Vai al contenuto



Motovespa 125N 1960


giuNio
 Share

Recommended Posts

Spero che qualche conservato si salvi da pseudorestauri da carrozzai.

Altrimenti si perde l'unica testimonianza valida dei colori originali e dei particolari in mancanza di codici "scritti".:roll:

 

Il restauro conservativo, sia sui prodotti di serie industriali che unici di architettura è l'unica maniera di testimoniare l'originalità del pezzo, anche se vissuto.

 

Tra 20 anni, quando magari in Spagna sarà finita la moda del "tutto nuovo e luccicante" e saranno culturalmente predisposti all'originalità, come si potranno fare dei restauri filologici se non si avranno più i campioni conservati di motovespa o di serveta?;-)

 

Si deve cominciate a salvare che non ci è permesso tornare indietro.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 111
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

signorhood le fasce adesive sulla carrozzeria della 160 0 160 gt o 160 gti sono distintivo di accensione elettronica proprio appunto come la rally.

Però avendo la 160 spagnola l'accensione elettronica (e le fasce) qualche anno prima della rally (ricordo che FEMSA era spagnola) è piu' corretto a mio modo di vedere dire che "la Rally ha le fasce come la 160", proprio per dare a Cesare quel che è di Cesare.

 

I ricambi usati in Spagna si trovano ancora a buon prezzo, ne ho presi molti.

E' vero che reperire info è difficile però c'è qualcuno (pochi) che sanno le cose.

 

GuiNio io ti dico che se hai pazienza è POSSIBILE rifarti la N originale, anche nel colore...solo che diventa un lavoro da INVESTIGATORE e devi essere disposto a farlo. Se vuoi provo a cercarti il codice colore di questo famoso azzurro a mio dire stupendo, penso di riuscire a trovarlo.

Link al commento
Condividi su altri siti

signorhood le fasce adesive sulla carrozzeria della 160 0 160 gt o 160 gti sono distintivo di accensione elettronica proprio appunto come la rally.

Però avendo la 160 spagnola l'accensione elettronica (e le fasce) qualche anno prima della rally (ricordo che FEMSA era spagnola) è piu' corretto a mio modo di vedere dire che "la Rally ha le fasce come la 160", proprio per dare a Cesare quel che è di Cesare.

 

I ricambi usati in Spagna si trovano ancora a buon prezzo, ne ho presi molti.

E' vero che reperire info è difficile però c'è qualcuno (pochi) che sanno le cose.

 

GuiNio io ti dico che se hai pazienza è POSSIBILE rifarti la N originale, anche nel colore...solo che diventa un lavoro da INVESTIGATORE e devi essere disposto a farlo. Se vuoi provo a cercarti il codice colore di questo famoso azzurro a mio dire stupendo, penso di riuscire a trovarlo.

i codici non hanno nulla a che vedere con maxmayer, in Spagna verniciavano con codici seat mi pare.

Intendo dire che probabilmente non esiste un codice "ufficiale" ma gente che ha rifatto la vespa con una tinta uguale di un altra marca e ha ottenuto un buon risultato (per quanto sia possibile con un bicomponente).

E poi io a questa cazzata dei codici ufficiali non ci ho mai creduto fino in fondo, in quanto si, sono un indicazione e a volte sono simili, ma molte volte ho visto vespe verniciate con referenze maxmayer con dei colori che non erano nemmeno lontani parenti dell'originale...

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma la 160 electronica aveva l'immissione a valvola o al cilindro?

Quella con i cofani tipo GS 160 italiana ma con manubrio trapezioidale è sempre una 160 electronic?

http://www.scooterhelp.com/scooters/spanish.vespa.160cc.html

Il modello electronic non è del 1975? Pardon scootehelp dice dal 69:mah:

DSCN5414.jpg

MMMMMMMMMOTOVESPAENGINE.jpg

DSC01729.jpg

DSC01733.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

 

 

Intendo dire che probabilmente non esiste un codice "ufficiale" ma gente che ha rifatto la vespa con una tinta uguale di un altra marca e ha ottenuto un buon risultato (per quanto sia possibile con un bicomponente).

E poi io a questa cazzata dei codici ufficiali non ci ho mai creduto fino in fondo, in quanto si, sono un indicazione e a volte sono simili, ma molte volte ho visto vespe verniciate con referenze maxmayer con dei colori che non erano nemmeno lontani parenti dell'originale...

 

Bhè, dietro un codice c'è una formula di composizione in gr. in genere o in percentuali a volte.

 

Se si sbaglia ad eseguire la formula, ovvio, che il colore può essere tutt'altro, ma questo non può mettere in dubbio la validità della codifica del colore.

 

Come si farebbe a farne quintali per fare dei veicoli in serie tutti uguali se non ci fosse un codice corrispondente ad una formula?

 

Sempre ovvio che sbagliare di un gr su un kl comporta maggiori differenze che non sbagliare lo stesso gr. su 100 kl:mrgreen:

 

I codici e le formule che celano sono "fondamentali" per replicare correttamente il colore, guai non fosse così.

La mancanza di una codifica, o meglio mi par di capire, la mancanza delle formule relative ai codici, nel caso delle motovespa, crea un pauroso "nulla" in cui si trova chi vorrebbe fare un restauro filologico.

 

Faccio un ipotesi stupida . . . avete provato a cercare tra i vecchi colorifici per carrozzeria i codici e le relative formule, come abbiam fatto noi 25 o 30 anni fa quando non c'era tutta sta informazione sulle vespe e non solo loro?

 

Io la prima scheda colori me la fotocopiai nell'87 presso uno storico colorificio per carrozzerie di Lecce. E sulle schede ad ogni colore corrispondeva una formula in gr e ricordo differenziata per vernici nitro e per vernici bicomponenti allora in voga.

 

 

Prima che la voglia di nuovo in Spagna si esaurisca e faccia buttare tutto ciò che è vecchio mi sa che occorrerebbe farlo sto tentativo, no? ;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

Il restauro conservativo, sia sui prodotti di serie industriali che unici di architettura è l'unica maniera di testimoniare l'originalità del pezzo, anche se vissuto.

 

signorhood, mi permetto di non essere d' accordo con quest' affermazione (sottolinendo le parole che mi hanno scosso); il tema del restauro in architettura credo sia molto piú complesso e variegato di quanto possiamo trattare in questo post, se no andiamo OT.

mi riservo in futuro il diritto di riaprire il dibattito in sede diversa, magari percorrendo alcune rotte barcellonesi in sella a una motovespa accompagnati da un buon bicchiere di penedes che ci aiuterá a vedere le cose con piú chiarezza!!

;)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

GuiNio io ti dico che se hai pazienza è POSSIBILE rifarti la N originale, anche nel colore...solo che diventa un lavoro da INVESTIGATORE e devi essere disposto a farlo. Se vuoi provo a cercarti il codice colore di questo famoso azzurro a mio dire stupendo, penso di riuscire a trovarlo.

i codici non hanno nulla a che vedere con maxmayer, in Spagna verniciavano con codici seat mi pare.

Intendo dire che probabilmente non esiste un codice "ufficiale" ma gente che ha rifatto la vespa con una tinta uguale di un altra marca e ha ottenuto un buon risultato (per quanto sia possibile con un bicomponente).

E poi io a questa cazzata dei codici ufficiali non ci ho mai creduto fino in fondo, in quanto si, sono un indicazione e a volte sono simili, ma molte volte ho visto vespe verniciate con referenze maxmayer con dei colori che non erano nemmeno lontani parenti dell'originale...

 

 

I codici e le formule che celano sono "fondamentali" per replicare correttamente il colore, guai non fosse così.

La mancanza di una codifica, o meglio mi par di capire, la mancanza delle formule relative ai codici, nel caso delle motovespa, crea un pauroso "nulla" in cui si trova chi vorrebbe fare un restauro filologico.

 

Faccio un ipotesi stupida . . . avete provato a cercare tra i vecchi colorifici per carrozzeria i codici e le relative formule, come abbiam fatto noi 25 o 30 anni fa quando non c'era tutta sta informazione sulle vespe e non solo loro?

 

;-)

 

La mia visione del codice, per quanto sia ignorante in materia, si approssima molto alla spiegazione fatta da signorhood... e come ho potuto leggere su altri post é possibile che la colorazione riprodotta oggi differisca magari per semplificazione del codice o per percentuali della "miscela" anche minimamente diverse.

Credo sia impossibile fare un colore uguale uguale all' originale senza codice, magari forse a campione ti avvicini molto ma sará identico?

 

Penny se riesci a incontrarmi il codice maxmeyer o seat che sia saresti un MASTRO INVESTIGATORE; :Lol_5::Lol_5:poi peró non ti posso assicurare che la faró di quell' azzurro (che ribadisco secondo me é uguale alla vnb1t), anche se la lotta interiore in atto é tremenda :testate:

Per il resto tutto quanto di originale posso salvare cercheró di farlo....

o se non ce la faccio lo costudiró gelosamente dentro un cartone in casa....paziente sono pure paziente, peró la voglia di vedere la vespa in strada é tanta e l' odio alla metropolitana cresce giorno dopo giorno....:censore:

:ciao::ciao:

 

p.s. il recupero listelli sta avanzando.....

Link al commento
Condividi su altri siti

:mah: da foto di altri restauri non son mai riuscito a capire chiaramente e non ho trovato informazioni definitive sul tema della finitura dei listelli e terminali....probabilmente é una cosa che dipende anche da modello a modello di vespa... per cui vediamo se qualcuno puó aiutarmi...

 

quesito tecnico posto sotto forma di scommessa snai:

la rifinitura originale LISTELLO-TERMINALE vespe largeframe nel periodo 1958-1961 é:

1 satinato-satinato

X satinato-lucidato a specchio

2 lucidato a specchio-lucidato a specchio

 

l' opzione lucidato a specchio-satinato non l' ho presa in considerazione perché mi sembra rara :nono::nono:

 

grazie! :ciao:

Link al commento
Condividi su altri siti

:mah: da foto di altri restauri non son mai riuscito a capire chiaramente e non ho trovato informazioni definitive sul tema della finitura dei listelli e terminali....probabilmente é una cosa che dipende anche da modello a modello di vespa... per cui vediamo se qualcuno puó aiutarmi...

 

quesito tecnico posto sotto forma di scommessa snai:

la rifinitura originale LISTELLO-TERMINALE vespe largeframe nel periodo 1958-1961 é:

1 satinato-satinato

X satinato-lucidato a specchio

2 lucidato a specchio-lucidato a specchio

 

l' opzione lucidato a specchio-satinato non l' ho presa in considerazione perché mi sembra rara :nono::nono:

 

grazie! :ciao:

 

Per i listelli come tutte le altre parti in lega di alluminio sono trattati all'atto della produzione con una patina "sbiancante" che li rende brillanti.

La lucidatura a specchio si fa quando si restaurano per "simulare" l'effetto sbiancante originario che si può riprodurre preciso solo con procedimenti chimici industriali.

 

Per il restauro architettonico rimando e concordo su quanto scrive in materia Cesare Brandi.

Gran parte delle sue tesi le trovo applicabili anche, e aggiungo ormai, ai prodotti industriali vintage. ;-)

Conservare evidenziando gli interventi restaurativi e/o ricostruttivi per testimoniare ai posteri ben chiaramente i diversi interventi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Per i listelli come tutte le altre parti in lega di alluminio sono trattati all'atto della produzione con una patina "sbiancante" che li rende brillanti. La lucidatura a specchio si fa quando si restaurano per "simulare" l'effetto sbiancante originario che si può riprodurre preciso solo con procedimenti chimici industriali.

 

Quindi considerando che il sottoscritto operaio manovale non dispone di prodotti chimici, posso decidere di fermarmi al un livello di lucentezza-brillo che piú mi piace o deve essere preferibilmente lucidatura a specchio?¿?

Io pensavo di orientarmi verso l' opzione X, ovvero dare ai listelli la passata terminale con carta abrasiva molto fine ma senza lucidare....

Link al commento
Condividi su altri siti

Per il restauro architettonico rimando e concordo su quanto scrive in materia Cesare Brandi.

Gran parte delle sue tesi le trovo applicabili anche, e aggiungo ormai, ai prodotti industriali vintage. ;-)

Conservare evidenziando gli interventi restaurativi e/o ricostruttivi per testimoniare ai posteri ben chiaramente i diversi interventi.

 

io propendo verso teorie di restauro critico :Lol_5::Lol_5:

quindi riportato nell' ambito della produzione industriale vintage (nello specifico la vespa) al sostituire la pedana potrei ingegnarmi a creare un qualche apparato che darebbe nuovi significati e funzionalitá alla vespa :crazy::crazy:

:-):ciao:

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma la 160 electronica aveva l'immissione a valvola o al cilindro?

Quella con i cofani tipo GS 160 italiana ma con manubrio trapezioidale è sempre una 160 electronic?

Scooter Help - Spanish 160 CC

Il modello electronic non è del 1975? Pardon scootehelp dice dal 69:mah:

 

Mi scuso con GuiNio per avergli invaso il post parlando di motovespe, rispondo a signorhood e poi prometto di non andare piu' fuori tema.

 

Le 160 di motovespa sono tutte elettroniche, con lo statore FEMSATRONIC 12 v, la bobina interna al telaio (nel pozzetto) e il volano FEMSA. Sistema elettrico IDENTICO a quello del mio p200e DS dell'81 (modello prodotto dall'79 all'86). Posto le foto del mio statore e volano (bello leggero per un 200) uguali a quelli della 160:

 

201111802540_motore3.jpg20111321240_volanonuovo.jpg

 

Riepilogando, dopo aver spulciato il mio libro su MOTOVESPA (quello di Francisco Herreros, non quello di SISSI che è fuori produzione e introvabile):

Nel 1968 in Spagna viene presentato il modello 160 con queste caratteristiche degne di nota:

Accensione elettronica, telaio simile (secondo me è lo stesso) a quello della 180 ss, immissione diretta al cilindro, carburatore dell'orto/Irz, specchietto di serie rotondo allo scudo a sinistra. Colore azzurro elettrico.

Nel 1973 si evolve in 160 GT (Gran turismo) introducendo le strisce adesive (per cui ora non so se le adottò prima la rally o la 160 spagnola) si aggiunge la scritta ELECTRONIC sul fianco sinistro, nuova sella, faro posteriore di nuovo disegno con tettuccio nero, color arancio siena con le strisce bianche.

Nel 1974 diventa 160 GTi , la i sta per "intermitentes", cioè freccie ai terminale delle manopole, stile tedesco. il logotipo sullo scudo da metallico diviene in plastica.

Erano disponibili anche altri due colori, il rosso e il color "oro" ma non saprei dire gli anni o le versione a cui corrispondono.

 

Quella che intendi tu con le pance tipo gs e il manubrio tipo ss è la 150 s , qui in un colore simile alla n di GuiNio:

 

150shy9.jpg

 

Tornando ai colori e al dilemma di GuiNio, al quale ora mi rivolgo, dalla mia esperienza di restauro di una motovespa durata un anno a cercare il codice posso affermare con certezza questo:

Il codice della tua n non esiste.

O meglio non è stato codificato, non c'è stata una maxmayer o chi per lei che abbia codificato tutti i codici usati da motovespa, ecc ecc..

Esistono però delle indicazioni, il tuo colore vecchio, gente che la ha restaurata facendosi fare il colore allo spettrofotometro ecc ecc ecc...

Per questo io mi sento di affermare che il margine di errore cromatico al quale tu vai incontro dopo aver fatto una ricerca, visto conservati e restauri è uguale o inferiore al margine di errore che possa avere una maxmayer che ha codificato alla sua maniera un colore. Come dire che scegliessi Lechler invece che maxmayer...avrebbe un altra codifica o formula però forse il colore sarebbe piu' fedele.

Ma piu' fedele a cosa? A una mototovespa azul 125 n degli anni 50 che qui per esempio nessuno sa che esiste e che in Spagna non esiste un esaminatore o un registro storico o un dato ufficiale che possa dirti che il colore non è il suo...

 

Vabbè forse delirio, non sono un tecnico e forse ho detto delle cazzate, ma il succo del discorso è che tu hai i mezzi per avvicinarti di molto al colore, non meno che se avessi un codice. Se poi ti piace l'idea di farla grigia ben venga, però per me quell' azzurro stupendo è caratteristico di quella motovespa, il grigio di molte old piaggio, anche per questo vale la pena di tentare. A prescindere da quello che tu decida io ti cerco i codici di quell'azzurro di come la hanno fatta gli altri intanto e indago ulteriormente, poi quello che deciderai sarà giusto lo stesso.

 

Concordo comunque con signorhood sul fatto che anche in Spagna si lavori per la ricostruzione dei codici, e se ne stanno rendendo conto ma non mi dilungo molto, sulla storia di motovespa a partire dalla farobasso si potrebbe scrivere molto ma non è qui la sede.

 

Sulla finitura dei listelli pedana della n non ti so aiutare GuiNio, per quanto mi riguarda per il restauro di quelli della mia motovespa mi sono limitato a raddrizzarli, carteggiarli con carta di diverse grane e poi lucidarli a specchio....tanto poi tornano opachi in poco tempo. Io ti consiglio quando sei arenato su particolari non-cruciali dei quali non riesci a venire a capo riguardo al loro stato di origine di fare delle scelte e procedere altrimenti rischi di fare come me che per mesi ho domandato di che colore fosse il coperchio della scatola carburatore, i trattamenti galvanci o fotografavo le motovespe rigate in parcheggio per confrontare i colori di fondo e mi dicevano che ero "loco".

 

Intanto lascio un link a una fantomatica carta colore DuPont che mi sono stampato.... inutile dire che ho telefonato alla Dupont e non sanno una fava, sono andato a cercare i codici con il software Dupont trovando le formule di solo alcuni e non ci sono referenze ai modelli......

 

carta de colores MOTO-VESPA

 

E allora se nessuno sa nulla, perchè in cima alla pagina c'è scritto "carta colori moto vespa sa"?

 

...un altro enigma di motovespa, CLARO.:crazy:

Link al commento
Condividi su altri siti

Quindi considerando che il sottoscritto operaio manovale non dispone di prodotti chimici, posso decidere di fermarmi al un livello di lucentezza-brillo che piú mi piace o deve essere preferibilmente lucidatura a specchio?¿?

Io pensavo di orientarmi verso l' opzione X, ovvero dare ai listelli la passata terminale con carta abrasiva molto fine ma senza lucidare....

 

Non c'è bisogno che li lucidi a specchio :mrgreen: basta una passata con la retina d'acciaio e un paio con pasta abrasiva, tanto se la userai si "matteranno" poco dopo. L'importante è che li raddrizzi a dovere ;-)

 

Per il colore anche io mi sento di consigliarti di rifarla del suo azzurro. O con il tintometro o con una mazzetta colori scegliendo quello che più si avvicina. L''importante è che individui o un codice o una formula per poterla rifare in seguito.

 

Comunque se i colori originali della motovespa erano dupont, un giro per vecchi colorifici per carrozzerie in Spagna io lo farei a cercare vecchie mazzette o meglio i microfilm delle formule ;-)

 

Se li trovaste . . . sai che colpo!

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi scuso con GuiNio per avergli invaso il post parlando di motovespe, rispondo a signorhood e poi prometto di non andare piu' fuori tema.

 

Non ti preoccupare e non ti scusare, stai apportando informazioni che credo interessino a molti, me in primis!!!

 

Tornando ai colori e al dilemma di GuiNio, al quale ora mi rivolgo, dalla mia esperienza di restauro di una motovespa durata un anno a cercare il codice posso affermare con certezza questo: Il codice della tua n non esiste.

 

non vorrei cominciare a crederci pure io... magari é possibile che un codice esistesse, ma forse é finito nella tomba insieme all' impresa motovespa sa.

Eppoi, magari saró drammatologico, peró ricordiamo che negli anni '50-'60 la Spagna era tirannizzata da Franco; il che significa 1 che forse la gente non si preoccupava per sapere il codice colore della propria vespa, 2 che molta informazione era occultata (anche se non trovo ragioni valide per occultare dei colori...)

 

Sulla finitura dei listelli pedana della n non ti so aiutare GuiNio, per quanto mi riguarda per il restauro di quelli della mia motovespa mi sono limitato a raddrizzarli, carteggiarli con carta di diverse grane e poi lucidarli a specchio....tanto poi tornano opachi in poco tempo. Io ti consiglio quando sei arenato su particolari non-cruciali dei quali non riesci a venire a capo riguardo al loro stato di origine di fare delle scelte e procedere altrimenti rischi di fare come me che per mesi ho domandato di che colore fosse il coperchio della scatola carburatore, i trattamenti galvanci o fotografavo le motovespe rigate in parcheggio per confrontare i colori di fondo e mi dicevano che ero "loco".

 

NOOOO... :_( non devono tornare opachi in poco tempo.... eheh

La tua "locura" é assolutamente invidiabile.....

 

Ciao e Grazie per il tuo importante contributo!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Comunque se i colori originali della motovespa erano dupont, un giro per vecchi colorifici per carrozzerie in Spagna io lo farei a cercare vecchie mazzette o meglio i microfilm delle formule ;-)

 

Se li trovaste . . . sai che colpo!

 

ehhh siii...sarebbe proprio un gran colpo!!!

proveró a chiedere informazione al nonnino meccanico motovespa in pensione quando avró occasione di passare da lui... la mia memoria storica di barcellona si ferma solo al 2005......

 

bene, per concludere sul tema colore visto che sembra essere una questione opinabile e non un dato di fatto vi lascio con due foto campione prese stamattina alla luce del (quasi inesistente) sole per il nuovo gioco scommesse (questa volta senza premi) TOTOCODICE.

:risata::risata:

tc1.jpg

tc2.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

ehhh siii...sarebbe proprio un gran colpo!!!

proveró a chiedere informazione al nonnino meccanico motovespa in pensione quando avró occasione di passare da lui... la mia memoria storica di barcellona si ferma solo al 2005......

 

bene, per concludere sul tema colore visto che sembra essere una questione opinabile e non un dato di fatto vi lascio con due foto campione prese stamattina alla luce del (quasi inesistente) sole per il nuovo gioco scommesse (questa volta senza premi) TOTOCODICE.

:risata::risata:

 

A meeeeeee sembra proprio il colore delle VNB1/2 italiane

Scintilla vespa VNB1 1960 :: Ceat originali picture by vespamodelli - Photobucket

1manubrioVNA.jpg

4manubrioVNA.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

:noncisiamo::noncisiamo::noncisiamo:

come puoi pensare che siano rimaste incisioni dopo un trattamento di 40 ore?¿?:Lol_5:;-)

:ciao::ciao:

dopo 40 ore spariscono anche i listelli :mrgreen::mrgreen::mrgreen:

per quanto riguarda il totocodice sono d'accordo con signorhood :mavieni::ciao:

Link al commento
Condividi su altri siti

:risata1::risata1: dichiaro conclusa al 98% l' odissea listelli pedana.

allora prima di tutto una considerazione/sfogo: :mah:ma é mai possibile che i puntini neri dell' alluminio si moltiplichino come un' acne adolescenziale?¿? gratti via da una parte e ti ricompare a distanza di mezzo centimetro....sono diventato letteralmente scemo, é stato il peeling piú lungo della mia vita...:lol:

 

Per chi volesse cimentarsi, elenco materiali utilizzati: carta abrasiva da 360 a 1000 (anche se 1000 la usi solo se il listello é veramente intonso), cacciaviti, profili metallici, martello, phon alta temperatura, preferibilmente una morsa ma se non si ha (come nel mio caso) metti il profilo nel listello e fai il trapezista con tutto il tuo peso sopra di esso per appiattirlo, e infine uno stuzzicadente, utilissimo pertogliere lo sporco negli spigoli laterali interni del listello!! ;-)

Bisogna arrangiarsi con quello che si ha.....

 

dopo varie prove ho reputato la miglior soluzione rifinire il listello con carta da 500 usata fino allo sfinimento (perché piú si usa meno gratta): il risultato é un grigio brillante ma allo stesso tempo opaco che permette di nascondere un po' qualche puntino nero e soprattutto l' alluminio "mangiato".

per i terminali ho optato per la lucidatura a specchio visto lo stato tutto sommato abbastanza buono degli stessi (prima peró ho scartavetrato in abbondanza, qui fino al 1000)

 

adesso "solamente" mi basta incontrare due terminali esterni, diversi nella forma da quelli interni,e poi l' argomento si puó "chiudere"...(una ulteriore verifica cmq andrá fatta dopo la sostituzione della pedana)

 

:ciao::ciao:

 

p.s. tra poco torno a bomba perché ho qualche dubbio che mi preme e che vorrei risolvere in fretta!!

LF-01.jpg

LF-02.jpg

LF-03.jpg

LF-04.jpg

LF-05.jpg

LF-06.jpg

LF-07.jpg

LF-08.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Piccola parentesi, recupero del devioluci originale.:-)

É un lavoro fatto qualche tempo fa, e oggi mi son ricordato di fargli una foto per documentarlo. Aggiungo foto del prima e del dopo (devo ancora pulire per bene la plastica e magari cambiare la vite un po'ossidata)...

Qualche piccola imperfezione gli é rimasta, peró il cromato é tornato a specchiare qualcosina 50 anni dopo ;-)

 

Metodo utilizzato: estropajo jabonoso AiAX (spugnetta saponosa con odore a limone), passata delicatamente e per un bel po'...(il tempo e la pazienza sono sempre indispensabili...)

:ciao:

DEVIO1.jpg

DEVIO2.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Complimenti per il lavoro dei listelli.

Il bel devioluci originale femsa è uguale a quello della mia che però monta manubrio rally, è lo stesso devioluci di alcune nostre old, non ricordo quale.

In Italia costa 70 bombe nuovo, lo setsso devioluci in Spagna costa 38 da scooterclasico...questo per dare il parametro.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

 Share

Board Life Status


Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
×
×
  • Crea Nuovo...