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Restauro Vnb3 dal passato italiano, poi tedesco e infine di nuovo italiano


DavideF
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Buonasera a tutti!!

Questa Vespa non è nuova sul gruppo. L'ho acquistata circa un anno fa ma purtroppo non sono riuscito a metterci le mani sino ad oggi.

 

 

2wfn6lh.jpg

 

 

2h7p281.jpg

 

 

13zzity.jpg

 

 

25fruqf.jpg

 

 

Come avrete letto dal titolo, si intende che il suo passato è stato un bel po' agitato e prima di metterci le mani volevo essere chiaro della sua provenienza (anche se tutta questa chiarezza non sono sicuro di averla).

 

 

Osservando la vespa ci sono subito due targhette che la classica Vnb3 italiana non presenta. A tal proposito in questa foto potete notare due piastrine, quella a sinistra totalmente grattata e quindi illeggibile, quella a destra invece è un po' sbiadita ma con parti leggibili.

 

 

28up7vq.jpg

 

 

per capire com'è la seconda targhetta (in questo momento non ho una foto migliore) vi posto un esempio di una gs tedesca,

 

 

2hn5b7s.jpg

 

 

purtroppo però nella mia non è possibile leggere il modello.

 

 

Incongruenze con il modello italiano anche con alcune componenti, vi aggiungo qui le due foto delle componenti tedesche, il contakm della VDO e il clacson della HELLA. Questi due elementi li possiamo trovare sulla GS3 prodotta in Germania:

 

 

il manubrio però è diverso, non presenta la serratura come il modello tedesco...deduco che sia di una vb1 italiana

6oeu5g.jpg

 

 

e il clacson

2vnmnq1.jpg

 

 

Oltre alle componenti teutoniche, ci sono altri elementi differenti che potete notare nelle foto precedenti: il pedale del freno (per vnb1 e 2), il faro posteriore (per vnb6), il manubrio citato poco prima (per vb1), il tamburo anteriore (per vbb e vba), la sella (che invece dovrebbe esser con sellino e cuscino), il perno (l'unico rimasto) del cavalletto (per vna1 e 2, vnb1 e VBA1).

 

 

 

 

Passando alla parte burocratica, osservando l'annotazione del libretto possiamo capire che la vespa, prima di esser stata reimmatricolata in Italia nel 1966, era stata immatricolata in Germania.

 

 

jgp4s4.jpg

 

 

(Ho verificato la coincidenza dei numeri di circolazione tedeschi presenti su una targhetta e riportati sul libretto italiano e quelli sulla targhetta del telaio e coincidono).

 

 

 

 

Ho proceduto alla verifica dei numeri di telaio italiani sul libretto e sul telaio e anche questi coincidono.

Per quanto riguarda i carter devono esser stati sostituiti poiché non presentano nessun numero punzonato.

La Vespa da visura risulta radiata d'ufficio e quindi per rimetterla su strada avevo la necessità di sapere da quale paese provenisse....

 

 

Per fugare qualsiasi dubbio ho quindi richiesto il certificato d'origine alla Piaggio e il risultato arrivato da poco, dopo circa due mesi di attesa (non gli risultava la mia comunicazione di avvenuto pagamento) ve lo posto qua sotto:

 

 

f4dztj.jpg

 

 

 

 

Appurato che la vespa è italiana, dovrò quindi procedere ad un restauro "italiano" per rimetterla su strada, ma resta la curiosità personale di conoscere la vita che la vespa ha effettivamente percorso (è la mia prima vespa, ne sono particolarmente innamorato). Ok, è stata prodotta e venduta per la prima volta in Italia, ma la prima immatricolazione sarà tedesca???? Qualcuno l'ha comprata in Italia e se l'è portata direttamente dietro in Germania??? Oppure è stata venduta direttamente a qualche rivenditore tedesco??? Magari cercando qualche riferimento sull'ultimo proprietario intestatario (l'ho comprata da uno che commercia vespe, non intestatario) potrei farmi raccontare qualcosa di più!!! Vediamo cosa riesco a fare :)

 

 

In ogni caso ora procederò con lo smontaggio e appena terminato la manderò a sabbiare. Nel mentre mi metto alla ricerca delle parti originali e cercherò di riparare ciò che puo essere recuperabile.

In caso di difficoltà state pronti che chiamerò aiuto :)

 

 

Scusatemi per la pappardella, cercherò di esser più sintetico nei prossimi interventi ;)

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Ciao e benvenuto a bordo.

Direi che hai per le mani una bella gatta da pelare, nel senso che se devi fare un restauro "italiano" dovrai cambiare un po' di pezzi.

Il problema è che, secondo il certificato d'origine, la vespa risulta essere stata costruita in Italia, ma con le caratteristiche ha adesso la tua vespa, ne dubito fortemente. Non so cosa pensare. La soluzione più semplice, potrebbe essere che il primo proprietario, una volta portata la vespa in Germania, l'abbia modificata per renderla simile a quelle tedesche.

Mi sembra abbastanza strano che una volta venduta in Italia non sia stata immatricolata Italiana ma tedesca. Boh, non so proprio come consigliarti.

Hai provato a cercare il tizio a cui era intestata in Italia nel 1966?

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Ciao e benvenuto a bordo.

Direi che hai per le mani una bella gatta da pelare, nel senso che se devi fare un restauro "italiano" dovrai cambiare un po' di pezzi.

Il problema è che, secondo il certificato d'origine, la vespa risulta essere stata costruita in Italia, ma con le caratteristiche ha adesso la tua vespa, ne dubito fortemente. Non so cosa pensare. La soluzione più semplice, potrebbe essere che il primo proprietario, una volta portata la vespa in Germania, l'abbia modificata per renderla simile a quelle tedesche.

Mi sembra abbastanza strano che una volta venduta in Italia non sia stata immatricolata Italiana ma tedesca. Boh, non so proprio come consigliarti.

Hai provato a cercare il tizio a cui era intestata in Italia nel 1966?

 

No, non ho ancora provato. Così, provando ad immaginare, magari il primo proprietario, italiano, se l'è portata dietro migrando in Germania, così come a quell'epoca era molto frequente. In Germania ha apportato delle modifiche e magari nel momento di tornare in Italia l'ha portata con se ed è rimasta così dalle ultime modifiche tedesche. Chiaramente sono supposizioni.

Comunque, se la Piaggio dice che è nata in Italia, le caratteristiche originali suppongo siano proprio italiane. In vista di una messa su strada, essendo radiata d'ufficio, dovrò obbligatoriamente riportarla allo stato originale (italiano).

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Si certo.

Comunque, secondo me, più che chi te l'ha venduta, io cercherei di contattare l'intestatario che, sicuramente, ne dovrebbe sapere molto più del commerciante.

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Si certo.

Comunque, secondo me, più che chi te l'ha venduta, io cercherei di contattare l'intestatario che, sicuramente, ne dovrebbe sapere molto più del commerciante.

 

Si si infatti parlo dell'ultimo proprietario intestatario, diverso dal commerciante che non è intestatario e che ne sa tanto quanto ne so io...anzi forse anche meno :)

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Discreta fase di smontaggio, non ci sono stati grossi problemi, ma guardate qui:

 

 

2j5c407.jpg

 

 

non si vede nemmeno il dado di serraggio dal deposito che si è formato sul fondo. Ho provato di tentare con benzina e ferraglia varia agitando una giornata intera ma non è successo assolutamente nulla...già lo immaginavo ma ho provato comunque.

Documentandomi sulla pulizia da fare sul serbatoio ho letto diversi post e ho deciso di escludere il trattamento con Tankerite.

Penso di optare per l'acido cloridrico diluito con acqua demineralizzata e dopo bicarbonato con acqua ed infine risciacquo con miscela grassa. Che ne dite?

 

 

e0g1o3.jpg

 

 

questo invece è il rubinetto, e guardate cosa è uscito quando l'ho aperto:

 

 

bjebfk.jpg

 

 

mt115.jpg

 

 

sembra caffé macinato.

 

 

Cercando di rimuovere il bicchierino devo aver forzato troppo eeeeeee il vetro si è sbeccato e venato

 

 

vmrayg.jpg

 

 

Inoltre lo stato del tubicino con la molla all'interno si presenta enormemente sporco e anche piegato

 

 

2iwa9nc.jpg

 

 

e dopo la pulita la retina risulta tutta rotta

 

 

28u4utl.jpg

 

 

Questo rubinetto è un Dell'orto, mi consigliate di recuperarlo o di sostituirlo?

Ne ho un altro, un Sil decisamente in condizioni migliori. Lo so, la risposta è abbastanza ovvia ma magari fra voi c'è il folle che si metterebbe li a ripristinarlo :)

 

 

8wjnzt.jpg

 

 

r1my6v.jpg

 

 

con bicchierino e retina sani.

 

 

Devo ancora smontare il mozzo anteriore perché non ho la chiave della misura giusta ma poi avrò tutto pronto per la sabbiatura.

 

 

Nel frattempo sono riuscito a reperire tutto ciò, originale dell'epoca:

 

 

2wr28h0.jpg

 

 

2mdny9k.jpg

 

 

1zmfmly.jpg

 

 

Il clacson se non erro dovrebbe esser nero, quindi provvederò a verniciarlo. L'unica cosa è che ho già girato mezza Genova per cercare gli occhielli ma sembrano introvabili. Ho visto che su internet ci sono ma non sono molto sicuro sulle dimensioni, sapreste indicarmele con precisione?

Continua la ricerca dei pezzi, mancano ancora: manubrio, contakm, pedale freno posteriore, pedivella millerighe, sellini e tamburo anteriore. Comprerò ex-novo: listelli pedane, bordoscudo, staffe cavalletto, tutte le parti in gomma e la scritta. A proposito, la scritta va in blu notte (se non erro è proprio blu notte) o nero?

 

 

In attesa delle vostre risposte e considerazioni, vi saluto e ci aggiorniamo presto :)

 

 

Grazie a tutti!

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C'e' una cosa che mi turba di questa vespa, le staffe del cavalletto. Se non erro, la VNB3T dovrebbe gia' avere la staffa a U con doppio fissaggio e non quello singolo tipo VNA/VNB1. Quanti fori ha nella pedana per il fissaggio del cavalletto?

 

Vol.

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Fossero solo quelle a turbare...ci sono un sacco di incongruenze. Comunque te lo posso dire soltanto domani quanti fori ha. In teoria dovrebbe averne due, anche se l'unica staffa rimasta non è la sua...e dove dovrebbe esserci la seconda staffa c'è un bel buco di 2cmX2cm

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MODERATOR
Fossero solo quelle a turbare...ci sono un sacco di incongruenze. Comunque te lo posso dire soltanto domani quanti fori ha. In teoria dovrebbe averne due, anche se l'unica staffa rimasta non è la sua...e dove dovrebbe esserci la seconda staffa c'è un bel buco di 2cmX2cm

 

Non e' vero, un manubrio si puo' cambiare il clacson idem ma se ci fosse un solo buco nella pedana.... Perche cambiare le steffe e tappare i buchi?

 

VOl.

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Il mio era un modo di dire nel senso che ci sono moltissime cose che non tornano :). Ti do ragione, quella del perno è la cosa che non torna più di tutte, perché se in caso di un singolo foro quqlcosa non tornerebbe proprio per niente (Le vnb3 sino ad ora le ho viste con doppio foro). Comunque, al di là della scelta di quale perno mettere, ad intuito mi viene da pensare che il perno con doppio fissaggio sia un poco più solido, avendo due ancoraggi per le viti invece che uno solo e ciò comporta una risposta alle sollecitazioni ed un assorbimento di esse da entrambi i vincoli invece che uno solo, il quale risulta più fragile...potrei dire anche una boiata però a naso penso questo, la soluzione con doppia vite è più robusta

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Si certo, la soluzione a doppia vite per le staffe del cavalletto è senz'altro più robusta, ma non è questo il punto.

Il punto è che se ha ragione quell'occhio di lince di Volumexit, la situazione si fa complessa, perchè non è possibile proprio che una VNB3 abbia quel tipo di cavalletto e le staffe ad un buco solo, per cui la cosa potrebbe iniziare a puzzare, non so se mi spiego.

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Mi trovi d'accordo! ;-)

Faccio il tifo per te!!!:mavieni:

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Io inizierei ad ispezionare per benino la zona attorno alla punzonatura del n° di telaio.

Se hai smontato il motore, controlla ben bene la parte posteriore vicino alla punzonatura e man mano ti vai allargando.

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Allora, ho controllato e fatto alcune foto.

 

dall'esterno:

29fqv6b.jpg

 

dall'interno:

14u7xb6.jpg

 

 

Ho anche trovato un altro numero internamente, punzonato da dentro. Guardando da dentro, posto alla sinistra della punzonatura del numero di telaio c'è questa serie di numeri

 

2nrjxx2.jpg

 

e togliendo un po' di sporco ho trovato queste saldature, praticamente simmetriche che suppongo siano la chiusura di fori, magari dovuti alla targa tedesca...ipotizzo. Non credo abbiano a che fare con un possibile

 

2z4bz0n.jpg

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MODERATOR

Non vedo la punzonatura della sigla del telaio, c'è? cioè prima del numero c'è scritto VNB3T!

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MODERATOR

Non vorrei dire una stupidata, ma se in una foto su mi pare di capire che ci sia la sigla del telaio sulla piastrina della vespa tedesca, è possibile che fosse solo sulla piastrina sul tunnel la sigla e non punzonata?

 

:ciao:

Modificato da Afry19
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Troppi particolari sono dissonanti in questa vespa, e il tutto mi fa pensare che non sia di produzione italiana. Con tutta probabilità questa vnb è stata prodotta dalla licenziataria tedesca Vespa Augsburg, e il modello in questione possa essere quello denominato in origine "Vespa T 125/2 typ232", che aveva come omologa italiana la vnb1/vnb2.

Anche il colore della vespa, che sembra originale e anche ben messo, coincide con quello previsto all'epoca per il modello, cioè il Bavarian blau, anche se sembra fosse possibile averla anche in un azzurro met.

Consiglio di ricercare su qualche sito/forum tedesco delle informazioni più certe, ma secondo me il tuo intento di italianizzarla è errato.;-)

:ciao:

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Diciamo che, finalmente, si è svelato l'arcano. Il nostro amico ha parlato erroneamente di VNB3 perchè così era descritta nei documenti.

In pratica, qualndo questa vespa è stata immatricolata in Italia, chissà come, le hanno affibbiato questa identità, rivelatasi adesso falsa. Tra l'altro ora, col senno di poi, provate a are un'occhiata alla foto del libretto; non vi sembra strana quella correzione proprio sulla sigla del telaio?

Credo che sarebbe auspicabile un intervento di GiPiRat. Ritengo che lui possa suggerire la migliore strada da percorrere.

Modificato da senatore
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MODERATOR

Questo allora conferma i dubbi che mi hanno fatto chiedere dei fori nella pedana. Penso di sapere anche come si è guadagnata la sigla telaio. Non trovando la scheda di omologazione per questo modello hanno preso quella che più gli assomigliava e hanno trascritto anche la sigla inesistente. Mi è successo una cosa simile sulla VNA quando abbiamo fatto il trapasso da mia nonna o mio papà a meta anni 90, non trovando i dati della vna hanno usati i dati di una vnb, in quel caso per fortuna la sigla telaio i rimasta quella giusta.

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Invia un Messaggio Pivato a GiPiRat, dandogli il link di questa discussione e vediamo cosa ne pensa lui.

Ritengo che sia la persona più indicata a dirti cosa fare e cosa non fare.

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