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M.V.S.N.


PaSqualo
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Giusto signorhood.

 

In particolar modo avrei bisogno di sapere a che anni risalgono i pugnali/baionette dati in dotazione alle camice nere con incisi sul fodero il logo del fascio littorio e le lettere M.V.S.N.

 

Ne ho avuto uno per 5 €, ho fatto una ricerca ed ho visto che è stimato sui 600 €.

 

Non ho però capito a che anni appartiene.

 

Se qualcuno ne sa qualcosa...........................grazie.

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Anton, lo sai, vero, che devi denunciarne il possesso in questura? Sono considerate armi da guerra.

 

Ciao, Gino

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Non mi sono informato in merito, l'ho avuto solo ieri ma farei qualunque cosa.

 

Però essendo armi a tutti gli effetti, come mai se ne vendono su e bay, nei siti collezionistici, di militaria ecc ecc?

 

Ne tanto meno citano da nessuna parte l'obbligo di denuncia.

Ovvio, mi riferisco a questo tipo di armi. Bhooooo

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La M.V.S.N. é stata costituita nella seconda metà degli anni 20 per raccogliere tutti gli squadristi, i facinorosi e delinquenti comuni che erano stati il braccio armato e punitivo dall'avvento del fascismo.

In pratica si costitui un'altra forza armata da affiancare al regio esercito con lo scopo di farne un esercito parallelo a difesa del regime.

Era suddivisa in Legioni invece che divisioni della consistenza di una brigata più o meno e in manipoli invece che battaglioni.

 

Da quando fu ufficializzata come corpo militare, perse per strada la sua funzione di esercito parallelo, tanto da diventare una specie di forma di controllo del consenso arruolando sempre li ex esagitati, contadini senza terra, poveri cristi senza arte ne parte che si vedevano adesso riconosciuto un ruolo nella società del tempo.

 

Nella guerra di conquista dell'Etiopia ebbero il battesimo del fuoco ma controllate a vista dai militari dell'esercito che non si sono mai fidati delle cantate capacità belliche.

Tanto da inglobarle nelle nuove deboli divisioni binarie dell'esercito (moltiplicazione delle divisioni dividendo x 1.5) in forza di un battaglione circa.

Queste divisioni mantenevano lo stesso nome di quelle restate in patria con il suffisso BIS. Alchimie da regime che abbiamo pagate care con una disfatta dopo l'altra nella seconda guerra mondiale.

 

La partecipazione italiana alla guerra di Spagna viene in pratica realizzata con queste truppe, (volontari sulla carta) comandate però da ufficiali dell'esercito.

Nella battaglia di Guadalajara le buscano sonoramente proprio dalle formazioni repubblicane composte da volontari italiani (questi volontari sul serio) delle brigate garibaldi, al grido di: Oggi in Spagna, domani in Italia.

Diventando il primo clamoroso esempio reale di resistenza ad un regime che poteva essere battuto.

 

L'evento che fece molto eco anche in italia nonostante la censura e la propaganda di regime che tentava di minimizzare la cosa.

La vittoria finale dei franchisti e la successiva parata dei volontari a Madrid smorzo la batosta, ma . . .

 

ALLU SGUAGGHIARE TELLA NIE, SE ITENU LI STRUNZI!!!

 

Il 25 luglio del 43, con l'ordine Grandi al gran consiglio del fascismo, cade Mussolini e con esso il regime.

Badoglio teme un intervento di rappresaglia della M.V.S.N. sopratutto dalla divisione corazzata "M" che é in addestramento con carri e istruttori tedeschi a Tivoli.

 

Invece non succede niente, la divisione "M" resta a Tivoli e proclama fedeltà al Re, tutti i volontari sparsi quà e la per la penisola e nei territori occupati hanno la sola proccupazione di togliersi e buttare i fasci dai baveri.

 

Quelli che con la scusa della divisa avevano fatto i prepotenti e i gradassi, vengono malmenati come avevano fatto loro, gli altri, quelli che si erano arruolati per mangiare, vennero coperti e aiutati dagli stessi italiani che festeggiavao la caduta del regime, perché italiani, al momento buono sanno riconoscere il bene e il male.

 

Galbiati, membro del Gran Consiglio e comandante nel 1943 della milizia, saggiamente non istigò reazioni e per questo fù messo sotto accusa a Salò, ma non venne fucilato con gli altri a Verona.

 

Anton . . . fai che vuoi di quell'aggeggio, ma non é un bell'aggeggio, proprio per quello che rappresenta.

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