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125 vnb1t uscita dal letargo..


Nero61
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Con il solo CIF puoi togliere quelle vernici date a bomboletta, con l'aiuto di paglietta d'acciaio e diluente nitro vai meglio.

Il CIF è spettacolare sulla ruggine slavata.

 

Poi un restauro conservativo non è solo CIF . . .:mrgreen:

 

...e qui le pistole le lasci con la...sicura :risata::risata::risata::risata:

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Il CIF fa miracoli!!!

Queste erano le condizioni della "CIF" quando l'ho presa . . .

CIF vespa VNB4 1963 :: La Cif appena portata in garage picture by vespamodelli - Photobucket

 

C'è voluta anche l'asportazione di alcune parti veramente marce ma . . .

CIF vespa VNB4 1963 :: GASTROSCOPIA picture by vespamodelli - Photobucket

 

Con il CIF . . . la ruggine superficiale . . .

CIF vespa VNB4 1963 :: sottoscudo.jpg picture by vespamodelli - Photobucket

 

sparisce

CIF vespa VNB4 1963 :: Cif e pasta abrasiva picture by vespamodelli - Photobucket

 

E con ritocchi a dovere e pasta abrasiva si possono ottenere risultati "sorprendenti"

CIF vespa VNB4 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

Io mi sono fermato ad un aspetto "molto vissuro" ma potevo andare oltre.

 

Questa è la "bibbi" ovvero la CIF2, che era in migliori condizioni della VNB4 CIF1

BIBBI vespa VBB2 1963 :: bibbimotorizzata.jpg picture by vespamodelli - Photobucket

 

Qui appena finito di lucidarla e ritoccarla

BIBBI vespa VBB2 1963 :: senatrice, Bibbi e Cif picture by vespamodelli - Photobucket

 

Qui a risultato ultimato

BIBBI vespa VBB2 1963 :: latosx.jpg picture by vespamodelli - Photobucket

 

La VB1 li vicino poi . . . è stata addirittura "sverniciata" di due mani di vernice e recuperato il suo colore e successivamente ritoccata su ampie parti in maniera da "sembrare" come le parti conservate.

 

 

Un conservato è impagabile e va fatto di tutto per mantenerlo tale che a sabbiare e cancellare tutto c'è sempre tempo e sempre più parvenue del restauro a farlo per avere lecca-lecca omologati e tutti uguali da sfoggiare ai raduni e agli happy hours di moda.:roll:

Tutto questo nella speranza di non aver "scaricato le mie pistole in aria e regalarto le mie parole ai sordi";-)

 

 

Meglio un flacone di CIF che 2 kl di acrilico!!!

 

Complimenti! Sono completamente in accordo con te, io preferisco un conservato, meglio se imperfetto ad una vespa che sembra appena uscita della fabbrica!

Hai fatto dei restauri conservativi da applauso :applauso:. Se posso vorrei chiederti un consiglio sulla mia vespa...... ciao

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Beh.. nulla da dire, complimenti davvero !!

Appena ho un po' di tempo mi metto al lavoro, sperando di riuscire ad ottenere un discreto risultato..

Grazie ancora ;-)

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Beh.. nulla da dire, complimenti davvero !!

Appena ho un po' di tempo mi metto al lavoro, sperando di riuscire ad ottenere un discreto risultato..

Grazie ancora ;-)

 

 

Comincia a strofinare sulle parti dove c'è ruggine con il CIF in crema e la spugnetta verde dei piatti, poi posta i risultati e si vede cosa ci sarà da fare.;-)

 

Tu hai i documenti in regola, mi pare di capire, questo vuol dire che non sei costretto a restaurarla per iscriverla ad un RS per reimmatricolarla o reiscriverla, quindi una volta sistemata la meccanica ci potrai andare in giro anche se tutta marrone di ruggine.:mrgreen:

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Il CIF fa miracoli!!!

 

 

La VB1 li vicino poi . . . è stata addirittura "sverniciata" di due mani di vernice e recuperato il suo colore e successivamente ritoccata su ampie parti in maniera da "sembrare" come le parti conservate.

 

 

Un conservato è impagabile e va fatto di tutto per mantenerlo tale che a sabbiare e cancellare tutto c'è sempre tempo e sempre più parvenue del restauro a farlo per avere lecca-lecca omologati e tutti uguali da sfoggiare ai raduni e agli happy hours di moda.:roll:

Tutto questo nella speranza di non aver "scaricato le mie pistole in aria e regalarto le mie parole ai sordi";-)

 

 

Meglio un flacone di CIF che 2 kl di acrilico!!!

 

 

e qua il disocrso si fa veramente interessante!!!:orrore:

ho una vbb1 senza praticam un filo di ruggine.. che non so bene quando è stata riverniciat di un blu simile al blu marine!! è davvero un peccato intaccare un scocca coasi sana con la sabbiatrice! pulendola con pasta abrasiva e polish il colore mi è rimasto sullo straccio...!

dunque esiste la possibiltà di svernicare senza togliere il vecchio colore originale sotto alla vernice da togliere?

 

devo darci gou di carta abrasiva 800.. 1000? pagliuetta... altro? sono tutto orecchi!

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e qua il disocrso si fa veramente interessante!!!:orrore:

ho una vbb1 senza praticam un filo di ruggine.. che non so bene quando è stata riverniciat di un blu simile al blu marine!! è davvero un peccato intaccare un scocca coasi sana con la sabbiatrice! pulendola con pasta abrasiva e polish il colore mi è rimasto sullo straccio...!

dunque esiste la possibiltà di svernicare senza togliere il vecchio colore originale sotto alla vernice da togliere?

 

devo darci gou di carta abrasiva 800.. 1000? pagliuetta... altro? sono tutto orecchi!

 

Se viene via sullo straccio può voler dire che non è stata fatta "professionalmente" e potresti provare a toglierla con paglietta d'acciaio (quella per le pentole a matassa grossa) inbevuta di diluente nitro e benzina.

Assolutamente no la carta abrasiva se vuoi recuperare, perchè l'abrasione non distingue tra vecchio e nuovo, mentre la paglietta e il diluente riescono a fare una selezione tra vernice "dura originale" e "sovrapposizione di altra natura" se data non da professionisti.

Prova su una parte limitata e vedi che resistenza ha e sopratutto cosa trovi sotto.

Se l'ha fatta un carrozziere è difficile che recuperi la vecchia vernice, perchè avrà grattato, passato il fondo e riverniciato.

Se invece è una riverniciatura fatta in casa, come molte vecchiette hanno sopportato nella loro vita, allora ci sono speranze di ritrovare buona parte della vernice originale.

 

Su una VNB1 che ho ho tolto kili di vernice a smalto rossa data a bomboletta e sotto la vespa non aveva un graffio ne un ammaccatura e tutto il suo celeste.

Il nipote gli aveva solo cambiato colore, comprese tutte le guarnizioni.

 

Li sono andato di sverniciatore e spatolina e gli unici danni li ho fatti io:azz:

A saperlo prima ci sarei andato con più cautela e mi sarei risparmiato i ritocchi e il velo di riverniciatura totale per uniformare.

 

Nella foto la GL di Gino sverniciata nella parte destra con nitro, benzina, cif

e pagliette di uncolor fango dato a bomboletta

 

Gina vespa 150 GL 1963 :: come arrivata, color rosa mutanda della nonna picture by vespamodelli - Photobucket

 

Gina vespa 150 GL 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

Gina vespa 150 GL 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

Qui gli interventi su una lambretta 150 li3.

In azzurro com'era appena presa, in rosso ultimata dopo "ciffizzazione", ritocchi a misura e cambio colore ai cofani e al musetto.

La stronza lambretta 150 LI3 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

 

Si può recuperare, costa più fatica, ci vuole più pazienza, inventiva e culo ma quando riesci hai un pezzo unico e non l'ennesimo lecca-lecca all'acrilico.

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Se viene via sullo straccio può voler dire che non è stata fatta "professionalmente" e potresti provare a toglierla con paglietta d'acciaio (quella per le pentole a matassa grossa) inbevuta di diluente nitro e benzina.

Assolutamente no la carta abrasiva se vuoi recuperare, perchè l'abrasione non distingue tra vecchio e nuovo, mentre la paglietta e il diluente riescono a fare una selezione tra vernice "dura originale" e "sovrapposizione di altra natura" se data non da professionisti.

Prova su una parte limitata e vedi che resistenza ha e sopratutto cosa trovi sotto.

Se l'ha fatta un carrozziere è difficile che recuperi la vecchia vernice, perchè avrà grattato, passato il fondo e riverniciato.

Se invece è una riverniciatura fatta in casa, come molte vecchiette hanno sopportato nella loro vita, allora ci sono speranze di ritrovare buona parte della vernice originale.

 

Su una VNB1 che ho ho tolto kili di vernice a smalto rossa data a bomboletta e sotto la vespa non aveva un graffio ne un ammaccatura e tutto il suo celeste.

Il nipote gli aveva solo cambiato colore, comprese tutte le guarnizioni.

 

Li sono andato di sverniciatore e spatolina e gli unici danni li ho fatti io:azz:

A saperlo prima ci sarei andato con più cautela e mi sarei risparmiato i ritocchi e il velo di riverniciatura totale per uniformare.

 

Nella foto la GL di Gino sverniciata nella parte destra con nitro, benzina, cif

e pagliette di uncolor fango dato a bomboletta

 

Gina vespa 150 GL 1963 :: come arrivata, color rosa mutanda della nonna picture by vespamodelli - Photobucket

 

Gina vespa 150 GL 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

Gina vespa 150 GL 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

Qui gli interventi su una lambretta 150 li3.

In azzurro com'era appena presa, in rosso ultimata dopo "ciffizzazione", ritocchi a misura e cambio colore ai cofani e al musetto.

La stronza lambretta 150 LI3 1963 pictures by vespamodelli - Photobucket

 

 

Si può recuperare, costa più fatica, ci vuole più pazienza, inventiva e culo ma quando riesci hai un pezzo unico e non l'ennesimo lecca-lecca all'acrilico.

 

 

:applauso::applauso::applauso:

Questi interventi mi interessano particolarmente visto che ho comprato una bellissima gtr perfettamente conservata ma con un univo difetto: Il precedente proprietario ha ben pensato di spruzzare a bomboletta 2 bande nere.

mentre la ripulivo ho notato che la vernice nera veniva via con l'unghia ed ho tirato un sospiro di sollievo pensando ad un eccellente recupero.

 

http://www.vesparesources.com/le-nostre-vespa/24616-gtr-1970-a-3.html

 

Appena ritornerò a casa per le "vacanze" la riporterò all'antico splendore.

 

PS SIGORHOOD se vuoi darmi un tuo parere, ne sarei veramente felice.

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adesso non esagerare !!! :risata:

 

Quoque tu profeta della ruggine dici di non esagerare?

Il mio sogno è una vespa rat style veramente marrone di ruggine ma con i doc in regola per intenderci basta vedere le 2CV in foto

index-1.jpg

rust2.jpg

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Quoque tu profeta della ruggine dici di non esagerare?

Il mio sogno è una vespa rat style veramente marrone di ruggine ma con i doc in regola per intenderci basta vedere le 2CV in foto

 

io mi sono convertito ormai, adesso restauro tutto :mrgreen:

 

 

(ma quando mai!!!! :risata:)

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eccomi qui... ieri pomeriggio seguendo il consiglio di Signorhood e munito di cif e paglietta ho iniziato pian piano a pulire la carrozzeria.

Confermo la bontà della tecnica, mi sono assolutamente convinto a mantenere un conservato,grazie per il consiglio ;-)

Questo è il primo risultato, dopo un primo rapido passaggio..

 

Ora però ti chiedo come fare a sistemare le zone dove la ruggine, pur essendo superficiale, è comunque estesa, tipo pedane e lato sx?

 

Da profano, mi viene da pensare che rifare alcune parti si noterebbe comunque la differenza, o mi sbaglio ?

 

In sostanza ti chiedo un consiglio in generale su come procedere ora con il restauro conservativo...

 

P.S. x la sella pulisco e faccio cucire questa, o meglio rifare la copertina?

 

Mille grazie ancora !!! ;-)

 

dolomitiluglio2010115.jpg

 

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eccomi qui... ieri pomeriggio seguendo il consiglio di Signorhood e munito di cif e paglietta ho iniziato pian piano a pulire la carrozzeria.

Confermo la bontà della tecnica, mi sono assolutamente convinto a mantenere un conservato,grazie per il consiglio ;-)

Questo è il primo risultato, dopo un primo rapido passaggio..

 

Ora però ti chiedo come fare a sistemare le zone dove la ruggine, pur essendo superficiale, è comunque estesa, tipo pedane e lato sx?

 

Da profano, mi viene da pensare che rifare alcune parti si noterebbe comunque la differenza, o mi sbaglio ?

 

In sostanza ti chiedo un consiglio in generale su come procedere ora con il restauro conservativo...

 

P.S. x la sella pulisco e faccio cucire questa, o meglio rifare la copertina?

 

Mille grazie ancora !!! ;-)

 

Restauro conservativo significa che tendenzialmente si prova a conservare il più possibile, quindi io ti consiglierei di intervenire solo sulle parti come la pedana dove la vernice è completamente sparita e lasciare le consumature e le parti dove affiora il fondo nocciola.

Altrimenti perde l'aria vissuta:mrgreen:

 

L'importante è prefissarsi un livello di intervento e usare quel livello come regola.

Ad esempio, lasciare tutti i suoi segni del tempo compresa la ruggine supeficiale ma evitare che l'ossidazione continui o faccia danni.

 

Oppure, attenuare il passaggio del tempo e dell'uso, intervenendo sui punti più esposti e pericolosi per la successiva conservazione, limitare gli interventi ai punti critici e lasciare la maggior parte dei micrograffi e consumature.

 

Io farei così . . .

 

 

Sulle parti completamente senza vernice puoi sgrattare la ruggine con carta abrasiva da 400 arrivando alla lamiera lucida. Le parti dove resta un po di ruggine, (solchi, o piccole butterature incavate) le tratti con un velo di ferox, lasci asciugare mezza giornata e poi stucchi e spiani, dopo spruzzi il fondo nocciola, seppi e spruzzi il colore a finire.

Io in genere non maschero l'area da non riverniciare ma sfumo per poi uniformare in seguito.

 

Ad esempio, le pedane.

Una volta trattate e pronte per essere riverniciate ti smonti i cofani, spruzzi il fondo abbondante dove non c'è vernice accavallandoti il meno possibile dove c'è vernice.

Le poche sovrapposizioni le eliminererai con carta abrasiva bagnata da 800 e tenderai a tenere un unico livello tra la vernice originale e il fondo nuovo eliminando dove sovrapporrai.

A questo punto puoi verniciare a finire un paio di mani e successivamente seppi con carta abrasiva bagnata da 1000.

Se indovini il colore non sembrerà quasi nulla.

Il colore alla nitro che ti farai fare potrai virarlo lievemente alla bisogna con del bianco o del giallo a secondo dei punti dove devi ritoccare.

Le parti esposte al sole con il tempo schiariscono, le parti esposte a oli, vapori di benzina e calore con il tempo ingialliscono.

Quindi il colore che farai per le pedane aggiungendo gocce di bianco al colore originale, non andranno bene per i sottocofani, o telaio parte motore che saranno ingialliti e dovrai aggiungere qualche goccia di giallo per uniformarti.

In verità scoprirai che ogni punto della vespa sarà diverso dall'altro.

Puoi anche scegliere di evidenziare i punti di ritocco per testimoniare gli interventi conservativi anziche mascherarli del tutto.

Questo lo scegli tu una volta che decidi a quale livello di conservazione vuoi arrivare.

Per la sella ovvio che devi tentare di ricucire e ecuperare l'originale, farla rifare sarebbe un pugno in un occhio.

Se riesci con pazienza e costanza invece di sostituire manopole e guarnizioni usurate e inservbili con pezzi nuovi potresti provare a cercare dei buoni conservati originali e vissuti che si intoneranno alla perfezione al contesto.

In genere ai mercatini si trova qualcosa che altri buttano per fare i restauri lecca lecca. Sempre meno a dire il vero, visto che il conservato a forza di professarlo è diventato moda pure lui :roll::mrgreen:

 

Poi se entri nello spirito del conservativo tante scelte la farai quasi automaticamente e consapevolmente da solo.

 

Io sulla tua rifarei solo le pedane e in seguito le invecchierei a dovere.

Lascerei tutti i punti sparsi così come sono per non intaccare il fascino del pezzo. Al limite in determinati punti con graffi più esposti passerei un po di trasparente a pennellino.

Poi rimonterei tutti i pezzi usati e di pari consumatura come ho fatto alla CIF e alla BIBBI.

Dove non fosse possibile li invecchierei esteticamente, consumandoli un po' e ingiallendoli.

 

Ma qui siamo un paio di livelli oltre e occorre un minimo di esperienza "modellistica".

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Mah... i vostri post mi lasciano un po' perplesso. Credo che il confine tra la vostra idea di conservato e tarocco sia tanto labile quanto quello tra un restauro totale e lo stesso tarocco. Sono un cultore del conservato, ma se non si può fare qualcosa di buono senza dover ricorrere a ritocchi e ingiallimenti vari, meglio restaurare utilizzando i prodotti giusti ed evitatando di creare un insulso confetto. Forse sbaglio, ma un restauro fatto bene, utilizzato come va usata una vespa (e non tratato da cimelio), dopo alcuni anni sembrerà un conservato, invece un conservato che ha qualche pecca strutturale, dopo alcuni anni di uso intenso, sarà ridotto maluccio.

 

Chiudo con una domanda: come mai per le vespe esiste questo culto (da me condiviso) del conservato, mentre in campo automobilistico si preferiscono restauri totali? Mi aspetto una risposta filosofica, perchè alla fine che cos'è il restauro se non filosofia...?

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Mah... i vostri post mi lasciano un po' perplesso. Credo che il confine tra la vostra idea di conservato e tarocco sia tanto labile quanto quello tra un restauro totale e lo stesso tarocco. Sono un cultore del conservato, ma se non si può fare qualcosa di buono senza dover ricorrere a ritocchi e ingiallimenti vari, meglio restaurare utilizzando i prodotti giusti ed evitatando di creare un insulso confetto. Forse sbaglio, ma un restauro fatto bene, utilizzato come va usata una vespa (e non tratato da cimelio), dopo alcuni anni sembrerà un conservato, invece un conservato che ha qualche pecca strutturale, dopo alcuni anni di uso intenso, sarà ridotto maluccio.

 

Chiudo con una domanda: come mai per le vespe esiste questo culto (da me condiviso) del conservato, mentre in campo automobilistico si preferiscono restauri totali? Mi aspetto una risposta filosofica, perchè alla fine che cos'è il restauro se non filosofia...?

 

Ti rispondo come se la vespa in questione fosse la mia l'approccio fosse quello che per me è, appunto la mia filosofia del restauro conservativo.

La vespa ha tutti i documenti in regola quindi dovrò sottoporla solo a revisioni biennali, ha la sua vernice originale nel 90% delle parti.

Guarnizioni cambiate, manopole non originali, sella non originale ma un bell'esemplare di aftermarket dell'epoca da recuperare.

Decido di rifare solo le pedane e i pochi punti dove la ruggine è arrivata alla lamiera, poi pulisco, elimino le ossidazioni della vernice per quel che posso e rivernicio le pedane e a pennellino i punti di cui prima.

Con quelle pedane non passo la revisione.

Sulle pedane elimino la vernice scrostata e tutta ruggine superficiale.

Mi accerto che non ci siano punti dove è passante, in caso se piccoli puntyi vado di stucco metallico, altrimenti saldatura.

Passo il fondo antiruggine riempitivo alla nitro che mi son fatto io virando un fondo riempitivo color giallo ocra.

Due mani abbondanti.

Spiano e porto a livello della vernice esistente.

Elimino la sovrapposizione di fondo sulle parti verniciate originali, perchè come ho detto non maschero volutamente.

Una volta preparata la superficie vernicio con due mani e anche più di vernice a finire, lascio asciugare e successivamente passo con carta e acqua da 800/1000 per "opacizzare" e uniformare alle parti già verniciate originali.

Le parti di confine le ho sfumate e non ho dei confini netti dell'intervento, mi fermo a parti strutturali come rinforzi, accoppiamenti di lamiere e/o tracce di tappetini per lo scudo.

Sul sottocofano la ruggine è presente, stesso procedimento delle pedane ma li sotto se uso il colore originale sarà molto diverso da quello che resta, perchè il calore e i residui di olio usciti dalla marmitta hanno cotto tutto e reso molto più giallorossiccia la parte esposta.

Il CIF non riesce a togliere del tutto quell'ossidazione, se devo intervenire in parti estese devo ritoccare il colore aggiungendo un po di giallo e a volte anche nero fino a riuscirci.

Se non lo facessi sarebbe evidentissimo l'intervento e ho deciso a monte di mascerare le parti estese.

Se uso il suo colore originale quasi sicuramente (un po di esperienza ce l'ho) risulterà più scuro e brillante, siccome non voglio evidenziare l'intervento lo viro con poche gocce di bianco fino ad ottenere il tono giusto. Pazienza ed esperienza nell'uso dei colori e ci si arriva.

Se avessi voluto evidenziare l'intervento non l'avrei virato.

Rimonto le sue striscie pedana e i suoi ribattini con la ribattinatrice che fa la testa zigrinata. Rinfilo le sue striscie di gomma consumate originali.

Se son stato bravo, paziente e abile a lavoro finito l'intervento di recupero si vedrà appena e con l'uso si uniformerà ulteriormente al resto.

 

Poi siccome la mia personale filosofia del restauro conservativo mi porta a godere immensamente nel vedere, toccare e usare quelle parti in gomma originali ma ancora buone invece di quelle nuove rifatte, mi metterò alla ricerca di guarnizioni cofani grigie un po cotte ma ancora sane, manopole originali lise ma non del tutto, stemmino piaggio usato originale e non nuovo.

Dove non li trovassi, perchè ormai o è difficile o ti sparano prezzi da orologeria vintage, mi metterei li a consumarle per renderle consone al tutto, perchè appunto la mia personalissima filosofia del restauro conservativo me lo fa piacere così!

 

Dov'è il tarocco? Nell'aver fatto interventi di restauro che non si vedano a primo colpo d'occhio?

Se vuoi chiamalo tarocco, io ci vedo degli interventi con sistemi e metodi del tutto coerenti con il procedimento originale che ripristinano una parte che altrimenti con l'uso è destinata a degradare oltre.

 

Per me tarocco è usare fondi epossidici e vernici acriliche o bicomponenti su veicoli che non le hanno mai viste!

 

Per le auto d'epoca il sistema non cambia, c'è chi ama il conservativo e chi il lecca-lecca.

Ma anche quei pochi non parvenue del restauro che si approcciassero ad un auto con filosofia conservativa, dovranno essere in grado di poter intervenire da soli sulla carrozzeria e le dimensionbi di un auto non sempre lo permettono, a meno che non navighino nell'oro e possano permettersi di andare da un carrozziere e impegnarlo per mesi chiedendo una lucudatura generale e microinterventi sparsi usando colori originali, parte per parte, intervenendo su graffi e virando il colore . . .

 

Io sono intervenuto su unìauto da me in qusto modo, per anni e ti assicuro che è un lavoro di fisifo, sopratutto se poi l'auto dorme fuori e quello che fai in un mese di lavori te lo giochi in due anni di vita all'aperto.

 

Ma si può fare anche sulle auto, credimi, solo che ancora gli appassionati o si crogiolano nel godere di restauri lecca-lecca o per convenienza o per impossibilità ad intervenire da soli fanno rifare tutto dal carrozziere di turno.

 

Questa è la mia personalissima filosofia del restauro conservativo e i veicoli che ho fatto li ho usati e strausati e ogni tanto devi reintervenire per mantenere un livello accettabile di conservazione.

La BIBBI si è fatta tre TREMARI, vacanze, viaggi e ogni giorno trotterella per commissioni, non mi pento di aver messo in evidenza alcuni interventi e mascherato altri. Quelli fatti ad arte sfido chiuque a trovarli e ce ne sono . . .:mrgreen:

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la discussione è sicuramente molto interessante.

Per ora, tempo permettendo, provo a seguire i consigli di Signorhood, anche se ad onor del vero, ho delle perplessità riguardo le mie scarsissime capacità di eseguire certi lavori manuali .. :-(

 

Fermo restando che, piuttosto che avventurami in un restauro conservativo fatto alla carlona, affido tutto in mano ad un buon carrozzaio e la faccio a nuovo..

 

Intanto vedo fino a che punto posso arrivare senza rischiare minimamente di far pastrocchi..

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Ti rispondo come se la vespa in questione fosse la mia l'approccio fosse quello che per me è, appunto la mia filosofia del restauro conservativo.

La vespa ha tutti i documenti in regola quindi dovrò sottoporla solo a revisioni biennali, ha la sua vernice originale nel 90% delle parti.

Guarnizioni cambiate, manopole non originali, sella non originale ma un bell'esemplare di aftermarket dell'epoca da recuperare.

Decido di rifare solo le pedane e i pochi punti dove la ruggine è arrivata alla lamiera, poi pulisco, elimino le ossidazioni della vernice per quel che posso e rivernicio le pedane e a pennellino i punti di cui prima.

Con quelle pedane non passo la revisione.

Sulle pedane elimino la vernice scrostata e tutta ruggine superficiale.

Mi accerto che non ci siano punti dove è passante, in caso se piccoli puntyi vado di stucco metallico, altrimenti saldatura.

Passo il fondo antiruggine riempitivo alla nitro che mi son fatto io virando un fondo riempitivo color giallo ocra.

Due mani abbondanti.

Spiano e porto a livello della vernice esistente.

Elimino la sovrapposizione di fondo sulle parti verniciate originali, perchè come ho detto non maschero volutamente.

Una volta preparata la superficie vernicio con due mani e anche più di vernice a finire, lascio asciugare e successivamente passo con carta e acqua da 800/1000 per "opacizzare" e uniformare alle parti già verniciate originali.

Le parti di confine le ho sfumate e non ho dei confini netti dell'intervento, mi fermo a parti strutturali come rinforzi, accoppiamenti di lamiere e/o tracce di tappetini per lo scudo.

Sul sottocofano la ruggine è presente, stesso procedimento delle pedane ma li sotto se uso il colore originale sarà molto diverso da quello che resta, perchè il calore e i residui di olio usciti dalla marmitta hanno cotto tutto e reso molto più giallorossiccia la parte esposta.

Il CIF non riesce a togliere del tutto quell'ossidazione, se devo intervenire in parti estese devo ritoccare il colore aggiungendo un po di giallo e a volte anche nero fino a riuscirci.

Se non lo facessi sarebbe evidentissimo l'intervento e ho deciso a monte di mascerare le parti estese.

Se uso il suo colore originale quasi sicuramente (un po di esperienza ce l'ho) risulterà più scuro e brillante, siccome non voglio evidenziare l'intervento lo viro con poche gocce di bianco fino ad ottenere il tono giusto. Pazienza ed esperienza nell'uso dei colori e ci si arriva.

Se avessi voluto evidenziare l'intervento non l'avrei virato.

Rimonto le sue striscie pedana e i suoi ribattini con la ribattinatrice che fa la testa zigrinata. Rinfilo le sue striscie di gomma consumate originali.

Se son stato bravo, paziente e abile a lavoro finito l'intervento di recupero si vedrà appena e con l'uso si uniformerà ulteriormente al resto.

 

Poi siccome la mia personale filosofia del restauro conservativo mi porta a godere immensamente nel vedere, toccare e usare quelle parti in gomma originali ma ancora buone invece di quelle nuove rifatte, mi metterò alla ricerca di guarnizioni cofani grigie un po cotte ma ancora sane, manopole originali lise ma non del tutto, stemmino piaggio usato originale e non nuovo.

Dove non li trovassi, perchè ormai o è difficile o ti sparano prezzi da orologeria vintage, mi metterei li a consumarle per renderle consone al tutto, perchè appunto la mia personalissima filosofia del restauro conservativo me lo fa piacere così!

 

Dov'è il tarocco? Nell'aver fatto interventi di restauro che non si vedano a primo colpo d'occhio?

Se vuoi chiamalo tarocco, io ci vedo degli interventi con sistemi e metodi del tutto coerenti con il procedimento originale che ripristinano una parte che altrimenti con l'uso è destinata a degradare oltre.

 

Per me tarocco è usare fondi epossidici e vernici acriliche o bicomponenti su veicoli che non le hanno mai viste!

 

Per le auto d'epoca il sistema non cambia, c'è chi ama il conservativo e chi il lecca-lecca.

Ma anche quei pochi non parvenue del restauro che si approcciassero ad un auto con filosofia conservativa, dovranno essere in grado di poter intervenire da soli sulla carrozzeria e le dimensionbi di un auto non sempre lo permettono, a meno che non navighino nell'oro e possano permettersi di andare da un carrozziere e impegnarlo per mesi chiedendo una lucudatura generale e microinterventi sparsi usando colori originali, parte per parte, intervenendo su graffi e virando il colore . . .

 

Io sono intervenuto su unìauto da me in qusto modo, per anni e ti assicuro che è un lavoro di fisifo, sopratutto se poi l'auto dorme fuori e quello che fai in un mese di lavori te lo giochi in due anni di vita all'aperto.

 

Ma si può fare anche sulle auto, credimi, solo che ancora gli appassionati o si crogiolano nel godere di restauri lecca-lecca o per convenienza o per impossibilità ad intervenire da soli fanno rifare tutto dal carrozziere di turno.

 

Questa è la mia personalissima filosofia del restauro conservativo e i veicoli che ho fatto li ho usati e strausati e ogni tanto devi reintervenire per mantenere un livello accettabile di conservazione.

La BIBBI si è fatta tre TREMARI, vacanze, viaggi e ogni giorno trotterella per commissioni, non mi pento di aver messo in evidenza alcuni interventi e mascherato altri. Quelli fatti ad arte sfido chiuque a trovarli e ce ne sono . . .:mrgreen:

 

Io sono completamente in accordo con la filosofia di signorhood, il mio unico dispiacere è che questo discorso non può valere per i radiati.... magari anche l'ASI e la FMI la pensassero come noi.... avremmo più pezzi di storia e meno vespe laccate..............:testate:

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La Bibbi 5 anni fa era un telaio nudo e crudo, senza motore, senza cerchi, senza lo sportellino cofano motore e senza sella e piastra.

Alla fine del restauro l'ho reimmatricolata iscrivendola al Registro Storico FMI con tanto di targa in ottone per quel che può valere.

 

Quindi non sta scritto da nessuna parte che i buoni conservati non li iscrivono ai RS.

Certo uno molto vissuto ha più difficoltà e se ha i documenti in regola io trovo d'obbligo farne un conservativo.

Altrimenti se l'iscrizione a sti registri deve essere un intoppo per loro miopia io vado "alla guerre come alla guerre" e so usare photoshop più che professionalmente:Lol_5:

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La Bibbi 5 anni fa era un telaio nudo e crudo, senza motore, senza cerchi, senza lo sportellino cofano motore e senza sella e piastra.

Alla fine del restauro l'ho reimmatricolata iscrivendola al Registro Storico FMI con tanto di targa in ottone per quel che può valere.

 

Quindi non sta scritto da nessuna parte che i buoni conservati non li iscrivono ai RS.

Certo uno molto vissuto ha più difficoltà e se ha i documenti in regola io trovo d'obbligo farne un conservativo.

Altrimenti se l'iscrizione a sti registri deve essere un intoppo per loro miopia io vado "alla guerre come alla guerre" e so usare photoshop più che professionalmente:Lol_5:

 

Sei un grande! Non vedo l'ora di usare qualcuna delle tue tecniche per avere una vespa conservata ad arte! Io adoro le vespe vissute.

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Parli bene signorhood, d'altra parte "il signorhood era un galantuomo, sempre ispirato dal sole, con due pistole caricate a salve ed un canestro pieno di parole"... immagino tu conosca la canzone...

Per come hai esposto la tua visione del restauro conservativo, non si può che essere d'accordo. Però credo che tu sia un po' troppo severo nel distinguere tra conservati e lecca lecca. Credo che ci voglia molta bravura e pazienza anche a realizzare un restauro che riporti il mezzo a condizioni pari a quelle che aveva appena uscito dalla fabbrica e credo che per altri versi anche queste opere possano essere affascinanti, come tutte le opere di ricerca. Un conto è andare dal primo carrozziere, scegliere un colore a caso, acquistare sella, contachilometri, cavalletto e quant'altro su ebay dal primo cinese di turno, un altro è voler rimanere nel campo dell'onestà e trovare tutti i componenti del tempo, ripulirli, farli trattare se occorre, e rimettere tutto assieme senza aver usato vernici epossidiche o mani di trasparente. Anche questo è un lecca lecca? Io credo di no.

A dire il vero credo anche un'altra cosa a riguardo della vespa: non si può restaurare! Sia che lo si faccia in modo conservativo o totale, ogni forma di restauro tradisce l'essenza stessa del mezzo, popolare per definizione, lo si può "solo" riparare. Un anziano signore poco lontano da casa mia ha una vespa 125 gtr, la usa da una vita per andare a lavorare, ha sempre eseguito da se tutti le riparazioni, fregandosene dello stile e badando solo al risultato. Ovviamente l'insieme può apparire sconclusionato ed incoerente, ma quella credo sia una delle ultime vere Vespa in circolazione. Quella è la testimonianza marciante della grandezza di un progetto, le altre (le mie comprese) rischiano di diventare oggetti da esibizione o raduni.

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Parli bene signorhood, d'altra parte "il signorhood era un galantuomo, sempre ispirato dal sole, con due pistole caricate a salve ed un canestro pieno di parole"... immagino tu conosca la canzone...

Per come hai esposto la tua visione del restauro conservativo, non si può che essere d'accordo. Però credo che tu sia un po' troppo severo nel distinguere tra conservati e lecca lecca. Credo che ci voglia molta bravura e pazienza anche a realizzare un restauro che riporti il mezzo a condizioni pari a quelle che aveva appena uscito dalla fabbrica e credo che per altri versi anche queste opere possano essere affascinanti, come tutte le opere di ricerca. Un conto è andare dal primo carrozziere, scegliere un colore a caso, acquistare sella, contachilometri, cavalletto e quant'altro su ebay dal primo cinese di turno, un altro è voler rimanere nel campo dell'onestà e trovare tutti i componenti del tempo, ripulirli, farli trattare se occorre, e rimettere tutto assieme senza aver usato vernici epossidiche o mani di trasparente. Anche questo è un lecca lecca? Io credo di no.

A dire il vero credo anche un'altra cosa a riguardo della vespa: non si può restaurare! Sia che lo si faccia in modo conservativo o totale, ogni forma di restauro tradisce l'essenza stessa del mezzo, popolare per definizione, lo si può "solo" riparare. Un anziano signore poco lontano da casa mia ha una vespa 125 gtr, la usa da una vita per andare a lavorare, ha sempre eseguito da se tutti le riparazioni, fregandosene dello stile e badando solo al risultato. Ovviamente l'insieme può apparire sconclusionato ed incoerente, ma quella credo sia una delle ultime vere Vespa in circolazione. Quella è la testimonianza marciante della grandezza di un progetto, le altre (le mie comprese) rischiano di diventare oggetti da esibizione o raduni.

 

Io credo che il discorso sia diverso, ho visto molti (anche su VR) riverniciare completamente una vespa che presentava soltanto qualche affioramento di ruggine per il solo gusto di avere un mezzo "restaurato". Sia ben chiaro, non voglio dire che abbiano sbagliato, ma dico semplicemente che per me è un grave errore! Preferisco un mezzo che porti su di se i segni gel tempo che passa piuttosto che un gingillo che sembra appena uscito dalla fabbrica ma immatricolato nel '58! La storia va conservata, non nascosta!

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Io credo che il discorso sia diverso, ho visto molti (anche su VR) riverniciare completamente una vespa che presentava soltanto qualche affioramento di ruggine per il solo gusto di avere un mezzo "restaurato". Sia ben chiaro, non voglio dire che abbiano sbagliato, ma dico semplicemente che per me è un grave errore! Preferisco un mezzo che porti su di se i segni gel tempo che passa piuttosto che un gingillo che sembra appena uscito dalla fabbrica ma immatricolato nel '58! La storia va conservata, non nascosta!

 

Direi che alla fine sosteniamo la stessa cosa. Però credo che si conservi la storia anche facendo un restauro totale. Si cancellano i segni del tempo, ma d'altra parte quando si restaura una chiesa, mica si lasciano le crepe dell'intonaco, la sostanza però rimane. Se vogliamo rimane una fotografia di come era il mezzo in origine (e fare un lavoro corretto e coerente non è facile). Poi, come ho scritto nelle ultime righe del mio post precedente, le vespe non sono chiese e ci si dovrebbe limitare ad aggiustarle, quindi è scontato che un affioramento di ruggine non debba portare ad una riverniciatura.

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Direi che alla fine sosteniamo la stessa cosa. Però credo che si conservi la storia anche facendo un restauro totale. Si cancellano i segni del tempo, ma d'altra parte quando si restaura una chiesa, mica si lasciano le crepe dell'intonaco, la sostanza però rimane. Se vogliamo rimane una fotografia di come era il mezzo in origine (e fare un lavoro corretto e coerente non è facile). Poi, come ho scritto nelle ultime righe del mio post precedente, le vespe non sono chiese e ci si dovrebbe limitare ad aggiustarle, quindi è scontato che un affioramento di ruggine non debba portare ad una riverniciatura.

 

Mi dispiace, ma nel restaurare una chiesa si chiudono le crepe, ma quando i restaurano dipinti ed affreschi si ci limita a "pulire" in maniera da rendere più vivi i colori non si dà mica una nuova mano di colore, neanche dove manca Restaurare significa conservare una cosa in maniera ma mantenerne il più possibile la conformità all'originale senza apportare modifiche o rifare parti ex novo.

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