna attacco ammortizzatore, altezza minima da raggiungere per poter togliere la ruota senza che tocchi terra, determinati spuntoni del carter vicino l'aggancio dell'ammortizzatore, ecc.) e sostituirle a quelle scritte da me. Tagliamo i giunti da 40 cm in due pezzi da 20 cm [b1]. Avremo 2 parti con piega da 90° e altre 2 senza. Quelle senza piega saranno la parte centrale del nostro cric, e per comodità le chiameremo Giunti tondi. Con il compasso disegniamo un semicerchio [b2] in un'estremità del giunto con apertura 1,9 cm. Quella sarà la parte da tagliare e arrotondare con la lima. Il centro del semicerchio [b3 giallo] sarà anche il centro del foro che faremo con la punta da 10 [b3 blu]. Serriamo l'un con l'altro i due giunti tondi con alcune viti così da fare una volta sola le operazioni di taglio e foro che vanno fatte su entrambi. Tagliamo dunque lungo il semicerchio [b2] e creiamo il foro [b3 Blu]. Allarghiamo il buco da 5 già esistente [b4] fino ad arrivare alla punta 10. Mettiamo un giunto con piega nella morsa, proprio dalla parte della piega per farlo diventare piatto e recuperare quei 4 cm di piega che serviranno in seguito. Ripetiamo l'operazione per l'altro giunto. Questi li chiameremo Giunti retti. Serriamo i giunti retti insieme ai giunti tondi in modo tale che fuoriescano di circa 8 cm (io ho fatto combaciare questa misura con i fori per le viti per facilitare il lavoro). In corrispondenza del foro B4 troveremo un foro da 5 nei giunti retti. Anche questo va allargato fino ad arrivare alla punta 10 e per farlo dovremo basarci proprio sul foro B4, così da creare 4 fori nei 4 giunti tutti perfettamente allineati. Bene, con questo le operazioni "grosse" sui giunti sono terminate. Passiamo al modo di tenerli uniti tra loro. Prendiamo il giunto C. Montiamo la U mini insieme ai due giunti retti, collocandola verso le estremità che sono state segate dai giunti tondi. Usiamo le punte fino alla 5. Mettiamo altre 2 viti svasate e altri 2 dadi M5 e il primo braccio del nostro cric è quasi terminato. Una cosa importante: la U mini va messa interna ai due giunti, e le viti vanno dall'esterno verso l'interno, non viceversa. Prendiamo la parte rimanente del giunto C e creiamo la seconda U che chiameremo U Big: le misure di ogni lato devono essere rispettivamente 4 cm, 5,55 cm, 4 cm, quindi la lunghezza che avanza andrà segata. Fissiamola a metà altezza dei giunti tondi ma a differenza della U mini i giunti devono essere interni alla U big e, ancor più importante, le viti che fissano tutto insieme devono andare dall'interno verso l'esterno, quindi i dadi M5 saranno esterni a tutta la struttura (non quindi come in foto, lì stavo solo provando la misura). Non andiamo oltre la punta 5 per fare ciò, altrimenti le viti balleranno nel foro. Facciamo questo e il secondo braccio del cric è terminato. Ora tocca al piede del cric. Mettiamo la lastrina A nella morsa e pieghiamola quasi come la U big, cioè 4 cm, 5,7 cm, 4 cm. Il resto tagliamolo via. A 2,4 cm di altezza partendo dalla base del piede, ed esattamente a metà larghezza, segniamo un punto. Lì dovremo trapanare per creare il foro del perno che collegherà il piede al secondo braccio del cric. Spiegarlo è complicato forse, ma le foto aiuteranno a capire: . Il foro va allargato fino alla punta 10 e l'operazione ripetuta anche dall'altro lato. Ora bisogna creare i perni. Io ho utilizzato una barra filettata che avevo già in garage della lunghezza di 1 metro, e ne ho tagliato 2 pezzi, 6 cm uno e 7 cm l'altro, entrambi con diametro 1 cm. Ho preferito abbondare perchè a dire il vero potevo farli più corti, ma a tagliare c'è sempre tempo. Ho ricavato poi circa 5 cm da un'altra barra filettata da 1 metro con diametro 0,5 cm, e questo sarà il nostro blocco di sicurezza quando il cric sarà in funzione. In quest'ultima vite ho applicato 2 dadi M5 in controdado a mo' di testa. Nei due perni più lunghi invece ho applicato, per ciascun perno, in un'estremità un dado autobloccante (chiave 17, diametro interno 1 cm) esattamente a filo con la vite, senza farla fuoriuscire dal dado, e nell'altra estremità andrò a mettere successivamente un galletto (diametro foro interno 1 cm). Questi tagli possono essere tutti evitati nel caso trovaste dei bulloni già con queste misure, ma io non li ho trovati, così ho usato le barre filettate e ho "ricreato" le teste. I pezzi sono tutti pronti, o quasi. Ho lasciato per ultima la cosa più importante, ovvero l'incavo dove alloggerà lo spinotto dell'ammortizzatore nei giunti retti. Qui però posso solo darvi alcune indicazioni generali, ma non posso darvi misure esatte perchè le cose cambiano tra un modello di vespa e un altro, addirittura anche tra carter apparentemente identici (ho riscontrato alcune differenze tra un V5X1M e un V5X3M). In generale posso dirvi che bisogna tagliare lungo la linea indicata in figura e togliere tutta la parte contrassegnata in rosso dal punto A1. Proprio quest'ultimo sarà l'incavo dove agganciare l'ammortizzatore. Come vedrete tra poco nel video, ci sono anche altri tagli che vanno eseguiti, ma come dicevo prima, la posizione di questi tagli dipende dal carter che avete. Io ho preso un sacco di misurazioni, ma poi la cosa migliore è stata quella di farli sul momento, provando man mano il cric fino a quando non ho tolto tutta la parte che ostacolava l'aggancio. Da quello che ho visto in giro, le PX non dovrebbero avere bisogno di nessun accorgimento particolare, così come alcune smallframe più vecchiotte, mentre per le PK va sempre adattata la parte dell'aggancio in base al carter che abbiamo davanti. Non resta che montare assieme tutti i pezzi! Aggiungiamo un dado M5 in ogni vite svasata e stringiamo con forza per evitare che si svitino da un momento all'altro, così da avere 2 dadi M5 per ciascuna vite. la U mini con i giunti retti formano un pezzo, poi c'è la U big con i giunti tondi, ed infine il piede. Mettiamo verticalmente i giunti tondi, con la parte arrotondata verso il basso, e la U big con la parte concava verso di noi, ed inseriamoli all'interno del piede in modo da far combaciare i 4 fori. Attraversiamo questi 4 fori con il perno filettato da 7 cm, con il dado autobloccante dalla parte destra del perno. Volendo possiamo anche mettere due rondelle tra giunti e piede, ma non è fondamentale. Ruotiamo tutta la struttura di 180° secondo l'asse Y ed inseriamo l'altro braccio con gli agganci per l'ammortizzatore verso l'alto e la parte concava della U mini sempre verso di noi, facendo combaciare i fori da 1 cm ancora senza perno, ed inseriamo proprio il perno da 6 cm, ma stavolta con il dado autobloccante verso sinistra. Avvitiamo 1 galletto in ciascun perno e stringiamo un po', ma senza arrivare a far bloccare i bracci. Se il risultato è simile all'immagine, avete in mano il vostro cric per vespa autocostruito! Metto anche un video che ho fatto per spiegare come si utilizza, non so se dall'accento si riescono a notare le mie origini altoatesine Una cosa molto importante: quando alzate la vespa spingete sulla U mini con il palmo della mano senza mettere le dita tra i due bracci del cric perchè potreste tagliarvi, e quando invece scendete la vespa fatelo lentamente cercando di accompagnarla durante la discesa per evitare che il cric aprendosi di scatto possa colpirvi la mano. Il tempo per la realizzazione complessiva è stato di 3 settimane: 2 per pensarlo e disegnarlo in 3D (per me fondamentale per sapere già da prima i pezzi necessari e simularne un funzionamento), 1 per sistemare alcune misure, comprare i pezzi e costruirlo. Quindi se vi attenete a questo progetto, in pochi giorni avrete il vostro bel cric. Ah, come potete vedere dal video, entra senza problemi dentro al bauletto retroscudo anche montato, ma preferisco mettere i perni dentro a un sacchettino o una pezza, e tenere i 3 pezzi smontati per gestire meglio lo spazio. Sperando di aver fatto una cosa gradita, resto ovviamente a disposizione per domande, chiarimenti, dubbi, insulti, complimenti e bonifici. Ciao!!
  2. Salve a tutti, ho scritto per farvi le seguenti domande: 1) per la pulizia del carter, volano, coprivolano ecc. vanno bene i dischi di setole per trapani? 2) se si, per quale materiale devo comprarle? Grazie in anticipo
  3. Ciao a tutti, quali caratteristiche deve avere una smerigliatrice angolare da utilizzare per lavori di carrozzeria? Ne vorrei compare una da utilizzare sia con dischi da taglio sia con dischi abrasivi? Ci sono un numero di giri minimo e di potenza minima da rispettare? I dischi da taglio e abrasivi che caratteristiche (materiale, dimensione, spessore,...) devono possedere? Scusate l'ignoranza ma vorrei imparare a fare qualche lavoro di carrozzeria da solo e vorrei capire prima quali attrezzature sono necessarie. Grazie
  4. Dopo anni di onorato servizio, abbiamo deciso di ridare nuova vita al cavalletto rotativo per revisione motori, commutandolo in un più versatile cavalletto adatto anche per motori di motociclette e scooters. Preciso, non abbiamo inventato nulla, abbiamo solamente copiato quello proposto dalla OMCN specifico per moto, aggiunto le ruote per renderlo più maneggevole, inoltre abbiamo predisposto dei fissaggi tali da fissare il motore delle Vespe tramite staffe opportune per poter così effettuare l'avviamento e regolazioni varie prima di montarlo definitivamente sul telaio, questo naturalmente ad altezza ribassata rispetto a quando si effettua la revisione del motore. Rimane da realizzare anche la staffa da fissare il motore delle Vespe alla piastra girevole, ma il più è stato fatto: il cavalletto permette una rotazione di 360 gradi, molto utile quando il motore è montato a mò di girarrosto e di conseguenza avere ampio spazio a disposizione. Fissando l'apposita morsa per bloccare i steli delle forcelle motociclistiche, si può operare con facilità su di esse, oppure come in foto il tubo sterzo della vespa: smontandolo e rimontandolo con un fissaggio più stabile, senza dover usare apposite ganasce in abbinamento alla classica morsa. Rimane anche da curare il lato estetico mediante verniciatura, provvederemo anche a questo, dopo averlo sperimentato, la piastra circolare originaria, l'abbiamo conservata in quanto vale per il fissaggio dei motori con trasmissione a cardano, esempio Guzzi e BMW. Per ultimo un vezzo, il piccolo vassoio per riporre i guanti o qualche piccolo oggetto. a) prima della cura b) a) piastra di recupero ex ferrovia 400x300x20 mm b) piastra e mozzo a lavorazione ultimata a) cavalletto ultimato b) c) tubo sterzo Vespa in posizione d)
  5. Ciao ragazzi volevo chiedere a voi un consiglio....mi voglio comperare una pressa per la mia officina possibilmente da banco qualcuno mi sa consigliare?
  6. In uno scatolo di pezzi di vecchie moto che mi ha regalato mio zio ho trovato un attrezzo per le candele come quello in foto, ma non so a cosa possa servire. A quanto ho capito da un lato misura la distanza tra gli elettrodi e dall'altro fa qualcosa che non mi è chiaro. Qualcuno di voi l'ha mai avuto? Per cosa mi può essere utile nella vespa?
  7. Ciao a tutti. ho trovato sul tubo questo video: che collega a questo sito:POWER LUX è un kit che si trova a tutte le mostre scambio, mi ha sempre incuriosito, ma non l'ho mai testato. ora, dovrei lucidare alcuni pezzi di alluminio a specchio, e con la mia mola, col disco di stracci e la sua pasta apposita presa in ferramenta ho risolto poco,pensate che questo kit sia ben comprato? Grazie.
  8. Da molto tempo dovevo iniziare i lavori,ma per i tanti impegni,spesso si soprassiede per dedicarsi ad altro. comunque,ho iniziato a creare una struttura all' interno del tavolo,in modo da potere costruire sei cassetti ad estrazione totale da circa 80 cm di cui 70 ad estrazione. a voi qualche foto. questa è la partenza ho impiegato parecchio tempo per rendere tutte le pareti verticali e ortogonali tra di loro. per fare questo ho usato dei bulloni a mo di registro sui laterali. al disotto per evitare cedimenti del legno truciolare ho messo delle guide che sostengono tali pareti. a presto con le prossime puntate..
  9. Oggi con pezzi di recupero di vecchi scaffali, un trapano, un flessibile e tanta pazienza ho costruito il mio carrello portavespa per quando le bimbe han bisogno di manutenzione!!! Inviato dal mio Jolla Mobile con Tapatalk
  10. Durante l'assemblaggio di un motore è di fondamentale importanza assicurarsi che l'albero motore sia esente da grossolani difetti di fabbricazione ed è opportuno che esso sia montato ed allineato con precisione quasi assoluta. E' necessario munirsi di supporti precisi e di un misuratore affidabile; nel mio caso ho ritenuto opportuno acquistare un piccolo banco di riscontro in ghisa e due prismi rettificati in acciaio che possono garantire un appoggio identico per i due lati dell'albero. Inoltre è necessaria una squadra per allineare i prismi ed un comparatore centesimale con apposito supporto per effettuare le misurazioni. Una volta sistemato l'albero dando un piccolo gioco di circa un mm tra spalle ed i prismi, e dopo aver lubrificato ed allineato i prismi stessi fra loro, siamo pronti per la misurazione. Puntate il comparatore centesimale su una parte cilindrica rettificata dell'albero motore in test, fatelo ruotare lentamente col le mani sulle spalle e leggete la misurazione che sarà più amplificata, più vi sposterete lontani dal centro dell'albero. Se l'albero è dritto e montato precisamente noterete che il comparatore rimane pressochè fermo; uno scostamento totale di mezzo centesimo è un eccellente risultato, ovviamente "0" assoluto è meglio di mezzo. Malauguratamente non capita quasi mai di avere un albero cosi dritto e si deve intervenire, vediamo come. L'albero è unito tramite una spina ad interferenza che è l'asse della biella, dato che questo asse è inserito ad interferenza è facile capire come sia difficoltoso centrare le due spalle al centesimo e quindi possiamo avere un disallineamento come in figura lo vediamo in maniera esagerata. DISALLINEAMENTO DI PRIMO TIPO. Stessa cosa per l'altra vista: l'interferenza può generare tensioni diverse sui diversi lati dell'asse generando perpendicolarità d'accoppiamento non perfette, come in figura, sempre in maniera esagerata. DISALLINEAMENTO DI SECONDO TIPO. Dalla misurazione dobbiamo leggere il PUNTO più BASSO, che si troverà in una determinata posizione angolare, facciamo in quel punto un segno con un pennarello nella parte alta della spalla sullo stesso lato della misurazione. Di solito vengono sempre individuati punti che rimangono a 90° rispetto alla posizione dell'asse, ciò vuol dire che siamo difronte a disallineamenti del primo tipo; mentre, se ci troviamo difronte a punti contrassegnati in corrispondenza dell'asse o dal lato opposto a 180°, siamo difronte a disallineamenti di secondo tipo. Ogni posizione intermedia è un mix tra i due fenomeni quindi conviene sempre prima sistemare il disallineamento di primo tipo, poi quello di secondo tipo se persiste. Per sistemare il disallineamento di primo tipo dovete munirvi di una mazzetta da 1 kg e di un tampone di alluminio. Altri usano mazzuole di vario materiale, io preferisco questi due oggetti perchè mi permettono di non rovinare minimamente l'albero e allo stesso tempo di sferrare colpi precisi e secchi. Prendete l'albero con una mano assieme al tampone di alluminio che dovete tenere fermo in corrispondenza del segno ed in senso radiale, appoggiatevi contro il vostro corpo e date un colpo secco con la mazzetta. Attenzione a non farsi male in questa fase, io per proteggermi cerco un gradino per il piede e quindi con la gamba caricata in avanti punto il tutto nella zona morbida tra coscia e basso ventre. Ognuno poi trova i suoi sistemi più congeniali, comunque la cosa da ottenere è un colpo di assestamento in direzione della tacca senza procurare impatti diretti al materiale dell'albero motore e proteggendo la biella. Se la tacca è in posizione intermedia e dovete intervenire sull'allineamento di primo tipo spostatevi col colpo nella vicina posizione a 90° rispetto all'asse. Ora vediamo come correggere disallineamenti di secondo tipo; questi sono più facili da correggere, ma è una di quelle operazioni che mi fa sudare: non è bello vedere il vostro albero da almeno 200 euro che si flette sotto le vostre mani: misurate la forza senza esagerare. Dovete procurarvi due leve abbastanza larghe o due cacciaviti resistenti e con punte non taglienti da rovinare le superfici interne dell'albero, inoltre potreste aver bisogno di una morsa da banco. Se la tacca di punto basso è dal lato dell'asse significa che l'albero è "chiuso" e quindi dovete divaricarlo usando le leve. Se la tacca di punto basso è dal lato opposto all'asse, significa che l'albero è "aperto" e va richiuso un pò servendosi di un morsa e comprimendo su questi punti. Ripeto che queste operazioni sono potenzialmente delterie e vanno fatte usando la dovuta attenzione, quindi meglio provare 100 volte e non ottenere risultati, che storgere l'abero alla prima prova. Una volta capita la modalità d'intervento, magari facendo pratica su un albero originale da buttare potete affrontare il vostro albero da corsa: misurate sempre più e piu volte da un lato e dall'altro, incrociate i risultati, eliminando cosi errori di misurazione come sporco od errati posizionamenti che possono distrarvi dal risultato POI NATURALMENTE OGNUNO PUO COSTRUIRSI ALCUNE PARTI TROVARLE ECC ECC PER AVERE TUTTO L'OCCORRENTE, BUON DIVERTIMENTO!!
  11. Ciao a tutti! Visto il buon risultato dell'anno scorso in termini di restauro, vorrei passare ad un livello superiore nei restauri sabbiando la mia prossima vespa "fai-da-te". Ho letto molte discussioni sulla costruzione di una sabbiatrice e teoricamente non sembra molto difficile; io ne vorrei progettare una chiusa (diciamo da banco) dove entri anche un intero telaio large perché non avrebbe senso sabbiare da solo le parti piccole e doversi comunque rivolgere ad un sabbiatore per il telaio. Che ne pensate? Verrebbe troppo grande e scomoda? Qualcuno l'ha già fatto? Attendo vostre critiche o proposte! Grazie!
  12. Eccolo appena finito... ...e all'opera...

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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