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restauro carrozzeria gsvs4 di refranco


simonegsx
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Ti chiedo chiarimenti su questo punto, in quanto qualche tempo fa, ho verniciato un parafango e due sacche PX (a livello hobbistico s'intende:-)) con una vernice catalizzata lucido diretto azzurra metallizzata della Lechler.

Personalmente ho scelto questa soluzione in quanto, dopo essermi fatto spiegare dal mio coloraio, la tecnica per la stesura della base opaca e successiva mano di trasparente, mi era sembrata fuori dalle mie capacità.

 

Parlando di vernici catalizzate, immagino che tra una verniciatura a lucido diretto ed una a base opaca+trasparente, la differenza sostanziale stia nella possibilità di poter scegliere l'effetto finale come avete fatto voi, optando per una finitura non troppo lucida simil-nitro. C'è altro che deve essere tenuto in considerazione nella scelta?

 

Ti capita spesso di farne con questa tecnica (opaca-trasparente)?

 

 

Mi capita spesso, come mi capita spesso di farle nitro .

E' solo ed esclusivamente una scelta del proprietario!

 

Il metallizzato lucido diretto catalizzato è la prima volta che lo sento!

A meno che non ti abbiano dato una base opaca e ti hanno dato un catalizzatore da aggiungerci per rendere la base opaca più dura e resistente......................:mah:

Ho il colorificio lechler a 200 metri dalla mia officina,domani chiedo lumi,

magari hanno trovato un sistema diverso dalla nitro come hanno fatto

con il convertitore per i pastelli per renderli monostrato.

Dubito,ma chiedere non costa nulla!

Comunque sia non è un sistema di verniciatura nè una procedura corretta.

Così come non lo è quella di rendere un pastello nato come catalizzato,

monostrato tramite un convertitore.

Tutti questi sistemi nascono per l'esigenza in autoriparazioni per velocizzare dei processi di verniciatura tipo interni vani cofani interni porte etc etc

A dirla tutta a me tutti sti intrugli non mi piacciono per niente!

Ci sarebbe da parlarne e discuterne per giorni.

Il problema vero è che i colorifici guardano solo :

VENDERE VENDERE E VENDERE.

Poco gliene importa di quello che ti danno o se dopo un anno la vernice screpola,spacca o fa le ragnatele!

Ognuno tende a vendre quello che ha in magazzino anche se vecchio e obsoleto.

La max meyer ha in catalogo la bilux che è e nasce vernice nitro.

Poi c'è il duralit che è solo per le tinte pastello.

In catalogo esisteva (magari qualcuno lo ha ancora) un convertitore

chiamato MC80.

Questo convertitore serviva in carrozzeria per rendere monostarto il pastello catalizzato per velocizzare la fase di riverniciatura di parti interne sulle vetture .

A qualcuno è venuta la brillante idea di farlo passare per nitro.

La serie bilux non viene tenuta da tutti i colorifici in quanto è una vernice poco usata e mantenere un tintometro per fare 100kg di vernice all'anno non gli conviene.

Quindi ,i colorifici che magari si trovavano(trovano) ancora le vecchie basi

di duralit car ms usano convertire queste tinte con questo mc80 e le spacciano per nitro.Così facendo smaltiscono la vernice e non tengono il tintometro bilux.

Se fosse un sistema di verniciatura la MAXMEYER come ditta lo inserirebbe

nei propri cicli di verniciatura non credete?

Come mai non esiste?

O meglio, esiste,ma non è stato creato per fare verniciature esterne complete con tutto quello che ne consegue!

In buona sostanza

una base acrilica nata per essere catalizzata,convertita in monocomponente con un convertitore,non avrà mai la consistenza ,la durezza e la cristalizzazione di quando si catalizza.Sarà sempre un supporto instabile!

Come in tutte le cose ognuno è padrone di fare quello che vuole,ma il problema sono le convinzioni errate che hanno le persone.

In un mondo dove su internet si trova tutto,basterebbe andare sui siti dei vari produttori di vernici,aprire con qualche clic i sistemi,le varie modulazioni di formulazione e leggerne utilizzi e destinazioni d'uso.

Sono consultabili a tutti e ci sono anche tutte le schede tecniche per ogni prodotto.

La verità è che ognuno legge solo quello che vuole!

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A meno che non ti abbiano dato una base opaca e ti hanno dato un catalizzatore da aggiungerci per rendere la base opaca più dura e resistente......................

 

Simo,

intanto grazie per la spiegazione, come sempre molto completa.

 

Può essere come dici tu.

 

Non so... posso solo dirti che al momento dell' acquisto, quando ho illustrato al coloraio la mia poca praticità nei sistemi di verniciatura e la mancanza di attrezzature adeguate, in effetti mi aveva spiegato che c'erano dei problemi di qualche tipo che però ora non ricordo. Ha preso qualche giorno di tempo per fare la tinta a campione sulla pancia che gli avevo portato e mi ha preparato un kg di colore da spruzzare in unico passaggio (ne ho avanzato un bel pò, ce l'ho ancora in box), un barattolo di catalizzatore (credo lo abbia definito "rapido" per essicazione all'aria) ed un litro di diluente apposito.

L'ho utilizzato come mi ha spiegato e devo dire che il risultato è soddisfacente. Col tempo si vedrà se verrà fuori qualche problema.

Grazie ancora per i chiarimenti. Mi piacerebbe approfondire l'argomento, mi interessa. Alla prima occasione chiederò lumi al coloraio riguardo il prodotto che mi ha venduto.

 

:ciao:

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Allora..

funziona così:

 

Il codice colore è una cosa.

La formula per arrivare a quel colore è un altra.

Ogni colore sia pastello che metallizzato viene creato miscelando delle basi standard che sono in un tintometro.

Ad esempio il tintometro per il duralit maxmeyer(quindi solo pastello)contiene circa 25 basi se non ricordo male.

Si cerca sul computer il colore,si imposta il quantitativo di vernice voluta e lui in automatico ti tira fuori le basi da utilizzare tra le 25 e in che quantitativo.

Questo funziona così per tutti i colori e per tutti i produttori di vernice

maxmeyer ,lechler,glasurit,du pont,sikkens etc etc etc

Il codice vernice riportato per la tinta originale vespa è maxmeyer,

ma tutte le varie case produttrici di vernice hanno un loro rispettivo codice per riprodurre il colore maxmeyer.

E quà si crea il casino,in quanto molte formule sono leggermente semplificate e rivisitate.

Per esempio,la lechler ha semplificato la formula del colore pia.105 ex15005 alla sola base di argento grana media.

Parlo di base perchè l'alluminio grana media è una base del tintomertro che serve per fare altri colori metallizzati.

Non so spiegarti il motivo,probabilmente avranno pensato:

Va bè è un argento facciamolo così e ciccia!!!:noncisiamo::noncisiamo:

Così facendo però tutti queli che verniciano un gs con vernice lechler topperanno alla grande il colore originale credendolo tale.

Ed ecco il perchè ai raduni si vede lo stesso modello con 1000 colori diversi.E lì a litigare.

La mia è fatta con il colore originale,nooooo,la mia è fatta con il colore originale,no,ma è la mia ad essere con il colore giustooo!!!!!:risata::risata:

Troppe ne ho viste di queste scenetta da commedia!

Poi magari esce fuori ..........

Io l'ho fatta con il colore originale ma con vernice lechler,è ,ma io l'ho fatta del colore originale ma con vernuice glasurit.!!!!!!:testate::testate::testate:

 

Un altro problema sono i colorifici.

Faccio un esempio stupido .

Vado al colorificio max meyer,chiedo 1kg di biancospino.

Il tizio va alla bilancia,la programma per il colore e via a miscelare.

La formula prevede

800g di uhs 10(bianco)

50g di uhs90 (nero)

30 g di uhs 71(blu)

120 g di uhs30(ocra)

 

(le cifre sono riportate a caxxo non stò davanti alla bilancia)

Mettiamo che al tipo nel miscelare le basi,per assurdo invece che 30 g di blu gli scappa il dito e gliene scendono 34/35g.

 

La bilancia gli segna l'errore e gli chiede di riformulare la tinta in base al quantitativo eccessivo di base messa(funziona cosi).

Riformulando il tutto però aumenterebbe anche il quantitativo di vernice totale e in alcuni casi per 2 grammi di una base eccessiva,invece che un kg bisogna farne 1,5kg per riportarla alla tonalità corretta.

Qualcuno onesto e scrupoloso corregge la tinta e riconoscendo il suo errore ti fa l'omaggio del peso in più ,altri fanno come dal salumiere:

Mi fà due etti di prosciutto? sono due e mezzo lascio?!!!!!:risata:

Altri più semplicemente spingono un pulsante dove è scritto:

Salta componente e continuano a miscelare come se nulla fosse.

In quest'ultimo caso tu ti troverai un biancospino leggermente più blu rispetto al colore madre.

E' un pò complicato ,ma spero di essermi spiegato bene!

 

Il fondo può modificare il colore finale solo in caso di colori perlati o trasparenti.

Se prendiamo il colore bianco gioioso che è il bianco perla con cui è fatta la nuova 500,

vediamo che il colore è formato da una prima tinta di bianco pastello formulata da alcuni colori,poi ci va spruzzato sopra quello che è

chiamato cappotto trasparente formato da vari perlati e trasparenti.

In questo caso se facciamo il fondo di due bianchi diversi otterremo due colori diversi anche usnado lo stesso cappotto trasparente.

Nel caso di pastelli o metallizzati,una volta andati in copertura il colore è quello anche utilizzando fondi di colore diverso.

Magari se facciamo un fondo scuro,un colore scuro coprirà con due mani,per un colore chiaro ce ne vorranno 3!!

 

 

:applauso::applauso::Ave_2::Ave_2::ok::ok::mavieni::mavieni:

 

E quì scatta l'applauso, ennesima spiegazione impeccabile.

 

:ciao:

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  • 3 weeks later...
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:Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::ok:
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e quella targhetta sullo sportellino carburatore?:mah:

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C'era prima di restaurarla e l'ho lasciata.

ma e' la targa velosport di piacenza! mi fai una bella foto ravvicinata?:ok::ciao:

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C'era prima di restaurarla e l'ho lasciata.

 

:Ave_2::Ave_2::Ave_2:

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MODERATOR
Certo, appena torno a casa te la faccio, ma conosci la storia di questa targhetta?

certo il titolare di velosport fu il primo a mettere le mani a piacenza sulle vespe in quanto il suo titolare aveva l'agenzia fin dall'inizio poi nel 1949 (o 51 non ricordo bene) si mise per suo conto a vendere e riparare vespa poi assiene al figlio affianco' alle vespe una officina fiat. il figlio ora in pensione restaura vespe e lambrette nel suo garage-officina sempre a piacenza.:ciao:

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